I nostri ascolti

Quell'album ha tutto al top, canzoni, produzione e concept!

 

Dio, “The last in line” (1984, heavy metal)



Il miglior album del Ronnie solista, per quanto mi riguarda, nonché uno dei tanti classici che mi mancavano in formato fisico originale.
Purtroppo i soldi non crescono sugli alberi e si fa quel che si può per correre ai ripari, talvolta comprando edizioni discutibili, anche se non è questo il caso (anzi vorrei sapere dov'è stata scattata la bella foto centrale, con tutte quelle metallare in prima fila a un concerto).

Detto ciò, solo parole di elogio per un disco che ho riascoltato con grande piacere per una settimana di fila senza mai stancarmi, scoprendo dettagli che mi erano sfuggiti un tempo (non avevo mai fatto caso alla somiglianza di alcuni riff della title track con quelli di “Denim & Leather” dei Saxon).

Ronnie conferma tutto ciò che di buono aveva proposto nel precedente “Holy diver” e con la sua voce riesce a farmi piacere perfino un pezzo troppo melodico come “Mystery”, con quelle tastierine opinabili.

Impagabile Vivian Campbell, che personalmente avrei conosciuto solo nel 1992 grazie al Freddie Mercury Tribute e quindi grazie ai Def Leppard: per carità, quando uno è bravo è bravo sempre, ma qua è tutta un'altra storia.

Media voti attuale su RYM: 3.79/5 su oltre cinquemila votazioni.
Nelle liste dell'effervescente Dusx85 la media è pari a 83/100.
La rece di TM (voto 94/100):
Recensione The Last In Line - truemetal.it

Per iniziare a conoscere l'album:

Spoiler

Per ascoltare l'intero album:
The Last In Line

 

Escape to nowhere è un disco che suona tutto col freno a mano tirato. Credo che gli Omen non fossero la creatura giusta per essere plasmata da O' Neill, che per una volta ha toppato alla grande, affossando ancora di più una scaletta di brani non certo al top. Difficile arrivare alla fine senza più di uno sbadiglio purtroppo.

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Oh che disco.

Il ritornello di Breathless probabilmente rimmarà nella mia mente anche quando mi daranno l'estrema unzione!
I speed at night poi pesta veramente velocemente, veramente un pezzo quasi speed metal hahaha

La mia preferita è Egypt (The chains are one) con quel intro di Vivian Campbell con i pinch harmonics....troppo potente.
Preso in offerta quando ero adolescente, probabilmente avrò la versione in cd originale dei anni 80

 

Scorpions, “Blackout” (1982, hard & heavy)



Il portafogli emofiliaco e il mio rapporto ambivalente con gli scorpioni (mi piacevano già da ragazzino ma ero diffidente nei riguardi del loro spiccato habitus commerciale) mi hanno indotto a recuperare uno dei loro album più noti solamente nell'anno di grazie 2024.

A “Blackout”, in realtà, diedi una mezza chance già nel periodo universitario però alla fine aprii il portafoglio per qualcos'altro. Troppa melodia, fra quei solchi, e io all'epoca andavo matto per l'heavy metal più ignorante e duro.
Non che i miei gusti siano cambiati un granché, da allora, ma a riascoltare oggi “Blackout” so individuare subito quali pezzi non mi convinsero: “Can't Live Without You” (la peggiore del lotto, con quei coretti, purtroppo collocata in seconda posizione nella tracklist), “You Give Me All I Need” e “Arizona”.
Oggi riesco a valutarli meglio, a trovarci del buono, ma all'epoca pezzi del genere mi annoiavano in fretta. E oggi come allora non posso non gasarmi, invece, ascoltando i brani più heavy e in particolare “Dynamite” (nomen omen), che è il pezzo che prediligo dell'album, al di là di una qualità media notevole.

“When the Smoke is Going Down” la preferisco in versione live, mi colpisce però il fatto che, all'epoca, questa canzone mi abbia subito conquistato mentre “You Give Me All I Need”, che ha molta più chitarra, no.
Stranezze dei primi approcci.
In generale preferisco la seconda parte del disco, da “Now!” in poi.

Preso nella ristampa italiana del '97, economica ma coi testi riportati nel booklet.
Media voti attuale su RYM: 3,70/5 su oltre quattromila votazioni.
Nelle liste dell'enfatizzante Dustx la media è pari a 91/100.
La rece di TM (voto 100/100, uno dei pochissimi sul portale):
Recensione Blackout - truemetal.it

Per iniziare a conoscere l'album:

Spoiler

Per ascoltare l'intero album:
Blackout

 

Il mio album preferito degli Scorpions, trovato in versione remaster ad un prezzi ridicolo lo scorso anno dopo tanto tempo di ricerca!

 

Io l'ho preso dal tuo quasi-omonimo del forum, la cosa drammatica è che tutto ciò accadeva a febbraio...

 

L'avevo preso ai tempi incuriosito dal voto 100/100 di tm, ma comunque, non è un album da 100. Quel voto è dato sicuramente da un valore affettivo

70/100 va bene

 

A me mancano "In trance" e "Taken by force", poi sono a posto.

O dalla scala di valori del recensore, che evidentemente non riesce a trovare difetti in quell'album.
Io sì, ma le mie orecchie non sono le sue.

Non condivido neppure il tuo 70/100, per dire.

 

Ci sono ritornato parecchie volte, non sono d'accordo io con questo modo di vedere le cose

 

Cioè? Sul fatto che qualcuno abbia la sua scala di valori nel valutare un album?

 

No, sul fatto di dare un voto così forte su una webzine, sono 100/100 quindi vuol dire un album strepitoso, fuori dal comune, l'apice degli apici, cosa che obiettivamente non è
Poi la scala di valori fa tanto, un conto è "Ottimo", un altro conto è 100/100. Ottimo è più sobrio, 100/100 pecca di supponenza

 

Inattaccabile direi come descrizione, in realtà non so neanche se gli Scorpions abbiano mai fatto un album da 100.
Opinione personale sarei un 85 a questo album ma è puramente una questione di gusti.

 

Tokyo tapes è da 200.

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