Pena di morte

Non posso fare a meno di pensare alle reazioni che avrei io, e in effetti non sarebbero molto dissimili. Ma se fossi un giudice e dovessi punire un mafioso non gli assegnerei la pena di morte, non è la stessa cosa rispetto alle circostanze che hai descritto. Certe cose mi fanno incazzare tantissimo, ma nel momento in cui bisogna reagire ci dev'essere la volontà da parte di una persona dotata di sani princìpi morali di dire "non posso ragionare come loro". Probabilmente li spedirei ai peggiori lavori forzati, ma usare la violenza in modo non accidentale è comunque sbagliato secondo me.

Se ci fai caso la maggior parte dei sostenitori della pena di morte ha come obiettivo stupratori, assassini di strada e piccoli delinquenti. Pochi ci ragionano per punire il crimine organizzato, perché in genere la pena di morte è un tipo di ragionamento proprio di chi non riesce a vedere l'origine dei mali sociali e si concentra sugli effetti. Peccato che più la sorgente dei problemi viene lasciata libera di agire più i suoi effetti si diffondono, indipendentemente da quanta violenza vuole il popolino per risolverli.

 

Difficile sperimentare paura e odio quando si vive in una torre d'avorio, vero? Quando però la torre crolla e ci si trova nel mezzo del maelstrom della violenza la prospettiva cambia bruscamente.
Se mai dovessi trovarti di fronte qualcuno che intende picchiarti o rapinarti (non parlo nemmeno di "stupro" visto che la percentuale di maschi adulti stuprati è veramente bassa, e spesso la popolazione "maschile" fatica a capire fino in fondo il peso di queste situazioni) dopo vedremo come voi emuli di Voltaire riuscirete a ribaltare la situazione con un dialogo "illuminato" e tanto raziocinio.
Sempre sperando che il "malvivente" capisca la tua lingua, ovviamente...

 

Evita
Comunque dico solo una cosa: la giustizia non la si esercita sull'onda delle emozioni, ma sulla base del raziocinio altrimenti io ucciderei molti uomini politici e loro amichetti di merende
Poi, ripeto, il carcere non è un giochino se applicato come dovrebbe, ma su questo non mi hai ancora risposto, continuando a ripetere ste frasi da flame

 

Bah, sono stato picchiato svariate volte quand'ero a scuola (fino ai primi anni di liceo, poi per fortuna mi sono inquartato e nessuno si è più permesso) e successivamente mi è comunque capitato di detestare davvero certe persone per opinioni che esprimevano contro di me. Puoi sicuramente dirmi che non sono situazioni estreme, ma credo che la profonda rabbia momentanea abbia qualcosa a che fare con i tuoi discorsi. Il punto è che a mente fredda non mi è difficile capire che più mi arrabbio e peggio sto. Ma proseguiamo alla luce di quanto affermi successivamente:

Ti rendi conto di quello che dici vero? Secondo te è giusto ergere a giudice una persona che ha subito un simile shock? Ritieni che la decisione che potrebbe nascere da una cieca sete di vendetta sia quella migliore per la società? Credi che uccidere il colpevole possa restituire la verginità, una persona uccisa o semplicemente la serenità perduta a qualsiasi vittima?
Tu dici che parlo da una torre d'avorio, ma dall'alto di questa torre avrei paura di vedermi giudice dopo aver subito le ingiustizie di cui parli. Potrei arrivare al punto di fare cose peggiori dei miei eventuali aggressori.
Per questo è importante che ci sia uno Stato dotato di raziocinio, che consideri certi reati inaccettabili e da sanzionare ma che non risponda mai con la stessa moneta.

 

no ma io intendevo dire che a priori sono contraria...e quello è un motivo in più per me, per esserlo

 

E' proprio questo il punto

 

Non ho capito questa frase

 

E' vero ciò che dici Ross; ma io considero la mafia on un crimine quanto una "guerra" allo stato (o meglio al concetto di stato secondo come "noi" persone oneste lo concepiamo).

 

La pena di morte non ha alcuna utilità per me. Studi statistici hanno stabilito da tempo che l'utilizzo della pena di morte non abbassa il numero di reati gravi commessi e l'eliminazione definitiva del reo non servirebbe certo a diminuire i danni subiti dai soggetti passivi del reato. E' un discorso che può sembrare presuntuoso, ma cosa guadagnerei nel vedere morto colui che ha ucciso un mio familiare o amico? Puro e inutile senso di vendetta? La sua morte potrebbe ridarmi ciò che ho perso per sempre? Fossi l'avvocato della parte accusante o il giudice che ha emesso la sentenza, sarei veramente capace di convivere con la coscienza di aver determinato la morte di un'uomo? Perchè di fronte alla morte non credo si possano far differenze tra noi uomini, qualsiasi cosa si abbia fatto durante la propria vita, di fronte alla fine di quest'ultima si è tutti uguali e per questo non credo si possa anche solo concepire la pena di morte come sanzione. MAI!

 

ma rimane il fatto che questo reo non ha il diritto di vivere nello stesso mondo...
è vero che l'uccisione del criminale non fa tornare in vita le vittime, ma vuoi mettere la rabbia dei parenti che sanno che quell'uomo respira mentre gli altri...no no si devono fare fuori...
è facile per uno uccidere trenta persone e poi passare la vita in galera..
se uno sa che a un omicidio rischia la sua stessa vita credo ci pensi un attimino su...
questo non credo comunque che valga per i serial killer quelli sono pazzi e basta..ma credo che tanti agguati della microcriminalità possono diminuire se vige la pena di morte

 

E dai.. le due frasi sottolineate secondo me sono un riassunto di quanto sostengono quelli a favore della pena di morte...solo che non si può giudicare sull'onda della rabbia e della voglia di vendetta, ma con raziocinio altrimenti non vi sarebbe giustizia..e poi chi ti dice che sia facile come dici passare 50 anni sempre tra le stesse quattro mura?prova a entrare un po' in un carcere: non è esattamente una sala giochi

 

è vero che non è una sala giochi
però porca paletta questi sono criminali che fanno schifo anche agli altri detenuti.
devono per forza di cose stare in isolamento altrimenti in meno di una settimana li fanno fuori.
tu credi che un maniaco stando 50 anni in galera impari la lezione?
in questo caso secondo me si violenta ulteriolmente il carnefice..i sensi di colpa lo perseguiteranno a vita e magari anche in carcere stesso in un momento di raptus si puo scagliare contro altri detenuti o contro i carcerieri..
cioè che senso ha tenere in vita certi elementi???
ribadisco: SCUSATE PER LA CRUDEZZA DEL MESSAGGIO

 

Certo, come se uno lo facesse per hobby.
Come ho già detto studi che vengono fatti dall'inizio dell'800, non dall'altro ieri ma da quando fu promulgato in Toscana il primo codice penale che non prevedeva la pena di morte, rendono abbastanza chiaro il dato che la pena di morte non è un deterrente efficace e non credo che si possa discutere di fronte a dati statistici. E' un dato di fatto, non un'opinione. Secondariamente i sentimenti dei familiari di una persona uccisa non so quanta gioia troverebbero nel vedere morto il reo. Il dolore per il familiare morto rimane così come rimarrebbe senza l'utilizzo della pena di morte.