Riot V

Parla di un uomo seppellito vivo, quindi i rumori e le voci che ascolta il tizio dovrebbero essere quelli del suo funerale.

Non distinguo parole in italiano, a onor del vero, o almeno non parole scandite in modo limpido, ma se così fosse penserei a un possibile in-joke di Mark, che aveva origini italiane.

 

Saranno in latino, essendo un funerale

 

Sembra una conversazione tra persone ("more familiar voices"...), non hanno un tono solenne.
Secondo me sono i parenti del defunto.

 

interessante come teoria, a me dava sempre la sensazione di gente che chiacchiera spensierata in piazza del più e del meno, non la vedevo collegata al testo della canzone, almeno questo è il feeling che mi ha sempre trasmesso

 

io sento una voce maschile che dice "Basta chiuso" e poi una voce femminile che con un accento che a me sembra meridionale dice "in due andiamo in macchina, non in quattro"

 

E' vero! Ho alzato il volume a palla per sentirla.
L'uomo però sembra dire "ma sta chiuso", meridionalismo per "ma è chiuso", riferendosi chissà a cosa. Dal chiacchiericcio e dalla musica sembrerebbe gente in cerca di un locale, e a questo punto avrebbe ragione Bandit.

Però è vero pure che in sottofondo sentiamo l'uomo, seppellito vivo, che ansima. Forse sono gli ultimi battiti del suo cuore, il che riconduce al sottotitolo del brano, riferimento diretto a Poe.

Cerco una sintesi: il funerale c'è stato e i familiari della voce narrante se ne vanno in cerca di un posto nel quale affogare il dolore o, al contrario, festeggiare la morte del tizio.

Mark aveva origini italiane, comunque, e la presenza di un dialogo del genere non può essere casuale.

 

Anche Sons of Society non l'ho mai trovato granché. Sono tre dischi solidissimi e ben fatti.. altre band metterebbero la firma per averli fatti loro senza pensarci sù due volte... è che all'interno della discografia dei Riot risentono parecchio per via della caratura troppo maggiore degli alti.

P.S. "Lost inside this world" da "Through the storm" mi è sempre piaciuta tantissimo a livello di un classico

 

“Sons of society” per me è un buonissimo album, ha svariati ritornelli vincenti (“On the wings of life”, “Twist of fate” e “Somewhere” su tutte), un paio di pezzi più hard rock ma comunque incisivi (ricordo con piacere “Bad machine”), una bella title track dai riff orientaleggianti, una “Thundersteel” versione 2.0 (“Dragonfire”) e un lentone blues niente male (“Cover me”).
Album troppo lungo, però; un paio di pezzi in meno (“Queen” è proprio skippabile) e avrebbe funzionato meglio.

Di “Through the Storm” apprezzo anch'io “Lost inside this world”, così come la cover di “Only you can rock me”... forse un altro paio di pezzi, ora non riesco a ricordare quali.
Ho provato a riascoltarlo, negli anni, ma continua a non appassionarmi.

 

Ho ascoltato il nuovo album tutto d'un fiato e come prima impressione mi sembra solido, la miglior canzone per adesso mi sembra la title track, la più debole Before the time

 

Anche a me la title track è sembrata la più valida, per il resto album abbastanza sottotono. Le prime 3 sono un qualcosa di skippabilissimo, peggior inizio di un album heavy in eoni. Produzione che nonostante cambio di label ricalca quella del precedente, quindi batteria ad elicottero con suono super plasticoso. Faccio davvero fatica con questi suoni, non sono proprio invogliato a rimetterlo su e benchemeno a comprarlo (mi manca solo Narita e Fire Down Under per completare la discografia). Si ragiona imho soltanto dalla quarta canzone, "High Noon" e ci si sveglia definitivamente appunto a partire dalla title track, a cui seguiranno gli altri pezzi interessanti dell'album (nonostante dei titoli che più clichè non si puo').

 

Armor of light era decisamente peggio!

Forse un pelino la prima ma il resto direi di no, Love Beyond the Grave mi piace un sacco.

Potremmo discutere sulla struttura delle canzoni, tutte uguali e con una durata compresa fra i 4 e i 5 minuti.

 

Il primo album a nome Riot V è stato una sorpresa esplosiva, il secondo molto meno, ma questo album inverte nuovamente la rotta su ottimi lidi, grazie al solito enorme Todd Michael Hall!
Forse, anzi sicuramente, un paio di brani potevano essere tagliati, ma il resto funziona alla grande.
Per me la recensione del portale è azzeccata, e quindi album promosso