Yes

Purtroppo non l'ho mai ascoltato.

 

su yessongs vai a occhi chiusi,mentre ,almeno personalmente,tales te lo sconsiglio proprio...un doppio di cui 3 facciate su 4 sono di una noia mortale...a scusa stavo parlando del vinile,vabbè cmq. il concetto resta uguale

 

io lo trovo un buon disco,è il primo con moraz...

 

...anche Relayer, secondo me, è un buon album: Moraz fa davvero un buon lavoro. Se siete appassionati di progressive-rock io vi consiglio anche TFTO, un album particolare ed elaborato, ricco di sfumature e complesso, che non si esaurisce affatto con un paio di ascolti.
...sempre per gli appassionati da avere anche Yessongs, il lungo album dal vivo che contiene le perfomances impeccabili del periodo.
...in seguito, negli anni '80, gli Yes pubblicheranno album decisamente sottotono...

 

Negli anni '80 gli YES sono un'altra cosa .
90125 ad es. è un disco piacevole che ogni tanto ascolto volentieri ma lo ascolto come se fosse un altro gruppo ....e in realtà è così pur essendo ottimi musicisti anche T.Rabin e T.Kaye.

 

quoto..yes e genesis esaurito il periodo prog(splendido per entrambi chiaramente),hanno preso una strada su cui preferisco sorvolare per non infierire,di tuttaltro spessore l'evoluzione dei crimson

 

Riascoltando "Heart of the sunrise" pensavo ke può essere considerato un pezzo proto-metal, è disseminata di raffiche batteria/basso/chitarra devastanti per l'epoca.

 

Cosa ne pensate di "Mood for a day" ovvero la magnifica composizione acustica di Steve Howe ke precede l'ultima suite di "Fragile" ovvero "Heart of the sunrise"? Io la trovo incredibile, Steve con quel brano probabilmente voleva solo creare un piccolo intermezzo fra le varie suite e invece, secondo me, ha dato vita ad un piccolo capolavoro.
Inoltre è da quando ho anke "Close to the edge" ke mi sto convincedo sempre più che gli Yes hanno creato le basi del metal al pari di Sabbath/Zeppelin/Purple basta ascoltare, ad esempio, le pesantissime linee di basso di Chris Squire (uno dei miei bassisti preferiti in assoluto) il quale mi ipnotizza con il suo modo di suonare le 4 corde.

 

A me non sembra sinceramente.

 

Siccome avevo una mezza intenzione di prendere "Tales from topographic oceans" sono andato a leggermi qualcosa e ho vito ke non c'è più Bruford alla batteria. Il sostituto è altrettanto valido??

 

Alan White è un grande batterista , certo inferiore a Bruford ma non credo che il giudizio su questo mastodontico album sia legato al ruolo del batterista.
Si tratta di un album sicuramente affascinante ma dove forse gli YES sono andati oltre le loro intenzioni spesso manca un filo conduttore dal punto di vista compositivo , secondo me.
Da ascoltare comunque.

 

ho visto bruford dal vivo 3 volte e alan white in clinic 10 anni fa all'interexpo di pesaro...da batterista professionista ti dico che nn c'è paragone..sono 2 batteristi molto diversi tra loro ma ,almeno personalmente ,ritengo che c'è un abisso tra i due in tecnica,creatività,groove...in soldoni bruford je da una pista...parere personale ovviamente

 

condivido...al di là del giudizio su white,è un disco che nn funziona imho

 

Ok mi avete convinto, non lo prendo!! (almeno per ora)
Magari con Bruford avrebbe avuto quel qualcosa in più ke lo avrebbe portato sul piano dei due capolavori degli Yes.

 

non credo,come giustamente ha deto luca2112 non è il batterista che determina la scarsa riuscita del suddetto disco,è proprio l'idea di fondo che nn funziona ..è come nascondere una palese,imho si intende,mancanza di ispirazione dietro 4 lunghe suite...personalmente ribadisco ,un disco che mi appalla di brutto