Perché molti metallari fanno fatica ad allargare i propri orizzonti musicali?

a mio modesto parere, la musica del cuore deve essere non l'unica, quasi temendo che qualcos'altro la soppianti, ma la preferita.quella che ci dà le maggiori emozioni, ma non le uniche. poi variare, significa anche fare puntate in altri mondi, per poi tornare "a casa" (che belle parole...).
in auto attualmente ho black sabbath, beach boys, jackson browne e jethro tull....ma mica mi sento un traditore!

 

Vedo con piacere che la mia filosofia del "tanti cazzi" non è solo mia
Alla fine la musica è qualcosa di totalmente personale, porsi una regola a priori è sbagliato in ogni caso. Io ho i cd dei Nuovi Angeli, e me li sento spesso, perché li ascoltavo con i miei da piccolo. Ma di certo non lo faccio per allargare qualcosa, tanto meno i miei orizzonti...

 

tranne uno che ce l'ho ancora io a casa e te lo devo ridare... altro che allargare gli orizzonti... i Nuovi Angeli sono le fondamenta di tutto!!!

 

Cazzo è vero... eh, vedrai che in quel CD ci trovi le basi di tutta la musica anni 60

 

lol

 

Sinceramente a me sembra che siano più gli appassionati di musica "non metallari" ad avere i paraocchi nei confronti del metal, che non i "metallari" nei confronti degli altri generi. E comunque avete ragione nel dire che alcuni "metallari" tendano ad atteggiarsi a mentalmente aperti quando ascoltano altri generi, soprattutto quando si tratta di musica classica; poi ognuno può ascoltare quello vuole, che per me non è un problema (sempre se non si atteggia ovviamente), anche se ascolto poca musica non metal.

 

oddio che roba... malatissimi

 

Il fatto che una persona ascolta pochi gruppi e di un solo genere non è che mi da così tanto fastidio: per prima cosa bisogna ascoltare ciò che piace e non tanto andare a fare il poliglotta per questioni di coerenza.

Un conto però è ascoltare un genere che piace, ma allo stesso tempo dire "gli altri generi non mi interessano, stop" ma il discorso cambia se "io ascolto solo questo genere, gli altri gruppi sono solo merda".

Così come una persona può ascoltare diversi generi anche distanti tra loro per semplice curiosità, ma può anche non avere un'identità musicale chiara e può disgustarsi nel concentrarsi per un certo periodo in un singolo genere in quanto è secondo lui sinonimo di mentalità chiusa.

Occorre semplicemente equilibrio e coerenza con quel che si è: se a me piace solo la scena black/viking/folk perchè dovrei estendere i miei interessi? Io sto contento così e mi basta... ma ovviamente non vado a vessare chi sente gothic o chi adora il rock.

 

il bello e che poi sarà la casa a tornare da te (continuo il filone belle parole )
mi spiego: io per un periodo (6 mesi fa più o meno) mi sono allontanato dal thrash iniziando ad ascoltare bob dylan,springsteen,hendrix e soprattutto i pink floyd. poi un giorno, facendo una ricerca (legata al prog rock) "inciampo" in un sito dedicato ai dream theater e il suono delle chitarre metallose mi ha rinebriato il cervello, da lì il passo è stato breve e sono tornato nel regno dei tanto cari (a me tantissimo) fourhorsemen, e adesso eccomi (proprio in questo momento) a riascoltarmi gasatissimo i kreator.
...ma la musica è bella per questo, in quel periodo non mi sono sentito un 'traditore' ma soltanto un curioso, il bello è che poi, quasi automaticamente, ho ricominciato col metal, e forse anche con più gusto di quanto ne avessi prima....

 

che belle parole
hai espresso il concetto alla perfezione!
io parto da una base e da gusti meno estrema, legata all'hard rock, e anche io in certi periodi (in questo periodo ad esempio) vario un pò i miei ascolti (come ho scritto qualche giorno fa, sto dilettando il mio apparato uditivo con il rock degli anni 70, jackson browne, van morrison, beach boys, beatles, fino ai chicago e agli steely dan....quindi ascolti che vanno molto più verso il folk, il jazz, l'acustica...tutto tranne hard'n'heavy e metal), però.....
quando piazzo su una "burn", una "flaming telepaths" o una "hallowed by thy name" capisco subito qual'è la MIA musica.
non si tratta di escludere, ma di preferire.

 

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