Dream Theater

Ascoltato>archiviato come mi aspettavo.

Nel mentre ieri, non so per quale motivo, ho ascoltato tutto A Dramatic turns of events e non mi è dispiaciuto

 

Al pregiudizio si può contrapporre "l'effetto Portnoy": è tornato Mike, si sente e quindi si ritorna ai fasti di una volta, che non significa ai classici ma a dischi come ToT, a cui questo disco sembra dovere più di un'influenza. Insomma, basta la presenza di Portnoy che già il disco si prende qualche punticino in più.

 

Quel disco è molto bello! Non c'è da stupirsi, secondo me.

 

Album che supera appena la sufficienza

 

Io

This Is the Life
Bridges in the Sky
Out Cry
Breaking All Illusions

pezzoni

 

Storia vera: oggi sono tornato dal lavoro stanco, trovo il cd nella posta, lo faccio partire e mi svacco sul divano e leggo i testi...mi sono addormentato, ho sognato di andare a dischi e, alla fine, il "wake up" mi ha svegliato...sono entrato nel concept?

 

Anche On the back of Angels

 

Ma magari! L’ultimo dei LTE è una figata, alla pari dei primi due lavori. Se i DT facessero come gli LTE ma impreziositi da linee vocali interessanti pensa che disco è che verrebbe fuori

 

Alla fine la prima setlist del 2025 negli USA come unica modifica ha Midnight Messiah al posto di Under A Glass Moon. D'altra parte è sempre lo stesso tour.

Vedremo se nel frattempo faranno altre modifiche.

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Ho rivalutato bend the clock e sono curioso di sentirla in versione live. Potrebbe essere una nuova Hollow years ?

per il resto è tutto da skipping compulsivo, a parte qualche sezione dell’ultima
Che Tra l’altro mi ricorda i symphony X a tratti

 

I titoloni e i voti altissimi che si leggono in giro non possono che essere frutto dell'effetto Portnoy, altrimenti si dovrebbe pensare male (ma a volte si indovina). Molto più cauti i fans non recensori, che riconoscono l'importanza del ritorno del figliuol prodigo, ma che sanno perfettamente che un certo passato non tornerà mai più e che le soluzioni attuali sono figlie di quel tempo, ma riproposte oggi in una salsa più diluita ed immediata.
Fatta questa premessa sarei meschino se non ammettessi che questo Parasomnia non porti a casa almeno la piena sufficienza, cosa tutt'altro che scontata per molte band con tanti anni di carriera sul groppone. Però dalla sufficienza non ci si muove, complice scelte compositive che prediligono il lavoro in tempi brevi senza l'opportuna attività di cesellamento, scrematura e cestinatura.
Parasomnia suona benissimo e potentissimo, prediligendo l'approccio heavy e tecnico a quello più melodico e ricercato. Alla fine sempre dei metallari siamo e sentire questo dispiego di forze potrebbe essere una delle ragioni per cui questo lavoro sembra impattare così bene fin dai primi ascolti. Naturalmente questa scelta stilistica sacrifica l'aspetto più melodico, emozionale e ricercato che viene proposto con il contagocce nel corso dei brani eccezion fatta per Bend the Clock, una power ballad davvero toccante, come non ne scrivevano da tempo, con un gran lavoro di Petrucci nella fase solistica e La Brie finalmente a suo agio, forse un po' avulsa al contesto cupo del disco, ma davvero ben fatta.
Del resto già se ne è parlato: Night Terror ha un gran tiro, ma linee vocali abbastanza piatte, mentre ho rivalutato A Broken Man che, a parte l'intro troppo tirato per le lunghe, ha uno dei pochi momenti melodici (riproposto in ogni salsa negli altri brani) ed una grande sezione strumentale, tra blues e fusion. Dead asleep, l'altro inedito, passa senza particolari sensazioni nè positive nè negative, metre The shadow man incident, la lunga suite finale è un buon compendio di quello che ha voluto trasmettere la band in questo Parasomnia.
Portnoy si prende la scena con tutta la forza di cui è capace, riempendo ogni spazio disponibile con i suoi classici fills.
La Brie ha una prova onesta, con i soliti suoi limiti mentre tutti gli altri fanno i Dream Theater, naturalmente versione 2025.
Credo che vari brani di questo disco impatteranno benissimo in sede live, per il resto tra un mese ci saremo tutti dimenticati di Parasomnia, come è nel naturale evolversi delle cose.

 

In un'intervista recente hanno detto che nelle date estive festival dove saranno headliner non suoneranno più di due ore.
È da capire cosa si intende per festival, se vale anche per i contenitori di concerti tipo lucca.

 

Sono riuscito a dare un ascolto al nuovo album. La prima impressione è che lato tecnico nulla da dire (a parte Myung che io non l'ho sentito), però lato "emozionale" non so, mi è mancato quel qualcosa, ormai sono più "theater" e meno "dream". Gli assoli di Petrucci belli, ma c'è troppo compitino e pilota automatico, tanto che ho pensato "Potevano chiamarlo A nightmare to remember pt. 2"... Probabilmente in ogni uscita spero di trovare la scintilla che me li ha fatti amare da ragazzino, mentre ora sembra più una cosa alla Cara ti amo! Non sei più quello di una volta! con i nuovi album

Nel complesso non è una ciofeca, forse sarò io ma dall'uscita di Portnoy al suo ritorno gli album che mi hanno convinto di più sono l'omonimo e Distance over time.

 

Nella suite finale hanno perfino citato Lovecraft, tanto per gradire, visto che quando si parla di sogni lo si tira sempre in ballo.

 

In studio avevano quest'immagine per trarre ispirazione

Anticipazione (Spoiler)