Sulla omosessualità

Noi non avremo quelli coi cartelli ma non mi pare che ad apertura mentale siamo messi meglio. Abbiamo il Big Father che ci osserva da ogni cazzo di campanile....


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beh sì là c'è più varietà e folklore diciamo qua ormai da casa vaticana (che ha molto meno senso di esistere di andorra san marino e montecarlo) di speranza ce n'è poca

 

sull'omossessualita'? io ho la mia filosofia... ''quello che vi ficcate nel culo non sono affari miei''

ognuno faccia cio' che vuole, certo l'ostentazione e' fastidiosa, ma in ogni ambito pero'...

 

Se libertà deve essere allora perchè uno che possiede un'attività non può decidere a chi prestare i suoi servizi? E' una contraddizione in termini appellarsi alla libertà. La questione è posta male,perchè si parla di omosessualità,ma ciò vale in linea generale per qualunque altra situazione. Sarebbe giusto imporre ad uno che affitta camere di non poter rifiutare un'eventuale cliente? Qualsiasi scelta potrebbe rivelarsi portatrice di discriminazione,dovremmo regolamentare ogni campo della vita quando ci troviamo di fronte a delle scelte?

 

Perche' i diritti e le liberta' fondamentali possono essere esercitati finche' non ledono diritti e liberta' altrui (European Convention on Human Rights. Qui in Inghilterra incorporata nel sistema legislativo con lo Human Rights Act 1998. In Italia non so come funziona).

 

E dove è stabilito il limite per l'esercizio della libertà? Rifiutarsi di affittare una camera o di preparare un servizio catering significa ledere i diritti fondamentali di una persona?

 

Sempre riguardo al sistema legislativo inglese, il limite e' stabilito dalla legge.

E' contro la legge discrimimare qualcuno per delle "caratteristiche protette" dalla legge (age, race, sexual, orientation, disability, religion/belief or lack or religion/belief, e altre che non ricordo ora). Rifiutare un servizio ad un potenziale cliente per uno di questi motivi, e' contro la legge (Equality Act 2010, che si basa sul Human Rights Act 1998, che si basa sulla European Convention on Human Rights).

 

Sei sicuro che la discriminazione contempli anche gli esempi citati o simili? Non parlo di singole sentenze,ma di qualcosa chiarito dal legislatore(anche se stai parlando solo dell'Inghilterra). E come si potrebbe in caso verificare se c'è stata discriminazione in base a quelle caratteristiche,la discriminazione sarebbe sentenziata dalla prospettiva del discriminato?

Anche se fosse,se rifiutassi di concedere un locale ad un gruppo di 18enni per paura che mi creino problemi al locale stesso significa che sto discriminando in base all'età? Se non volessi affittare il mio locale ad un gruppo di islamici che avessero l'intenzione(anche presunta) di crearci un punto di ritrovo religioso perchè a me questo non piace non sarei libero di rifiutare?

Più che libertà questa sarebbe una imposizione e un limite stesso alla libertà.

 

Io ci metterei anche gli orientamenti politici ed ideologici.

 

Dal Citizen Advice Bureau:

Discrimination by private landlords

When renting accommodation, a private landlord must not discriminate against you because of your disability, gender reassignment, pregnancy and maternity, race, religion or belief, sex or sexual orientation, This means that they are probably acting unlawfully if they:

- refuse to let a property to you because of discrimination;
- ecc...

Se hai paura che il tuo locale venga usato per scopi religiosi, non ci puoi fare niente. Non puoi basarti su una tua presunzione. Se, dopo averlo affittato, si trasformasse veramente in un luogo di ritrovo (di qualsiasi tipo)... bisogna vedere cosa dice la legge a riguardo: quando un gruppo di persone che si ritrovano con regolarita' diventano qualcosa di piu' a livello giuridico rispetto ad un comune gruppo? Inoltre, bisognerebbe guardare sul Tenancy Agreement (contratto d'affitto) e vedere se ci sono clausole che proibiscono l'uso del locale, per esempio, ad associazioni. Che il motivo dietro l'associazione sia religioso piuttosto che creare un club di briscola, e' irrilevante.

Il discorso vale anche per il gruppo di 18enni che ti potrebbe sfasciare il locale.

Capisco il tuo discorso Byford, queste "imposizioni" sono un limite alla liberta' di alcune persone. Ma alla fine, la legge non tutela il diritto di essere razzisti. Inoltre, qualsiasi legge e' un limite alla liberta' di qualcuno. Altrimenti vivremmo in uno stato di anarchia.


[edit] Come si potrebbe verificare un atto discriminatorio e' un altro discorso Byford. Fondamentalmente, e' difficile. Se tu non mi affitti casa perche' sono Italiano, ma preferisci darla a qualcuno di Inglese, difficilmente riusciro' a dimostrarlo in tribunale.

 

La legge dovrebbe intervenire laddove il buon senso non ci arriva, invece mi pare che si stia intrufolando un po' troppo nelle scelte private delle persone. Questo è in aperto contrasto col concetto stesso di libertà.

 

Il buon senso e' soggettivo. Cos'e' il buon senso per te, non lo e' necessariamente per me. Per me usere buon senso e' permettere a chi non arriva a fine mese di entrare all'Auchan e prendere senza pagare (rubare) il cibo che gli serve. Ma non necessariamente lo stato puo' lasciarmi fare quello che credo sia giusto od equo.

Questo per dire, siamo milioni di teste una nazione, il concetto di "buon senso" lascia il tempo che trova.

 

Il razzismo non c'entra,è questione di buon senso. Che razzismo è non voler affittare un locale per paura di possibili disordini? Uno il suo locale deve esser libero di scegliere se affittarlo ad uno piuttosto che a un altro. Oltre a questo problema,vi è l'incapacità giuridica di dimostrare tale "reato",non ho ancora capito in base a cosa la discriminazione venga verificata. Due sono le possibilità,o il giudice può decidere arbitrariamente oppure il 99% di queste situazioni si risolvono in nulla. Per questo sono scettico riguardo l'applicazione di tali norme,oltre a non condividerle.

 

Su questo siamo d'accordo,infatti ci sono(o ci dovrebbero essere) delle regole in questo senso. Tutte le norme di uno stato sono basate sul "buon senso",che rappresenta l'ethos di una comunità,rappresentato a sua volta dal diritto e dalle consuetudini. Il fatto di imporre norme del genere non è buon senso,ma imposizione e limitazione. Ovviamente uno può pensarla diversamente,per me queste sono iniziative senza senso,che oltretutto creano solo caos dal punto di vista giuridico per i motivi esposti.