Agalloch

Vi dirò, secondo me negli Agalloch ci sono alcuni riff che non si potrebbero definire altrimenti che "rock", non c'entra la pulizia o la velocità, è proprio per la cadenza e il tipico feeling... poi ovviamente anch'io sto solo dicendo la mia, senza la pretesa di convertire nessuno, ci mancherebbe.

Sul discorso "classificazione" dei gruppi ti posso dare ragione, anche a me non piacciono le etichette, anche se si rivelano una convenzione necessaria a fini comunicativi.

Un po' meno d'accordo sul definire black gli Int The Woods..., almeno a partire da Omnio. Sarei molto curioso di capire per che ragioni lo consideri un disco black.

Poi, io son d'accordo sulla futilità di creare un milione di distinzioni e sotto-distinzioni nei generi, ma va preso atto che obbiettivamente -ad esempio- i Darkthrone non suonano come gli Emperor, che a loro volta son ben distanti da Burzum e allo stesso modo dagli Ulver, dai Dimmu Borgir e così via. Per non parlare di realtà più recenti e molto particolari come Negura Bunget, Deathspell Omega, Nachtmystium per dirne alcuni... tutti gruppi che possiamo considerare "black" in un modo o nell'altro, ma che di certo mostrano, ognuno a suo modo, differenze incredibili rispetto al black norvegese dei primi anni novanta e ancor più rispetto al proto-black ottantiano, col quale sembra persino difficile poterli accostare. Eppure è tutto black metal, in un certo senso...

...quel che voglio dire è: va bene non perdersi in sterili classificazioni, ma bisognerà pur sempre dar conto delle tante differenze. Se questo richiede il ricorso a strumenti convenzionali come le etichette (folk, epic, pagan, avantgarde e quel che si vuole) direi che sia un "male necessario".

 

Omnio non è black metal, ma il disco precedente lo è al 100%. Pure gli Ulver dopo Madrigal of Night non sono black. Però ad esempio La Masquerade Infernale per me è black metal magari molto sperimentale al limite, così come mi sembra black metal Satani Art dei Dodheimsgard.
Le classificazioni credo proprio che non servano a nulla, tranne nel caso in cui non servano ad inquadrare oggettivamente il sound.
Faccio un esempio...gli album dei Catamenia sono black metal sinfonico (o tastieristico, tanto un termine vale l'altro) mentre i Darkthrone non lo sono.
Ad esempio Frost degli Enslaved, a parte qualche intro o effetto sonoro, è essenzialmente black metal tradizionale...eppure si direbbe oggi viking, idem per Thousand Swords dei Graveland...in realtà si tratta di black metal e basta. Che poi ogni gruppo suoni diverso dall'altro è solo una cosa positiva. Ma distinzioni di genere in base al variare della velocità (depressive, doom-black, raw) o dei testi (pagan, religious, ecc...) mi sembra veramente eccessivo.

 

Si ho capito il tuo punto di vista, in parte lo condivido. Però meglio tornare agli Agalloch, che mi sa siamo OT...

 

Allora.... letto il responso dell' Oracolo Pier....
Dai Pier, non ti offendere per l' "esperto", lo sai che era solo affettuoso, ma non ci credevo!

Caxxate mie a parte!

Concordo con la tua disamina, anche se in alcuni passaggi non mi ci ritrovo.
Tipo quello degli Anathema.

Boh... faccio proprio fatica a vedere similitudini pesanti con altre Band... si, va bè... se si smembra un brano, a brandelli, qualunque Band "deve" qualcosa a qualcun'altra!
Però io percepisco un'amosfera unica nella loro musica, oltre ai suoni e alle parole.
Io ci sento una spiritualità pagana molto forte... positiva... molto differente dai canoni del Black classico.
E rispetto al Black dei primi Ulver e delle Band "similari" (tra molte virgolette)
io sento gli Agalloch come una forza più positivista appunto e anche più colta, di classe.
Non che consideri tutti i Blackster degli ignoranti, attenzione, ma l'approccio di molto Black metal nordeuropeo è volutamente minimale e "animalesco", una forza bruta, selvaggia, sconvolgente, rabbiosa.
Gli Agalloch invece, pur esprimendo rabbia a tratti feroce, lo fanno in modo più melanconico e romantico (forse in questo concetto sono un po' "Anathemiani"... hai ragione se intendevi questo ) che non feroce e sanguinario (come immagini evocate).

Il riferimento poi alle parti "psichedelicheggianti" è fondamentale! Quelle parti post-rock e psichedeliche, (quasi) ossessive, sono la componente necessaria per me a creare il "trip" e quella forma di dipendendenza tra ascoltatore e opera d'arte musicale.
In questo senso sono dei Maestri, ma con uno stile tutto loro.
Se no potremmo citare come influenze diverse Band appunto post-rock o addirittura Doom, perfino Funeral doom... ma non mi sembra il caso.

Quando penso e ascolto gli Agalloch faccio davvero fatica a trovare riferimenti lampanti, ma il Black tipico nordico proprio non ce lo sento, anche per un fatto di ritmiche, come hai giustamente riportato. Ma non solo per quello.

Ora che però Andvar ha fatto questa nota così forte me li risentirò con orecchio diverso. Anche se so già che dopo pochi secondi sarò completamente soggiogato dalla loro musica e perderò ogni intento critico all'istante!

 

Mi scuso per la risposta così tardiva e ti ringrazio per la tua risposta così repentina invece
Per l'album vedrò di fare qualcosa. Mi sa che dalle mie parti, l'unica è provare su qualche mailorder. Comunque grazie per la disponibilità. Ti terrò informato.


PS: ho letto con interesse la vostra discussione (tra te, Andvar e Pier) e mi piacerebbe continuare a leggerla in un topic forse più adatto.

 

Ho soltanto 'Ashes against the grain',uno dei miei cd preferiti,soprattutto la notte d'inverno sotto le coperte.

 

ascoltare "falling snow" in pieno agosto e soprattutto in pieno sole non ha prezzo

 

Semplicemente non esiste spazio, tempo, luogo che possa imprigionare il "SUBLIME" racchiuso nella loro musica...

 

Troppo tempo..... troppo.... troppo tempo è passato....

Non ascoltavo "Ashes" per intero da troppi giorni..... settimane forse le emozioni che trasmette questo Capolavoro assoluto della storia dell'umanità sono incredibili! Uniche......

Non trovo più i file foto+video del concerto del "March of fallen"






Ho bisogno di rivedere quelle foto e quei video... testimonianza del concerto più importante della mia vita, molto probabilmente!

Appena ritrovo tutto (spero... ) posto su space e tubo!

 

per me, meglio the mantle di ashes!

 

Lo so che se non rompi il caxxxo non sei contento......

Non c'era bisogno di ribadire e (cercare di) rompere la magia di un pomeriggio uggioso passato in compagnia di "Ashes against the grain"



Ne abbiam già parlato.... piccole sfumature... per me Ashes è l'apoteosi... il White il fuori concorso, disumano..... divino..... The Mantle e Pale un micropelo sotto........ ma un nanopelo.....

Comunque... più passa il tempo, più mi rendo conto della genialità ASSOLUTA di questi artisti....... non vedo l'ora che ritornino in Europa!

Se no.... qualcuno verrebbe a sentirli in Oregon?

 

l'ho detto apposta per farti arrabbiare 8-)

 

Aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh eretico

Pronto!!! Quando si parte?

 

Ho tirato un sospiro di sollievo. Adesso che stavo per procurarmi il White, esce fuori che Mantle è meglio di Ashes :grin: