Van der Graaf Generator

le date dei Van Der Graaf Generator in Italia

Martedì 2 Luglio
Udine, Udin&Jazz Festival c/o Castello
Le prevendite sono attive sul circuito TicketOne Biglietti, Concerti, Spettacolo, Sport & Cultura.
Platea non numerata, Intero: € 27,00 + d.p. / Ridotto: € 22,00 + d.p.

Mercoledì 3 Luglio
Dieci Giorni Suonati Around Milano, Villa Clerici
Info biglietti: Dieci Giorni Suonati Around Milano - Un Festival di Musica, Parole e Gusto e TicketOne Biglietti, Concerti, Spettacolo, Sport & Cultura

Venerdì 5 Luglio
Pistoia, Pistoia Blues c/o Piazza Duomo (+ Steven Wilson)
Biglietti Platea numerata € 35 + dp / Tribuna numerata € 30 + dp

 

per chi è in zona ed è interessato...

 

Di solito non scrivo molto su topic non dedicati a band metal, dato il forum, ma vedendo solo 5 (cinque!) risposte a questo, non potevo passare oltre.

Probabilmente il mio gruppo prog rock preferito di quelli "classici" insieme ai King Crimson. Gruppo fondamentale, semplicemente unico, innovativo e sperimentatore (senza sfociare nella free-form e nella pura avanguardia dei tedeschi o quelli più sperimentali della "canterbury scene" come gli Henry Cow o i Gong, però) su un piano dove solo i King crimson e certi, dico certi Gentle Giant vi possno essere accostati, guidati dalla figura carismatica di un poeta/cantautore realmente geniale come Peter Hammill, con un'attività prolifica da far spavento. Anche se i Van Der Graaf non sono solo Hammill, anzi.
E' una band che richiede molto all'ascoltatore, non essendo per nulla musica semplice, ma che restituisce tanto in chiave emozionale e intellettuale.
Pawn Hearts del 1971 (lo sottolineo) oltre ad essere un capolavoro assoluto, opera summa della prima parte di carriera (e di tutti i VDGG) è uno di quei dischi che ti possono cambiare la "vita musicale", ma relegare la band solo a questo disco sarebbe farle un torto dato che sostanzialmente hanno pubblicato sempre grandi lavori, nonostante la critica abbia trattato erroneamente con sufficienza la seconda parte di carriera della band degli anni'70 (certo, meno importante della prima).
H to He è un capolavoro praticamente (o quasi) pari a Pawn e anche il bistrattato (da certa critica italiana, accolto invece benissimo all'estero) Godbluff del ritorno sulle scene dopo il primo sciglimento è un grandissimo album. D'obbligo ovviamente anche The least we can do... ma ripeto dove becchi becchi, per un appasionato di prog rock io considero obbligatoria la conoscenza dei quattro album The least, H to He, PH e Godbluff (anche se alcuni dicono Still life...per me è uguale o l'uno o l'altro, per ora preferisco Godbluff, più "diverso" rispetto alla produzione dei dischi precedenti); poi se uno vuole continuare può bearsi tranquillamente con World Record (sottovalutatissimo, con la stupenda suite Meurglys) e il buonissimo primo disco targato 1969 The aerosol grey machine.
Poi...bè c'è l'album con Graham Smith al violino a nome Van Der Graaf che inutile dirlo è un altro gran bel disco, ingiustamente bistrattato.
Del ritorno sulle scene dal 2005 li voglio recuperare tutti, ma finora ho ascoltato bene Present (con ancora Jackson in formazione), che mi sembra un album incredibile, se pensiamo anche all'epoca d'uscita.

Capitolo a parte, ma connesso ai VDGG, merita Peter Hammill. Impossibile seguire tutta la sua sterminata discografia, ma
- Chameleon in the shadow of the night
- The silent corner and the empty stage sono due capolavori assoluti, la cui conoscenza è d'obbligo per qualsiasi amante di rock e di prog in particolare

In camera, stupendo anche questo, Nadir's big chance molto bello nonché importante, per molti critici anticipatore del punk (), il primo è molto carino, notevole e molto bello, ma lo devo ascoltare ancora bene, l'intimista Over.
La carriera solista dell'Hammill degli anni'70 è legata ai VDGG dato che ai suoi album hanno partecipato i membri della band (Silent corner sarebbe potuto essere un album dei Van der graaf), ma allo stesso tempo vive di vita propria.

 

Sono d'accordissimo con te Transgressor... hai fatto un bellissimo riassunto della carriera dei Van der graaf generator. Anch'io amo molto questa band, da "The Least..." a "Still Life" tutti capolavori e anche "World Record" non è male. Non ho ascoltato invece gli album degli anni 2000... visto che ne parli bene prima o poi me li procuro. Se sono un gradino sotto i King Crimson nella mia classifica personale è solo perché quest'ultimi sono stati la prima band prog che ho ascoltato e mi hanno subito fatto innamorare del genere e spinto ad approfondirlo, ma musicalmente sono sullo stesso livello. Di Hammill solista ho ascoltato gli album dal '73 al '77 e li ho amati tutti.

 

Grandissimo, analisi perfetta.
Uno dei gruppi più importanti della mia "vita musicale" appunto, fantastici, e non aggiungo altra definizione a quanto sopracitato.
Concordo su Godbluff: per me disco eccezionale e inspiegabilmente sottovalutato (The Undercover Man è un capolavoro, The Sleepwalkers pure).

 

Aggiungo che sono invecchiati benissimo.
I recenti Present, Trisector e A Grounding In Numbers sono dischi di grandissima fattura.
Il primo forse un po' prolisso, ma pieno di materiale e idee degne del loro calibro.
I successivi più snelli (soprattutto l'ultimo), e godibili.

Visti a Cesena 2 anni fa, bellissimo concerto.

 

Ammetto che mi ero sempre fermato a Pawn Hearts, considerato un capolavoro e che non sono mai riuscito ad apprezzare.Ora che avete nominato Godbluff, mi avete incuriosito, l'ho ascoltato e mi e' piaciuto pure parecchio.Ci trovo un po' di King Crimson e un po' di Jethro Tull, cosi' di primo acchito...Bel disco davvero.Vado a provare qualcos'altro....

 

eh no dai ....cmq oggi riascoltavo quell'immenso capolavoro che è H etc etc etc....Hammill tocca livelli raramente ascoltati in vita mia,un disco monumentale

 

Godbluff assoluto capolavoro, quattro tracce stupende, tra l'altro le prime due legate tra loro come una sorta di suite. In un libro sui VDGG un critico mi pare sostenga che Godbluff sia l'altra faccia di Pawn Hearts, se l'uno era un disco "da studio", con tantissime sovrincisioni ed un lavoro di cesellamento e rifinitura immenso (soprattutto se rapportato all'epoca), Godbluff invece punta più sull'impatto live e su canzoni che scorrono da sole con i VDGG che semplicemente le suonano tutti insieme senza dover ricorrere ai mille trucchi di montaggio di Pawn Hearts.

THunder tu hai dei gusti un po' meno indirizzati verso un prog "sperimentale", tuttavia all'interno della discografia dei VDGG e di Hammill troverai di tutto, da canzoni schizofreniche che passano da momenti estremi (vicini a certo metal per intensità) a quelli più calmi e malinconici, ma ci sono anche pezzi come questo https://www.youtube.com/watch?v=aevvtpRej5M https://www.youtube.com/watch?v=vvdLJclxcDc molto più sul prog sinfonico "normale" oppure i meravigliosi pezzi acustici di Hammill https://www.youtube.com/watch?v=3uixlHrycm8

 

pure valerie van der graaf è un gran bel capolavoro

 

eh ma dopo a pausa so calati...nn eranopiù loro...godbluff è deludente...ma vaffanculo va basta una traccia come sleepwalkers a spazzare via gli interi repertori del 95% dei gruppi esistenti in questa sezione,nn parliamo poi di scorched earth altrimenti il divario divente imbarazzante...ah ma n'erano più i stessi aaa pausa ja fatto male,change the pusher please

 

La bocciatura dei critici italiani dell'epoca di un capolavoro come Godbluff ha dell'incredibile.
L'unica spiegazione razionale è la particolarità del periodo, il progressive rock nel 1975 cominciava a scocciare alla critica e a passare di moda tra i ragazzi che si buttavano sul nascente movimento punk.
I dischi dei '70 di VDGG sono tutti grandiosi, compresi quelli solisti di Peter Hammill, patrimonio artistico enorme.

 

Non mi stancherò mai di ripeterlo: la voce di Hammill, come quella di nessun altro cantante prog, è uno strumento.

 

Non c'entra un cavolo, ma per me John Arch, pur se diversissimo nello stile e nella timbrica, ha ripreso da Peter Hammill proprio l'uso della voce come parte integrante della musica.
Non è un caso che Bruce Dickinson, uno dei mentori di Arch, sia stato un grande appassionato di Hammill.

Arch, come Hammill, basa tutta la musica attorno alla sua voce la quale deve creare un vero e proprio muro sonoro di atmosfera ed emozioni, Hammill più eclettico e cambia vari registri nello stesso brano(e meno dotato), Arch più in uno stile enfatico altisonante ed evocativo.
La musica di entrambi è pervasa dalla propria voce, che è praticamente sempre presente, diventando in effetti uno strumento come gli altri all'interno del brano.
(Poi vabbè, Stratos porta questo fino al punto massimo..ma è un altro discorso)

 

bingo ...hammill nn ha la voce meravigliosa di Lake ma ilsuo chiamiamolo cantato è veramente uno strumento a parte che determina l'andamento del pezzo in maniera indelebile