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TM Poesia

Discussione in 'Chiacchiere' iniziata da minstrel, 29 Aprile 2004.

  1. Disciple_Of_The_Watch_

    Disciple_Of_The_Watch_
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    Tempus edax rerum

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    5 Maggio 2011

    è un'ode non una poesia lo so, ma non sapevo dove pubblicarla :


    Ei fu. Siccome immobile,
    dato il mortal sospiro,
    stette la spoglia immemore
    orba di tanto spiro,
    così percossa, attonita
    la terra al nunzio sta,
    muta pensando all'ultima
    ora dell'uom fatale;
    né sa quando una simile
    orma di pie' mortale
    la sua cruenta polvere
    a calpestar verrà.
    Lui folgorante in solio
    vide il mio genio e tacque;
    quando, con vece assidua,
    cadde, risorse e giacque,
    di mille voci al sònito
    mista la sua non ha:
    vergin di servo encomio
    e di codardo oltraggio,
    sorge or commosso al sùbito
    sparir di tanto raggio;
    e scioglie all'urna un cantico
    che forse non morrà.
    Dall'Alpi alle Piramidi,
    dal Manzanarre al Reno,
    di quel securo il fulmine
    tenea dietro al baleno;
    scoppiò da Scilla al Tanai,
    dall'uno all'altro mar.
    Fu vera gloria? Ai posteri
    l'ardua sentenza: nui
    chiniam la fronte al Massimo
    Fattor, che volle in lui
    del creator suo spirito
    più vasta orma stampar.
    La procellosa e trepida
    gioia d'un gran disegno,
    l'ansia d'un cor che indocile
    serve, pensando al regno;
    e il giunge, e tiene un premio
    ch'era follia sperar;
    tutto ei provò: la gloria
    maggior dopo il periglio,
    la fuga e la vittoria,
    la reggia e il tristo esiglio;
    due volte nella polvere,
    due volte sull'altar.
    Ei si nomò: due secoli,
    l'un contro l'altro armato,
    sommessi a lui si volsero,
    come aspettando il fato;
    ei fe' silenzio, ed arbitro
    s'assise in mezzo a lor.
    E sparve, e i dì nell'ozio
    chiuse in sì breve sponda,
    segno d'immensa invidia
    e di pietà profonda,
    d'inestinguibil odio
    e d'indomato amor.
    Come sul capo al naufrago
    l'onda s'avvolve e pesa,
    l'onda su cui del misero,
    alta pur dianzi e tesa,
    scorrea la vista a scernere
    prode remote invan;
    tal su quell'alma il cumulo
    delle memorie scese.
    Oh quante volte ai posteri
    narrar se stesso imprese,
    e sull'eterne pagine
    cadde la stanca man!
    Oh quante volte, al tacito
    morir d'un giorno inerte,
    chinati i rai fulminei,
    le braccia al sen conserte,
    stette, e dei dì che furono
    l'assalse il sovvenir!
    E ripensò le mobili
    tende, e i percossi valli,
    e il lampo de' manipoli,
    e l'onda dei cavalli,
    e il concitato imperio
    e il celere ubbidir.
    Ahi! forse a tanto strazio
    cadde lo spirto anelo,
    e disperò; ma valida
    venne una man dal cielo,
    e in più spirabil aere
    pietosa il trasportò;
    e l'avvïò, pei floridi
    sentier della speranza,
    ai campi eterni, al premio
    che i desideri avanza,
    dov'è silenzio e tenebre
    la gloria che passò.
    Bella Immortal! benefica
    Fede ai trïonfi avvezza!
    Scrivi ancor questo, allegrati;
    ché più superba altezza
    al disonor del Gòlgota
    giammai non si chinò.
    Tu dalle stanche ceneri
    sperdi ogni ria parola:
    il Dio che atterra e suscita,
    che affanna e che consola,
    sulla deserta coltrice
    accanto a lui posò.
     
  2. LELE 17

    LELE 17
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    5 Maggio 2011

    io invece la tua stessa sensazione ce l'ho per quella tedesca...ma probabilmente è solo il prof. che ho che mi suscita questa interpretazione...non specifico che è meglio...
    poi secondo me la poetica varia anche dal periodo preso in considerazione...quindi è ovvio che anche quella inglese in un certo momento avrà delle caratteristiche simili come ce l'avrà una parte di quella italiana...

    ma tornando alle poesie, questa è un'opera di un poeta friulano ,generalmente etichettato come barocco, poco conosciuto (a mio avviso ingiustamente...e non perchè è friulano...che non me ne frega piu di tanto) ma non per questo insignificante:
    Orologio da rote

    Mobile ordigno di dentate rote
    lacera il giorno e lo divide in ore
    ed ha scritto di fuor con fosche note
    a chi legger le sa: Sempre sí more.

    Mentre il metallo concavo percuote
    voce funesta mi risuona al core
    né del fato spiegar meglio si puote
    che con voce di bronzo il rio tenore.

    Perch'io non speri mai riposo o pace
    questo che sembra in un timpano e tromba
    mi sfida ogn'or contro a l'età vorace

    e con que' colpi onde 'l metal rimbomba
    affretta il corso al secolo fugace
    e, perché s'apra, ogn'or picchia a la tomba.
     
  3. Percifall von Urlinger

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    5 Maggio 2011

    aaaah ma questo è celebrissimo (se sei un malato come me che cerca tra tutte le letterature che trova :D:D)... ah poeta del momento... Saba
     
  4. LELE 17

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    5 Maggio 2011

    ah bene, mi fa piacere!
    qualche opera di Saba in particolare che ti piace? per esempio Poesia (E come un uomo battuto dal vento ecc) per me è una delle opere più importanti della mia vita, quando la leggo mi sento bene, sento conforto, calore. è davvero bella
     
  5. Percifall von Urlinger

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    5 Maggio 2011

    io AMO alla follia "Ho parlato a una capra",la so praticamente a memoria... quella strofa centrale la trovo pressochè geniale (anche perchè se ci pensi è una cosa che tutti abbiamo fatto e quel riconoscere il monotono dolore del vivere nel verso atonale della capra è immediato per chi ha un po' di sensibilità)


    tra l'altro non avevo fatto caso è friulano come te
     
  6. Percifall von Urlinger

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    5 Maggio 2011

    La Capra:
    Ho parlato a una capra.
    Era sola sul prato, era legata.
    Sazia d'erba, bagnata
    dalla pioggia, belava.
    Quell'uguale belato era fraterno
    al mio dolore. Ed io risposi, prima
    per celia, poi perché il dolore è eterno,
    ha una voce e non varia.
    Questa voce sentiva
    gemere in una capra solitaria.
    In una capra dal viso semita
    sentivo querelarsi ogni altro male,
    ogni altra vita.

    [​IMG]
     
  7. LELE 17

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    5 Maggio 2011

    si anche quella è davvero davvero toccante, mi fa venire in mente "the lamb" di Blake, solo "al contrario" nel senso che la seconda è allegra però anche lui ha un certa sintonia con l'agnello...comunque si lui era friulano, ma molto lontano dalle mie parti.
     
  8. Percifall von Urlinger

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    5 Maggio 2011

    ah beh io so solo che è di trieste:D

    ma comunque allacciandomi al tuo discorso io non credo ricordi il lamb, perchè sebbene sì parli di caprini, ma il contesto e i simboli sono molto diversi.. lo stile non ne parliamo... inoltre credo che nella poesia di Saba ci sia una maggiore "sensibilità", un approfondimento psicologico più ampio (non per niente è definito dai critici psicanalitico prima della psicanalisi)
     
  9. LELE 17

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    5 Maggio 2011

    si si hai ragione. infatti il collegamento che mi è venuto è stato più un vago risentito...non so nemmeno io come mi sia venuto in mente. il modo in cui i due poeti sono relazionati con l'animale è totalmente diverso, come è totalmente diverso il significato, il simbolismo ed il contesto degli animani. però in entrambi c'è questa relazione, questo filo conduttore...forse per questo mi è venuta in mente.
     
  10. Percifall von Urlinger

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    5 Maggio 2011

    cazzo LELE non scusarti sempre :D:D:D

    comunque per spezzare una lancia a favore delle poesia anglofona devo dire che apprezzo Yeats e Pound (ma forse sono condizionato per ideologie :D)

    ma di Pound si trovano traduzioni valide??
     
  11. LELE 17

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    5 Maggio 2011

    io non mi scusavo, specificavo cosa mi ha spinto a quel collegamento uahahhaha ;)

    eh eh...guarda...non ti dico nè si nè no...trovare traduzioni non è facile come sembra, perchè solo quelle certificate rendono al meglio la poesia originale. io le poesie cerco di tradurle da solo per verificare la competenza linguistica e migliorarla. ti dirò che anche la prof. ha fatto davvero fatica a trovare le traduzioni con la "t" maiuscola di Coleridge solo per farci rendere l'idea italiana. il suo suggerimento è di cercare su siti internet valevoli come quelli delle case editrici (che spesso fanno dei libri interi con le opere dei singoli poeti tradotte in modo POETICO) o dei dizionari, o anche universitari. però domani le chiderò qualche informazione in più...è una bulla e se c'à qualcosa mi saprà a dire ;)
     
  12. Percifall von Urlinger

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    5 Maggio 2011

    chiedile per Pound per favore :D

    poi testi teatrali non ne parliamo tipo Beckett tradotto... cambia tutto
     
  13. LELE 17

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    5 Maggio 2011

    ok senz'altro ;) forse non mi risponderà subito, perchè solitamente fa le sue ricerche e poi mi dice.

    però i testi teatrali sono generalmente più facili da trovare tradotti, anche in modo decente.

    ok, adesso però devo proprio andare a nanna, notte notte :grin:
     
  14. tender

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    5 Maggio 2011

    non mi piace Saba :D
     
  15. Saturnine.

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    15 Maggio 2011

    Colgo l'occasione per condividere con voi qualche mia poesia, se così si possono definire questi parti mentali, che tengo raccolti in un blog.

    Quando hai aperto gli occhi eri in mezzo all'oceano e
    annegavi, annegavi ed eri in mezzo all'oceano.
    Ti ho visto scivolare in basso e cadere su nuvole appuntite
    Quando ti ho visto eri un gatto acciambellato su un tetto
    innevato, eri la neve su un tetto, sporco, solo, innevato.
    Ti ho visto morire nel nulla e rinascere dalla terra.
    Quando hai aperto gli occhi eri in mezzo al deserto e
    affondavi, affondavi ed eri in mezzo al deserto.
    Ti ho visto che eri secco come la pelle morta e abbandonata
    di un rettile
    Ti ho visto che eri nero come il fondo di un lago
    Ti ho visto che eri umido come antri in cui rifugiarsi
    sotto coperte bianche, su letti stanchi, eri le coperte bianche
    che accarezzavano il mio corpo umido e stanco.


    ...

    La più bella notte
    Intrappolata fra dita fragili che si muovono
    Creando ombre sui nostri cuori
    Era così bello starti accanto, fra i tuoi sospiri
    I gemiti levati al cielo
    Come gatti sui tetti, le code attorcigliate
    Ci siamo amati con le unghie e coi denti.


    ...

    Sapevi di buono tu nei buchi miei
    eri denso come l'infinito e non bastavi mai.


    ...

    E resti un colore sbiadito
    una ferita restìa; sei l'eco
    del mio cuore aritmico.


    ...

    E alla fine, sei un rigurgito
    che brucia, sei solo un pezzo

    di vita
    che muore sempre più.

    ...

    Beh basta per ora :)
     

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