Helstar

Devi considerare il contesto, Sinner: la recensione è facile che venga letta da qualcuno che passa dalla home e decide di buttare un occhio agli album in bella evidenza. Qualcuno che magari è a digiuno di US power e/o non conosce la discografia degli Helstar, e che quindi non sa quello che il recensore specifica. Tu lo dai per scontato, io pure: altri no. Comunque il fatto che "Vampiro" sia poco digeribile viene sottolineato anche su altri portali, non è copyright di TM.
EDIT: non avevo visto il commento di @Benbow quando ho postato il mio intervento.

D'accordo con te. Come dicevo nell'altro commento, l'idea del contentino è sempre antipatica. Ciò non toglie che stando sempre nelle retrovie, a fare il lavoro "sporco" mentre altri s'infighettavano per benino davanti alla massa cui borchie e sudore non piacciono, gli Helstar siano a pieno titolo degli operai dell'heavy metal. La terminologia ci sta, l'idea che li si debba promuovere solo per quello no. Dirò di più: è a dir poco sminuente nei confronti di chi cerca di comporre un grande album nonostante una lunga carriera alle spalle, oltre che castrante per tutti i gruppi con un nome storicizzato. Valutiamo gli album, le carriere verranno giudicate quando saranno giunte al termine.

A me sembra già abbastanza, considerando che c'è un "eccetera". Sul piano personale trovo noioso il track-by-track, mi va bene anche un giudizio globale. Ciò detto, nella recensione si parla di:
menzione di merito per il filotto rappresentato da “To Their Death Beds They Fell”, la strumentale “Malediction” e “Repent In Fire”
Il che significa che pezzi superiori ad altri sono stati individuati. Certo, tu volevi che entrasse nel merito, ma il fatto che il recensore non abbia ritenuto necessario farlo dovrebbe farti scattare un dubbio. E' chiaro che a suo dire non c'erano brani che meritassero una disamina approfondita. Poi si può essere d'accordo oppure no, ma di base non c'è un errore nell'approccio alla recensione.

Ha scritto una recensione, infatti, non un commento. Capisco la tua posizione ma... se uno non ha gradito l'album, come fa a sviscerare i brani e addirittura a spingere qualcuno all'acquisto? E' come se a @Zerotolerance70 chiedessi di sottolineare tutti i passaggi vincenti di "Set the world on fire" degli Annihilator. Non ce la farebbe. Magari qualcosina riuscirebbe a salvarla, ma non al punto di risultare convincente. Lo capiresti che il suo giudizio nei confronti dell'album è tiepido, a dir poco. Ecco, forse al recensore si può rimproverare di aver tenuto due piedi in una scarpa, ma al contempo bisogna apprezzare lo sforzo di non porre in primo piano solo il proprio giudizio, secondo me meno positivo rispetto a ciò che traspare dalla recensione. A naso direi che gli avrebbe appioppato al massimo un 60, da quel punto di vista.

D'accordo anche su questo. Propongo a @Vittorio, fan della band, una recensione quadrupla. Si può?

 

Una precisazione: io non ho trovato ovvia e superflua la disamina degli elementi caratteristici dello US Metal in toto, ma solo quella parte che ho quotato, per i motivi che ho detto precedentemente. Comunque mi scuso per aver estrapolato delle frasi dal loro contesto, è una cosa che non avrei dovuto fare, avvenuta a caldo subito dopo aver letto la recensione...forse perché mi aspettavo una valutazione diversa da quella che hai espresso, anche leggendo un po' in giro tra commenti e recensioni, e soprattutto dopo aver ascoltato un bel po' di volte l'album (non dico che tu non lo abbia fatto). A mio giudizio quello degli Helstar è un album da promuovere, assolutamente non di routine, e sinceramente non capisco come abbia potuto prendere un voto così basso, anche leggendo la prima parte della tua recensione che ne esalta alcuni aspetti.

Ma si, alla fine l'importante è capirsi...io quella definizione l'avevo interpretata più nel significato di onesti mestieranti, cosa secondo me non vera, in quanto capaci di sfornare capolavori come quelli che ho citato in precedenza. Ma vedo che almeno su questo punto siamo sulla stessa lunghezza d'onda.


Sul giudizio globale dell'album rimaniamo in disaccordo, per i motivi che ho detto in precedenza.

 

Quando dico che bisogna abolire le recensioni...

 

Ma secondo te, un voto come 66 invoglia chi non conosce gli Helstar a leggere la recensione? E secondo te, quello degli Helstar è un album da 66?

Senza polemica Dwight, mi riallaccio anche al discorso che facevamo sul topic dell'epic metal riguardo allo scarso successo del genere (si parlava di epic metal ma a mio parere ci si può allargare anche al metal americano in toto): abbiamo parlato di scarso appeal dovuto alla difficoltà di ascolto di molte band, di copertine coatte, di tematiche non in grado di affascinare una vasta platea di ascoltatori, di scena non supportata, ecc..., ma a tutto questo non potremmo aggiungere una scarsa capacità di riconoscere la pietra preziosa dallo zircone? Non voglio accusare nessuno, alla fine parliamo di musica, di giudizi soggettivi, di attitudini diverse...ma, cazzo , se non promuoviamo un album come questo, allora tanto vale recitare il requiem per l'heavy metal classico e non pensarci più.

 

Non è la prima volta che accade. Da quello che ho potuto capire leggendola, è un buon esercizio di cerchiobottismo.
E mi fermo qui.
Aggiungo solo che mi è scappato un sorrisino ironico, quando ho letto "Rivera ed i suoi accolti hanno fatto ciò che sanno fare e lo hanno fatto al meglio", e poi ho guardato il voto numerico scritto sotto: 66.
Se per il recensore il meglio degli Helstar vale 66, beh...

Comunque, tranquillo Sinner: "Vampiro" lo compreranno solo i fan degli Helstar (purtroppo), come del resto è sempre successo con gli altri loro lavori (purtroppo). Ma lo compreranno, e ne resteranno soddisfattissimi. Per gli altri, beh, c'è sempre l'ultimo Metallica.

 

Tutto vero. Aggiungo che sarebbe come se mi dessero da recensire un album di black metal. E' un genere che non mi piace, del quale conosco pochissimo - proprio perchè non mi ci sono avvicinato, conseguenza del fatto che non mi piace - e che mi risulta inascoltabile.
Ma è come dire che in questo caso l'album da commentare è stato affidato alla persona sbagliata. Non esiste che un appassionato e profondo conoscitore di US Metal possa ascoltare un album del genere nel 2016 e non dargli almeno - ma almeno almeno almeno - 80.
Sull'approccio alla recensione non posso dire niente, non ero presente e non posso fare apprezzamenti sul metodo. Dico solo che per quanto professionale sia stato il recensore, non era evidentemente la persona più adatta per commentare un album come questo. Tanto è vero che a lui personalmente questo disco non è piaciuto, lo dice e lo ribadisce da un capo all'altro della recensione.

 

Ah, a proposito: è del tutto naturale che da una recensione traspaia il gradimento personale del commentatore di turno. E' ovvio: se il disco gli è piaciuto, gli darà un bel voto; in caso contrario sarà portato a bocciarlo, al di là di quanto bene possa essere stato composto, scritto e registrato.
Ma allora l'elemento chiave di tutto è trovare la persona giusta a cui affidare il commento.
Scrivere che questo disco "aggiunge pochissimo a quanto fatto dagli Helstar in precedenza" non sta nè in cielo nè in terra. Come pure parlare di "disco di mestiere", espressione abusata che può voler dire tutto come niente.

 

Naturalmente no. Ma vedere affibbiare un misero 66 ad un disco del genere mi fa pensare che sia stato affidato ad uno che di questo genere e di questa band non deve interessare gran che.

 

A parte che io sono sempre dell'idea che al giorno d'oggi le recensioni non hanno senso, si dovrebbe al limite eliminare il voto e semplicemente analizzare e descrivere in modo asettico il disco

 

Ma il voto si può anche continuare a dare, magari avendo delle linee guida in modo da eliminare o ridurre l'impatto della componente soggettiva. Che so, dai un valore al songwriting, ai testi, alle capacità strumentali, alla produzione e così via, fai una media e quello è il voto. A quel punto ogni giudizio soggettivo è relegato in un angolo, lo puoi scrivere in sede di recensione, ma non te lo ritrovi nella valutazione numerica che riassume sinteticamente il valore del disco.
Se chi ha scritto questa recensione avesse adottato un criterio del genere, col cazzo che saltava fuori un voto così macrobiotico. Solo per la ricercatezza del songwriting e il lavoro delle chitarre, questo è un disco da 80 minimo. Poi ci sono la voce di Rivera, i testi, l'ottima produzione e così via che aggiungono altro valore all'album.

 

No.
Ma il recensore non poteva piazzare un voto più alto e tradire la sua reale opinione solo per consentire a qualche nuovo adepto di scoprire gli Helstar. Giusto?

Conosci già la risposta, dai. Il punto è che non sono io ad aver recensito l'album, ma uno che la pensa in maniera diversa da me.

Lo dici tu. Io parlavo d'altro, in un contesto più ampio.

Bingo.
Questo non toglie che possano verificarsi lo stesso situazioni di contrasto. Io ho sempre avuto i miei recensori di fiducia ma non sempre sono stato d'accordo con loro. Faccio un esempio: Ulisse Carminati, un'enciclopedia vivente per quel che riguarda rock, hard, metal. Beh, l'ho stramaledetto per avermi fatto spendere inutilmente i soldi per "Vicious Cycle" dei Lynyrd Skynyrd, nel 2003, disco solo passabile al quale lui appioppò un 95 o un 100/100, addirittura. Non per questo Carminati è diventato un incompetente, ai miei occhi. Ma potrei citare un altro giornalista, a te caro, che ha incensato i primi singoli dei Metallica di "Hardwired" davanti ai tuoi occhi increduli. Poi lo sai, delle volte nemmeno tra fan si è d'accordo sul valore di un album.

Non finché io sono in vita!
Nessuna polemica, figuriamoci, tanto più che la pensiamo allo stesso modo un po' su tutto. Ritengo solo che alcuni dei tuoi appunti fossero fuori fuoco. Per il resto capisco la tua frustrazione e condivido il discorso sulla difficoltà crescente di far arrivare certi gruppi ai fan del metal, davanti a recensioni tiepide come questa, che a parer mio comunque non "sposterà voti" in casa Helstar. A spostare voti è l'entusiasmo di chi riteniamo affidabile, senza nemmeno essere giocoforza un recensore. Per dire, io ho incluso "Vampiro" nella lista degli album da comprare (in formato fisico) prima di leggere la recensione su TM, mi è bastato leggere alcuni commenti positivi in questo thread.

Tranquillo, stavo solo scherzando.

 

Il punto è che Vampiro è un disco sul quale non dovrebbero esserci dubbi. Il fan degli Helstar ne gioisce perché è un ritorno ai massimi livelli, quello che non li conosce potrebbe infartare per potenza e bellezza del disco, il fan generico dell'heavy metal ha tutto quello di cui ha bisogno. Se poi lo recensisce uno che non ama il metal classico è un altro discorso. Non faccio riferimento alla rece, non mi interessa e non la leggerò