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Padania: realtà o utopia?

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da blackalba, 18 Novembre 2008.

  1. Gothfreak

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    22 Giugno 2009

    1) Il riconoscimento dei vari diritti romani agli "italiani" nel periodo imperiale rispondeva alla sola funzione pragmatica di allargare la base reclutativa per gli eserciti, tant'è che nel 212 la cittadinanza venne estesa a tutti i cittadini dell'Imepro esclusi i dediticii (i barbari). Niente a che vedere il riconoscimento di una particolare "entità" politico-culturale.

    2) 20 autori che parlano la stessa lingua (il futuro italiano) quando il resto della popolazione residente in quelle stesse zone che confluiranno poi nel regno d'italia NON solo NON parla tale lingua, ma presenta una varietà dialettale tale che è difficile intendersi nel raggio di 10 leghe. In tal caso l'eccezione sono i 20 autori, non il resto della popolazione (ovviamente nessuno nega l'importanza che questi pochi individui hanno avuto nell'aiutare l'unificazione FORZATA dell'italia).
    E sul fatto che non si è mai parlato nessun'altra lingua... Esistono TUTTORA zone dell'Italia dove il blinguismo è la regola o addirittura NON si parla italiano.

    3) Le conquiste barbariche NON tennero unificato proprio un bel nulla, ma gettarono anzi le basi per la futura frammentazione.
     
  2. HeadlessChild

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    22 Giugno 2009

    1- No. Questa è dietrologia senza il davanti; il crollo della repubblica ha risposto a forti cambiamenti incorsi, non è stato una coincidenza.
    cfr.
    Gabba, Foraboschi, Manotovani, Troiani, Lo Cascio - Introduzione alla storia di Roma
    Le Glay, Voisin, Le Bohec - Storia Romana
    Sono due dei manuali di storia romana più utilizzati. Traggo dal secondo, che forse è il più utilizzato in assoluto: "Il sentimento di unità politica e spirituale che si era manifestato al momento del giuramento del 32 è stato rafforzato dalla vittoria di Azio, al punto che si è accettata l'affermazione di <un doppio nazionalismo, italiano e romano, che in fin dei conti diventa uno solo>". Questo, pur stanti le diversità.

    2- Si parla di dialetti, non lingue. Il bilinguismo riguarda poche regioni che hanno subito dominazioni recenti, tolte eccezioni tipo la Sardegna. L'Italia è il paese dei comuni e dei mille campanili (che in realtà sono 8100); su questo non ci piove ed è il primo tratto caratteristico della penisola. Questo non elimina l'entità Italia che ha fondamenti storici, artistici, culturali, linguistici. Ribadisco e rincaro: in Francia - che pure per molti motivi è lo stato nazionale più solido - si sono codificate da subito due lingue romanze.. e - visto che piacciono gli esempi su "cosa interessava alla maggior parte della popolazione" - quanti secoli credi ci siano voluti perché un contadino della Bretagna si interessasse dei contadini dell'Ile de France, e si interessasse in termini al di la della sopravvivenza della continua contesa con l'Inghilterra per quei territori? In Spagna ad ora di lingue ce ne sono tre, la Germania ha vissuto una storia travagliata quanto la nostra (arrivando addirittura nel 600 a contare più di 300 stati e staterelli.. si sono unificati più o meno con l'Italia, ed hanno anche vissuto la recente "cattività sovietica" dell'est); non parliamo di somiglianze tra cittadini nella Svizzera, che pure sotto forma di federazione è uno dei più antichi e solidi stati nazionali esistenti, non scevro da un forte nazionalismo. Inoltre, l'idea di nazione come la si intende oggi è un'invenzione culturale ottocentesca. La storia d'Italia è più travagliata di altre.. è molto travagliata. Ma non esiste stato nazionale che non sia nato - prima o dopo - su delle basi a cui slancio ideale e/o esigenze bellico/politiche hanno imposto una cristallizzazione; per il resto la storia è fluida. Se l'Italia è un'invenzione lo sono tutti gli stati o quasi.

    3- Riguardati un manuale delle superiori o qualunque fonte elementare per verificare quello che ho scritto sulle invasioni barbariche.
     
  3. BrutalThrash

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    22 Giugno 2009

    Beh sicuramente non doveva essere fatta nel modo in cui è adesso l'Italia.

    L'unità nazionale secondo il mio punto di vista non è che ha particolarmente giovato a nessuno... le genti del Sud, prima dell'unità, avevano una nazione che, nonostante tutto, funzionava. Dopo l'unità si sono ritrovati quasi obbligati ad emigrare verso il Nord per avere un futuro economico certo.

    Dall'altra parte il Nord che in contemporanea, causa progressivo impoverimento ed aumento della criminalità "antistatale" nel Sud, si è dovuto accollare l'onere di mantenere la nazione intera.

    Io, in tutta sincerità, non sò quanto ancora possa durare una situazione del genere.

    Esempio del paradosso italiano pressochè al collasso:

    Sanità, Sacconi: disavanzo di oltre 3 miliardi in sei regioni

    Sanità, Sacconi: disavanzo di oltre 3 miliardi in sei regioni | DIRE WELFARE | Agenzia DIRE

    ROMA - In sei regioni del Centro-Sud c'è un "disavanzo strutturale di 3-3,5 miliardi di euro all'anno". E' la stima fornita dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, incontrando la stampa al ministero di via Veneto. Il dato si riferisce alle regioni sotto osservazione -Sicilia, Calabria, Campania, Lazio, Abruzzo e Molise-, "alle condizioni attuali, senza interventi", quindi certamente al 2008 e come stima anche al 2009. Il governo ha messo a bilancio "più di 4 miliardi e mezzo per il 2010 e il 2011 ma non basteranno- avverte Sacconi- se non si inverte la spirale".

    "PERICOLO ESPLOSIONE DELLA SPESA LEGATA ALL'INEFFICIENZA" - C'è un pericolo di esplosione della spesa sanitaria che coincide con le situazioni di inefficienza e di carenza di servizi ai cittadini", prosegue il ministro. "Tutto si canalizza- continua- sulle decisioni che prenderemo entro luglio su Sicilia, Campania, Molise e Calabria oltre alle verifiche sul piano dell'Abruzzo e la situazione del Lazio dove c'è confusione sui compiti". Sacconi ricorda che "dove c'è il commissariamento la Giunta non ha competenze".

    "STIPENDI DEI MEDICI COLLEGATI AI RISULTATI" - "Credo che nessuno voglia contestare lo sviluppo della componente meritocratica, ma si tratta di negoziarla". In occasione del convegno dell'Associazione medici dirigenti, il ministro Sacconi si dice d'accordo con il collega Renato Brunetta (Pubblica amministrazione): "Ha ragione a voler portare meritocrazia" tra i medici, collegando lo stipendio "agli esiti".

    19 giugno 2009





    Sanità, Sacconi: commissariamento senza rientro disavanzi 2009

    Sanità, Sacconi: commissariamento senza rientro disavanzi 2009 | Prima Pagina | Reuters

    ROMA (Reuters) - Nuovi commissariamenti in arrivo per le Regioni del centro sud in disavanzo sanitario se non ci sarà un ripianamento entro il 2009, secondo il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.

    "L'emergenza è data ove più ove meno dall'andamento della spesa spesso fuori controllo nelle regioni centro meridionali", ha detto Sacconi in una conferenza stampa aggiungendo che sono in corso verifiche "che devono concludersi con atti delle Regioni che entro il 2009 azzerino il disavanzo strutturale, escludendo fondi aggiuntivi o soprattasse" oppure con l'ulteriore commissiariamento delle Regioni inadempienti.

    Sulla questione del disavanzo strutturale della sanità delle Regioni del centro sud "giugno e luglio sono due mesi decisivi".

    "Stimo che sia di 3-3,5 miliardi di euro il disavanzo strutturale per il 2008 che rischia di ripetersi per il 2009", ha detto Sacconi.

    Le regioni interessante da questo disavanzo, citate dal ministro sono "Lazio, Molise, Abruzzo, Campania, Calabria e Sicilia".
     
  4. blackalba

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    23 Giugno 2009

  5. raffomaster

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    23 Giugno 2009

    Voi della lega nord c'avete pure l'inno :hihi: Wow, passi da gigante :sadic:
     
  6. Daws85

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    23 Giugno 2009

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    23 Giugno 2009

    Basta che siano verdi :D
     
  8. guldur

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    25 Giugno 2009


    una parte è addiritura in inglese :eek2:
     
  9. blackalba

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    Amorino Pannocchiuto

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    25 Giugno 2009

    Battuto anche il Kurdistan

    CALCIO, MONDIALE POPOLI: PADANIA-KURDISTAN 2-1
    Al termine di una gara molto combattuta, la squadra della Padania ha battuto per 2-1 la rappresentativa del Kurdistan. L'incontro, inserito nei 'Mondiali dei Popolì, si è giocato ieri sera allo stadio Rigamonti di Brescia. Almeno 500 i tifosi biancoverdi presenti, tra i quali il leader delle Lega, Umberto Bossi. Ma in tribuna c'erano anche il presidente e l'allenatore del Brescia, Gino Corioni e Alberto Cavasin. Presenti pure alcuni tifosi curdi. La Padania è passata in vantaggio con Ferrari nella fase iniziale della prima frazione, è stata raggiunta dal Kurdistan nel secondo tempo e con Ganz, su rigore, ha portato il punteggio sul definitivo 2-1. L'incitamento dei sostenitori della Padania è stato caloroso per tutto l'incontro, ma si sono alzati più volte cori come «chi non salta comunista è», «secessione, secessione» e «chi non salta è un italiano». Al termine dell'incontro, Bossi, parlando della squadra padana, si è limitato a dire «non posso commentare molto, ho visto poca partita». Il figlio Renzo, che della squadra è team manger, ha commentato: «Sono contento, si tratta di avversari che corrono, tecnicamente dotati. Anche nel primo incontro con l'Occitania non è stato facile. Ora ci attende la Lapponia a Varese».
     
  10. Daws85

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    25 Giugno 2009

    wow dai che fra poco arriverete a giocare anche ai campetti di tufo :rotfl:
     
  11. Pier79

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    25 Giugno 2009

    Immagino non fosse l'effetto voluto, ma a me fa spanciare dalle risate...
     
  12. nosferatu666

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    25 Giugno 2009

    Idem:hihi:
    "Chi non salta italiano é!" io lo cambierei in "Chi non salta lo stipendio da Roma ladrona prende!" però bisognerebbe porre un accento su "prendé" sennò non viene:(
     
  13. Pier79

    Pier79
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    25 Giugno 2009

    Ma no, a me aveva fatto ridere più che altro il commento post-partita di Bossi Jr...:lol:

    Và che se continua così tra un po' faranno il culo anche alla nazionale brasiliana...:shock:
     
  14. Daniele "dani66" D'Adamo

    Daniele "dani66" D'Adamo
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    25 Giugno 2009

    Se non condividete, almeno rispettate e non irridete.
     
  15. BrutalThrash

    BrutalThrash
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    25 Giugno 2009

    Lo staff di Obama in Veneto per studiare la Lega

    Lo staff di Obama in Veneto per studiare la Lega...

    Sembrava un film di Fellini che aveva letto Ian Fleming che aveva pranzato con Umberto Bossi. L’arrivo della Limousine grande come un cetaceo -targa diplomatica, bianca, blindata, il console texano incorporato, probabilmente con sigaro- che si ferma a due passi dalla Torre Civica, (...) (...) sul viale XXVI° Aprile («Noi lo chiamiamo così perchè la Liberazione qui è arrivata il giorno dopo»); e il viale, polveroso, sovrastato da un leone marmoreo di San Marco simbolo tenacemente autonomista alto tremetriemezzo con la scritta “Pax” («Very very beautiful...»); e il leone, circondato dalla delegazione padana che salutava le “spie” della delegazione obamiana e donava loro una cravatta verde (molto gradita). Fantastico, con una sfumatura nel surreale. Cravatta verde Quando, l’altro giorno, si è palesato a Oppeano, Verona, il “gruppo di lavoro per lo studio della macchina amministrativa” inviato direttamente da Barack Obama, gli autoctoni, fermati gli aratri e strabuzzati gli occhietti padani, quasi non ci credevano. Eppure così era. Il giovane dirigente dal consolato Usa di Milano Michael R. Kidwell fornito di rayban e pizzetto alla Errol Flynn; l’omologo dell’ambasciata Usa a Roma, il grigio Peter Brownfeld; perfino la stagista dell’Università di Berkeley Alexandra Miller (gli americani sono avanti...): tutti, tutti gli inattesi ospiti erano lì per carpire il mistero di quella strana realtà locale. Inciso. Oppeano -Opeàn, nello slang della Bassa- è un ricco e solido paesone di 9000 anime metà agricolo e metà industriale che s’allunga verso il rovigotto tagliando la campagna veronese. Ed è, soprattutto, l’unico Comune d’Italia dove la Lega regna ininterrottamente, e con discreto successo, dal 1995. Un laboratorio politico con monocolore bossiano con la percentuale bulgara del 77,38% delle preferenze. Una sorta di Shambala leghista in cui, alle elezioni, il Carroccio asfalta sistematicamente ogni lista avversaria; compresa l’ultima del 2004 composta da Pdl, Pd, Udc e Rifondazione, e stracciata dal sindaco 36 (continua)...
     

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