Agalloch

Bellissima "Alter", ascolterò anche il resto del disco, se mi incuriosisce abbastanza magari faccio un salto a Koper l'11 ottobre

 

Direttamente dalla pagina FB di Aerial Ruin, infatti!

 

Quasi certamente la data italiana ci sarà, in una bellissima location "agreste" a meno di un'ora da Milano.
Metterò i dettagli appena ci saranno le ultime conferme definitive.

Intanto, un po' di nostalgia...

 

E così, per chi non se ne fosse accorto, il "Black E.P." è già uscito, è ufficiale.

 

Ho fatto mio anche Pale Folklore, che dire, forse lo preferisco persino ai suoi due successori, canzoni come She Painted Fire In The Skyline e The Melancholy Spirit sono indescrivibilmente belle, nei giri di chitarra solista poi ci sento molto del melodic death di metà anni 90, gli In Flames di Lunar Strain e The Jester Race soprattutto

 

Primissimi In Flames sicuramente la maggiore influenza riscontrabile nei fatti, nei loro esordi, promo, demo e Pale Folklore appunto, anche per me.
Se non lo hai già fatto, ascolta The Wilderness per avere ulteriore conferma.
Una influenza chiara che non inficia per nulla un full d'esordio impressionante per idee, originalità, atmosfera.
... e rabbia e disprezzo nei confronti del genere umano.
A tal proposito senti anche Of Stone, Wind and Pillor.

 

Non avendo tutti gli EP/singoli (a differenza degli LP) ho scoperto solo poco fa la bellissima Where Shade Once Was, basata su una splendida poesia di Giovanni Pascoli.

Che dire, questa cosa non fa che aumentare la mia devozione verso questo gruppo.

 

Sia chiaro che ho citato gli IF non certo con intento denigratorio (gli In Flames degli anni '90 son tra i miei gruppi preferiti in assoluto) nè per sminuire il lavoro degli Agalloch, anzi, per me le influenze melodic death arricchiscono il piatto insaporendolo ancora di più
I testi poi son bellissimi, carichi di misantropia e pessimismo cosmico senza mai cadere nel banale, delle poesie a tutti gli effetti
Ascolterò con piacere ed entusiasmo anche Of Stone, Wind and Pillor e The Wilderness

 

scusa ma questa di che album è? non la trovo

 

Non si trova in nessun album, se non mi sbaglio.

Mi risulta che si trova solo in Oak Folk (2010, Aorta/Ahnstern).

Urge conferma di Horns che è sicuramente più esperto di me...

Ne approfitto per postare la poesia da cui è stata ispirata:

La quercia caduta - Giovanni Pascoli


Dov'era l'ombra, or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo:era pur grande!

Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo:era pur buona!

Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell'aria, un pianto… d'una capinera

che cerca il nido che non troverà.



Piccola curiosità: la capinera è un piccolo straordinario, uccello.
E' veramente piccolina, e ha un canto molto armonioso, melodico, ma ha un timbro potentissimo. Quasi ti fora i timpani.

 

esatto, è una canzone inedita per la compilation Oak Folk!

 

Oook grazie mille, anche per la poesia che avrei cercato immediatamente dopo

inviato dal mio caccia imperiale

 

Abbiamo una cosa in comune allora, anche io adoro gli In Flames dei '90, e ho pure rischiato di spezzarmi il collo a un paio di loro concerti a cavallo tra fine vecchio millenio e inizio nuovo, per l'adrenalina e l'headbang che sapevano indurre.
Una di quelle band che (sempre mi riferisco agli Album fino a Colony compreso, fino a parte di Clayman) ancora oggi resiste al passare del tempo, un'Album più bello dell'altro, pieno di atmosfere e rabbia/pesantezza.
Credo che queste motivazioni siano le stesse che hanno spinto i primi Agalloch, band di (allora) teenager o poco più, a ispirarsi al loro sound, misto di atmosfere folk/tradizionali (c'erano importanti accenni in alcuni pezzi degli svedesi) e trame chitarristiche pesanti, asfissianti e pur melodiche.
Questo mix di ingredienti accompagnano da sempre le composizioni degli americani, anche se con tinte a tratti più black, ancora più folk (nel senso che sappiamo) o neo-folk e orta, con l'ultimo Album, anche doom.

Oak Folk è una compilation ideata se non erro da Gerhard degli Allerseelen, una icona della scena neofolk mitteleuropea, grande amico di JH e di tutta la Band.
Quando John ha presentato il mini-tour americano di dicembre 2010, tour di presentazione di Marrow of the Spirit, la prima data a Portland, appena salito sul palco disse (più o meno testuale): "Questa sera corono un mio sogno che avevo da più di dieci anni, quello di condividere il palco con Allerseelen". Stima artistica e umana reciproca, infatti appena può Gerhard invita tutti gli Agalloch (come in Oak Folk) o JH (come nell'ultimo Album di Allerseelen "Terra Incognita") a collaborare a suoi progetti.
La compilation è molto bella, anche oltre a "Where Shade once was" che è comunque un pezzo per me assolutamente splendido, stupendo.
Credo sia ancora in vendita da Aorta Mailorder via discogs o meglio scrivendo direttamente alla mail di Aorta (etichetta di Gerhard) a 10 euro o ancora meno.

Io comunque ora mi riascolto Lunar Strain

 

Beato te Horns, purtroppo io ho potuto vederli solo nel 2011 a "sputtanamento" ormai avvenuto e quando ormai i pezzi veramente epocali in scaletta eran pochi, visto che quando pubblicavano l'ultimo grande disco (che per me è Clayman) andavo alle elementari, chissà che scaletta da paura doveva esserci nei tour di Colony e\o Clayman FINE OT

Ho sentito The Wilderness...che meraviglia! Un riffing melodico che urla Goteborg a pieni polmoni, un assolo quasi maideniano, un Haughm con una voce più grezza e feroce di quella con cui ci abituerà in seguito, una coda acustica che mi ricorda un po' Everlost II (sempre a proposito di Lunar Strain) il tutto con la meravigliosa atmosfera degli Agalloch
Of Stone, Wind And Pillor l'ho ascoltato una prima volta poco fa, avrò bisogno di un po' per capirlo bene perché ci sono più influenze da generi extra-metal a cui son poco abituato, ma la title track e Kneel To The Cross mi han subito colpito

 

Summer is a-coming in, arise, arise! Che brividi quando suonarono questa cover due anni fa...