Alice Cooper

Sì, decisamente. Dimenticavo un paio di cosette: la prima è che non ci sono ballate, nell'album. La seconda è che le canzoni hanno globalmente un difetto (per me): assoli di chitarra troppo corti. Quello in chiusura di "Rats" è molto bello (Michael Bruce, eh, mica uno shredder qualsiasi) ma proprio quando speri di goderti una cascata di note... va in fading. Un coito interrotto è meno spiacevole. Anche quel giovanotto talentuoso di Billy Gibbons si contiene parecchio ed è un peccato, considerando le capacità del soggetto.

 

Non l'ho ancora ascoltato ma condivido la tua osservazione: sviluppare e approfondire un bridge chitarristico è ormai necessario per valorizzare una canzone e distinguerla dal mucchio. Dopotutto, oltre al refrain, l'altro elemento indispensabile per capire se abbiamo di fronte una canzone buona o meno, è l'originalità delle tonalità dei vibrati, le scale composte, il gioco di incastri, ecc - insomma, il costrutto della parte solista ha un suo peso. Una miriade di grandi canzoni sono memorabili non solo per una questione di ritornello ma anche di vibrato, giri armonici, scale e via dicendo.
Comunque sia, qual è il tuo album preferito in assoluto di Alice?

 

Il mio è "Il sole nella pioggia", ma va a periodi

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Ottima recensione.

Ascolto quest'album già da un po' di giorni e mi piace molto, soprattutto per quel, come lo definisci tu, "approccio rigidamente anni 60-70".
Ho riascoltato di recente "Constrictor" e "Raise Your Fist And Yell", album che comprai appena usciti e quello che non mi piace è il sound troppo anni Ottanta, troppo "commercialone" (mi passate il termine?).

Dopo la tua recensione c'è poco da aggiungere.
Posso dire è che "Paranormal" è stato in riproduzione ininterrotta nella mia playlist per tanti giorni, senza mai annoiarmi. Adesso sto lasciando spazio anche ad altro, ma ci sono stati giorni dove ascoltavo solo questo disco, senza mai annoiarmi.
Bel lavoro da parte del grande Alice Cooper.

 

Sapevo che prima o poi qualcuno l'avrebbe chiesto...
Non ho un album preferito in assoluto, ne amo tanti e ci sono pure quelli che non amo per nulla. I sei album realizzati tra il 1971 e il 1975 li adoro, su tutti - forse - "School's out". La produzione anni Ottanta mi piace meno: mai stato un fan del notissimo "Trash", album troppo siliconato per i miei gusti (meglio il successivo "Hey stoopid"), penso inoltre che "Dada" (1983) vada giocoforza rivalutato (ha 3-4 pezzi di valore assoluto). Degli anni Novanta cito sempre il bellissimo "The last temptation" (1994), per me l'album della maturità di Alice Cooper. Del nuovo millennio apprezzo diversi album ma gli ultimi due sono quelli che mi hanno sorpreso di più, forse perché partivo senza grandi aspettative dopo il deludente "Along came a spider" e temevo che l'ispirazione fosse andata a farsi benedire. Invece rieccolo qua con "Paranormal", album oltremodo convincente.

 

Non posso che condividere questa posizione: in "Trash" la mano di Desmond Child è ingombrante e lo stile di Alice è stato snaturato, anzi, si è omologato ad uno stile clonato dai Bon Jovi & company, uno stile addomesticato per le classifiche.
D'altronde, come è risaputo, John e Sambora collaborarono nella track "Hell Is Living Without You" e questo è sintomatico della situazione creatasi (purtroppo, la priorità della Epic al tempo era far rientrare Alice nelle classifiche per i soliti motivi...).
Insomma, per quanto rimanga un bell'album, certe sonorità è meglio che rimangano ai rispettivi proprietari.
Per far capire come "Trash" non sia, per me, rappresentativo di Cooper, se dovessi scegliere tra gli album di hard rock melodico del 1989 (in cui è presente Child), preferisco a "Trash" un "Point Blank" dei Bonfire... I Bonfire fanno i Bonfire in "Point Blank" . In "Trash", Alice fa (o meglio, gli fanno fare) il mimo... di qualcun altro ("Spark In The Dark", almeno, mantiene un certo stile tenebroso e nervoso ma senza quell'ironia dissacrante, nera, provocatoria del maestro Furnier...).
Il mio album preferito di Alice rimane "Welcome To My Nightmare"...
lo so, può essere una risposta forse scontata ma la scuola di Zappa (che adoro), sintesi dei generi musicali e coacervo di suggestioni teatrali, si esprime e si concretizza proprio in "Welcome To My Nightmare".
Insomma, "Welcome To My Nightmare" è qualcosa di straordinario ed innovativo, tra sogno e realtà.

 

L'ombra lunga del Maestro si nota già negli album della Alice Cooper Band (specie nelle stramberie e nella eterogeneità di "School's out") ma non posso che concordare sul giudizio di merito: album straordinario.
Su "Paranormal" permettetemi di aggiungere un giudizio sulla produzione: ottima. Adamantina ma né troppo pompata né troppo secca, men che meno laccata. Per me gli album di rock duro dovrebbero suonare tutti così, all'incirca.

 

Penso, però, che l'eredità di Zappa raggiunga il suo apice con "Welcome..." sebbene ammetto che i primi lavori mostrino già forti ascendenze zappiane.
Dopotutto, lo stesso Zappa negli anni sessanta raccontò di aver accettato di presenziare all'audizione di una banda di scapestrati fuori di testa... che era per l'appunto, l'Alice Cooper Band!
Comunque, non mi capacito per quello che ho trovato in rete: voti ridicoli per "Welcome..." che è, oggettivamente, un capolavoro. Che piaccia o meno.

 

Enjoy!!

 

io vado controcorrente e cito il mio trittico preferito Trash-Hey Stoopid-The Last Temptation certamente l'Alice Cioper più commerciale ma in molti album di Alice Cooper, sia prima che dopo, ci sono canzoni ottime ma anche canzoni inascoltabili

parere mio, ovviamente, non sono un fanboy e la vedo alla mia maniera

 

Esatto:

Ridicolo è chi si mette in testa di poter aprire bocca e sparare sentenze senza avere le armi per valutare con cognizione di causa un album (ah, già, il popolo della rete: 1!111!1!!!!!), non il voto in sé. Sono solo numeri.

Appena terminato il Wacken 2017 c'era il concerto intero su YouTube. L'ho postato ma l'hanno tolto subito, purtroppo. Comunque solita versione orrenda di "Poison", canzone che - per il modo in cui l'hanno costruita - può funzionare solo in studio. O meglio: non si presta alla resa live. L'ho sentita con le mie orecchie, dal vivo, e Alice la massacra puntualmente.

Parere rispettabilissimo. Ognuno ha i suoi gusti. Permettimi però un'annotazione: "The last temptation" di commerciale non ha assolutamente nulla, anzi, venne fuori in un periodo parecchio infelice per certe sonorità. Dirò di più: insieme all'ultimo album, è forse quello in cui Alice ha davvero seguito la sua vena creativa, fottendosene alla grande di mode e tendenze. Vorrei rimarcare il fatto che nel tour di supporto a quell'album, immortalato poi nel live album "A fistful of Alice", Cooper si ritrovò platee vuote: a Roma c'erano solo 500 persone a sentirlo (ricordo ancora un'intervista a Tom Hamilton degli Aerosmith, incredulo davanti all'indifferenza raccolta da Alice nel contesto degli anni Novanta).

 

ho seguito Alice fino a TLT grazie a Dwight, che seguo su questo topic perchè lo ritengo un intenditore di musica e di Alice, nonostante sia un fanboy, esprime giudizi equi! Ammetto che l'ho ripreso ad ascoltare anche grazie a lui e grazue alle 2 volte che l'ho visto al Wacken un olagio alla chitarrista bionda che è tanta roba (l'occhio vuole la sua parte)! Ho recuperato tutta la discografia mancante e l'ultimo "paranormal" è davvero un gran bell'album! Dal vivo è uno dpettacolo, non avevo dubbi, lo vidi al tempo di Hey Stoopid e a distanza di tanti anni è sempre un grandisdimo professionista e sa contornarsi di grandi mudicisti! avanti cosi.......

 

Non ascolta lo zio Alice da un po' di tempo, ma i vostri commenti mi hanno spinto a sentire il nuovo album.
La title track è fantastica, entra in testa e non esce più. Atmosfera eccellente.
Il resto lo sto ascoltando adesso...