Måneskin

Ti ricordo che siamo nel 2023.
Negli anni '80 prendevo l'autobus per scendere al centro e andare in un negozio di dischi che aveva la sezione Rock/Metal.
Tutto questo per capire se c'era qualcosa di nuovo/buono da comprare con la mia misera paghetta.

Oggi c'è un tale appiattimento, facilità di fruizione e bla bla bla, per cui è una giungla.
Qualsiasi mezzo, spinta o altro, può decretare la fortuna di una band/artista o meno.

Quindi, smettiamola di paragonarli con altri gruppi o scene del tutto diverse in tempi diversi, quell'epoca fatta di fanzine, ricerca e sbattimento è, ahimè, finito. Se non vi stanno bene i Maneskin che, almeno ci provano e suonano, accontentiamoci di avere Laza, Ernia, Blanco e Mrakkash.

Per tutto il resto c'è Mastercard.

 

Pensi che sia una cosa nuova o che possa impressionarmi?
La PFM (Premiata Forneria Marconi), vera band ROCK italiana, era un gruppo di ragazzetti quando verso la metà degli anni '70 si esibirono al Forum di Los Angeles, alla Royal Albert Hall di Londra e al MADISON FOTTUTO SQUARE FOTTUTO GARDEN di New York e i Maneskin all'epoca erano ancora degli spermatozoi.

 

Dici che il padre di Damiano non ha mai eiaculato dagli anni 70, fino al 1998 circa?

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Che pignolo oh.

 

Noooo, mica li esalti, figuriamoci se lo facevi
Che poi se c'è chi li smerda a te cosa importa, mica farai la loro cheerleader

 

E quando lo facciamo?
Così vediamo come si piazzano

 

Abito su Marte: ma chi cazzo sono?

 

Ti ho pure dato un ghiotto assist per dire che alla fine aveva eiaculato nel posto sbagliato :devofaretuttoio:

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Per rincarare la dose ovviamente, e perchè per movenze ed estetica mi ricorda di più quei cosi lì. Non riuscirei mai ad accostarlo nemmeno al peggiore cantante rock in circolazione. Il problema è che non trovo le parole per esprimere quanto mi faccia cagare in tutto e per tutto



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Ricordo che il cantato del DD è stato definito "quasi rap", il quasi rap è trap, quindi più o meno...

 

Quando il rock è volato in alto privo della zavorra dei vincoli commerciali, slegato da una filiera parassitaria fatta di organizzatori, discografici, impresari etc., e libero di esprimere quell'anima artistica a cui alcuni hanno romanticamente alluso in qualche messaggio? Direi mai, giacché, sin dagli albori, ha mosso i suoi passi assieme all'affermazione di una nuova fetta di consumatori, i giovani e gli adolescenti, categorie -ovviamente- sempre esistite, che però hanno assunto nuovi tratti sociali dagli anni del dopoguerra in avanti.
A ben guardare, il jazz, che pure soggiaceva alla volontà dei proprietari di locali e oggi viene associato, nella cultura di massa, a un pubblico snob con il portafogli gonfio e il petto pieno di boria, ha un passato molto più glorioso da questo punto di vista e anche più "punk".
Tutto questo per precisare che tanto i Maneskin quanto i Led Zeppelin devono accendere ceri all'industria discografica e alla promozione spietata di radio e media vari, perché senza le spintarelle perfino (direste forse voi, io non li idolatro) Plant e compagni avrebbero suonato alla sagra di paese fino alla pensione.

 

Nei settanta, i "commerciali" erano i Led Zeppelin, solo che nelle bibbie del rock si trova incisa su pietra la loro indiscutibile levatura e dunque guai a metterla in dubbio (prendo gli Zep a caso, non per particolare astio nei loro confronti).
Addirittura, con uno sguardo prospettico allargato, un certo rhythm and blues e finanche alcune raffinate tessiture cool jazz, oggi improponibili in una festa di un sabato sera qualsiasi in provincia, diventarono commerciali nel loro settore di vendite e al grande Ornette Coleman, il quale non si piegava e sentiva ardere dentro la fiamma della ricerca, spaccarono il sax a calci e quasi lo mandarono al pronto soccorso.
Piaccia o meno, tutti i nomi storici del rock sono stati foraggiati e coccolati da industrie discografiche, riviste, locali, marchi, radio, televisioni etc., perché il genere è stato edificato sulle fondamenta delle vendite di massa e del divismo. Poi, sono nati i canoni rock, con tutti i problemi che si portano dietro (come quelli letterari, artistici etc.), ma questa, come si suol dire è un'altra storia...

 

Potete continuare ciclicamente a dire che anche [gruppo del passato] ha avuto spintarelle quanto volete, ma comunque ciò che hanno prodotto dopo è stato di ben altra levatura rispetto a quello che hanno prodotto i Maneskin.

I Deep Purple della formazione originale sono stati messi insieme a tavolino da un produttore, ma con quel che hanno fatto dopo nessuno li accosterebbe a una boy band qualunque.

 

Comunque il fatto che gli Zeppelin vendessero non significa che fossero commerciali, ciò che facevano vendeva, ma non lo facevano espressamente per vendere (tant'è che all'improvviso si son dato al folk in III, non hanno dato un titolo al quarto album, non l'hanno neanche promosso pubblicando Stairway To Heaven come singolo) tra l'essere nati dalle ceneri degli Yardbirds (quindi erano esordienti illustri e palesemente capaci, sarebbe stato sciocco da parte di qualunque produttore ignorarli) e le esperienze da turnisti sapevano cosa stavano facendo.

 

Quelle sonorità, condite dalle movenze di Plant, infiammavano i ragazzini di ieri come quelle degli idoli di oggi e potevano essere considerate commerciali per l'epoca.
Il folk, dopo la riscoperta inglese degli anni sessanta, si poteva ascoltare ad ogni festival; i grandi raduni facevano circolare sterline e dollari a palate e le riviste giovanili pubblicavano interviste ai protagonisti del rock. Nulla di diverso, fenomenologicamente, da una boy band degli anni novanta. Dopo, il mito ha creato il canone e lo zio Peppino di turno ti stordisce a Natale a colpi di lodi sperticate ai "mostri sacri" e così cresci con il timore reverenziale.