Technical Death, Progressive Death, Experimental Death

nuovo disco per i Disease, prog post extreme metal italiano

 

Se n'è discusso degli Stargazer? Io li seguo quasi dagli inizi, benché poi li avessi persi per strada. Di questi australiani non si parla mai, eppure sono una delle migliori band avant-tech-death in circolazione. Anzi, per me riguardo all'aggettivo "avantgarde" sono proprio i migliori senza mezzi termini. Perché riescono a spingere in alto l'asticella della sperimentazione senza perdere per strada la fruibilità e, soprattutto, il metal. Cioè niente cazzate, niente insertini senza senso, niente caos gratuito e fastidioso, solo musica. Ricercata, ritmicamente complessa e gasante, con un basso fantastico e in prima linea (non c'è da stupirsi: il leader della band è proprio il bassista, nonché cantante, ossia... Damon Good, dei funeralissimi Mournful Congregation!).

Benché siano in giro dagli anni '00 (addirittura dai '90 se contiamo i demo) questo mi sembra il loro album della maturità. Tutte le influenze sono ben amalgamate, dal jazz al math-rock (niente a che fare con il mathcore, questo, come ho detto, rimane metallo fino all'osso), rimanendo legati al tech-death più classico, addirittura con citazioni del death più primitivo e marcio del periodo a cavallo fra anni '80 e '90. Il risultato è che non comincia a girarvi la testa dopo un quarto d'ora, ma il disco scorre in modo sorprendentemente fluido e compatto. La voce è un valore aggiunto: alternandosi fra scream demoniaci e grunt catacombali, Damon Good mette a frutto l'esperienza maturata in un genere totalmente diverso come il funeral, regalando al disco una bella dose di sensazioni oscure e nebbiose. Grande. Fatemi un favore e ascoltatelo.

 

Notevole

 

Questo non sapevo dove postarlo, perché c'è il tech-death, c'è il melodeath, ci sono influenze classiche (heavy/thrash/speed), ma c'è persino una spruzzata di black. A me comunque suona prevalentemente tech - anzi, alla faccia di tutte le influenze sbandierate in giro (avantgarde, persino jazz), il risultato complessivo suona molto più canonico del previsto e, insomma, chi è abituato al metallo della morte tecnica non troverà sorprese.

In effetti non è un disco rivoluzionario, la personalità c'è ma non al punto da strasbordare. Il suono è pulito, non pompato e freddo ma comunque moderno, come negli attuali dischi tech-death, appunto. I nostri sono bravi, non c'è che dire. Non è solo questione di tecnica (c'è tanta gente che gli fa mangiare la polvere), ma di gusto. Gli arrangiamenti, le melodie, i suoni, tutto dimostra una certa classe (i ricami acustici come quello all'inizio di Grand Nexion Abyss, la batteria in Timeless Splendor... in generale il batterista ha un gran tocco). Come al solito arrivati alla voce non riescono a fare il salto: scream e growl si alternano, ma sono solo vocioni cattivi senza personalità e senza gusto teatrale. È proprio una piaga dei nostri tempi, non c'è niente da fare. Con una voce più oscura e sofferta l'atmosfera del disco si sarebbe spinta molto più lontano, invece niente. Tenete presente che la melodia già abbonda, e senza una voce davvero inquietante le sensazioni non saranno troppo torbide e misteriose. Il che è un peccato, perché copertina e testi (incentrati su un orrore cosmico poco lovecraftiano e molto esistenziale) lasciavano presagire un viaggio verso profondità più nere. Però nel complesso è un bel disco, di classe.

Impermanence, by STORTREGN

 

Lo sto ascoltando proprio da ieri, e ho deciso di etichettarlo (per comodità) melodic death metal

Non ci sentivo così tanta tecnica da metterlo qua, nonostante l'etichetta sia la The Artisan Era, né così tanto black come Metal archives sostiene

 

Il black non c'è proprio a ben vedere. Io stesso l'ho citato solo perché lo faceva metallum. Potremmo considerarlo melodeath più tecnico e prog del solito; però il termine "tech-death" per me non è solo un indicatore delle capacità strumentali della band (o della loro tendenza a sbandierarle) quanto uno stile a sé, con un certo tipo di suoni e di riff che qui secondo me si trovano ampiamente.

 

Ma sbaglio o nel giro di un mese hai pressochè cambiato opinione sul disco?

 

Non ho capito il tuo post. Non è che hai confuso i due album?

 

Io vedo solo un disco postato, Psychic Secretions, che fra l'altro sto ascoltando adesso.

EDIT: Gaffe colossale la mia, ero convinto che entrambi i commenti si riferissero al disco dei StarGazer. Poi mi sono accorto del link in basso al secondo commento, i era totalmente sfuggito. Fai finta di nulla

 

Mica li commento con un compilatore automatico i dischi.

 

"Omnivium" degli Obscura, dieci anni precisi

Avercene oggi di album così

 

di album così non so, comunque tra artificial brain, blood incantation, slugdge, abyssal, imperial triumphant, horrendous, ecc c'è l'imbarazzo della scelta a livelli altissimi, e non ho citato quelli più grandicelli che vanno ancora alla grande

alla lista aggiungerei il nuovo degli ad nauseam

 

Quelli fanno altre cose

Io parlo del "classico" death metal tecnico per come lo si intende

 

il senso del post voleva essere "pazienza dai, c'è tanta altra roba ottima da queste parti".
C'è chi sta peggio, tipo tutto il resto del metal

@reign prova impermanence degli stortregn, anche se è ot

e aggiungo: vergognoso che non sia stato ancora recensito qui. Vergogna

 

E allora il senso del mio post voleva essere "dieci anni fa eravamo stati talmente stronzi da criticarlo"

Dell'album degli Stortregn si è parlato proprio in questa pagina del topic pochi post più su