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TM Poesia

Discussione in 'Chiacchiere' iniziata da minstrel, 29 Aprile 2004.

  1. Helevorn

    Helevorn
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    estiqaatsi

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    10 Aprile 2013

    premetto che non ho mai letto niente di shakespeare.. ammetto candidamente la mia completa ignoranza ci mancherebbe.. manco sapevo che avesse scritto poesie quindi figuratevi.. però ho appena letto un suo sonetto bellissimo che voglio condividere! :sisi:

    My mistress' eyes are nothing like the sun;
    Coral is far more red, than her lips red:
    If snow be white, why then her breasts are dun;
    If hairs be wires, black wires grow on her head.
    I have seen roses damask'd, red and white,
    But no such roses see I in her cheeks;
    And in some perfumes is there more delight
    Than in the breath that from my mistress reeks.
    I love to hear her speak, yet well I know
    That music hath a far more pleasing sound.
    I grant I never saw a goddess go:
    My mistress, when she walks, treads on the ground.
    And yet by heaven, I think my love as rare
    As any she belied with false compare.
     
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  2. LELE 17

    LELE 17
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    14 Aprile 2013

    Montale mi è sempre piaciuto moltissimo...fin dalle superiori, quando dovetti studiare quelle due poesie classiche insegnate comunque molto bene, sentii un forte interesse che mi portò ad approdondirlo e, poi, ad appassionarmene. arrivato all'università...su chi è il corso monografico di letteratura???? Montale!! e da quel momento il mio amore aumentò, perchè ovviamente il docente fornì tutte le chiavi di lettura che mi mancavano.
    questa poesia mi accompagna da molto, molto tempo...direi che da un pò è la mia compagna...ed è di una bellezza unica. le parole e le espressioni veicolano significati e sentimenti enormi...e sebbene capisca che ognuno ha i suoi gusti, spesso mi meraviglio di come alcuni rimangano indifferenti a questi versi.

    La casa dei doganieri

    Tu non ricordi la casa dei doganieri
    sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
    desolata t’attende dalla sera
    in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri
    e vi sostò irrequieto.

    Libeccio sferza da anni le vecchie mura
    e il suono del tuo riso non è più lieto:
    la bussola va impazzita all’avventura
    e il calcolo dei dadi più non torna.
    Tu non ricordi; altro tempo frastorna
    la tua memoria; un filo s’addipana.

    Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana
    la casa e in cima al tetto la banderuola
    affumicata gira senza pietà.
    Ne tengo un capo; ma tu resti sola
    né qui respiri nell’oscurità.

    Oh l’orizzonte in fuga, dove s’accende
    rara la luce della petroliera!
    Il varco è qui? (Ripullula il frangente
    ancora sulla balza che scoscende ...)
    Tu non ricordi la casa di questa
    mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.
     
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  3. Helevorn

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    estiqaatsi

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    24 Aprile 2013

    una bellissima poesia di Christina Rossetti, si chiama DreamLand ed è stata scritta nel 1849, quando lei aveva solo 18 anni!



    Where sunless rivers weep
    Their waves into the deep,
    She sleeps a charmed sleep:
    Awake her not.
    Led by a single star,
    She came from very far
    To seek where shadows are
    Her pleasant lot.

    She left the rosy morn,
    She left the fields of corn,
    For twilight cold and lorn
    And water springs.
    Through sleep, as through a veil,
    She sees the sky look pale,
    And hears the nightingale
    That sadly sings.

    Rest, rest, a perfect rest
    Shed over brow and breast;
    Her face is toward the west,
    The purple land.
    She cannot see the grain
    Ripening on hill and plain;
    She cannot feel the rain
    Upon her hand.

    Rest, rest, for evermore
    Upon a mossy shore;
    Rest, rest at the heart's core
    Till time shall cease:
    Sleep that no pain shall wake;
    Night that no morn shall break
    Till joy shall overtake
    Her perfect peace.
     
  4. AlbumDesiderium

    AlbumDesiderium
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    Sadder than sadness.

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    8 Maggio 2013

    Questi maledetti poeti

    Questi maledetti poeti (finiscono
    ogni tanto per essere poeti-maledetti)
    sprecano la vita appresso alle parole
    inseguono ritmi e dissonanze distillano
    metafore macinano ossimori vivono
    su piani interferenti e non lo danno a vedere
    riempiono la casa di carta (lentamente
    restringono gli spazi abitativi
    dei familiari) denudano l’anima
    con modulata disinvoltura.
    Loquaci come compagni di taverna
    taciturni come re in esilio
    in ogni latitudine stanno a disagio
    e si adattano comunque.
    Nemmeno loro sanno che pesci sono.
    Giocolieri della parola trapezisti
    del logos leggono – attraverso
    il proprio – nel cuore degli uomini
    esplorano spazi e tempi colgono
    essenze tessono con aghi invisibili
    arazzi segreti che svelano il mondo
    e quanto lo sovrasta. Fregano in curva
    i filosofi che – piegati dal peso
    dei loro tomi – imbrigliano l’universo
    in schemi concettuali. Stanno
    come ricci nel petto dei potenti
    anche quando non ne hanno intenzione.
    Non vale la pena tormentarli o blandirli
    (per loro pervasiva retrattilità)
    questi maledetti poeti meglio lasciarli
    rosolare al loro stesso foco.

    Lucio Zinna
     
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  5. Helevorn

    Helevorn
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    estiqaatsi

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    12 Luglio 2013

    "harlem" di langston hughes



    What happens to a dream deferred?

    Does it dry up
    like a raisin in the sun?
    Or fester like a sore—
    And then run?
    Does it stink like rotten meat?
    Or crust and sugar over—
    like a syrupy sweet?

    Maybe it just sags
    like a heavy load.

    Or does it explode?
     
  6. Helevorn

    Helevorn
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    estiqaatsi

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    14 Luglio 2013

    dai si stava un po' riprendendo questo topic!

    era un po' che non rileggevo questa poesia, è di joyce carol oates -scrittrice americana decisamente famosa e prolifica che ammetto di conoscere solo per quel che riguarda la poesia-, s'intitola "passing an afternoon" e la si può trovare in "love and its derangements", raccolta pubblicata nel 1970. non c'è niente da fare, ricado sempre un po' nel mondo di emily dickinson quando si tratta delle poesie che mi rimangono più dentro.. certo che emily non l'avrebbe mai scritta.. di questa poesia comunque tra le tante cose mi è sempre rimasto impresso l'uso che la oates fa dei colori.. delle "impressioni visive" (il sangue nell'acqua, il punto esclamativo!, gli spurts) e degli "elementi": ghiaccio, acqua, sangue, sole! quando si dice emozionare..




    Blood transforms the warm bath water
    and, in it, I see weakly
    that this was a mistake.
    The razor's cut is not deep, nevertheless
    the blood rushes out happily in the warm
    water as if kin to it, the same
    tender substance.

    Rising
    a new person
    transformed with an icy
    sense of error
    I go to the sink and turn on cold water
    which is not friendly to blood.
    The cut is deeper than imagined.
    It hurts.

    Splashes on the pale gold tile,
    bright red bursts like sunlight,
    like exclamation points—Another Error!
    I wrap a small towel around my wrist.
    A small towel indicates a small error.

    Soaked through
    the towel's gold is tarnished.
    There is an innocent joy in the blood's
    flow that the towel and I cannot absorb.
    These spurts, worth twenty dollars a pint
    on the market, sense themselves unmarketable now.

    Another towel wrapped tight in terror
    slows everything down. On a blue velvet
    love seat from which love has wandered I
    sit waiting. I am an angel with an alert
    backbone. I am purified from the business
    of panic.
     
  7. The Transgressor

    The Transgressor
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    Crimson King

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    14 Luglio 2013

    Bè, mettere Dino Campana è obbligatorio, quantomeno per il Novecento.

    da LA NOTTE (II. il viaggio e il ritorno)

    O il tuo corpo! il tuo profumo mi velava gli occhi: io non vedevo il tuo corpo (un dolce e acuto profumo): là nel grande specchio ignudo, nel grande specchio ignudo velato dai fumi di viola, in alto baciato di una stella di luce era il bello, il bello e dolce dono di un dio: e le timide mammelle erano gonfie di luce, e le stelle erano assenti, e non un Dio era nella sera d’amore di viola: ma tu leggera tu sulle mie ginocchia sedevi, cariatide notturna di un incantevole cielo. Il tuo corpo un aereo dono sulle mie ginocchia, e le stelle assenti, e non un Dio nella sera d’amore di viola: ma tu nella sera d’amore di viola: ma tu chinati gli occhi di viola, tu ad un ignoto cielo notturno che avevi rapito una melodia di carezze. Ricordo cara: lievi come l’ali di una colomba tu le tue membra posasti sulle mie nobili membra. Alitarono felici, respirarono la loro bellezza, alitarono a una più chiara luce le mie membra nella tua docile nuvola dai divini riflessi. O non accenderle! non accenderle! Non accenderle: tutto è vano vano è il sogno: tutto è vano tutto è sogno: Amore, primavera del sogno sei sola sei sola che appari nel velo dei fumi di viola. Come una nuvola bianca, come una nuvola bianca presso al mio cuore, o resta o resta o resta! Non attristarti o Sole! Aprimmo la finestra al cielo notturno. Gli uomini come spettri vaganti: vagavano come gli spettri: e la città (le vie le chiese le piazze) si componeva in un sogno cadenzato, come per una melodia invisibile scaturita da quel vagare. Non era dunque il mondo abitato da dolci spettri e nella notte non era il sogno ridesto nelle potenze sue tutte trionfale? Qual ponte, muti chiedemmo, qual ponte abbiamo noi gettato sull’infinito, che tutto ci appare ombra di eternità? A quale sogno levammo la nostalgia della nostra bellezza? La luna sorgeva nella sua vecchia vestaglia dietro la chiesa bizantina.

    Questo è uno dei pezzi più belli di Campana. La donna che è sogno (ma anche carne:sisi:), che è la poesia, che è sogno che è una chimera che è la donna che è la poesia che è sogno che è una chimera... La poesia come sogno (vano) in cui rifugiarsi e trasfigurare la triste (e o normale) realtà (sesso con una prostituta) e/o come recupero (vano) della vita attraverso la poesia, l'arte. Ma è una chmera, appunto...

    Metto pure l'interpretazione stupenda di Carmelo Bene (da 4:41)

     
    #307
    Ultima modifica di un moderatore: 23 Luglio 2015
  8. Helevorn

    Helevorn
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    estiqaatsi

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    27 Luglio 2013

    queste giornate sono per vari fattori decisamente depressive.. proprio decisamente.. e come sempre mi rileggo Emily.. magari piace anche a qualcun altro.. :D



    Avrebbe avuto fame un moscerino,
    con una vita così grama.
    Ed ero una fanciulla
    che il bisogno di cibo

    stringeva come artiglio,
    ed allentarlo era per me impossibile
    più che staccare una sanguisuga
    o respingere un drago.

    E non avevo come il moscerino
    - più di me fortunato! -
    il dono di volare
    per cercare il mio cibo;

    e non mi era concesso
    come a lui di schiacciare contro un vetro
    la mia piccola vita
    e non ricominciarla
     
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  9. Disciple_Of_The_Watch_

    Disciple_Of_The_Watch_
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    Tempus edax rerum

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    24 Agosto 2013

    Dostoevskij


    contro il muro, il plotone d’esecuzione pronto.
    poi hanno sospeso la pena.
    supponiamo che avessero ucciso Dostoevskij.
    prima che scrivesse tutto quello che ha scritto.
    suppongo che non sarebbe
    cambiato niente,
    non direttamente.
    ci sono miliardi di uomini
    che non l’hanno letto e mai
    lo leggeranno.
    ma da giovane è lui che mi ha fatto
    sopportare la fabbrica,
    andar oltre le puttane,
    sollevandomi al cielo
    per depormi
    in un posto
    migliore.
    anche mentre ero al bar
    a ubriacarmi con altri
    derelitti,
    ero contento che avessero
    sospeso la pena a Dostoevskij,
    lui ha sospeso la mia,
    mi ha consentito di vedere con chiarezza
    le facce rancide del mio mondo,
    la morte che punta il dito.
    ho tenuto duro,
    ubriacone immacolato
    a braccetto
    con i miei fratelli
    nella notte ripugnante.



    Charles Bukowski.

    Bellissima....
    “…ero contento che avessero
    sospeso la pena a Dostoevskij,
    lui ha sospeso la mia…”
    dice tutto
     
  10. Unseen

    Unseen
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    29 Novembre 2013

    Del poeta contemporaneo Angus se n'è parlato?
     
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  11. tender

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    24 Marzo 2014

    Sono uscito al mattino al freddo e al sole
    come a un' impresa eroica.
    Ho fatto nulla tutta la giornata
    finché stremato della gran fatica
    sono ritornato a stento, moribondo.
    Così ogni giorno ripasso la vita
    che mi è venuta in sorte a questo mondo.

    6 aprile 1929.

    Cesare Pavese.
     
  12. sciacallo010

    sciacallo010
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    4 Aprile 2014



    Beccato per caso su Google+, m'ha fatto venire voglia di rileggermi Poe :happy:
     
    #312
    Ultima modifica di un moderatore: 23 Luglio 2015
  13. Sacrilegos

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    4 Aprile 2014

    Collega!! :grin:
    Se ti interessa la poesia araba (l'ho studiata per un esame un paio di anni fa... peccato però che il libro era solo un elenco di nomi ed opere senza approfondimenti sulle poesie vere e proprie) fammi sapere, così, se vuoi, ti cito qualche nome :)


    Di poesia italiana non ne so molto (considerato che a scuola l'abbiamo studiata coi piedi, inoltre all'epoca non ero molto interessato) a parte Montale, che era parte del programma per l'esame universitario di italiano, del quale ho letto tutte le poesie (cercando anche di capirle :hihi:).
    Mi interessa poi anche il risorgimento con poeti come Ferdinando Fontana (da leggere "Il Canto dell'Odio), Pietro Gori, Olindo Guerrini, Ada Negri, Mario Rapisardi etc.
    Per chi fosse interessato, segnalo a tal proposito la raccolta di poesie "Petrolio e Assenzio. La ribellione in versi (1870-1900)" a cura di Giuseppe Iannaccone e pubblicata dalla Salerno Editrice.

    PS: Topic stupendo scoperto solo oggi
     
  14. Helevorn

    Helevorn
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    estiqaatsi

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    20 Luglio 2014

    ps. scusa se non ti ho risposto mesi fa ma.. ma dai, davvero?! anche tu laureato in civiltà orientali qui? wow!!
     
  15. skre

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    23 Luglio 2014

    Una delle mie preferite di Baudelaire.

    Il Viaggio​


    Per il ragazzo, amante delle mappe e delle stampe,
    l´universo è pari al suo smisurato appetito.
    Com´è grande il mondo al lume delle lampade!
    Com´è piccolo il mondo agli occhi del ricordo!

    Un mattino partiamo, il cervello in fiamme,
    il cuore gonfio di rancori e desideri amari,
    e andiamo, al ritmo delle onde, cullando
    il nostro infinito sull´infinito dei mari:

    c´è chi è lieto di fuggire una patria infame;
    altri, l´orrore dei propri natali, e alcuni,
    astrologhi annegati negli occhi d´una donna,
    la Circe tirannica dai subdoli profumi.

    Per non esser mutati in bestie, s´inebriano
    di spazio e luce e di cieli ardenti come braci;
    il gelo che li morde, i soli che li abbronzano,
    cancellano lentamente la traccia dei baci.

    Ma i veri viaggiatori partono per partire;
    cuori leggeri, s´allontanano come palloni,
    al loro destino mai cercano di sfuggire,
    e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!

    I loro desideri hanno la forma delle nuvole,
    e, come un coscritto sogna il cannone,
    sognano voluttà vaste, ignote, mutevoli
    di cui lo spirito umano non conosce il nome!
    [...]​
     
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