Leprous

Bocciato anche per me dopo diversi ascolti. Non cresce, non mi incuriosisce, non mi lascia molto... A parte qualche spunto, come ho già detto, direi un passo indietro rispetto a Pitfall..
Peccato

 

Ho ascoltato il disco 2 o 3 volte e mi sta piacendo molto. E' ancora presto per dire come si collochi nella discografia e dargli un voto, ma è sicuramente positivo. Sicuramente non c'è più la follia dei primi due dischi, ma le cose interessanti continuano ad esserci. La sperimentazione è più sottile, più nascosta, ma succedono parecchie cose interessanti nei pezzi. Su questo punto, running low era un ottimo antipasto, secondo me. Può piacere o non piacere, ma in quel pezzo ci sono una moltitudine di idee e di stili diversi, solo che passano dall'uno all'altro in maniera "naturale" senza avere spacchi improvvisi, e quindi si nota di meno magari.

Devo ancora inquadrare i singoli pezzi, ma per ora il quartetto finale mi sembra assolutamente sublime. Tra qualche giorno magari posto qualche impressione in più sui singoli pezzi.

 

Dei primi due non direi. Fino a Malina, per 5 album sono stati una band capace di sorprendere.

 

Qui (e non solo qui ) dissentiamo. A me piacciono tutti i dischi, sia chiaro, ma per dirti... non trovo la maggior parte dei pezzi di un the congregation più complessi di questi. Quello era un disco molto più pesante, chiaramente, ma giocava molto su riff ripetitivi ma ritmicamente interessanti. Third law e the flood sono esempi lampanti di questo. Lo stesso coal era basato su pezzi lunghi, con intermezzi atmosferici ripetuti all'infinito. Ricordo che qui non venne apprezzato particolarmente all'epoca, mentre online leggo che è il disco preferito di molti (non il mio, anche se mi piace. Preferisco le verioni live dei pezzi che sono un pò accorciati).

Per me, come ho scritto sopra, la follia dei Leprous è tutta nei primi due dischi. Il primo molto influenzato dall'avantgarde, con veri e proprio spacchi inaspettati in ogni pezzo. Il secondo, per me, più personale, dove ogni pezzo sembrava un genere a se stante, ma riusciva ad essere 100% leprous. Dopo di chè hanno continuato a sperimentare, ma la complessità e la follia sono scemate, con qualche eccezione.

 

Molto d'accordo con questo ed anche il tuo intervento precedente.
Bisogna capire cosa si intende per sperimentazione.Secondo me anche Coal, con quelle atmosfere molto dark, era assolutamente una forma di sperimentazione come The Congregation con tutta la seconda parte molto malinconica e sofferta lo era.
Ma anche il recente passato di Pitfalls lo trovo molto portato alla ricerca di cose nuove(By my throne, I lose hope, At the bottom, The Sky is red, se vogliamo la stessa Observe the train, con quell'atmosfera da ninnna nanna).
Poi, chiaramente, queste esplorazioni di nuovi territori possono piacere o meno, ma non si può negare che i Leprous cerchino sempre di cercare nuove contaminazioni(di Aphelion mi vengono in mente Silhouette e Nighttime ad esempio).
Nel gruppo su fb, non a caso, si legge si tutto:chi apprezza solo i primi, chi solo la seconda metà di carriera, chi, come me, trova del buono ovunque.
Loro, come hanno detto molte volte, vanno avanti per la loro strada senza curarsi di quelle che possono essere le reazioni degli ascoltatori.
Come dovrebbe fare ogni artista, d'altronde.

 

Lo sto ascoltando ininterrottamente da stamani.
Allora, già dal disco precedente si può parlare di qualsiasi abbandono di velleità metal o hard rock. Ci si mantiene su un pop (a tratti rock) di gran classe, saldamente ancorato al formato canzone (4-5 minuti), dai tratti intimisti, eccezione fatta per le più sperimentali Running Low e Nightime Disguise, non a caso poste agli antipodi. Sempre grande cura per gli arrangiamenti, per le soluzioni alternative che si trovano disseminate lungo la durata dei brani per l'uso degli archi. Non c'è grande sorpresa, si continua sulla strada tracciata da Pitfalls, ma in ogni brano ci sono tanti piccoli particolari da scoprire a poco a poco. Scansato anche il rischio di ripetitività, perchè la band cerca sempre soluzioni nuove, anche se alcuni tratti caratteristici sono immutati, come ad esempio i ritornelli prima sussurrati e poi esplosi. Può non piacere, ma di tutto si può parlare fuorchè di banalizzazione dei contenuti. Naturalmente al centro, anzi davanti a tutto, c'è la voce di Einar e per chi la vede come un ostacolo è difficilmente sormontabile.
Oltre alle già citate Running Low e Nightime Disguise, segnalo il momento struggente di grande intensità del duo On Hold e Castway Angels, di come The Silent Revelation sia cresciuta moltissimo (fantastico l'arrangiamento di archi). Il resto si mantiene su livelli buoni eccezion fatta per Have You Ever?, che non mi convince ancora.
Nel complesso un disco che forse non raggiunge l'eccellenza dei predecessori, ma che dimostra ancora una volta la classe di questa band, una rarità tra quelle transitate nel nostro genere.

 

Silent Revelation è una di quelle che mi sta sorprendendo. Quando ho sentito il singolo non mi ha detto niente onestamente... ma oggi non riesco a togliermela dalla testa. Ha quel bridge fantastico più l'arrangiamento con gli archi, come dici tu, in particolare quando diventa più presenta nella seconda strofa.

 

The Shadow Side e On Hold entrano di prepotenza nell'ipotetica top list della loro discografia.
Considerando che vicino ci sono pezzi come Not even a name, Forced entry, Painful Detour, The Cloak, Echo, Moon, Lower, Bonneville, Leashes, At the Bottom, Distant Bells, tanto per citarne alcune, e considerando come queste ultime due siano così diverse da loro, è facile rendersi conto della grandezza di questa band.

 

Riguardo alla questione metal/non metal dico la mia...

La sensazione è che metal non lo siano mai stati davvero, pur avendone avuto una componente tangibile. Chi aveva l'orecchio fine poteva già accorgersene e probabilmente se n'era già accorto, e magari poteva anche prevederne la svolta (e qualcuno magari l'aveva davvero prevista). I riff metal non picchiavano mai per davvero, era una componente metal molto rarefatta, discontinua, non davvero credibile; la sensazione è che fosse quasi inserita a forza e che volessero liberarsene ma non trovavano ancora il coraggio e/o il momento giusto per farlo... Malina è stato il disco in cui hanno trovato quel coraggio, sempre che davvero non ne avessero...

 

Non ho ancora ascoltato Malina, ma in Bilateral la parte di sound più metal in senso stretto a me sembra ben amalgamata con il resto, con le altre influenze.
E la trovo comunque prevaricante, quindi per me erano effettivamente una prog metal band che poi ha deciso di prendere altre strade.
Non ho un orecchio fine e credo che se avessi ascoltato Bilateral ai tempi della pubblicazione, mai avrei pensato di vederli trasformati così.

Per quanto riguarda Aphelion, dopo un singolo ascolto ho poco impresso in testa e sono poco convinto.
Non capisco se sia più o meno diretto di Pitfalls, leggo opinioni discordanti in merito.
Ho paura che veramente tante cose di questi Leprous fatichi a digerirle, però i singoli sono finora quelli che mi hanno preso di più.
Al top metto Castaway Angels, gioiello puro, e Nighttime Disguise che funziona bene (vuol dire che i fan loro sono bravi pure a dare direttive!).

 

Forse l'assottigliamento è cominciato a farsi sentire già da Coal, poi ricordo che quando uscì The Congregation qualcuno su questo forum (non ricordo chi, forse più di una persona) notò che la componente più metal stava per scemare...

 

Io lo sto ascoltando in loop. Concordo con thunderrising su shadow side e on hold. Un'accoppiata eccezionale. Il disco pero' mi sta piacendo tutto. Non ci trovo pezzi insufficienti.

 

metal erano metal, almeno fino a The Congregation compreso. Che potessero prendere la strada intrapresa dopo questo disco era altrettanto prevedibile, perchè ogni disco, partendo dagli esordi, tendeva ad essere sempre meno duro. Il prossimo ci sarà solo Einar a cantare

 

a cappella col coro di Westminster Abbey per i ritornelli, tutto in 3/4

 

Ho come l'impressione che tu in un live dei Leprous non abbia mai messo piede.