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beh, ragazze, se proprio volete parlare di Lovecraft potreste dare la stura a una vera e propria alluvione di parole da parte mia! state attente!!!

 

cmq... giusto due info di seconda mano, visto che son pignolo :P

il racconto è "The Rats IN the Walls" (trad. it. "I Topi nel Muro"), in effetti SOPRA al muro avrebbe poco senso nell'intreccio della vicenda
l'edizione mondadori che raccoglie in 4 libri ordinati per anni tutti i racconti di Lovecraft (1897-1922, 1923-1926, 1927-1930 e 1931-1936), costa circa 9 euro a volume (8.80 e 9.40 per l'esattezza), quindi decisamente più economica per esempio dell'edizione fanucci che costa poco meno a volume, circa 7 euro, ma divide i racconti del solitario di Providence in una decina di tomi, oltretutto suddivisi per "tematica", scelta a mio avviso alquanto infelice...
il consiglio è quello di partire dall'inizio, dal primo tomo e continuare in ordine cronologico, nel primo volume infatti troviamo un Lovecraft già adulto (intorno ai 18 anni decise di dare alle fiamme tutti i suoi racconti giovanili che reputava non all'altezza e di ricominciare da capo, se ne son salvati solo 4, 2 pubblicati nel primo volume e 2 nell'ultimo) ma ancora legato alle tematiche gotiche e macabre di un certo tipo di letteratura che aveva avuto in Edgar Allan Poe il suo massimo esponente, si distingue in questo caso il racconto "La Tomba" che, pur prendendo a prestito atmosfere e tematiche del suo illustre predecessore, cmq regalano più di qualche brivido nel lettore... col passare del tempo Howard scopre anche la prosa poetica e fantastica di Lord Dunsany da cui prende spunto per i primi racconti ambientati nel regno dei sogni che poi farà da sfondo a racconti come "The Cats of Ulthar" (uno dei miei preferiti) e "The Dreaming Quest of the Unknown Kadath". I primi accenni a ciò che diventerà il pantheon di oscene divinità ed entità che premono da dimensioni troppo vicine alla nostra è "Dagon", racconto nato da un incubo (come molti altri, per esempio "Nyarlathotep") e vero e proprio primo grezzo tratteggio di ciò che in seguito diventerà Chtulhu, colui che dorme e sogna eternamente nella sommersa R'lyeh e che ci viene presentato per la prima volta proprio nell'omonimo "The Call of Chtulhu", racconto in realtà fin troppo famoso a fronte di ciò che ci racconta dei Grandi Antichi che verranno molto meglio sviscerati più avanti... è cmq il primo seme da cui tutto il resto nascerà...

Lovecraft è stato riscoperto dopo la sua morte per l'apporto fondamentale da lui dato nel campo dell'orrore soprannaturale nella letteratura, ma in realtà se non fosse stato per l'influsso che ebbe su chi venne dopo di lui e che si ripercuote tutt'ora, non sarebbe mai stato ricordato come un "grande" scrittore... in effetti Lovecraft non è esattamente ciò che potremmo definire un bravo scrittore, anzi, era piuttosto mediocre e lui stesso, a cavallo tra il 1930 e il 1931 confidò agli amici, in varie lettere, di essere arrivato a un punto morto, "At the Mountain of Madness" era stato probabilmente il suo apice compositivo, non sarebbe mai stato capace di migliorare ulteriormente il suo modo di scrivere e meditò a lungo di smettere visto che anche quel racconto lo aveva scritto "male" secondo gli standard che avrebbe desiderato raggiungere... a volte uno scrittore è fin troppo critico nei confronti delle proprie opere, in realtà in questo caso Howard era piuttosto oggettivo e per questo dobbiamo ringraziare la preziosa opera di Giuseppe Lippi se in italiano leggiamo una versione dei racconti del solitario di Providence migliore dell'originale


p.s.
riguardo al "periodo newyorkese", consiglierei la lettura del racconto "Cold Air" (trad. it. "Aria Fredda") riguardante il suo irrazionale terrore nei confronti dell'aria condizionata!

 

ecco, lo sapevo, non ho saputo trattenermi... scusate gli errori di battitura, ma ho scritto di fretta senza rileggere

 

pork, hai ragione... me lo son dimenticato, e dire che è anche uno dei miei libri preferiti

cmq... la scrittura di Hemingway non è facile da descrivere per me, perchè trovo che "cambi" molto, in alcuni momenti è estremamente diretta, secca, realistica e pratica, quando parla della guerra è così, non infiora quello che dice, lo racconta così com'è, senza fronzoli, in altri momenti però è capace di "dipingere" con solo un paio di accenni interi panorami interiori... splendido da questo punto di vista è anche "Il Vecchio e il Mare", una storia semplice in cui il protagonista sembra letteralmente uscire dalla pagina scritta e diventare reale di fronte a te tanto che è ben descritto sia dentro che fuori...