Politica italiana

io faccio politica attiva nel momento in cui rispetto un'etica e una morale che mi impongono di non parcheggiare in doppia fila, non frodare, non rubare (questi sono esempi), non vedo perché non debba lamentarmi se la casta decide di censurare preventivamente i mezzi di informazione onde evitare che le porcate commesse si sappiano...è triste pensare che uno come te si debba dire di destra e/o magari Fascista e poi ragioni in questo modo, evidentemente non conosci bene l'ideologia e i fondamenti teorici e politici, sei come tanti ragazzini che conoscono che da un lato si dicono forzanuovisti e dall'altro rastafariani per giustificare il fatto di essere dei benestanti che vogliono farsi il conto proprio dalle canne alle impennate col motorino passando per "birra e stadio" ecc (cambiando pochi significanti si può ottenere anche il radical chic di estrema sinistra se preferisci)

 

dici?sarà che per me solo rendersene conto di tutto il marcio che ci circonda e che infesta i centri di potere, è gia oltremodo attivo, guardando soprattutto il gregge di belanti pecore che va in giro beatamente

 

non so se sbaglio,ma per me faber intendeva anche che non si fa altro che lamentarsi,però pensandoci bene mangiamo tutti i giorni,abbiamo case,pc e telefonini...cosa dovrebbero dire quei paesi molto piu poveri di noi..rimanendo in europa soprattutto verso est..forse si sta un pò esagerando.

 

io per mangiare tutti i giorni e avere il pc mi consumo ogni giorno in un cazzo di fabbrica, e addirittura c'è gente che pagherebbe per stare al mio posto respirando merda 8 9 ore al dì, poichè non sa dove andare a sbattere le corna(a meno che non abbia unto qualche ruota giusta, raccomandandosi al panzone di turno)Ora, il panzone di turno è un infinitesima parte di quel sistema ove uno sgherro schizzato(e vigliacco) massacra un ragazzino in motorino e non si incula a sangue il provenzano di turno(chissà perchè)E sai chi c'è al vertice di questo bel sistema di faccendieri e portaborse(i quali si affannano a non mozzicarsi tra di loro, vedi danielina santanchè vs mafia e mafiette)?Coloro che affamano mezzo mondo(quelli che tu dici "cosa dovrebbero dire")

Io, fondamentalmente, sono un individualista mezzo egocentrico, con un pizzico di onore che mi fa quantomeno stranire di fronte a tutto ciò.E lo sai che faccio?sputo veleno e mi lamento, senza che qualcuno(magari sulla stessa mia identica barca) mi debba dire allora vattene se non ti piace(Anche perchè scappare non me gusta)

E, si noti bene, questo dovrebbe essere un ragionamento FORTEMENTE bipartisan, chi si ostina a trovarci qualcosa di politicizzante, non ha fondamentalmente capito nulla(senza offesa)

io la penso così benne

 

assolutamente d'accordo con te, dani

 

è proprio vero che la xenofobia è tanto più forte quanto più vicino è lo straniero... quando sono poveri nel loro Paese "oh poverini, come stanno male", poi se provano ad avere una vita decente qui "non rompete, andate via"...

Cmq si parlava del nuovo ddl... carcere per editori e giornalisti... in quali Paesi accade? mi vengono in mente Cuba, Iran, Cina...

 

E' sempre meno di quello che farei io al grosso della categoria, dopo che ho letto un manuale intero di storia del giornalismo italiano.

 

Se magari ampliassi il concetto, magari ne capiremmo di più, dato che pare sia interessante. :grin:

 

Se dare le notizie per te è un reato, stiamo freschi...

E ai colletti bianchi che commettono reati cosa faresti?

 

E' che non vorrei essere scurrile!
Posso dire che, innovazione tecnologica a parte, la/il stampa/giornalismo ne escono con le ossa a pezzi. Il parere è personale ovviamente. Diciamo che fra cambi di proprietà, bollettini emessi direttamente dallo Stato o da Agenzie quasi-monopoliste e legate a svariati interessi certamente "non-collettivi", finanziamenti irregolari a tutto campo (Giolitti soprattutto applicò questa tecnica per tenerli buoni), e appecoronamento fisiologico emergono sostanzialmente due/tre epoche interessanti e fondamentali:

1)il Risorgimento in cui i fogli più illuministi e progressisti sfidarono la Chiesa e spinsero verso l'ideale nazional-patriottico e fronteggiarono la stampa "neo-borbonica".

2)il Fascismo: pene severe verso la stampa accusata di collusione con poteri anti-nazionali, istituzione dell'obbligo di iscrizione all'albo, nascita del sindacato dei giornalisti e dell'ente previdenziale di categoria, introduzione della figura del direttore-responsabile, proliferazione della stampa sia di regime, ma anche gli interessanti fogli (lo dice il manuale dell'università, non io ..) dei GUF nelle Università e giornalismo movimentista vario (composto per lo più di fascisti intransigenti).

3) La Repubblica: devo ancora sviscerare il tutto ma essenzialmente lo potete capire anche voi che l'ossatura non è cambiata moltissimo.


Infine ho letto un altro manuale di semiotica e sociologia dei mezzi di comunicazione in cui Umberto Eco (ancora lui!) dice che la "stampa libera" non esiste a prescindere, è piuttosto un'invenzione ideologica del potere, detto in soldoni...

Questa roba fa male, fa diventare eversivi!

 

Io sono Tonino Guerra: l'ottimismo è il sale della vita.
Qualche volta faccio provocazioni, e meno male perché sennò "libertà di stampa" sarebbe una locuzione anche troppo usata. Ma le paternali sull'egoismo no! Questo no, vi prego!

Non appena qualcuno evita di tirare avanti con la cantilena TAC! tutti sull'attenti come dei parà.

 

e come dovremmo ragionare, che fin quando c'è da mangiare e da comprarsi il videofonino e il notebook non vale la pena indignarsi se una manica di ladri fa le leggi per continuare a delinquere e/o evitare che i reati vengano a galla?

 

Ma basta anche sta cosa del "se nn ti va bene puoi andartene"