I nostri ascolti

Quando si tratta di tuoi consigli li prendo al volo e una ascoltata gliela darò però posso dire che la copertina è di rara bruttezza?

 

Assomiglia in maniera inquietante a quella famosa copertina dei Wolf...

 

Forse quella é anche peggio!
Agevolo la visione

 

Ho sperato che fossero il prodotto della stessa mano, visto che il debutto dei Wolf è uscito anch'esso nel '99, ma ho controllato e no, si tratta di disegnatori diversi.

 

Ti ringrazio della segnalazione!

La mia conoscenza dei Therion si spingeva all'indietro solo fino a Lepaca Kliffoth.

Sono un grande amante del death dei primi '90, ma non ne avevo mai sentito parlare.
Spulciando la rete ho trovato discussioni in cui viene citato come una perla nascosta di quegli anni.
Credo che il successo ottenuto come Symphonic band abbia offuscato il periodo death.

Dopo 5-6 ascolti confermo: grande disco.

 

AC/DC, “High voltage” (hard rock, 1976)



Se il CD che si apre col capolavoro “It's a long way to the top” ti viene proposto a meno di 5 euro, tiri fuori il portafogli senza starci a pensare.
Ammetto però che mi è sempre piaciuto poco, questo lavoro (palesemente influenzato dai Nazareth) degli AC/DC, anche rispetto agli altri che possiedo ("Let there be rock", "Highway to hell" e "Back in black").

La prima parte è superiore alla seconda, anche se già “The jack” (terza in scaletta) mi annoia. Della seconda parte apprezzo “Can I Sit Next To You Girl” e la title track; neppure troppo, eh, ma sempre meglio delle superflue “Little lover” e “She's got balls”. In pratica l'ascolto di quest'album, per me, ruota essenzialmente attorno a 4 brani: quello di apertura, “Live wire”, “T.N.T.” e “Rock 'n' roll singer”.
Tutto il resto, immagino, viene apprezzato perlopiù dai veri fan della band, categoria nella quale non rientro.
In generale trovo i ritornelli di molti brani assai fiacchi, col titolo ripetuto fino alla nausea (al ventottesimo She got the jack, lo sguardo cerca il tasto skip).

Presa la ristampa in digipack, versione rimasterizzata del 2003 con ottimo booklet da 16 pagine, ricco di foto e di note.

Qui la recensione di TM (voto 80 su 100):
Recensione High Voltage - truemetal.it

 

Continua la mia "scoperta" della discografia degli Eagles:

On The Border (1974)

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Terzo album e terzo centro. Already Gone, Midnight Flyer, Good Day In Hell e la title track grandi pezzi di Country Rock 'n' Roll. Ottime anche le ballad You Never Cry Like A Lover, 'Ol '55 e The Best Of My Love.

Più vado avanti con gli ascolti più trovo questa band influente per tanti gruppi a venire di un certo filone Rock. Soprattutto nel sapiente uso dei cori e nella costruzione dei pezzi più acustici.​

 

Comunque questa è la versione internazionale che unisce HV e TNT versioni australiane.
Sia The Jack, canzone usata dal vivo per lo spogliarello di Angus, sia High voltage sono due classici del gruppo a prescindere.
L'unica sotto tono è Little lover, niente di che.
Questo è un disco che cambierà la storia della musica perché darà il via ad uno stile copiato da decine e decine di gruppi, pure metal (vedi gli Accept).

 

Mai apprezzata la componente country, nel vecchio rock and roll. Ho lo stesso problema con i Creedence, o con Jerry Lee Lewis (sicuramente anche con altri ma adesso mi vengono in mente loro). Invece nel punk non mi dà così fastidio, sarà che le chitarre massicce compensano le melodie lagnose del country.

Sì, quella internazionale, del resto l'High Voltage del '75 non è mai stato ristampato e distribuito qui in Europa, a quanto leggo.

Aggiungo che la frase "unisce HV e TNT" è formalmente vera ma diciamolo, su 9 pezzi 7 sono di "T.N.T.", quindi questa versione internazionale è "TNT" con un altro nome e un paio di canzoni prese a prestito dall'High voltage originario.
Mi stupisce che lo abbiano chiamato "High voltage" e non "TNT", insomma.
Da ragazzino però avevo in cassetta "74 Jailbreak", con 4 brani tratti dall'HV del '75; ricordo che ero fissato con "Show business", l'ascoltavo di continuo.

 

Darking, “Steal the fire” (epic metal, 2015)



I fan dei Domine dovrebbero ascoltare il dischetto di questa band, messa su nel 2005 proprio da un ex Domine, Agostino Carpo.
In effetti ci sono alcuni punti di contatto, tra i due gruppi, sia in virtù della proposta che per la cover della notevole “Stormbringer”, con l'ospite Enrico Paoli alla chitarra.
Penso però che i Darking siano maggiormente accessibili, grazie pure alla bella voce di Mirko Miliani, più morbida e meno “esasperata” rispetto a quella di Morby.

Mi sono piaciuti in particolare il ritornello di “Eldorado”, il basso di “Stormbringer”, l'andamento quasi rock 'n' roll di “Icarus” (non sono molti i gruppi defender che adottano soluzioni del genere), i riffoni alla Running Wild della title track, ma nel complesso è tutto l'album a meritare.

Produzione calda e old school; brutta invece la copertina col guerriero sproporzionato.

Nel booklet vengono ringraziati TM e il buon Steven Rich, quindi ammetto di essermi avvicinato a questo secondo album dei Darking avvertendo una certa simpatia nei riguardi della band, tra l'altro ancora attiva (al microfono ora c'è una donzella, però).

Qui la recensione di TM (voto 76/100):
Recensione Steal the Fire - truemetal.it

 

Overkill, “Horrorscope” (thrash metal, 1991)



Conoscevo già in parte quest'album, ma i miei gusti poco thrashosi sono tornati a colpire: “Horrorscope” infatti mi ha preso meno rispetto a “The years of decay”. Me l'aspettavo, sia chiaro, perché una proposta più quadrata e monolitica, meno varia, su di me fa meno presa.
A ogni nuovo ascolto apprezzavo l'arrivo della cover di “Frankenstein” (che nel contesto non c'entra una minchia ma spezza la pesantezza del disco) e della conclusiva, bellissima “Solitude”, power ballad caliginosa con una parte finale in crescendo da orgasmo, e un Bobby che ricorda un po' Biff Byford.

Per il resto è un album da schiaffi mollati a due a due finché non diventano dispari, approccio stordente (amplificato da una produzione potentissima) che riesco ad apprezzare fino a un tot. Presi singolarmente mi piacciono un po' tutti i pezzi, nell'insieme invece mi fanno un altro effetto, nel marasma tendo a confonderli anche dopo molti ascolti.

Perfetto da ascoltare in palestra o dal vivo, quando si ha voglia di sfogarsi fisicamente, ma se lo si ascolta come ho fatto io, in cuffia, con atteggiamento di “studio”, perde qualcosa.

Qui la recensione di TM (voto 90 su 100):
Recensione Horrorscope - truemetal.it

 

One Of These Nights (1975)
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Quarto album degli Eagles e quarto centro.

Anche in questo brano sono presenti almeno tre tra i grandi successi della band Rock/Country/Folk: Take It To The Limit, Lyin' Eyes e la stupenda titletrack con cui si apre il disco.

Da citare anche la bellissima Too Many Hands e la strumentale Journey Of The Sorcerer, che fa anche parte della colonna sonora del serial radiofonico (poi divenuto anche serie televisiva) The Hitchhiker's Guide to the Galaxy (da noi Guida Galattica per Autostoppisti).

 

Di "Guida galattica..." ho letto il romanzo (più i sequel) e ho visto il film, ma non sapevo che ne avessero tratto anche una serie televisiva, del resto tendo a evitarle (ha lo stesso titolo? Così la cerco), né sapevo che il libro di Adams nascesse da un programma radiofonico.

Un ottimo Elpata che ha sempre qualcosa da insegnarci.

 

Sarebbe questa:
IMDb: : The Hitchhiker's Guide to the Galaxy
Per Anhalter durch die Galaxis (TV Series 1981) ⭐ 8.0 | Adventure, Comedy, Sci-Fi

Credo non sia mai uscita in Italia.

 

Ma è vecchissima!
Pensavo alludessi a una serie TV recente (la mia cultura pop deficita).
Sul tubo ho trovato una comparazione tra vecchia serie e film del 2005, comunque:

Anticipazione (Spoiler)

I due attori che interpretano Arthur Dent si somigliano un sacco, almeno a giudicare dalla prima scena.

Ok, ora basta con gli OT.