TM barzellette & anti-barzellette

Ah... qualcuno che apprezza il trash nella sua essenza più pura...:P

 

Superba. Ma quello che mi ha steso è l'avverbio "visibilmente" :P

 

Rimaniamo in tema di disastri aerei
Un aereo precipita nel deserto; metà dei passeggeri muore nell'impatto, un altro bel po' per le conseguenze delle ferite riportate ed i rimanenti di fame, sete e stenti nel deserto.
Tranne uno.
Un uomo, più robusto, più intelligente, più fortunato degli altri riesce a sopravvivere ed a raggiungere un oasi. L'uomo impara velocemente ad adattarsi allo stile di vita dell'oasi e vive in pace. Per un po'.
Una mattina, difatti, si rende conto di avere certe... pulsioni, che non sa come soddisfare. Egli aveva adocchiato, dal giorno in cui raggiunse l'oasi, un camello girovagare intorno; un bellissimo cammello, dalle curve prorompenti, uno splendido pelo e lunghe ciglia che muoveva provocatoriamente all'indirizzo dell'uomo.
Il nostro eroe ben presto, solo e vittima del caldo cocente, decise di cedere alle avances del cammello, così si recò verso di questi. Resosi conto dell'impossibilità dell'atto a causa di una disparità di altezza in vantaggio del cammello, l'uomo prese uno sgabello, lo pose dietro di questo, ci salì sopra e... il cammello fece un passo avanti e si voltò a guardarlo, con un ghigno beffardo. Imbestialito ed eccitato ancora di più, l'uomo ripetè l'operazione ma invano, ogni volta che l'uomo saliva sullo sgabello, il cammello si spostava, lasciandolo frustrato ed insoddisfatto.
Poco dopo, nei pressi dell'oasi, un altro aereo si schiantò al suolo. Quest'ultimo incidente era assai più grave del precedente, ed anche di quello della barzelletta precedente: vi era difatti un unica superstite, una biondona dal fisico mozzafiato vicina alla morte a causa delle ferite riportate.
L'uomo fece di tutto per curarla: la accolse nella propria baracca, ripulì le ferite, steccò le fratture, la curò con certe erbe che crescevano là, le procurò i migliori cibi che quel luogo offriva e non la abbandonò un istante. Piano piano, lentamente, la donna si riprese, le fratture si ricomposero, potè alzarsi a camminare ed infine era completamente guarita. Allora andò a ringraziare l'uomo:
"Boia, grazie, ma te m'hai salvato la vita" disse ella "Ma te, cioè, ma sei una figura, ma... boia grazie a bestia, te sei un ganzo, ma io... io... lo sai cosa ti dico? Chiedimi quello che ti pare e io te lo fò!"
L'uomo trasalì, colto da un'improvvisa e maliziosa idea e disse: "Ma daai, davvero? E se ti chiedessi una cosa..." e qui il sorriso dell'uomo si aprì, colmo di laida lussuria "Se ti chiedessi una cosa sporca, qualcosa magari di... strano... tu lo faresti lo stesso?"
"Dè, ma ruzzi" rispose la fanciulla "Te lo fo sì, te lo fo, t'ho detto che te lo fò e te lo fò"
"Ottimo! Allora tieni fermo quel cammello"

 

Spiacente, questa era prevedibile... hai fatto di molto meglio :P

 

"Dottore, dottore! Mi sento finocchio!".
"Si annaffi due volte al giorno..."


Il capufficio alla segretaria biondona: "Signorina, e' libera domenica sera? ".
"Oh, certo! ".
"Non ha nessun impegno?".
"Oh, no! ".
"Bene, allora cerchi di essere puntuale lunedi' mattina! ".​

 

SESSO ROVENTE IN CUCINA. COPPIA ALL'OSPEDALE: Giochi erotici pericolosi, ma questa volta è tutta colpa di una frittata. Una coppia comasca per colpa di una omelette e del gioco erotico che ha reso celebre Monika Lewinsky è finita nei giorni scorsi al pronto soccorso. Strettissimo il riserbo sui nomi dei due protagonisti, si sa soltanto che si tratta di una coppia residente in un comune dell'Olgiatese, al confine con la provincia di Varese. Lui è ai fornelli, alle prese con una omelette, lei in ginocchio. Dopo qualche minuto sono entrambi al pronto soccorso dell'ospedale vicino a casa. La donna ha ustioni di primo e scondo grado sulla schiena e un leggero trauma cranico. L'uomo una ferita lacero contusa ai genitali. La verità supera la fantasia nella ricostruzione dei fatti. Basterà dire che tutto è stato causato da un errore di valutazione del cuoco nel girare la frittata. L'omelette bollente è così finita sulla schiena delle donna, che per reazione ha morsicato il partner. L'involontaria reazione dell'uomo è stata a questo punto una padellata sulla testa della compagna.

 

Ed ora una fiaba per bambini, lascio a voi il compito di trovarne la morale.

C'era una volta, in un regno incantato, un ragazzo di colore. Gli dei lo avevano provvisto di svariati doni in enorme abbondanza: egli era bello, alto ed in salute, era molto colto, si diceva di lui che parlasse correttamente ben ventisei lingue e che fosse in grado di risolvere a mente complesse equazioni integro - differenziali a cinque variabili, nondimeno era educato e galante, di modi affettati e cordiali, affascinava letteralmente chiunque si trovasse nei paraggi, la sua voce era una melodia per chiunque lo ascoltasse, era difatti anche molto abile nell'arte del canto, con la sua estensione vocale di nove ottave era in grado di cantare qualunque canzone rendendola indistinguibile dall'originale.
Abbiamo già detto che gli dei erano stati con lui molto generosi, ed anche dal punto di vista riproduttivo egli non aveva rivali con i suoi CINQUANTA centimetri di fava.
Quest'ultima dote, purtroppo era anche la sua condanna: così bello ed affascinante, aveva cortei di donne che lo seguissero ovunque, a dozzine, gli bastava alzare una mano, sceglierne una e portarla nella cameretta. Ed ella sarebbe fuggita, gridando terrorizzata frasi ingiuriose, ben poco adatte ad una nobildonna.
Disperato, decide di rivolgersi ad uno stregone, molto abile nell'arte il quale, dopo aver ascoltato il drammatico racconto ed aver ponderato a lungo sull'argomento, decide di ricorrere ad un rimedio estremo:
"Vi è nello stagno melmoso della palude incantata, una rana dai poteri sbalorditivi: ogni volta che ella dirà la parola magica 'NO', il tuo problema si accorcerà di dieci centimetri"
"Come faccio a far dire di no ad una rana?" chiede lui
"Ella è nubile, anni fa giurò che non si sarebbe mai sposata a causa di una cocente delusione amorosa avuta in gioventù, và da lei e chiedile di sposarti ed elle ti risponderà con un secco 'NO'"
Il giovane si recò così nell'orrida palude e là trova la rana
"Rana" dice lui "Mi vuoi sposare?"
"NO!" risponde la rana, guardandolo con occhi di fiamma. Ed ecco che, magicamente, il problema del ragazzo si accorcia di dieci centimetri.
Soddisfatto per il successo ottenuto, il giovane si recò nuovamente nella palude ed ivi ritrovò la rana esattamente come l'aveva lasciata
"Di nuovo tu? Vattene"
"Rana, mi vuoi sposare?"
"Come devo dirtelo? NO!!!"
ed il miracolo della riduzione si ripetè.
Soddisfatto ai limiti dell'incredibile sedusse una ragazza mentre tornava a casa ed ella, ammaliata dal suo fascino, non le rifiutò niente, anche se il nero puzzava tremendamente di palude.
Ma una volta entrati in camera, ecco il misfatto ripetersi
"O cos'è? Un bimbo in fasce? Portalo a tù madre" disse la damigella con espressione sdegnata.
Così, di nuovo il nero si recò nella palude, per un ultimo intervento. Ed ecco, la rana era là come nei giorni passati
"Ancora qui?" la collera della rana era palpabile "Che vuoi?"
"Rana, mi vuoi sposare?"
"Come devo dirtelo? NO, NO e ancora NO!!!"

 

splendida.... certo perchè volere accorciare tanto bene di dio?

 

Accidenti, i miei fan sono sempre più esigenti...
Parlando di barzellette prevedibili mi viene in mente questa

Al ricevimento genitori - insegnanti in un rinomato college
"Signore, una buona ed una cattiva notizia riguardo suo figlio"
"Prima la cattiva"
"Nel suo armadietto teneva lacci, fruste, catene, falli in plastica, falli in cuoio, falli borchiati, arnesi da depilazione, perizomi rosa ed abiti femminili. Signore, mi duole informarla, ma abbiamo motivo di credere che sia omosessuale"
"Accidenti, ma è una pessima notizia. E qual'è quella buona?"
"Fa certi pompini..."

 

In un convento un po' strano albergano dei frati che nel loro normale discorrere intercalano bestemmie e parolacce. Un bel giorno il Papa decide di far visita a questo convento, e quindi il Padre Superiore ammonisce tutti dicendo: "Almeno per un giorno evitate di bestemmiare".
Arriva il fatidico giorno, durante il quale il Frate Priore accompagna il Papa a visitare i frati nello svolgimento di una normale giornata lavorativa. Entrano in una stanza mentre un frate appende un quadro, e distratto si da' una martellata su un dito e parte: "Ma per Dio ... grazie per il dolore che mi procurate per espiare le mie pene".
Il Papa loda la devozione del frate. La visita procede nell'orto dove un frate sta zappando, ma distratto dalla presenza del Papa si da' un colpo su un piede e anche lui inizia: "Ma Dio bono ... quanto sei bello, ti ringrazio perche' mi fai espiare tutti i giorni i miei peccati".
Il Papa e' stupefatto per la devozione dei frati di questo convento. All'ora di pranzo si ritrovano tutti intorno al tavolo, quando entra il frate con la pentola di minestrone, che inciampa e rovescia la minestra e parte: "Ma per la Madonna...".
E tutti gli altri "HIP HIP HURRA".



ammetto che era orrida

 

Ovviamente sta parlando della barzelletta troppo lunga...

 

Beh allora questo è il topic adatto!!!!


Comunque dai era lo stesso!!!! :grin:

 

ne avrei una splendida, non barzelletta ma storiella... solo che è decisamente TROPPO lunga quindi sono indecisa sul da farsi... forse nel topic delle cavolate? non so prorpio... intanto vi dedico questa


In uno scompartimento di un treno ci sono una suora, una ninfomane e una normale moglie. Sono le cinque e fanno merenda. La suora prende una banana, si fa il segno della croce, la sbuccia quasi vergognandosi, poi si rifa il segno e infine in due bocconi la mangia. La ninfomane prende la banana, la sbuccia con volutta', la lecca con golosita' e poi mettendola in bocca svariate volte la mangia. La moglie prende la banana, la sbuccia con gesti incolori e rapidi, poi mette la mano destra dietro la testa e con forza la tira verso la banana sino a che questa non e' entrata in bocca...

 

Una barzelletta un po' volgare per gradire:

Un cazzo rincorre un culo perchè se lo vuole inchiavardare, il culo, disperato, fugge lontano, ma il cazzo lo tallona sempre più da vicino. Quando ormai non c'è più scampo per il povero deretano, ecco apparire la fatina amica di tutti i bimbi buoni "Ti prego fatina aiutami!" grida disperato il tondeggiante sederotto "Fà qualcosa, altrimenti mi dilateranno"
"e che cosa avrò in cambio?" Rispose la fatina
"La mia anima" disse il sedere in un sospiro.
"Sta bene, ecco, ti trasformerò in un uccello, così ingannerai l'inseguitore" e detto questo la fatina svanì, con un lampo, lasciando dietro di sè un forte odore di zolfo.
Intanto il ricurvo predatore si guarda smarrito intorno, alla ricerca della sua preda così improvvisamente smarrita quand'eco vede un usignolo appollaiato su di un albero
"Ehilà, signor uccello" disse il pene "avete visto passare un culo?"
"No" rispose il pennuto
"E che fate lassù?"
"Mah, che si fa... si becca... si canta..."
"Canta un po'"
"PRRRRRR"

 

La prossima invece non è affatto volgare, se trovate riferimenti volgari vuol dire che siete dei perversi dalla mente deviata.
Io vi ho avvertito.


Una piccola femmina di topo deve recarsi in visita da un amico che dimora dall'altra parte del fiume. Giunta in riva al fiume comincia a disperarsi perchè si rende conto di non aver elaborato alcuna strategia per passare oltre. Mentre ella pensa e ripensa ecco un enorme gabbiano posarsi sulla sponda del fiume. La piccola femmina di topo, sentendosi rincuorata, domanda cortesemente:
"Signor gabbiano, la prego, devo andare dall'altra parte del fime, ma non posso immergermi o mi rovinerei il trucco, mi dareste un passaggio?"
Il gabbiano ci pensa un po', dopodichè ride sadicamente e dice: "NO, non ti porterò mai di là, ci devi andare da sola AHH AH AH AH AH AH" e se ne va.
Non trovando altra soluzione, ella si immerge ed arriva dall'altra parte illesa, ma bagnata e col sospiro affannoso.






MORALE: Quando l'uccello è duro la topina si bagna