Myrath

Aggiungerei anche Desert Call, per me forse il loro capolavoro, quello che meglio fonde il prog-power metal con le sonorità arabe.

 

lo riascolterò meglio Desert Call e ti dico.

 

Video di Candles cry.

 

Al momento non mi convince molto il ritornello, ma il resto del pezzo ha del buono.
Ma quanti singoli stanno rilasciando?

 

Beh è già il quinto singolo, col fatto che hanno posticipato l'uscita ne hanno approfittato per sfornare un singolo al mese.

 

è il trend degli ultimi anni. infatti io ascolto al massimo due singoli per poi approcciarmi al disco per intero.

 

Io sono palesemente contrario, rovinano la sorpresa, quasi tolgono il senso all'uscita del disco. Io do giusto un ascolto per curiosità poi non li tocco più finché non esce l'album.

 

Bell'intervista. Spiace leggere le incompresioni che si sono verificati tra il tastierista ufficiale e membro della band dagli esordi e un collaboratore esterno alla band, e fa strano che alla fine ad andarsene sia stato il primo

 

Da quel che vedo, solo su Legacy ha dato una mano significativa in fase di composizione (libretto alla mano, 7 pezzi su 11 portano anche la sua firma). Sugli altri dischi c'è sempre la sua presenza ma più come esecutore (piano o backing vocals) o a volte in fase di produzione/registrazione...

Edit: guardando il libretto di Shehili era già considerato un membro della band. Compare come "piano and additional guitars" come sesto membro, quindi considerando che i brani sono firmati "Myrath" potrebbe aver dato il suo contributo anche in quel disco

 

Album uscito oggi, in streaming su spotify.

 

Dai primi ascolti di Karma le mie impressioni dicono che c'è una base metal di sottofondo, con i riff martellati e taglienti tipici del genere, nei precedenti due album sembrava mancare quasi del tutto (a parte una manciata di brani più tirati)... però è appunto un sottofondo, si limita ad essere quello, non emerge mai davvero, non si mette mai in primo piano, perché in primo piano ci sono le melodie e i ritornelli super-orecchiabili; è come se la band non dimenticasse le proprie radici metal ma avesse paura di esporle; sai, una volta che hai conquistato un certo volume di pubblico non vuoi perderlo, sembra che vi sia questa paura che facendo troppo i metallari si tornerebbe ad essere troppo di nicchia, quindi meglio mettere i chitarroni in secondo piano. L'approccio complessivo sembra essere quello di una pop band, nel pop odierno si fa proprio questo, i ritornelli cantabili e il groove contano tutto, il resto niente, mettiamolo che non si sente nulla, sì, sì, l'atteggiamento sembra grossomodo questo, anche se in realtà la qualità degli arrangiamenti qui c'è eccome, assolutamente niente a che vedere con la merda a palate dei circuiti mainstream; diciamo che è un disco pop-metal dall'influsso mediorientale, anche se forse le orchestrazioni mai così possenti fanno pensare più a qualcosa di bollywoodiano, l'impatto in generale è più cinematografico che mai.

Le melodie comunque sono energiche e vivaci, hanno potenziato bene questo aspetto, così come ha delle ottime parti di batteria e di basso, probabilmente sapevano di avere in formazione due grossi musicisti e hanno voluto esaltarne le qualità.

 

Ma non ne stiamo parlando per niente?!

Per quanto mi riguarda sta crescendo con gli ascolti e mi sta piacendo complessivamente più dei precedenti due album!

Comunque questo presunto allontanamento dalle melodie arabe di cui si parla qua e là io non lo sento, quando partono certe scale sinfoniche io sento ancora che provengono tutte da lì!

 

A me sta piacendo e non poco
È più commerciale, questo di sicuro, più orientato sulle tastiere, e risalta soprattutto la voce (e ci mancherebbe!) ma le canzoni funzionano alla grande, il lavoro di basso è straordinario, e le atmosfere orientali ci sono sempre.
Per me più che promosso