Libri

Shirley Jackson è fantastica. L'ho conosciuta solo lo scorso anno leggendo La Lotteria, poi ho letto anche Abbiamo sempre vissuto nel castello e l'Incubo di Hill House. Qualche settimana fa ho preso anche La Meridiana, ma ancora è in stand by. Vorrei leggere anche Paranoia, che dovrebbe essere una sorta di raccolta curata dal figlio, dalla genesi particolare: in pratica negli anni 90 qualcuno ha suonato a casa del figlio (lei era già morta da decenni), quando questi ha aperto la porta non ha trovato nessuno, ma soltanto una scatola che conteneva centinaia di pagine ingiallite scritte a mano o a macchina dalla madre, e non ha mai saputo chi lo ha lasciato.

 

Sulle serie-TV ho un atteggiamento progressista alla @sebek.
Sorry.

Io inizio da qui, da Hill House. Da amate dell'horror, è un romanzo che conosco da decenni (più o meno da metà ani '90, quando ne lessi su un "Almanacco della paura" di Dylan Dog) ma negli ultimi anni sto recuperando una marea di libri dei quali sapevo (quasi) tutto e che non avevo mai letto: "La storia infinita", "Angel Heart", "Il processo", "Il giro di vite", "Il ritratto di Dorian Gray" e via dicendo.

La Jackson mi affascina assai, recupererò di sicuro "Abbiamo sempre vissuto nel castello" e "La lotteria".

 

Cărtărescu si è segnalato internazionalmente come un nuovo grande scrittore con Abbacinante e poi si è ulteriormente confermato del tutto con Solenoide; questi sono due lavori direi senza dubbio da considerare importanti per la letteratura contemporanea in generale.
Questo non significa che altro non sia valido; Nostalgia dovrebbe essere il suo romanzo d'esordio e già con quello si era distinto come una nuova figura letteraria importante in Romania, tanto mi pare da ricevere un premio.
Io direi che tu possa tranquillamente partire con quel romanzo se è quello che ti attrae.

P.S. forse lo sai, ma di The Haunting c'è un bel film hollywoodiano degli anni '60 di Robert Wise (nel caso, consigliato) e poi pure un remake di merda novantiano del michael bay olandese Jan De Bont.

Beh, a quanto so il capolavoro assoluto di questo genere - a parte Capote che è tipo il capostipite - è The Executioner's Song (Il Canto del Boia) di Norman Mailer. È un mattone comunque, sappilo.

 

Conosco
Avrò visto 5/6 film di Wise,ma nonostante la fama non mi ha mai esaltato come regista.
C'e' da dire che guardo(guardavo..ormai ho rallentato),quindi piano piano si vanno cancellando dalla memoria
Di The Haunting ho un buon voto segnato e forse nient'altro in testa..

 

Lo scorso sabato sera, nell'attesa che il bagno si liberasse, ho dato un'occhiata a un libro che in verità osservavo spesso dalla costina e dalla copertina (visibile non avendone altri davanti per via dell'ordine alfabetico). Si trattava di "È tutta vita", di Fabio Volo. Libro in verità regalato a mia moglie ma che lei non aveva (per ora) mai letto perché, testuali parole, l'autore gli fa schifo.

Ebbene, siccome il bagno continuava ad essere occupato, e accanto ai libri ci sta la vetrina dei superalcolici, ho preso con una mano una bottiglia di Jim Bean (quello buono) e con l'altra il libro, leggendo così due righe del primo capitolo:
"Per una coppia felice nulla è più pericoloso di un figlio .
Un figlio non è un collante, ma un detonatore che può scaraventare lontani, ai lati opposti di una stanza. Bisogna voler stare insieme con tutte le proprie forze, essere disposti a lottare per ritrovare una vicinanza, per poter allungare una mano e trovare ancora l’altro. Senza volontà, senza desiderio di stare insieme, i figli possono essere un’ottima scusa per andarsene."

Ieri sera l'ho concluso, inutile dire che sia stata una lettura iperveloce e frenetica. Libro che praticamente ti tiene incollato dall'inizio alla fine ma che sotto sotto, dalla metà in poi comincia a scendere di livello andando molto nello scontato (e inutile anche, aggiungerei).

Non conosco Volo come autore, so solo che vende tante, tantissime copie. Mia moglie di lui ha letto uno o due libri di inizio carriera, e la "pochezza" di contenuto che lei citava devo dire che, a libro finito si è rivelata veritiera. Libro che racconta semplicemente una storia, una storia in cui più di uno di noi si può immedesimare (anche perché se non fosse stato così, non credo sarei andato avanti dopo quelle convincenti righe del primo capitolo). Mi sono immedesimato in veramente tante cose, compreso il cigolio che fa il laminato quando ci si cammina sopra.

Ad ogni modo, nonostante sia stato d'uno scorrevole pazzesco, penso di essere già apposto così con Volo come autore, anche e soprattutto perché m'immagino che anche il resto dei suoi libri sia su questa falsariga e stile, quasi da soap opera quindi.

Per "rifarmi" ho però cominciato da stamattina il capolavoro di Dale Carnegie "Come trattare gli altri e farseli amici".
Ecco, questa sarà una lettura più riflessiva immagino (anche perché leggerò, come da istruzioni, ogni capitolo due volte prima di passare al successivo). Ma dopo poche pagine, posso dire con assoluta certezza che diventerà uno dei miei preferiti di sempre. Spero di non sbagliarmi, ma non credo.

 

Io so che per disinnescare un figlio detonatore se ne può fare subito un altro paio dopo.
Poi li metti in catena come gli effetti della chitarra.

Alla fine avrai ancora tanta voglia di scappare, ma assieme a tua moglie

 

Un altro va bene, un altro paio ora vediamo un po' (ovvero facciamo passare almeno un paio d'anni dal secondo).

 

Leggenda vuole che FV non abbia IL ghost, ma LE ghost... ovvero, lui non scrive nulla o quasi (ma lo fa una squadra di donne).

 

Non l'avrei mai detto sinceramente.

 

Qualcuno dice che se fosse vero i libri sarebbero migliori...

 

Sicuro?
Non è che il buon voto era per Catherine Zeta Jones?

 

Era la cattiveria che stavo pensando

 

Sicuro(ma un apprezzamento alla Jones dell'epoca non si nega..non che ora sia messa malissimo),perchè come da post,si parlava del The Haunting di Robert Wise del 1963

 

Sorry, pensavo ti riferissi al remake (al quale manca l'articolo determinativo nel titolo, ma l'avevo scordato).
Io il film del '63 (uno dei pochi horror degli anni '60 ad avermi messo un po' di angoscia addosso quand'ero ragazzo, insieme a "Operazione paura" e "Carnival of souls") l'ho sempre chiamato col titolo italiano, "Gli invasati".

Nel frattempo, per restare in tema, sto leggendo "Il giro di vite" di James e mi sta prendendo tantissimo.

 

Dal 21 gennaio al 20 febbraio.
Daje.