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I nostri ascolti

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da Zerotolerance70, 26 Ottobre 2014.

  1. Sinner

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    Gloria Cremisi

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    23 Dicembre 2024

    Da non sottovalutare anche il primo dei Running Wild, molto rozzo ma molto figo
     
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  2. Dwight Fry

    Dwight Fry
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    23 Dicembre 2024

    Thin Lizzy, “Life” (live album, hard & heavy, 1983)

    [​IMG]

    Bel doppio album dal vivo, pubblicato quando ormai Lynott aveva deciso di mettere la parola fine alla band.

    Non sarà iconico come il famosissimo “Live and dangerous” ma qui abbiamo una copertura migliore della carriera dei Thin Lizzy, con canzoni estratte anche dagli ultimi due album della band.
    Non è perfetto, eh, la voce di Phil era ormai andata (però in versione arrochita non mi dispiace del tutto) e, duole dirlo, rappresenta in alcuni casi il punto debole delle esecuzioni, in particolare nel capolavoro “Black Rose”.
    Tuttavia neppure una prova vocale altalenante può rovinare canzoni del calibro di “Thunder and Lightning”, “Cold sweat”, “Emerald”, “The Sun Goes Down” o la citata “Black Rose”.

    Incredibile, poi, la presenza in veste di ospiti degli ex Eric Bell, Gary Moore e Brian Robertson nelle ultime 4 tracce, e garantisco che il tocco di Gary si sente eccome nell'assolo di “Still in Love With You”.

    In generale la proposizione dal vivo di questi brani, alle orecchie di un metallaro, fa compiere il classico salto di qualità, dal momento che acquisiscono una cromatura non indifferente.
    L'ho sempre detto, io, che i live migliori sono quelli dei gruppi rock e hard rock.

    Media voti attuale su RYM: 3,87/5 su oltre cinquecento votazioni.
    Qui la rece di TM (voto 85 su 100):
    Recensione Live Life - truemetal.it

    Per iniziare a conoscere l'album:
    Per ascoltare l'intero album:
    Life
     
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  3. Dwight Fry

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    24 Dicembre 2024

    Stryper, “No more hell to pay” (heavy metal melodico, 2013)

    [​IMG]

    Mai stato un fan degli Stryper, neppure dei loro album più famosi anni '80.
    Il class metal non è di certo al vertice dei miei ascolti/gusti: è troppo edulcorato. Come già detto parlando recentemente degli Scorpions, preferisco da sempre l'heavy ignorante e aggiungo che, sebbene Michael Sweet sia un cantante eccezionale, il suo timbro pulitino non mi è mai andato del tutto a genio.
    Ciò non toglie che nel momento in cui mi sono ritrovato davanti agli occhi il digipack di quest'album, per giunta in edizione limitata con DVD, memore dei giudizi positivi letti all'epoca qui nel forum ho deciso di prenderlo, invogliato dal prezzo basso e dalla nomea di album più heavy (fin lì) della band.

    E in effetti... come negarlo? Buona parte del CD sputa riff e ritmiche heavy metal, in tal senso credo di poterlo consigliare alle “orde” di fan, qui nel forum, dei Pretty Maids.
    Ci ho messo un po' a digerire l'inizio del disco e la cover di “Jesus Is Just Alright” non mi sconfinfera per nulla ancora adesso (troppo hard rock melodico e in più con un testo che sembra scritto da padre Tim Tom... ma questa è una citazione che pochi capiranno senza guardare su Google), mentre con “Saved by love”, “Legacy” e “Renewed” la scintilla è scattata subito.
    Da questi chierichetti del metallo, pezzi così energici non me li aspettavo.

    In generale la seconda parte dell'album è davvero bella, ficcante a livello di melodie e con un sacco di energia sotto il profilo hard rock.
    Le sorprese principali sono state, per me, tre:
    1) il fatto che l'album non si chiuda con una ballad;
    2) il fatto che un pezzo intitolato “Te amo” non sia una ballad;
    3) il fatto che gli Stryper abbiano inserito nella tracklist un pezzo di puro heavy metal epico come “Marching into battle”.
    Contento di aver dato una chance alle api americane, “No more hell to pay” è un bell'album e lo consiglio a mia volta. Dubito che lo riprenderò in futuro ma per un paio di settimane mi ha intrattenuto piacevolmente.

    Media voti attuale su RYM: 3,51/5 su oltre duecento votazioni.
    Qui la rece di TM (voto 80/100):
    Recensione No More Hell To Pay - truemetal.it

    Per iniziare a conoscere l'album:
    Per ascoltare l'intero album:
    No More Hell to Pay
     
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  4. Dwight Fry

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    2 Gennaio 2025

    Chalice, “Trembling crown” (2020, epic-doom metal)

    [​IMG]

    Decisamente buono quest'album d'esordio dei giovani Chalice, alle prese con 7 brani della durata complessiva di 49 minuti.

    I finlandesi propongono un heavy metal epico con spunti doom, il mix ricorda talvolta i Darkest Era ma senza gli spunti “extreme”.

    Ho gradito in particolare:
    - tutti i ritornelli;
    - la parte centrale dell'opener “Night's hands”, che poi sarebbe la canzone che mi ha spinto a comprare il CD. Bel ritornello e ottimo decelerazione per dare enfasi;
    - la chitarra flamenca della title track;
    - il purissimo doom, lento e solenne, di “Hunger of the depth”;
    - l'incrocio tra voce maschile e femminile intelligentemente centellinato in un paio di brani;
    - “Wings I've known”, la canzone che preferisco dell'album.

    Un po' in tutti i pezzi c'è del buono, anche se la conclusiva “Stars” presenta un cantante in leggera difficoltà e una durata eccessiva.
    Proprio il cantante, col suo timbro baritonale, costituisce l'anello debole della band, senza essere del tutto malvagio. Solo un po' piatto, ecco.

    Preso in CD a pochi euro e praticamente al buio, dopo avere ascoltato un solo pezzo, giusto per dare un'opportunità a una band giovane. Felice di averci azzeccato, dopo la delusione a nome Nightmare Stage.

    La confezione in formato slipcase presenta in copertina uno dei quadri più cari all'universo metal, ovvero "The Number of the Beast is 666" di William Blake.

    Media voti attuale su RYM: 3,34/5 su trentaquattro votazioni.
    Nessuna recensione nel database di TM.
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  5. Vic Rattlehead

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    Bulletto da tastiera!

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    2 Gennaio 2025

    Lo avevo notato nei tuoi acquisti e avendo letto epic mi ci sono fiondato, purtroppo il cantante butta alle ortiche ogni buona cosa creata dal comparto strumentale, peccato.
     
  6. Dwight Fry

    Dwight Fry
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    3 Gennaio 2025

    Fa il compitino sulla scorta dei propri mezzi. Più che una brutta voce, e al di là della tecnica, è una voce anonima.
    Poi sì, le canzoni ci sono a prescindere dal cantante.

    Ovviamente non mi aspettavo che potesse piacerti un disco del genere, visto che avevi bocciato pure i Darkest Era e qui l'atmosfera generale può ricordarli, ma in versione più epica e meno estrema.
    Come tutti, anch'io preferisco i cantanti con una voce potente o almeno caratterizzante (e neppure tutte...), ma sui cantanti poco dotati ormai ci passo su quasi sempre, se l'album mi piace musicalmente; sarà pure che "metallicamente" il primo amore è stato la NWOBHM e quindi ho l'orecchio allenato alle voci di cantanti tipo Gary Lettice, Kevin Heybourne, Simon Saxby, John McManus e via dicendo, tutta gente che di certo non eccelleva al microfono.
    Ancora oggi ho molta più difficoltà con cantanti tipo Udo.
     
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  7. Dwight Fry

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    5 Gennaio 2025

    Helloween, “Keeper of the Seven Keys - Part I” (1987, power metal)

    [​IMG]

    Comprato (nuovo) tra fine anni '90 e inizio 2000, cioè nel periodo in cui cercavo di capire perché il power piacesse a così tante gente.
    Dopo aver ascoltato un sacco di roba realizzai che a me del metal piaceva soprattutto il lato più heavy. Così mi ritrovai a esplorare, per reazione, il thrash: risale a quel tempo l'acquisto e l'ascolto di band come Overkill, Anthrax, Destruction, Testament, vecchi Metallica, Slayer, eccetera.

    Dopo un mesetto mi liberai del primo “Keeper” e passai dal power europeo a quello americano, una via di mezzo tra il thrash e il mio amatissimo heavy, quindi più vicino ai miei gusti, anche per quel che riguarda il timbro dei cantanti: ebbene sì, il giovane Kiske non è mai stato tra i miei preferiti. Poi che fosse un fenomeno non sarò certo io a negarlo, ci mancherebbe.

    Comunque. Questo primo “Keeper” l'ho ri-comprato nell'aprile 2024 per tre buone ragioni:
    - se ne stava lì, in un negozietto dell'usato, a pochi euro;
    - volevo riprovarci, dal momento che i gusti cambiano/maturano nel tempo;
    - la versione che ho trovato contiene la bonus track “Judas” piazzata in sesta posizione e mi pare di aver capito che... beh, non sarà rara ma neppure la più diffusa, in CD.

    Dopo numerosi ascolti posso dire che oggi apprezzo molto di più questo primo "Keeper". In realtà lo ricordavo benissimo, semplicemente non lo ascoltavo da tanti anni, forse perché ormai da un po' ascolto solo musica in formato fisico.
    La differenza tra un “Keeper” e la roba tastierosa che tirava all'epoca mi era già nota e una "I'm alive" mi fomenta oggi come allora. A fare la differenza, nel 2025, è un meccanismo: la qualità di questo songwriting mi colpisce in modo più nitido e diretto.
    È la cosa bella di ascoltare in un certo modo tanta musica, per così tanti anni: impari a distinguere le sfumature di valore, a riconoscere la qualità anche nei generi che magari mastichi poco per inclinazione personale.

    Non entrerà mai nella mia top-100, quindi, però sono felice di poterlo scorgere tra i miei CD e di averlo potuto riascoltare come piace a me [cit.] a distanza di così tanti anni.

    Media voti attuale su RYM: 3,77/5 su quasi settemila votazioni.
    Nelle liste del ragazzo del palo elettrico il voto medio è 87/100.
    Qui la rece di TM (voto 90 su 100):
    Recensione Keeper Of The Seven Keys - truemetal.it

    Per iniziare a conoscere l'album:
    dai, davvero?
    Per ascoltare l'intero album:
    Keeper of the Seven Keys, Pt. I (Expanded Edition)
     
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  8. elpata86

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    5 Gennaio 2025

    Quanto li ho ascoltati ai tempi delle superiori.

    Sottolineo la genialità della De Agostini nella loro linea di ristampe Hard n Heavy in vinile: pubblicare il primo, ma non il secondo.
     
  9. yessong

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    6 Gennaio 2025

    Eihh....mi hai colpito e affondato.
    Quanti ricordi con sto LP, all'epoca lo consumai, comunque un grandissimo album che ha segnato un'epoca.
    Ad oggi per me rimane il migliore della band e forse il migliore di un genere che ho smesso di seguire da un bel po'.
     
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  10. otrebla86

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    9 Gennaio 2025

    A questo preferisco però Part II, ci sono canzoni più belle secondo me.
     
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  11. otrebla86

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    9 Gennaio 2025

    Della serie: album di cui avevo grandi aspettative ma che mi hanno un po' deluso

    Opeth - Blackwater park

    [​IMG]

    Sia chiaro: siamo su ottimi livelli e indubbiamente sopra la media, ma non l'apice! Entusiasmato dalle recensioni, dalla bella copertina e da chi dice che questo è il miglior lavoro degli Opeth, lo aggiungo alla mia teca degli ascolti da fare. Ascoltato e riascoltato negli ultimi giorni, per me è un album da 80/100, quindi non supera i 90. Ecco, a un primo ascolto pensavo pure fosse da 100, ma poi quando cominci a delineare meglio la struttura delle canzoni, trovi che non è poi chissà che opera maestosa. L'ultimo che hanno fatto, per dire, lo preferisco. Diciamo che stilisticamente è simile a Deliverance, e un pelino sopra come qualità.
     
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  12. Vic Rattlehead

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    9 Gennaio 2025

    Sarebbe il contrario ma è cercare il pelo nell'uovo, diciamo che Deliverance è più "pesante", la parte melodica è presente ma il gemello Damnation ovviamente ne assorbe la maggior parte.
     
  13. otrebla86

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    9 Gennaio 2025

    Sir Lord Baltimore - Kingdome Come (1970)
    [​IMG]

    Ho inserito anche l'anno, 1970, perché questo è un disco già abbastanza pesante, e basta ascoltare la seconda traccia Hard Rain Fallin' per renderci conto che qua c'è dell'heavy metal, ancora prima dello speed di Fireball dei Deep Purple. E' un ottimo lavoro di acid rock/hard rock/heavy metal, forse il secondo album classificabile come heavy metal dopo Paranoid. E sinceramente, a me che piace di più la velocità e l'aggressività piuttosto che la pesantezza doom dei BS, penso che questo album sia pure più bello di Paranoid (e poi, il 99% non sarà d'accordo con me, ma a me la voce di Ozzy non è mai piaciuta) (parole dure)

    Le canzoni sono abbastanza veloci (due episodi speed), tirate, travolgenti. Pietra miliare direi.

    Voto personale: 9/10
     
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  14. Dwight Fry

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    10 Gennaio 2025

    Ascolto i primi Black Sabbath nonostante la sua voce, che a me fa abbastanza cagare da sempre.

    Voto personale: 10/10
    Nel contest sul miglior brano hard rock degli anni '70 ho inserito in lista, di quest'album, "Hard rain fallin", ma quei puzzoni l'hanno già bocciata.
     
  15. Dwight Fry

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    10 Gennaio 2025

    Saxon, “Carpe diem” (heavy metal, 2022)

    [​IMG]

    Non credo di dover ribadire l'amore che nutro per i Saxon, band fondamentale per il mio passaggio dall'hard rock al metal.
    È il 19° album che compro di Biff e soci, d'altro canto.
    Ciò detto, rispolvero un mio commento del 2022:

    Per carità, c'è del buono in ogni loro disco ma fatico a ricordare come suonano i brani post-Into the Labyrinth e talvolta, in giro, vedo voti altisonanti che non condivido.

    Nella sua recensione per TM, Stefano Ricetti ci avvisa che Carpe Diem abbisogna del tempo necessario per entrare in circolo, una volta assimilato fornisce le dovute soddisfazioni richieste.
    Verissimo. Al primo ascolto mi ha deluso, al secondo non mi ha convinto del tutto, al terzo è cresciuto grazie all'emergere di dettagli che inizialmente sfuggono.

    A mente fredda è difficile trovargli un punto debole, se si esclude qualche deja-vù (“Remember the fallen” è “Forever free” in una nuova veste, così come “Pilgrimage” ricorda “Crusader” mischiata a “Hells bells” degli AC/DC), ma in generale “Carpe diem” ha dalla sua tutti i punti di forza delle ricette preparate da Biff e soci negli ultimi anni, con un songwriting snello e britannico.

    Di contro, non colgo apici assoluti in questo dischetto, escludendo forse “Lady in gray” (a proposito: non sapevo che grigio si potesse scrivere anche così, in inglese), canzone elegante e dalla forte personalità.
    È un disco molto omogeneo nei valori e scalda il cuore a chi, come me, cerca del sano heavy metal fatto bene, per cui lo promuovo senza remore.
    Mi chiedo solo se e quando tornerò a metterlo sul piatto, tanto lo so che prima o poi il digipack mi ricapiterà fra le mani.
    Male che vada mi godrò la bella copertina di scuola Wishbone Ash, ho preso il CD in formato fisico anche per questo motivo.

    Aggiungo che il booklet riporta gli spassosi ringraziamenti di Nibbs, del quale ignoravo la profusione di prole (4). Considerando che John Deacon ha sei figli, Steve Harris pure e Paul McCartney cinque, ne deduco che i bassisti scopano un sacco e/o non sanno usare un preservativo.

    Media voti attuale su RYM: 3,41/5 su oltre seicento votazioni.
    Qui la recensione di TM (voto 77 su 100):
    Recensione Carpe Diem - truemetal.it

    Per iniziare a conoscere l'album:

    Per ascoltare l'intero album:
    Carpe Diem
     
    #2520
    Ultima modifica: 10 Gennaio 2025
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