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Nucleare ed energie rinnovabili: strade opposte, parallele, percorribili o no?

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Asperger, 24 Novembre 2008.

  1. Sakurambo

    Sakurambo
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    18 Marzo 2011

  2. Comedian

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    19 Marzo 2011

    bhe vorrei vedere Fazio a soffrire come quelle "4000" persone...
     
  3. Comedian

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    19 Marzo 2011


    guarda a chernobyl era proprio saltato l'involucro del reattore... per quello che ne so non siamo ancora a quel livello ma poco ci manca...
     
  4. Miron26

    Miron26
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    19 Marzo 2011

    il reattore di Chernobyl non aveva un vero edificio di contenimento, più che altro....
     
  5. Teklis

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    19 Marzo 2011

    Per fortuna non è ancora successo ciò che rese Cernobyl una vera e propria catastrofe atomica, vale a dire l'esplosione del reattore e il getto di materiale radioattivo fuso ad altezze elevate. Almeno, così sembra. Tuttavia la situazione è davvero critica, leggevo poco fa che sono stati trovati livelli di radioattività anomali in latte e spinaci nelle zone circostanti le centrali e che ormai si pensa di seppellire i reattori (probabilmente quelli con più problemi, il 3 e il 4) sotto a un sarcofago di cemento, come avvenne a Cernobyl, per limitare l'emissione di radiazioni. Soluzione davvero drammatica, primo perchè sottolinea l'estrema gravità della situazione (è un rimedio estremo) e secondo perchè qualcuno quel cemento lo dovrà buttare e le autorità hanno ammesso che i livelli di radioattività nei pressi della centrale sono letali. Ho letto che il direttore della TEPCO, la società che gestisce gli impianti, si è messo a piangere in conferenza stampa... questo la dice lunga su quello che sta accadendo e sulle capacità che ci sono di limitare i danni. :(

    Tk :demon:
     
  6. atheist81

    atheist81
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    19 Marzo 2011


    si fa re un sarcofago su quei reattori non è fattibile per due motivi principalmente, ci vorrebbe un racofago spesso 5 volte tanto quello di cernobyl, che tra l'altro non garantirebbe che i reattori siano chiusi ermeticamente vita natural durante (a cernobyl gia si iniziano ad aprire le prime crepe....), e secondo il peso di una struttura del genere non sarebbe sostenibile per il terreno dell'area su cui è costruita la centrale
     
  7. JesuSatan

    JesuSatan
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    19 Marzo 2011

    Scusate se intervengo con effettivo ritardo su questo topic di enorme interesse.. ma a parte tutti i rischi naturali che comprendono rischio sismico, rischio idrogeologico, "rischio" geomorfologico, e mettiamoci pure rischio vulcanico - Vesuvio e Campi Flegrei in primis, con Pantelleria, Vulcano, Stromoblo, Lipari e numerosi vulcani sottomarini - ai quali è soggetto il nostro territorio (e per favore che questi saputelli del c***o non mi vengano a dire che in un'eventuale eruzione del complesso vulcanico dei Campi Flegrei - mi tocco - le centrali non vengono coinvolte poichè sarebbero costruite a distanza di sicurezza.. peccato che non sanno che un'eventuale eruzione dei Campi Flegrei di una certa magnitudo - ripeto, corna e toccata di maroni - sarebbe devastante e distruttiva, con ripercussioni che si avrebbero a km di distanza dal centro eruttivo).. a parte tutto questo, ma voi vi immaginate la costruzione di CENTRALI NUCLEARI in Italia? Con la mentalità del magna-magna italiano? Io personlamente noon mi scandalizzerei mica se un giorno, costruite le centrali, dovesse avvenire un incidente e le analisi successive dimostrassero che invece del cemento sarebbe stata usata la sabbia nelle fondamenta.. (L'Aquila docet)..
     
    #592
    Ultima modifica: 19 Marzo 2011
  8. ador dorath

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    19 Marzo 2011

    in giro non leggo poi cosi' tanta preoccupazione, la rassegnazione la fa da padrone il che copre la gravità della cosa. altri invece hanno ancora negli occhi cernobyl che per vicinanza, gravità e circostanze, rappresenta il male ultimo, quindi tutto quello è diverso ai loro occhi rappresenta il male minore.
    altri dicono che le radiazioni non sono così pericolose: letali sì, ma solo nei pressi della centrale, a distanza di decine di km non è nulla di pericoloso.
    mah.

    faccio un attimo un passo da noi, perche' non me ne intendo, non ho seguito:

    - dai noi dove si dovrebbero fare le centrali?
    - le parti interessate sono d'accordo?
    - chi se ne deve occupare (autorizzazioni, messa in opera, controlli cadenzati)
    - che tipo di centrale nucleare si ha in programma di erigere? caratteristiche?
    - costi? tempi di realizzazione?
    - la percentuale del fabbisogno che copre? da chi si eviterebbe di acquistare l'energia "fatta in casa"? risparmio?
    - quantità di scorie? dove verranno messe?
    - quale sarà la vita utile della centrale?

    da qui al referendum mi aspetto che ci bombardino di notizie, brochure, tavole rotonde e quant'altro dando risposte chiare e precise su queste domande (e molte altre).
    se preso seriamente (e non come un giochino: visto che in italia sono anni che i referendum sono visti come giochini, vezzi, contentini, perdite di tempo da parte di molte categorie) può segnale una svolta epocale per noi. e se non altro può essere uno spunto per fare un ragionato punto della situazione. sia dal punto di vista della tecnologia e sicurezza abbinate al nucleare, sia come stimolo per approfondire l'interesse e l'opportunità di energie alternative.
    la cosa che mi preoccupa è che alla fine si possa rivelare il classico "no al nucleare" "sì al nucleare" dove gli schieramenti politici si azzuffano per strizzare l'occhio agli elettori.

    spesso i partiti per togliersi dall'impaccio (piu' che altro per non essere identificati in una eventuale debacle) scelgono la formula del "voto di coscienza" o dell'ignobile "andate anzi al mare".
    invece io credo che ogni referendum debba fondarsi solamente sul "voto di coscienza", non essendo in alcun modo un banale test elettorale.
     
  9. JesuSatan

    JesuSatan
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    19 Marzo 2011

    Tra l'altro scusate se sono catastrofista (studio geologia), ma una cosa che non viene detta è che c'è un (seppur minimo) rischio tsunami nel Tirreno.. ora, mi spiegate dove le vogliono costrurie le centrali? Sicilia e Calabria sono da escludere poichè sono regioni a rischio sismico/vulcanico.. le regioni affaccianti sul Tirreno corrono il rischio tsunami.. la Sardegna, per carittà un patrimonio ambientale/ecologico dell'Italia, mica possono farle là.. in Basilicata c'è il petrolio e quindi un rischio del genere non lo correrebbero..per non parlare della zona degli Appennini soggetta a terremoti tettonici..al Nord il nostro caro Berlusca le centrali le vuole costruire, ma mica le vuole sotto casa, e che cazzo no?!..Per quanto riguarda la Campania il discorso è diverso: lì c'è il più grosso rischio vulcanico di Italia/Europa, ma quello è secondario..la Campania è destinata a ricevere le scorie.. siamo in pole-position per questo
     
    #594
    Ultima modifica: 19 Marzo 2011
  10. The Neuromancer

    The Neuromancer
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    19 Marzo 2011

  11. Teklis

    Teklis
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    19 Marzo 2011

    Eh, delle crepe a Cernobyl ho sentito parlare anche io. Comunque sia non ho idea del tipo di sarcofago che hanno intenzione di fare, non mi sono chiesto effettivamente se sia possibile realizzarlo... :sgrat:

    Ador, provo a rispondere ad alcuni dei tuoi interrogativi con i dati di cui sono in possesso... ;)

    Guarda, su questo punto non si è deciso ancora nulla. Primo perchè è molto arduo scegliere un sito adatto in un paese come l'Italia e secondo per via delle ovvie rimostranze della popolazione e dei poteri locali (come ad esempio le regioni). Lo scorso anno erano usciti dei nomi su una lista, ma non ti so dire se fossero ufficiali. Mi pare che il governo abbia accennato al 2012 per la scelta dei siti, ma la situazione attuale potrebbe far slittare o saltare tutto quanto. L'Italia aveva quattro centrali operative: una a Trino (Vercelli, Piemonte), una a Caorso (Piacenza, Emilia), una a Latina (nel Lazio) e l'ultima a Sessa Arunca (Caserta, Campania). Una quinta centrale, quella di Montalto di Castro (nel Lazio) non è stata mai messa in funzione a causa dei referendum abrogativi del 1987.

    Su questo non capisco a cosa ti riferisci. Intendi il governo e i costruttori? La popolazione, i partiti? Non ho capito.

    Di questioni come queste sono davvero ignorante, non saprei risponderti in maniera adeguata.

    Si parla di reattori EPR (Reattori europei ad acqua pressurizzata), di progettazione dell'azienda leader del nucleare francese, cioè Areva. Sono reattori di terza generazione avanzata e dovrebbero dare più garanzie per quanto riguarda la sicurezza (sia sui sistemi di raffreddamento che sugli involucri protettivi). Resta il problema che di reattori del genere non ne sono ancora stati costruiti e nessuno è in funzione. Alcuni sono in costruzione, uno a Olkiluoto in Finlandia e uno a Flemanville in Francia. Mi sembra che siano anche iniziati i lavori per un paio di reattori del genere in Cina, ma da pochissimo tempo. Altri sono ovviamente in fase di progettazione. Sono reattori da 1600 MW. Producono scorie più pericolose rispetto ai normali reattori ad acqua pressurizzata anche se ne producono di meno. Diversi organismi di controllo hanno individuato diversi difetti nella costruzione dell'impianto di Olkiluoto e, anche per questo motivo, i tempi si sono dilatati e i costi sono aumentati.

    A Olkiluoto l'opera è partita nel 2005 (le prime licenze sono state emesse nel lontano 2000) e avrebbe dovuto essere terminata nel 2009. I ritardi sono stati ingenti e il reattore dovrebbe essere pronto per il 2012 e 2013. Calcolando tutto l'iter, non meno di 10 anni sono necessari per la scelta dei siti, la progettazione e la costruzione di un impianto di questo genere. Per fare un confronto, una centrale nucleare richiede tempi di realizzazione circa 8 volte superiori rispetto a una centrale a gas convenzionale.

    I costi sono molto elevati, sempre a Olkiluoto si è passati da circa 3,2 miliardi di euro previsti all'inizio ai circa 5,3 miliardi di euro attuali. Impianti del genere sono ovviamente sovvenzionati dallo stato.

    In Italia si è parlato di 4 centrali, forse più (dieci, addirittura!), che potrebbero diventare operative fra il 2020 e il 2025 (comunque troppo tardi per tagliare le emissioni previste dal protocollo di Kyoto) con una potenza complessiva di 6600 MW. Queste centrali coprirebbero meno del 10% della produzione di energia elettrica (niente riscaldamento o altro) nazionale. Per fare un piccolo confronto, la Francia genera grazie al nucleare circa il 75-80% dell'energia elettrica nazionale, ma di centrali ne ha 58...

    Secondo i piani del governo questo ritorno al nucleare dovrebbe aumentare l'indipendenza energetica italiana... tuttavia nessuno tiene in considerazione che di uranio non ne abbiamo e bisognerà importare la stessa teconologia nucleare, campo in cui non siamo esperti. Quattro centrali influiranno minimamente sulla produzione di energia elettrica. E' bene ricordare che l'Italia compra energia nucleare dalla Francia e dalla Svizzera perchè è molto conveniente... proprio perchè le centrali non sono sul nostro territorio e i costi di gestione/costruzione/smantellamento (davvero ingenti) delle centrali stesse non sono a nostro carico.

    In media un reattore nucleare produce 25 tonnellate all'anno di scorie. Queste vanno divise in scorie ad alta radioattività (come le barre di combustibile esausto) e in media e bassa radioattività (come ad esempio i guanti degli operatori della centrale). Non sono informato sulla quantità di scorie prodotta dai rettori EPR, ma si dice che produrranno meno scorie, ma che queste saranno più pericolose (a causa di un maggior sfruttamento da parte del reattore stesso).

    Dove verranno messe? Nessuno lo sa. Ad oggi nessun paese al mondo è riuscito a trovare un deposito definitivo per le scorie nucleari. Molte delle scorie prodotte dalle nostre centrali sono attualmente stoccate e in fase di riprocessamento negli impianti di Sellafield (Inghilterra) e La Hague (Francia).

    Queste moderne centrali dovrebbero essere attive per circa 40-60 anni. Tuttavia è necessario tenere in considerazione il periodo di smantellamento successivo, che si protrae nel tempo e costa decine di milioni di euro, aumentando la quantità di costi sommersi del nucleare di cui nessuno tiene realmente conto.

    Per chi non l'avesse mai vista, invito tutti a guardare la puntata di Presa Diretta sul nucleare andata in onda lo scorso autunno. Davvero illuminante, sia per quanto riguarda la sicurezza delle centrali, sia per quanto riguarda la questione delle scorie...

    YouTube - Presa diretta NUCLEARE 1/7

    Bye

    Tk :demon:
     
  12. Miron26

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    19 Marzo 2011

  13. Sakurambo

    Sakurambo
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    19 Marzo 2011

    Interessante, ma la parte fondamentale al giorno d'oggi è questa ed io mi sento come lui, un alieno:

    "Certo, c'è una terza via ed è quella della riduzione dei consumi. Io e mia moglie possiediamo un' auto ibrida. Ciononostante quando guido io l'ibrida, riesco a scendere su strade extrraurbane a 3,3 litri per 100 km mentre la mia compagna non scende mai sotto i 6,5 litri per 100 km.
    Eppure guidiamo la stessa autovettura. La differenza è che io pongo attenzione a come guido, lei no.
    Lei è anche quella che lascia la lampada sul suo comodino perennemente accesa, anche di giorno e anche se fuori di casa. Io corro dietro tutto il tempo a tutta la famiglia spegnendo le luci che loro lasciano accese.
    Sono tutte persone intelligenti a casa mia eppure mi guardano come se fossi un alieno. La verità è che a nessuno oggi interessa fare mezzo passo indietro.
    Eppure basterebbe porre un minimo di attenzione per ridurre i nostri consumi anche del 40% senza dover cambiare drammaticamente il nostro stile di vita.

    Ed è forse questa la risposta più immediata a tutte le nostre domande."
     
  14. bonny(batterista)

    bonny(batterista)
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    19 Marzo 2011

    i BIOCARBURANTI non sono affatto una fonte rinnovabile!!!basta guardare in brasile cosa succede.

    Chi ha scritto quel articolo non si è accorto allora di una cosa,parla del giappone e delle sue centrali nucleari di prima generazione,quando delle righe più sopra parla delle centrali Italiane di prima generazione,quindi come è successo in giappone potrebbe succedere in italia per una scossa qualunque!Questo dovrebbe essere un altro problema da tenere in considerazione.

    L'articolo mi sembra troppo di parte e troppo oggettivo,ci butta dentro anche i commentini personali (contro i verdi,a favore del ponte ecc)
     
  15. Miron26

    Miron26
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    19 Marzo 2011

    no, le centrali che si vorrebbero costruire in Italia sono di III generazione...o ho capito male cosa dicevi??
    in ogni caso, quell'articolo, tralasciando le idee di parte che traspaiono, si propone di essere tecnico, ma non lo è per nulla....
    l'errore più grave è sicuramente parlare della sicurezza delle centrali di III generazioni citando poi i benefici che verrebbero da quelle di IV, che ricordo, sono solo progetti e idee tutte da verificare...direi che a un certo punto ha messo pure in mezzo qualcosa come il "Rubbiatron" senza rendersene conto....
    direi che quantomeno è un articolo molto confusionario, anche per il modo spicciolo e sarcastico con il quale ha trattato alcuni argomenti, in particolare le "rinnovabili".....
     

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