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Padania: realtà o utopia?

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da blackalba, 18 Novembre 2008.

  1. Melanio Vakyas

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    Bella fregatura. Che fai?

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    13 Dicembre 2008

    Hai ragione.... l'ignoranza è alimentata dai luoghi comuni, e di conseguenza alimenta anche l'invidia. Se si riuscesse a vedere oltre - forse ci riescono gli altri, ma forse appunto, meglio identificare gli italiani come mafiosi, appunto per invidia... tutto diventa più comodo.... - si vedrebbe che gli italiani, soprattutto del meridione, dato che l'emigrazione dal meridione ha numeri ovviamente elevati, hanno dato lustro a vari campi: basta citare i casi più famosi, i registi della New Hollywood, da Scorsese a Coppola, da Cimino a De Palma, per non parlare dei due mostri sacri del cinema mondiale degli ultimi 40 anni, De Niro e Al Pacino. Un grande dello sport come Joe Di Maggio, figura leggendaria del Baseball. Tanto per restare in tema di legalità, l'emblema della lotta alla criminalità, Joe Petrosino, originario di Padula in provincia di Salerno, ucciso a Palermo nei primi anni del '900 dopo essersi trasferito dagli Stati Uniti per contrastare il fenomeno mafioso. Joe Montana, leggenda del Football americano, l'immenso Rocky Marciano, per non parlare della sfilza dei musicisti di origine italiana meridionale, dai fratelli Porcaro dei Toto a John Bon Jovi, da Frank Zappa a Frank Sinatra (massì, meglio semplificare e dire che era amico dei mafiosi, e non semplicemente The Voice....), dalla lunga schiera dei Jazziasti, Chick Corea, Scott LaFaro, Louis Prima, Chuck Mangione and more, fino ad arrivare a veri pezzi da 90 della televisione americana come Jay Leno.

    Continuiamo ad alimentare ignoranza, diciamo che l'italiano in quanto tale è nato mafioso, e non andiamo oltre... tanto gli esempi che ho fatto, sono stupidi....

    I mafia movie, purtroppo da grandi capolavori del cinema si sono rivelati dei boomerang dando spinta all'ignoranza della gente... anche ignoranza degli italiani stessi e di certi emigrati comuni, non certo mafiosi, ma i quali si identificano in un certo senso in certi personaggi e credono che dovrebbero essere loro i veri rappresentanti del Made in Italy nel mondo.
     
  2. Krokgard

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    13 Dicembre 2008

    Limitandomi a considerare gli Stati Uniti, dubito molto fortemente che il razzismo nei confronti degli emigranti italiani -o irlandesi o altro- sia originato dall' invidia. Invidia di cosa? Dei cantanti o dei registi? Mah.

    Il resto del tuo discorso non lo capisco: non nego certo le doti delle persone da te elencate, ma questi non cancellano le colpe della mafia italo-americana.
     
  3. Melanio Vakyas

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    Bella fregatura. Che fai?

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    13 Dicembre 2008

    Invidia forse della nostra storia??? Della nostra cultura enogastronomica??? Del nostro clima??? Della nostra arte di arrangiarsi??? Qualle arte che gli altri tanto ci invidiano, ma farebbero carte false per averla??? Ignorantoni i quali ancora danno fiato a motivetti da anni '20 come "mangia spaghetti" quando loro venderebbero pure la madre per mangiare un piatto di spaghetti decente. Alcuni mettono pure il Ketchup nello speghetto, cosa da ergastolo a pane e acqua!

    Oltre ai "cantanti e registi", non ti preoccupare che, ai tuoi occhi potrà sembrare una cosa frivola, ma che invece ha il suo perchè.... tranquillo....

    Beh, se non capisci il resto del mio discorso, al mio prossimo intervento darò in omaggio un dizionario Melanio-Resto del Mondo - Resto del Mondo-Melanio, e tutto sarà più chiaro....
     
  4. Krokgard

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    13 Dicembre 2008

    Beh sì, fila tutto.
    Gli italiani stavano talmente bene -tanto erano invidiabili!- da dover emigrare in America dove tutti erano tristi e rosiconi :)
    :glasscli:?
     
  5. BrutalThrash

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    13 Dicembre 2008

    Bah, il tuo discorso Melanio è una roba iper-nazionalista degna del ventennio... te sottovaluti troppo le altre nazioni europee.
     
  6. Melanio Vakyas

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    Bella fregatura. Che fai?

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    13 Dicembre 2008

    :rotfl:

    Cristo santo, avete scritto ma allo stesso tempo non avete detto nulla... questa è una qualità, indubbiamente.

    Solo ora scopro che, dietro a discorsi del tipo stare con il naso all'insù per guardare la Sistina, mangiare un bella insalatina con pomodoro, mozzarella ed un filo d'olio da dieta mediterranea che spacca, e starsene al sole con il caldo d'estate, in realtà si cela uno spirito da iper-nazionalista degno del ventennio. Una congettura così, tanto per non andare oltre diciamo banale va, non l'avevo mai sentita... :sadic:

    Io non sottovaluto nessuno, ma almeno perdo volentieri occasioni le quali nascono con il solo fine di sputare ovvietà maligne sul mio paese, cosa che a voi riesce molto bene ogni qualvolta vi si presenti l'occasione.

    Guarda, è talmente sciocca questa tua considerazione, alla luce dei miei accenni sulla storia e l'enogastronomia, che lascio a te l'onere, quantomeno, di cercare di capirti.
     
  7. Gasko

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    13 Dicembre 2008

    Comunque volevo fare una puntualizzazione... Chiamparino si è dissociato completamente dalla definizione PD del nord, e non credo che ci sarà mai un'alleanza con la Lega, è stata una sparata momentanea con cui il Chiampa voleva far vedere di essere "aperto al dialogo" che lascia il tempo che trova... per fortuna sia di chi vota la lega, sia di chi vota a sinistra, sia di tutti gli altri.
     
  8. Krokgard

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    13 Dicembre 2008

    A me sembra, piuttosto, sciocco pensare che un sentimento forte ed esteso come il razzismo -su scala continentale fra l' altro!- possa nascere dall' invidia per una pietanza culinaria. Mi parli di storia, ma credo che se gli USA abbiano mai provato invidia verso la storia di un' altra nazione di certo non sia stata l' Italia, anche alla luce del fatto che negli anni delle grandi migrazioni verso l' ovest la storia degli Stati Uniti era, seppur breve, una storia di cui andare quanto meno fieri.
    Al massimo potresti parlarmi di patrimonio artistico classico: avresti ragione. Ma non venirmi a dire che i marinai di Boston pestavano gli immigrati italiani perchè erano invidiosi di Santa Maria del Fiore, dai.
     
  9. Acid Rain

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    13 Dicembre 2008

    Cioè schiavitù legalizzata e oppressione degli indigeni?
    Ma stiamo scherzando?
     
  10. Krokgard

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    13 Dicembre 2008

    Ognuno può analizzare la storia sotto diversi aspetti. Io ti potrei dire che da quando l' impero romano è crollato su se stesso l' Italia è stata un campo di battaglia per nazioni più potenti, oppressa e sfruttata da questo o da quel sovrano a seconda di accordi decisi al tavolino.
    Oppure potrei dirti che è stata la nazione di Dante e Boccaccio, di pittori, scrittori, architetti e musicisti, un crogiolo di cultura e sapere.
    Similmente gli Stati Uniti possono essere visti come la nazione che ha saputo guadagnarsi l' indipendenza con una rivoluzione mossa da ideali che oggi consideriamo quantomai scontati ma che all' epoca furono assolute novità, il diritto alla felicità e a prendersela se necessario, una coalizione di comunità coloniali che è arrivata in cima al mondo.
    Oppure la nazione della schiavitù legalizzata e dei massacri ai pellerossa.

    Dunque, in fine, potrei dirvi voi andate fieri della vostra storia, stragi, deportazioni e totalitarismo?
    Stiamo scherzando?
     
  11. Acid Rain

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    13 Dicembre 2008

    E fin qua ci siamo.
    Ma davvero pensi che sia paragonabile la storia italiana ( o francese, o inglese...) con quella americana?
    Il diritto romano è nato qui, tanto per dirne una, mica solo Dante o Leonardo.
    Basterebbe il Risorgimento da solo per spazzare via la storia (?!?) statunitense. Il mio non è spirito patriottico, è solo l'osservazione di quanto è successo.
    Cos'avevano gli U.S.A. per attrarre tanta immigrazione? Soldi, soldi e soldi.
    Ed un boom economico senza precedenti.
    Ho molto rispetto per il popolo americano (anche se probabilmente non si nota :P), ma le basi sulle quali è fondata la loro fortuna sono rivoltanti.
     
  12. Krokgard

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    13 Dicembre 2008

    Questo è indubbio: lungi da me dire che gli europei furono attratti dalle tradizioni americane. Dal loro presente, sì.
    Vero, ma pure la Costituzione Americana e i principi su cui si basava la loro rivoluzione erano delle novità non proprio assolute (perchè in effetti furono inventati in Europa!-in Francia più che altro-) ma applicati per la prima volta :P .
    Stiamo parlando solo di Storia? Allora personalmente penso che quella Francese e Inglese abbia radici ben più profonde indietro nel tempo, ma quella Italiana... possiamo dire lo stesso?
    Il punto è -come dicevo prima- che la storia americana sarà sì meno, molto meno antica, radicata e complessa di quella delle grandi Nazioni europee, si porterà a dietro un eredità minore, ma di certo non è una storia di cui vergognarsi, almeno dal punto di vista dell' americano medio pre-Vietnam.
     
  13. Acid Rain

    Acid Rain
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    Oldo

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    13 Dicembre 2008

    Ma neanche Melanio (almeno io ho capito così) intendeva dire che gli americani dovrebbero vergognarsi della loro storia (poi lui usa una buona dose di sarcasmo, va capito...io personalmente amo il suo modo di esprimersi :)).
    Però andarne fieri neanche (una storia così breve e già così pregna di fatti deprecabili...).
    E' indubbio che anche lì ci siano stati grandi uomini e gente che ha versato lacrime e sangue per portare la propria nazione a ciò che è oggi (giova ricordarlo: il più grande esempio di come una società multietnica possa essere realtà e non utopia), ma l'Italia è invidiata da tutto il mondo (paesaggio, arte culinaria, indubbio gusto per cibo e abbigliamento, gente simpatica e clima invidiabile). Dagli americani per primi.

    P.s.: ti quoto sul discorso della Costituzione Americana. Un grande esempio per tutti ;)
     
    #418
    Ultima modifica: 13 Dicembre 2008
  14. Heavy_metal_Maniac

    Heavy_metal_Maniac
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    13 Dicembre 2008

    ma anche perchè abbiamo un presidente del consiglio coinvolto nella mafia...non pensi? :)
     
  15. HeadlessChild

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    14 Dicembre 2008

    Boh... personalmente sono federalista, o meglio, sono per un'ampia devoluzione. Lo sono perché ritengo che esista una "questione meridionale", ed ignorarla sarebbe ipocrita; è una questione che ha la sua storia, le sue colpe ampiamente distribuite, ma che è tale e va risolta, a prescindere da tutto. Nulla che abbia a che fare con "razzismo" o disprezzo o altro, ha a che fare con dati misurabili sull'operato amministrazioni pubbliche nelle diverse aree italiane. Sono federalista perché credo che far riferimento a livelli territoriali più ristretti favorisca il senso civico perché rende tutto più umano e verificabile, anche ad occhio nudo. Sono federalista perché il fatto che il sistema esista e funzioni in paesi come la Spagna, la Germania, e la Svizzera aumenta le possinilità che la sua applicazione in Italia non sia un progetto utopico.

    Detto questo, non posso che constatare che, chi in Italia propone il federalismo
    - E' incompetente. Al termine della loro precedente legislatura hanno avuto l'occasione di fare una roforma costituzionale. Hanno scritto una serie di minchiate pazzesche, proprio sotto il profilo tecnico. Tutti gli analisti ritenevano che quel progetto avrebbe portato all'immediata paralisi del sistema italia. Le uniche voci vagamente credibili che lo sostenevano lo sostenevano nel senso che "un sistema talmente del cazzo obbligherebbe il prossimo governo ad affrontare il problema delle risorse istutuzionali e a fare delle riforme".
    - Ha finalità visibilmente ostili e punitive verso mezza italia. Non ha tra l'altro il senso delle istituzioni. Evidentemente mira a far si che i soldi da sprecare al nord siano di più. Non è esattamente questa l'idea di fondo.

    Detto questo, il primo esempio di "devolution" risale al 2001, ad opera della coalizione di sinistra. Ritengo che quella sia una strada da seguire, con passi progressivi, analisi dei risultati, ed aggiustamenti in corso d'opera. Ritengo sia il caso di arrivare ad un sistema di federalismo fiscale, seppur con fondo perequativo che vada a compensare le differenze strutturali tra le regioni. Questo sistema permetterebbe, regione per regione, di verificare ad occhio nudo la corrispondenza diretta tra soldi pubblci sprecati (tour court dai politici o in sistemi di assistenzialismo parassita, quali gli enti pubblici inutili, le assunzioni in sovrannumero et similia, ma anche solo disorganizzazione amministrativa) e livello delle tasse o dei servizi offerti, spingendo i cittadini a votare meglio.

    Il problema è che in un paese privo di etica quale l'italia il fondo perequativo potrebbe essere usato nei modi peggiori (leva elettorale, per dire il meno dannoso) e non studiato in base ad esigenze tecniche. In sostanza il probblema è aperto e bisogna procedere per passi. Inoltre la prassi italiana di dar la colpa ad un livello territoriale diverso (cosa che si fa anche a livello nazionale.. "è colpa dell'euro" e cazzate simili) spesso falisfica la realtà e vanifica questo tipo di sforzi.
    Rimane il fatto che in generale ritengo sia necessaria una progressiva devoluzione a regioni e comuni.
    Non bisogna cadere nell'errore di confondere federalismo con divisione. Si parla spesso infatti di lotta alla mafia... se magistratura e forze dell'ordine rimangono allo stato centrale il loro operato non subisce pià influenze di quante già ne subisca in un sistema di federalismo fiscale. In Sicilia c'era un uomo in forte odore di mafia alla regione... lui ha sempre potuto distribuire i soldi della regione come gli pareva e piaceva. Quello che non era costretto a fare invece era rendere conto a quei siciliani che sostiene di aver affettuosamente baciato tutti che lo votavano dei costi della sua amministrazione pubblica, tra le più costose (in proporzione per numero abitanti) e le meno efficienti d'Italia (e questi sono dati certi); la questione fiscale viene decisa per lo più a 10 000 km da li e nessuno è costretto ad accorgersi di come questa sia correlata a quegli sprechi.
     
    #420
    Ultima modifica: 14 Dicembre 2008

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