Libri

Ma se il libro l’avete già letto è un altro discorso

 

questo mese ho fatto una scorpacciata, finendo anche libri che avevo cominciato molto tempo fa.

Guido Morselli - Dissipatio H.G. (narrativa) "h.g." sta per humani generis, del genere umano. Romanzo filosofico apocalittico scritto poco prima del suicidio dell'autore.

Les Murray - Un arcobaleno perfettamente normale (poesia) credo di averci messo dodici anni a leggere questa corposa antologia del più grande poeta australiano (che nel frattempo è morto): sensibilità insolita, traduzione più che discutibile, testi lunghi e a livello di interesse per me un po' altalenanti. Ma le poesie belle (e ce ne sono diverse) sono indimenticabili.

Jean Giono - L'uomo che piantava gli alberi (narrativa) bel raccontino di poche pagine illustrato dal buon vecchio Pericoli.

Roberto Calasso - Come ordinare una biblioteca (saggistica) atto d'amore per il libro e la lettura che tocca momenti sublimi.

Richard Osborne - Storia della filosofia a fumetti (filosofia) divertente, non sempre facile. Non ho le conoscenze per dire se la resa degli autori presentati sia adeguata, ma il tentativo di rendere a fumetti Hegel, Kant e compagnia merita di per sé.

Alberto Brasioli - Dante. Lo sguardo la realtà (saggistica) alcune delle cose migliori che ho letto su Dante si trovano in queste pagine (ormai fuori commercio) dove l'approccio divulgativo non rinuncia affatto alla profondità.

Shirley Jackson - La ragazza scomparsa (narrativa) tre racconti brevi che non mi sono parsi niente di che, soprattutto in confronto a:

Dino Buzzati - Sessanta racconti (narrativa) altro libro con cui ero in ballo da dieci anni (probabilmente solo per il piacere di sapere che c'erano suoi racconti sullo scaffale ad aspettarmi). Solo cuori per l'ottimo Dino.

David Garnett - La signora trasformata in volpe (narrativa) racconto delicato sulla metamorfosi in volpe della propria moglie.

Alan Bennett - la sovrana lettrice (narrativa) la regina Elisabetta che scopre la letteratura e comincia a rompere le palle a tutti. Atto d'amore per il libro pt.II, stavolta attraverso l'ironia british di un narratore di razza.

 

Scusa se torno indietro ma non è che faresti "trovare" le cose anche a me?

 

Hai fatto medicina, scommetto che sei già stato più volte nella biblioteca dove si trova. Vi si trova di tutto, anche la Genesi, per dire.

 

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Libro spaventosamente bello, sono felice che stia ricevendo il giusto riscontro (postumo).

 

Allora, qualche parere a caldo.
Sto leggendo tutto assieme...
Con la bio dei Priest e dei Rush sono fermo dove sono arrivato con gli ascolti, e come al solito è interessantissima la parte sulle influenze e il primissimo periodo.
Il primo libro sul hard rock è da consultazione, lo sto leggendo una scheda alla volta. Spesso sembra pompare troppo certi dischi secondari che ad un ascolto superficiale a me non sembrano così eccezionali. Però l'opener di Volcanic Rock dei Buffalo anticipa mezza discografia dei Soundgarden. Altri dischi fatico a inserirli nell'hard rock.
Ma veniamo alla ciccia.
Il libro di Cerati 50 anni di Heavy Metal è ben fatto e tratta approfondimenti a livello di testi, immagine, vendite, influenze che mai mi è capitato di leggere altrove. A volte però risulta ripetitivo.
La bibbia del Prog Metal è un becero mezzo per far spendere tanti soldi ad un appassionato di musica rock e metal. Scherzi a parte è davvero ben scritto e affronta in modo cronologico l'evoluzione e le ispirazioni dei gruppi trattati. Anche qui a volte certe ripetizioni sono ridondanti anche se inevitabili presumo.

 

Ho da poco finito il "monstre" pynchiano Against the Day (Contro il Giorno).

Stranamente ignorato dal National Book Award all'uscita (2006) e da alcuna parte della critica, non solo è bellissimo ma - ancora il commento è a caldo - ritengo sia un capolavoro assoluto, l'opera assoluta della maturità di Pynchon che non teme confronti con i capolavori ormai storici ponendosi accanto senza sfigurare a quel mitico Gravity's Rainbow - anche come sorta di "preludio a". E forse per alcune cose lo preferisco anche.

Tra i tanti temi che solleva, direi che uno cardine di base sia il Tempo.

È il libro più monumentale di Pynchon, fitto fitto, ogni pagina contiene un mucchio di informazioni e rimandi da dover assimilare; la lettura non è semplice e richiede abbastanza dal lettore ma non siamo nella sperimentazione estrema di GR (e figurarsi in quella joyciana, da cui tutta sta roba deriva).
Insomma, vi richiederà molto tempo da dedicargli ma ne vale la pena. Se vi piace Pynchon obbligatorio, mentre se volete una grande - in tutti i sensi - opera letteraria "da leggere assolutamente" degli anni 2000 decisamente consigliato (come detto, questo libro direi vada considerato decisamente tra i "nuovi" classici, un must).
Purtroppo, ora è ristampato nella versione economica Einaudi. Se non vi interessa avere il libro in sé, buttatevi su ebook. O se trovate la vecchia edizione Rizzoli - non per la traduzione, che dovrebbe essere la stessa, ma perché è più grande, con caratteri migliori e migliore rilegatura (sta a 50 pippi però usata, quindi non conviene).

 

Ho appena finito di leggere (mea culpa, lo avevo il programma da tempo) Fahrenheit 451 di Ray Bradbury.

Dico solo che da oggi voglio che mi si chiami Guy Montag.

Voto: 10 e lode.

 

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Dovrebbe essere un libro obbligatorio nel programma delle superiori!

 

Ci sta alla grande con il mood del libro.

 

Ho fisto il film di Truffaut qualche mese fa,a me e' piaciuto molto nonostante non sia considerato unanimamente un capolavoro..chissà il libro,come hai già detto tu,a che livelli assurdi e'..
Sarà difficile ma aspetto di dimenticare un pò la trama per gustarlo meglio

 

Il film a me piace.
Anche Equilibrium con Bale gli deve molto, è una specie di rivisitazione moderna in chiave action, e a me è sempre piaciuta un sacco

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