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Volbeat e Baroness al Fabrique:impressioni post concerto

Discussione in 'Concerti e Meeting' iniziata da metheorfall, 15 Ottobre 2019.

  1. metheorfall

    metheorfall
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    BANNATO

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    15 Ottobre 2019

    E così mi son cavato la turpe voglia di rivederli, un po' su spinta della signora, un po' memore delle buone impressioni lasciatemi al Firenze Rocks (molto meglio loro di quei sacchi di patate dei Guns).

    Innanzi tutto, un plauso al Fabrique (prima volta per noi): code smaltite velocemente, puntualità svizzera nell'orario delle esibizioni e soprattutto suoni dal discreto al buono, finalmente delle chitarre non affogate in un basso ultrapompato, come spesso mi è purtroppo capitato di sentire.

    Danko Jones: paradossalmente, l'aspetto più positivo della giornata. Anche se partito un po' a freddo, ha carburato in fretta, e il suo heavy rock energico e non scontato (testi a parte, ma quello vale per il 99% dei gruppi odierni) è arrivato come una staffilata. Bravo, peccato solo mezz'ora, con un'altra manciata di pezzi secondo me avrebbe conquistato definitivamente il pubblico-

    Baroness: ammetto, non ho digerito l'ultimo. Ascoltato poco e di fretta a causa di una produzione (volutamente?) sballata (qualcuno ha detto: sembra registrata in un citofono), non assimialto a causa dell'estrema (forse esasperata) "ricercatezza" e destrutturazione dei pezzi, ma ben poco mi è rimasto in testa. Centrare metà della setlist sull'ultimo album, oltretutto piazzandone tutti i pezzi nella fase centrale del concerto, che è normalmente quella più statica, a mio avviso non è stata una grande idea. Apprezzo il fatto che Baizley quando canta ci metta sempre l'anima, ma ogni tanto bisogna metterci pure le palle. E ieri sera mancavano. Anzi c'erano quelle che dopo un po' cominciavano a far venire. Sempre apprezzabili gli intrecci dei layer di chitarre e basso, ma ieri sera ci voleva un po' di "Kerosene" in più.

    Volbeat: io non suono e ho un orecchio scarso, ma durante il primo pezzo ho avuto due impressioni. La prima è che avessero abbassato l'accordatura, la seconda che Poulsen non stesse ancora bene. Voce pulita e alta come suo solito, ma priva di slancio ed energia. E in generale un concerto da cartellino timbrato, poco dinamico e poco sentito, forse era solo stanchezza. Riguardo la scaletta: i pezzi dell''ultimo album sono piuttosto anonimi (anche se ho apprezzato Leviathan), ed inoltre a me è pesata molto l'assenza di quasi tutti i pezzi che preferisco (Guitar Gangster, Lonesome Rider, Hangman's body count, Goodbye Forever, 16 dollars). Aggiungiamo l'aver pagato la comodità della zona antistante il mixer (con tanto di appoggio per le nostre povere schiene) con l'essere in mezzo a una corsia di passaggio ed un incessante flusso di gente che andava e veniva (bello pagare solo per bere, fare la vasca del locale e pisciare, vi siete accorti che stavano suonando?), che ha reso ancora più frammentaria l'esperienza. Insomma non lo aggiungerò alla mia top 10 di concerti, probabilmente nemmeno alla top 50.

    Alla fine comunque si va a casa con qualche vibrazione positiva recepita, la scoperta di un Danko Jones da approfondire e niente mal di schiena. Che vista l'età, è tutto grasso che cola.
     
    #1
    Ultima modifica: 15 Ottobre 2019
  2. sciacallo010

    sciacallo010
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    16 Ottobre 2019

    Baroness capi del mondo, Danko Jones fighi, bella scoperta, Volbeat sbadigli.
    Sono andato sperando che mi facessero cambiare idea ma niente, i Volbeat sono il gruppo dal successo più inspiegabile degli ultimi anni.
     
    #2
  3. Thrashead

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    17 Ottobre 2019

    I primi dischi dei Volbeat erano carini ed erano qualcosa di diverso, li trovai originali e mi piacevano. Purtroppo poi con il tempo la loro vena creativa è terminata e hanno iniziato a creare dei dischi anonimi che sanno di stantio
     
    #3

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