I nostri ascolti

No, guarda, nessuna frase da piangina, ero serio; non sarei mai in grado di scrivere un libro io, ed ammiro sinceramente la tua capacità di scrittura e competenza alla quale non mi avvicino neanche un po', da lì la mia definizione di montanaro (o se vuoi sempliciotto) al tuo confronto.
Poi ognuno ha le sue opinioni (e sull'hard rock non la penso assolutamente come te), ma sempre nel legittimo rispetto.





PS: dignità: all'inizio gli Alice in Chains facevano glam.....

 

Prendetevi una stanza

 

Ha chiuso in bellezza con un post scriptum che conferma tutto quello che ho sostenuto e pensato, non ho nulla da replicare.

 

Terminus, “A single point of light” (2019)



Chi apprezza i Visigoth dovrebbe concedere una chance ai nordirlandesi Terminus, qui al secondo lavoro per la nostrana Cruz del Sur.
Le coordinate stilistiche sono grossomodo quelle: tanta epicità, cori virili, lunghi assoli, rallentamenti, melodie vocali importanti, timbro stentoreo del cantante (tuttavia preferisco Jake Rogers dei Visigoth, quello dei Terminus ogni tanto arrochisce la voce e mi diventa sgradevole), doppia cassa, armonizzazioni.
La canzone che mi ha spinto a comprare il CD è quella d'apertura, “To ash, to dust”, che inizia come una furia ed è la più breve del lotto, ma anche i due pezzi lunghi hanno momenti esaltanti, specie all'altezza dei rallentamenti, quando l'epicità cresce e si resta in attesa che il ritmo torni ad alzarsi.

Ci sono voluti 4-5 ascolti, testi alla mano, per entrare nelle atmosfere del disco, poi avanti col freno a mano abbassato. Risultato finale appagante, se vi piace l'epic metal dategli una possibilità.

Naturalmente bisogna mettere in conto un po' di dispersività e qualche deja-vu, siamo nel 2023 e l'heavy metal epico ha quarant'anni sulle spalle, tuttavia non mi aspettavo un album così piacevole da questi sconosciuti. Un paio di pezzi (“Mhira...” e “Cry havoc”) mi convincono meno, ma sono gusti.

True Metal purtroppo non ne ha parlato ma ho dato un'occhiata alle prime tre recensioni che ho scovato in rete, tra gli altri portali italiani, e i voti (80/100, 8/10 e 7,5/10) sembrano indicare un apprezzamento generalizzato. Può significare tutto e niente, intendiamoci, alla fine ognuno valuta con le sue orecchie, ma io qualche ascolto glielo concederei.

 

Be', gli alice in chains non hanno mai fatto glam, semmai Layne con il suo primo gruppo, gli alice n' chains, suonava non glam ma cover di heavy metal americano nei piccoli locali della zona, certo con acconciature degne dei Poison. Il nome, modificato poi in alice in chains, e' stato ripescato da Layne per il gruppo nella sua formazione classica.

 

chainz *

 

E prima suonava negli Sleeze

Comunque era per dire che parlare di coerenza anche per i gruppi grunge ci sarebbe da dire qualcosa, ma questo vale un po' per tutti i generi del metal.

 

Si e' vero, il suo primo gruppo si chiamava Sleeze. Pero' come entità composta da Layne, Cantrell, Starr e Kinney non possono essere ricondotti al glam, né come stile (anche se alcune canzoni del debutto sono hard n heavy basico) ne come look.

Sulla coerenza in campo metal ci sarebbe da dire tanto, e molto e' gia' stato detto nelle pagine precedenti. In linea di principio, a me frega poco della coerenza quando il risultato e' degno di nota (vedi ad esempio l'omonimo dei Motley Crue o il black album).
In definitiva e' pieno di gruppi che si sono ammorbiditi, ed e' giusto quello che ha detto dwight a proposito dei gruppi inglesi che hanno cercato di inseguire il sogno americano tentando di ripetere le gesta dei Def Leppard. Ed e' anche vero che a cavallo tra 80 e 90 si era arrivati a un livello di saturazione nel genere hard n heavy tale che si era resa necessaria una ventata d'aria fresca, e questa ventata non e' arrivata solo dal grunge ma anche da altri fenomeni musicali, come l'esplosione dei generi estremi ad inizio dei 90 (questa si una vera rivoluzione che ha cambiato per sempre il metal) e la nascita e prematura morte di tutte quelle formazioni di alternative metal tipo Saigon Kick, Warrior Soul , Mind Funk, King's X, Galactic Cowboys etc.
Insomma, e' stato un periodo di grande vitalità (come del resto tutti gli anni 90) ed era impensabile che gli stilemi hard n glam sopravvivessero a questo sconquassamento musicale

 

Non posso che essere d'accordo.
La cosa brutta è che il grunge è stato lodato e sbrodolato da tanti, i gruppi che hai citato invece hanno avuto praticamente un riscontro molto limitato, laddove erano decisamente molto più originali e portatori di un sound diverso e che poteva essere il futuro del metal

 

Un Idol che continua a combattere sostenendo che i gruppi grunge non avessero stile e sound originali

 

Stile sì, assolutamente, grandezza pure, originalità proprio per niente

 

E comunque quando comprai Ulteamega OK tu eri ancora in fasce

 

Tutto molto bello.

 

Lascia perdere, quando non sa che dire si mette a scrivere la prima cosa che gli passa per la testa. Nel mio campo di studi si parla di “tangenzialità”, è un'anomalia della comunicazione.
Un esempio? Mettere sullo stesso piano, a livello di coerenza, una pletora di musicisti già affermati che prova a salire disperatamente sul carro dei vincitori (focus sul dopo) e un singolo musicista, sedicenne sconosciutissimo, che sta ancora cercando la sua strada e nel frattempo suona cover e s'acconcia come i suoi beniamini (focus sul prima).

Una discordanza manifesta, ma bisogna saperla cogliere.