Parliamo di Scienza

Costante è la parola più impropria dell'universo.

 

Vabbé, è cosa risaputa che la "costante" di Hubble non sia poi così...costante

 

:grin::grin::grin:

 

Non ho idea del significato della costante di Hubble, quindi non so perché il suo inverso dovrebbe essere l'età dell'universo

 

E' il rate di espansione dell'Universo, dimensionalmente è una frequenza. Dalla legge di Hubble, la velocità di recessione di una galassia che si trovi a distanza d dalla nostra, è data da v = H(0)*d.


In ogni caso

 

Ahahah dopo Titanato di disprosio mi sono perso, dannazione...Maledetti (ammirati) fisici!

 

scusate mi intrufolo...non ne posso fare a meno avendo letto un pò di post riguardanti scienza-fede & co. io personalmente credo che la scienza non potrà spiegare qualsiasi cosa, ma so anche che qualsiasi invenzione e scoperta scientifica è nata anche grazie all'aiuto di quelle persone che credevano in ciò che sembrava apparentemente impossibile, a quelle persone che avevano fantasia da vendere ed erano osservatori acutissimi.
io penso che la scienza non dovrebbe escludere quelle cose o fenomeni che vanno oltre il visibile, misurabile e materiale, ma dovrebbe semplicemente prendere atto che quella-e cosa-e potrebbero esistere, rimboccarsi le maniche con tanta tanta fantasia e soprattutto tanto spirito di osservazione,di apertura mentale, ma non deve farlo sempre concentrandosi sul come, ma anche sul perchè avvengono o succedono certe cose.

 

Immagina l'universo come un reticolo tridimensionale di passo a. La "costante" di Hubble è H(t) = (da/dt) / a, cioè il tasso di espansione di questo reticolo. In effetti dipende dal tempo.
E' la stessa H della legge di Hubble v=HD di cui parla Shine, dove v è la velocità di recessione di una galassia, D la sua distanza e H la costante di Hubble.
Inoltre considera che ovviamente il tempo che impiegano due galassie per trovarsi a una certa distanza D è D diviso la loro velocità relativa. Siccome questa velocità relativa è proporzionale proprio alla distanza D, il tempo cercato diventa l'inverso della costante di proporzionalità, che è proprio H.

 

La scienza non esclude quelle cose. Semplicemente non se ne occupa. Non può e non potrebbe farlo. Qualcosa che va al di là del visibile, misurabile e materiabile, qualsiasi cosa sia, non attiene più alla scienza, e quindi alla fisica.
Un mio prof diceva che ai confini della fisica c'è la metafisica. Ogni tanto qualcuno allarga questi confini, descrivendo qualche fenomeno fino ad allora inspiegabile.

 

Il perché, inteso come il motivo scatenante centrale, ultimo, non è affare della scienza. Con i perché puoi (forse) risalire fino alle leggi fondamentali, e li ti devi fermare. Perché quelle leggi siano cosi non è affare di cui oggi ci si può occupare scientificamente.

 

Grazie sulla costante di Hubble, tutto chiaro, specialmente la parte ->

 

Concordo, e non solo: io penso anche che il "cercare un perché" alle cose sia una cosa tipicamente umana. Perché l'erba è verde? Potrebbe non esserci alcun perché, potrebbe essere verde e basta. La biologia dice che è verde per la clorofilla, la fisica dice che la clorofilla riflette determinate parti dello spettro e per questo è verde, e così via; e a me basta questo, non credo serva un "perché". Ovviamente questa è una riflessione personale, con la scienza in se non c'entra molto.

 

Sul perché le cose siano così come sono ci sarebbe pur sempre il principio antropico... ma per alcuni non è una risposta, è una non domanda.

 

Stamattina c'è stato un terremoto di magnitudo 8.8 in Cile. Uno tsunami si è abbattuto sull'isola Juan Fernandez, ed è stato lanciato l'allarme tsunami in tutto il Pacifico.

Terrificante...8.8.

 

se un terremoti del genere colpisse l'italia le vittime sarebbero sulle 5 cifre...

Pensare che per l'edilizia in sud america sono molto più sensibili di noi mi fa sempre pensare tanto