Van Halen

credo che coverdale e van halen si sarebbero accoltellati a vicenda

 

in effetti non oso pensare ad'un connubio di prime donne quali Eddie e David

 

Quindi ti sei perso anche i Barrage...
Ti tocca rimediare quanto prima...
Però no, non ce lo vedo molto a proporre quel genere di repertorio...

Piace molto anche a me, ma non ce lo vedo a fa' l'americano...

 

mi permetto di dissentire: eruption, ain'talkin about love, running with the devil, you really got me e la mia preferita little dreamer per me bastano e avanzano, ma anche il resto nn è mi ca tanto da meno...

per le canzoni dell' era roth era perfetto roth coi suoi urletti e il suo timbro rauco, hagari invece se la cava a pennello sui "suoi" pezzi e in particolare su for unlawful carnal knowledge che per me è il suo massimo coi vh

 

diavolo sì, nn posso mica conoscere tutto!! i barrage se devo essere sincero nn li ho mai sentiti nominare, nè ne vedo traccia su tm...mi dài qc dritta in più? thanx

boh io quando ho sentito per la prima volta steve lee ho pensato subito che fosse un punto d'incontro tra coverdale e hagar, in ogni caso ha una voce corposa (e in live rende di brutto, quasi meglio che su disco) e si adatterebbe alla grande a fare cover sia dell'uno che dell'altro che di altri grandi dell'HR

 

Per il repertorio dell'era Van Hagar ci vedrei benissimo Jimmy Barnes, grazie alla sua incredibile voce roca, resa ancor più calda e dura dalle considerevoli quantità di whiskey che si è ingurgitato nel corso degli anni.

Però l'ipotetico passagio da Hagar a Jimmy Barnes sarebbe come sostituire un dinosauro con un essere ancora più vecchio (e praticamente immobile sul palco, ormai...); ciò non toglie che, su quel repertorio, ce lo vedrei bene.

 

Io sinceramente apprezzo entrambi le fasi però devo dire che il periodo Roth anche se con melodie vocali meno curate contiene pagine chitarristiche assolutamente fondamentali...gli si dovrebbe riconoscere almeno questo grande merito

 

sto riascoltando giusto adesso VH1 e ritratto parzialmente quanto detto prima: sono splendide anche Jamye's Cryin (la migliore assieme a little dremer per me), feel your love tonight, i'm on fire e i'm the one (geniale il break), insomma il 100 se lo merita tutto (e lo dico io che di chitarra nn ci capisco 'na mazza)

 

per non parlare di ICE CREAM MAN...capolavoro...assolo grandissimo..

 

Mah... quella che tu definisci "americanizzazione", per me, invece, si chiama periodo della maturazione e della consapevolezza.
Maturazione nel songwriting (anche grazie a Sammy Hagar, che non aveva particolari interessi a ricoprire lo stereotipo del "donnaiolo californiano impenitente", figura di cui Roth a tutt'oggi ancora non riesce e non vuole liberarsi, diventando la macchietta di sé stesso), e nella consapevolezza dei propri mezzi, specialmente da parte di Eddie, ormai entrato a pieno merito nell'olimpo degli artisti della sei corde, e quindi senza dover più dimostrare al mondo intero quanto fosse bravo.
Il cambiamento delle sonorità, a mio parere, ci sarebbe stato indipendentemente dalla presenza o meno di Roth, semplicemente perché i tempi, rispetto ai primi lavori, erano cambiati... (e poi "la linea guida" l'ha sempre tracciata Eddie...).
Io non faccio graduatorie di merito tra il primo periodo ed il secondo, perché i lavori che hanno sfornato mi piacciono quasi tutti (salvo un paio di eccezioni), ma non mi faccio nemmeno problemi ad ammettere candidamente di preferire Sammy Hagar, come cantante e come professionista.

 

La differenza è che, ora come ora, Hagar un tour, con ogni probabilità, lo reggerebbe ancora; su Diamond Dave ho qualche dubbio...

Comunque, oltre che grandi cantanti, sono anche personalità molto forti (quella di David anche aggravata dal suo essere "primadonna altezzosa"); diventa impresa ardua per chiunque dovesse finire col confrontarsi con uno dei due (figuriamoci con entrambi...).
Se e quando decideranno per qualcuno, dovrà avere "le spalle belle larghe" (e degli attributi fuori dal comune), ma può anche essere che attendano Hagar, sempre che non si decidano a prendere questa decisione alla soglia dei 65 anni...

 

Io credo che i Van Halen con Dave Lee Roth oggi sarebbero stati l'ombra di se stessi.
Paradossalmente, raggiunta la vetta commerciale e di popolarità nel'anno di grazia Millenovecentoottataquattro, io credo che le parti si dissero tutto quello che c'era da dire.
La prova fu che il cambiamento fu salutare per entrambi.
Roth produsse un paio di ottimi album con Vai e Sheehan. i Van Halen, dal canto loro, raggiunsero la piena maturazione e la consapevolezza di essere veramente una band.
L'ultimo periodo infatti, Roth, pensava di "essere i Van Halen" prendendo anche poco in considerazione il lato artistico e più serio del gruppo; un aspetto che -volenti o nolenti- bisogna tenere in considerazione nonostante il grande circo del rock necessiti di esagerazioni, clamore e talvolta di aspetti frivoli e leggeri che fanno parte tutto sommato dello show...

Il problema è appunto che talvolta si ha la necessità di dare il giusto rilievo a quella che può essere la professonalità e il lato artistico di un gruppo.
Tutte cose che con Sammy Hagar hanno avuto piena leggitimazione.
Io preferisco di gran lunga i Van Hagar nonostante, sia chiaro, non rimango certo impassibile davanti all' esordio-masterpiece e all'ottimo "Fair Warning".

E' il discorso fatto recentemente per gli Scorpions: "Quale scegliere tra i due periodi?" Tutti e due!

Capisco però che un' intera generazione di fans nel "post Jump"
non ha mai smesso di chiedersi e di disperarsi sul fatto che il gruppo "rescisse" quel "connubio artistico" che all' apparenza fu un fulmine a ciel sereno (all' apparenza).

Ora però non mi è ben chiaro perchè Hagar non vuole partecipare ad un evetuale nuovo album del gruppo....
Non ho minimamente seguito la vicenda...

 

La pensiamo uguale, anche io ho smesso di ascoltarli dopo l'uscita di Roth e il cambiamento del loro sound