Sulla omosessualità

Conosco esempi delle più disparate categorie( donne che lo farebbero senza problemi in caso di necessità, donne che cercano di fare le mantenute, donne che farebbero tante cose ma " ste cose da uomini no" Di certo non aiuta nemmeno dall' altra parte sentire dire dal 90% degli uomini che ci sono lavori da uomo e da donna etc. Insomma, se stiam parlando delle teste di cazzo piene di pregiudizi sessisti e sociali quelle sono tante, ma da entrambi i fronti!

 

Vogliamo parlare delle donne nell'esercito, almeno all'inizio? Basta rivedere il primo Starship Troopers, in versione non censurata.
Parità deve esserci nei diritti ma anche nei doveri.
Per questo (tanto per tornare in topic, almeno un post ogni tanto) sono contrario al trattamento separato per gli / le omosessuali.
Non sono diversi da me, non vedo perché debbano avere un trattamento diverso dal mio.
Se ti assumo per fare un lavoro sporco o pericoloso, non vale accampare la scusa del tuo orientamento sessuale per non farlo.
Come (detto dalla mia ex socia di lavoro), non è che perché la Paola è lesbica, si deve poter permettere di ruttare, scoreggiare, bestemmiare e non tirare l'acqua quando piscia.

 

Quelle non sono lesbiche, sono le " Camion" le odiano tutti ahaha.

 

(ri-posto, perché avevo scritto malissimo, per distrazione)

Eh, ma prima bisognerebbe far sì che individui "normali" (normali come noi, ma più imbecilli) smettano di picchiare o uccidere altri individui solo perché omosessuali, e per far questo bisognerebbe fare il lavaggio del cervello agli imbecilli, oppure impedire loro di procreare.

 

È l'ostentazione dei propri orientamenti quando non richiesto che mi infastidisce. Un po' come quando in ogni discorso su qualsiasi argomento un vegano deve farti notare che lui non mangia carne.
A parte nell'ambito della pornografia, dove, esempio stupido, l'essere omosessuale potrebbe renderti difficoltoso avere un'erezione con una donna, non trovo nessun lavoro dove l'omosessualità possa dover dare adito ad un trattamento di riguardo.
Ho scoperto che un collega è omosessuale solo otto anni dopo che lo conoscevo. E quando me lo ha detto gli ho risposto "e quindi?"
Come non mi fa differenza se il mio vicino d'armadietto è milanista, interista o juventino, così non me ne frega nulla dei suoi gusti sessuali.
Discorso diverso è invece quando si vuole quasi imporre una scelta sessuale ai bambini.
Come è stato fin ora se uno è omosessuale, prima o poi questa sua inclinazione verrà naturalmente fuori.
I bambini sono bambini e come non mi sembra ci sia dovuto essere qualche intervento ministeriale per far accettare gli invalidi, i neri, gli asiatici o le ragazzine col velo (quando facevo il servizio scuole non mi pare di aver mai notato alcun tipo di discriminazione di nessun tipo fra i bambini), così non vedo la necessità di far accettare con la forza gli omosessuali. Anzi, come ogni imposizione, fa guardare i bambini con diffidenza verso l'omosessualità.

 

Scusami però la frase scritta in quel modo era facilmente fraintendibile. Sembrava giustificassi certi comportamenti che SR&P giustamente, a mio avviso, stigmatizzava.

 

Cazzo, no, power of Glera si sta impadronendo di SR&P!
PERICOLO!
PERICOLO!
ATTIVAZIONE MODALITÀ DIONISO IN CORSO!
[BACCOMODE=ON]
Facciamo quattro conti sociali.
Quante sono state le persone picchiate a causa delle loro preferenze sessuali?
Quante, invece, sono state le persone picchiate a causa della loro fede calcistica?
Risse allo stadio, botte al bar, auto sfasciate solo perché sulla cappelliera avevano una sciarpa o un cuscino di un colore diverso dal proprio...
Perché allora, anziché togliere l'identità sessuale ai bambini, non gli si toglie l'identità calcistica?
Niente magliette, zaini, diari o quaderni riconducibili all'una o all'altra squadra di calcio.
La famiglia non deve imporre un sesso al bambino / a?
Perché allora deve imporgli una squadra di calcio?
O un dio?
O uno stile alimentare?
Se una cosa non è indispensabile alla sua crescita (apprendimento di una lingua o dell'andatura bipede), perché non deve poter essere lui, una volta divenuto cosciente, a scegliere?
Ma questo in tutti i campi, non solo nella sfera sessuale.

 

Difatti per ogni cosa dovrebbero essere i ragazzi a scegliere, una volta capaci di farlo, motivo per cui abolirei fortemente il battesimo ai mocciosi (cosa che i genitori fanno ai bambini solo perché "va fatto", nella maggior parte dei casi, e non perché pensano che altrimenti il loro pargolo potrebbe non andare in paradiso una volta morto).

Il fatto è che solo poche persone sanno dare ai propri figlio un'Educazione buona ed equilibrata (in troppi procreano e in pochi dovrebbero poterlo fare, si torna sempre lì).

 

Il problema è chiedersi fin dove ci si può spingere nel creare normative che intervengano sul comportamento della gente. Cosa si dovrebbe fare per proteggere queste categorie? Ma io non condivido proprio il metodo di dividere le persone in base a queste categorie,perchè la discriminazione può manifestarsi in logica di tanti altri ragionamenti,e si andrebbero a creare altre situazioni e discriminazioni accessorie(giuridiche),oltre al rischio di non ottenere il risultato desiderato seguendo la teoria di Foucault,ma l'esatto opposto. Immagino ad esempio la reazione di fronte ai primi casi di omofobia-reato,magari di dubbia interpretazione(per la natura stessa della disposizione). Intervenire per modellare il comportamento delle masse non è sbagliato,ma bisognerebbe valutare bene prima di decidere dove,come e se intervenire,e dove fermarsi. Perchè se passa in assoluto questo principio ci si appiattisce al livello della società da psico-reato descritta da Orwell. E l'esempio del proprietario del locale che deve star attento a come potrebbe esser interpretato il suo retro-pensiero rientra perfettamente in questa definizione.

 

Comunque, anche se io genitore faccio di tutto affinché il mio figliolo tifi Juventus, lui da grande sarà libero di fare ciò che vuole, e allo stesso modo, se io genitore faccio di tutto per fargli piacere la mia stessa religione lui poi da grande potrà farsi due domande e capire da solo quale via seguire, e così via, quindi alla fine su queste cose un genitore può provarci, ma sarà il figlio a capire da solo quanto e se gli piacciano certe cose; la sessualità però è un'altra cosa, perché non la si può insegnare (e anch'essa è l'individuo a scoprirla da solo crescendo).

 

Dai su.

Rianimiamo sto topo.
Su altri lidi si parla di madre surrogata/utero in affitto, il tutto è partito da questo articolo:

Cari Dolce e Gabbana, Busi e Tamaro - Claudio Rossi Marcelli - Internazionale

Perfetto.

Per me sto tizio è un beone che la fa troppo semplice.
Spero non venga mai legalizzata sta cosa e spero che ci siano controlli ferrei affinché non capiti più.
E spero che sia negli etero che negli omo ci sia la liberazione da questa necessità -che diventa capriccio- del figlio ad ogni costo.

 

Più che altro, con tutti quelli che è possibile adottare, già al mondo...

 

Ormai troppo spesso si confonde il desiderio col diritto perdendo di vista questa distinzione fondamentale.

 

Madonna che persona odiosa. E poi questa pratica inutile di boicottare le cose per moda Il principio quale sarebbe, che il signor Gabbana dovrebbe cambiare idea per paura di perdere soldi? e così Barilla e tutti gli altri? Quà si sta promuovendo prostituzione intellettuale ad alti livelli. Si sentono tutti Gandhi e Martin Luther King.

 

È che purtroppo l'adozione è una pratica molto complicata a livello burocratico e pure costosa.

Io sono favorevolissimo all'adozione, e anzi dovrebbero esserci delle agevolazioni per le famiglie che decidono di adottarlo anziché farselo in proprio, per risolvere due problemi in un colpo solo (la sovrappopolazione e il povero bambino senza famiglia), ma purtroppo non funziona così (spero che prima o poi la pratica venga semplificata).


Io penso che quelli che il figlio se lo fanno a tutti i costi coi metodi alternativi alla normale procreazione siano degli enormi egoisti.