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Nord Europa: chi non è andato e vorrebbe, chi è andato e tornerebbe!!!

Discussione in 'Nordheim' iniziata da Percifall von Urlinger, 23 Febbraio 2010.

  1. Dreki

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    17 Settembre 2012

    Hammerheart, che domande.
    Ma anche Nordland.
    Anche gli Ensalved o gli Ulver hanno funzionato bene ;)
     
  2. BlackthundeR

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    17 Settembre 2012

    Infatti, per questo nel mio caso ho deciso di tralasciare Trondheim, la zona dei ghiacciai e il geirangerfjord per rimanere nel sud e dirigerci verso il naerfjord, l'aurlandfjord e la Svezia...
     
  3. Dreki

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    17 Settembre 2012

    Se vai lassù in "pellegrinaggio metallico"... cambia idea e fiondati alla Rockheim di Trondheim: il museo nazionale della musica... c'è una sala TUTTA dedicata al Black Metal!!! :demon: Oltre a cuccarti dozzine di video, ci sono cimeli veri: il testo manoscritto di Funeral Fog dei Mahyem, strumenti donati dai componenti delle varie band (Enslaved, Emperor, Satyricon...), uno speciale su Burzum (nel bene e nel male)... è una chicca.

    I ghiacciai... beh, posso dirti: noi siamo scesi con gli occhi lucidi. E non per il freddo. :love:
    Dipende da cosa cerchi: se vuoi ghiaccio e fiordi, la zona è quella.

    La Svezia credo sia molto più "storica"... e altrettanto magica :)
     
  4. secretofsteel

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    17 Settembre 2012

    :)

    molta gente che è andata in norvegia mi ha detto che è molto facile incontrare anche le genti blackmetal dei gruppi blackmetal
     
  5. El Feroce

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    17 Settembre 2012

    Sono stato a Oslo qualche anno fa per un solo giorno putroppo. Ma ho ancora le foto con Hellhammer :hihi:
     
  6. BlackthundeR

    BlackthundeR
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    17 Settembre 2012

    Si, infatti cerco un mix tra tutte le componenti...comunque mi piacerebbe vedere la più grande collezione sui Vichinghi sita nell'historika museet di Stoccolma. Dovrò decidermi.:sgrat:
     
  7. AllRock86

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    18 Settembre 2012

    Ho scoperto tardi questo topic, ma sono stato in Norvegia nel 2010 e più precisamente a Stavanger. E' una città sul mare, famosa per la presenza della piattaforma ENI.
    Uno dei viaggi più belli che abbia mai fatto e conto di tornarci alla prima occasione. La città è piccolina ma molto efficente, pulita e con tanto verde. I locali sono molto più ospitali rispetto a quello che si crede (o meglio dei luoghi comuni) e il senso civico e il rispetto sono a livelli da sogno. E' mediamente molto cara per il fatto che il tenore di vita è alto ma su alcune cose si risparmia a cominciare dal salmone che costa meno del prosciutto!
    Dal punto di vista naturale c'è da rimanere a bocca aperta. Piccolo giro tra i fiordi in quella zona, con tanto di scalata sul Preikestolen che permette di avere una bellissima vista delle insenature della zona. Il Preikestolen non è altro che una formazione di granito, alta 604 m, a strapiombo sul mare che sembra fatta artificialmente ma è tutta opera della natura.

    Consiglio vivamente di visitare quelle zone.
     
  8. Dreki

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    18 Settembre 2012

    confermo!!! :happy:

    sono a metà della stesura del nostro "report"... datemi ancora un giorno e posto tutto :)
     
    A simona piace questo elemento.
  9. Dreki

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    20 Settembre 2012

    Ecco qua il resoconto della... Luna di idromele di Elanor&Dreki :D


    Qualche premessa, per cominciare, tanto per far capire il contesto del viaggio.

    1) non si va in Norvegia per le visite culturali e i musei. Fatta eccezione per il parco di Vigeland a Oslo e per il museo delle langskip vichinge, che è leggenda... davvero, c'è poco. Le stavkirke sono gemme, ma vedendola da italiani... è inutile che cerchiate chissà che. Non c'è. La Norvegia è terra incontaminata, ed è questa terra che vale il viaggio.

    2) inutile scriverlo ma... la Norvegia è cara. Porca zozza se è cara. Traducendo in euro il costo in corone norvegesi, una birra media costa 15-20 euro. Spaventoso. Chi ci va e viaggia in ostelli o alberghi, si prepari a fare le colazioni "al saccheggio" (ovvero: intascatevi più panini che potete) o a sfruttare cucinini negli ostelli e/o camping... sennò sono salassi. Ma vale la spesa.
    Noi abbiamo pranzato molto spesso nei chioschetti 7-Eleven o Narvesen. Ma non vi aspettate prezzi bassi nemmeno qua... solo un po' meno stellari, ecco.

    3) spostandoci ogni giorno, abbiamo avuto quasi zero contatti coi norvegesi. Per quel (poco) che abbiamo potuto capire, sono gente gentilissima ma abbastanza timida. Ma gli stereotipi non esistono, dunque... ci teniamo quelle poche impressioni

    4) non serve dirvi che fa freddo, vero? :D
    Cioè... noi siamo andati a settembre, magari se la visitate a luglio è diverso... noi abbiamo visto il sole a Oslo, e a Trondheim. Il primo e l'ultimo giorno. Il resto... è acqua. E vento. E freddo. Magnifico

    5) le distanze, ecco. In auto ai 60 all'ora, da un luogo all'altro ci vanno ORE. Tante. E' bellissimo. Ma, per chi viene da qua, fa davvero un effetto strano.

    6) checché ne dicano i norvegesi sull'alce, la renna e il bue muschiato... BALLE: IL SIMBOLO DELLA NORVEGIA E' LA PECORA :D Ovunque! Chi viaggia in auto ci faccia attenzione, perché ve le trovate a ogni curva.



    Partenza.
    E' un cliche, ma è vero: la Norvegia come paesaggi ti leva il fiato. Pazzesco. Inimmaginabili: la nebbia sui fiordi è un quadro che ti strappa gli occhi e ti proietta in una leggenda. Navigare, camminare o anche girare in auto vale davvero il viaggio e il costo. le città sono belle... ma l'angolo migliore del quartiere vecchio di Bergen si sfracella contro una qualunque occhiata alla natura - almeno per come l'abbiamo vista noi. Sembrano frasi fatte, me ne rendo conto... però è proprio così.


    Giorno 1-2: Oslo
    Dicono tutti che Oslo sia "poco Norvegia"... ed è vero. Fa uno strano effetto, per noi, visitare una capitale che conta tanti abitanti quanti ne ha un capoluogo regionale... strade quasi deserte, anche in pieno centro, ad alcune ore del giorno. Una città piacevole, però, anche se forse poco tipica. Probabilmente è cambiata molto negli ultimi anni, in 10 anni ha guadagnato 100 mila abitanti (il 20% della popolazione): e si vede. Sta diventando più cosmopolita, e si mostra chiaramente come città in espansione: cantieri ovunque. Il centro e il posto sono da visitare, ma senza fretta. Siamo passati a fianco del Parlamento... senza neppure renderci conto di essere nel fulcro della "city"!
    Fantastico, davvero, il parco di Vigeland: le sue statue, gigantesche, sembrano vive tanto sono belle.
    Poi la Galleria nazionale: vedersi davanti agli occhi la... ehm, la copertina di "Blood Fire Death" dei Bathory :D... vale a dire il quadro di Arbo sulla caccia di Odino, asciuga la gola all'istante!!! A parte questo, le uniche cose degne di batticuore sono l'Urlo e la Madonna di Munch (uno dei miei quadri preferiti di sempre). La Galleria, in sé... fa un po' schifo.
    E infine il Vikingskiphuset, ovvero il museo delle navi vichinghe: LACRIMUCCIA. Ecco, qua sono batticuori a doppiacassa. Dopo anni a vederle in foto... a sognarle... vedersele in fronte, è magia. Ci siamo commossi. Da quando sono iscritto a TM il mio avatar è... "quella" hofudh, IL dreki... avercela a 10 cm dal naso (lo spessore della teca) è stato bellissimo. Oslo merita per questo. Lo scafo di Oseberg lo conosciamo ormai in mille foto... ma ci ha davvero fatto emozionare.


    Giorno 3: viaggio da Oslo alla costa, sopra Stavanger
    Da qui cominciano le piogge.
    Questo è stato l'unico grosso spostamento del viaggio, circa 550 km in
    uto (a noleggio). Da Oslo fino quasi a Stavanger, un po' sopra anzi, per arrivare fino al rifugio da cui si parte per il Preikestolen (vedi dopo). Lungo la strada ci siamo fermati a goderci la stavkirke di Heddal, prima delle 3 che abbiamo visto: piccola gemma, la più grande delle chiesette di legno.. forse un po' deludente nell'interno, ma da fuori è uno spettacolo. Ma quello che ha travolto ogni aspettativa, è stato il paesaggio: il Telemark e oltre... ti leva il fiato. Se può "pesare" la guida ai 60 km orari su strade strette e in perenne curva+pioggia+nebbia+salita... quando il vento leva le nuvole entri in un mondo di fiaba. A 400 metri sul livello del mare vedi paesaggi che qua sono riservati alle Alpi del Trentino. Non ci sono parole.
    Qui, tra un'infinità di abeti... e altrettante PECORE.... dove le case si contano sulla punta delle dita di una mano ogni 50 km... ecco, qui capisci che sei in una dimensione diversa. Non so come facciano a vivere lì... ma è magia, davvero. Acqua ovunque. Se non ne avete intorno (a fianco, sotto o sopra) è perché siete in galleria. I fiumi che tagliano altopiani e colline sono uno spettacolo. :happy:


    Giorno 4: Preikestolen, il Lysefjord, e poi verso Bergen
    Per chi non lo conosce, il Preikestolen (Pulpito) è una specie di gigantesca terrazzona di pietra che si affaccia a strapiombo sul Lysefjord, 600 metri sopra il livello dell'acqua. Due ore di scarpinata sulle pietraie, ma NE VALE LA PENA. Da lassù regna un silenzio interrotto solo dal vento che soffia nel fiordo sottostante. E' come se ti si aprisse il mondo delle saghe e dell'Edda, che hai letto cento volte, davanti allo sguardo. Forse avere il sole non sarebbe stato male... ma la nebbia sul fiordo è comunque da brivido.
    Poi siamo partiti in direzione Bergen, sostando a Odda per spezzare il viaggio. Inutile fare più di 200 km al giorno, se si vuole vedere qualcosa, perché... non si viaggia su medie superiori ai 60-70 all'ora. Spesso molto sotto. Soprattutto quando la strada è stretta e pullman e camion rallentano parecchio il tragitto. Noi abbiamo preso un battello quasi ogni giorno: inevitabile, se ci si sposta. Si paga a bordo, il costo è... quello che è.


    Giorno 5: arrivo a Bergen
    Abbiamo attraversato l'Hardangerfjord a Rosendal, in uno dei suoi tratti più larghi, per poi salire verso Bergen. Su questa città si è detto tanto... ed è tutto VERO. La meta da pellegrinaggio è il MERCATO DEL PESCE, proprio a fianco del quartiere del porto, il Bryggen. Pescato fresco, il salmone norvegese vero che abbiamo mangiato qua... non ha rivali. Se quello è salmone... qua dobbiamo cambiargli nome. O quantomeno, dovremmo chiamare quello con la S maiuscola!
    Bergen è una città bellissima, e la presenza dell'Università si vede: una città studentesca è decisamente più viva, soprattutto di sera. Il quartiere anseatico, ricostruito, è una meraviglia. E' una città che davvero "odora" del fascino norvegese - o almeno, questa è l'impressione che ci ha dato. Forse colpisce meno che i paesaggi... ma è affascinante. A causa degli orari norvegesi, che (forse soprattutto in bassa stagione) prevedono l'apertura di un qualunque sito interessante tipo dalle 11 alle 16, non abbiamo visitato il duomo né il museo di storia, e abbiamo deciso di bypassare il sito della tristemente famosa stavkirke bruciata da Vikerness (qua vorrei aggiungere una considerazione personale ma... lascio perdere).
    Il viaggio era calcolato in modo da riuscire a farci a Bergen il venerdì sera... e ne è valsa la pena, perché (dopo l'unica cena in ristorante del viaggio, ovviamente a base di salm... pardon, Salmone, e polpette norvegesi) ci siamo fiondati nel Garage, uno dei due principali pub metal della città, a beccarci un concerto a caso. Suonavano i Deride: il modern-thrash non è il nostro genere di metallo preferito, ma si sono decisamente fatti valere. :)


    Giorno 6: da Bergen a Solvorn, via Laerdal
    Al mattino, nuova tappa al porto per "la solita cosa", poi un breve giro al porto, e ripartenza. la tappa del pomeriggio (Solvorn) è banalmente una sistemazione comoda per visitare la stavkirke di Urnes (la sistemazione sarà un bed&breakfast piuttosto noto nella zona, Eplet, aperto da un ambientalista che ora passa la vita a coltivare mele e accogliere viaggiatori).
    Lungo la strada ci siamo imbucati nel famigerato Laerdalstunnelen: VENTIQUATTROCHILOMETRIEMEZZO di galleria, intervallata da luci colorate per evitare di addormentare gli automobilisti. All'uscita, poco lontano, ci siamo visti la stavkirke di Borgund, altro gioiellino, e abbiamo concluso la serata con... una mini-rissa contro due pecore inferocite, ahahaha
    (NO, non era uno scherzo)


    Giorno 7: Solvorn (Urnes), poi verso la zona del Jostedal (ghiacciaio)
    Se la stavkirke di Urnes è patrimonio Unesco, un motivo c'è. 10 minuti di traghetto e 10 di camminata mangiando mele... e poi la vedi, e ti cade la mascella. E' minuscola, sicuramente meno decorata delle altre (l'immagine del cervo che rosicchia le radici di Yggdrasil è fantastica), ma ti paralizza. Le incisioni nel legno, ma questo vale per tutte le stavkirke, sono i motivi classici dell'arte norrena: vederle in una chiesa fa uno strano effetto.
    Dopo una seconda colazione a base di mele e torta fatta in casa nell'UNICO negozietto di Solvorn, abbiamo costeggiato un poco il Sognenfjord (non abbiamo allungato per Balestrand, un sito di resti vichinghi, quello con la statua di re Bele) e ancora a Nord verso la regione coperta dal Jostedalbreen: ci siamo fermati in un campeggio a Loen, proprio sotto i ghiacciai (e infatti qua di campeggi ce ne sono parecchi).
    La sera, tanto per goderci il Nord, ci siamo passati una buona mezzoretta con birra in mano e "Hammerheart" in cuffia, sulla riva dell'acqua gelida. Che poi era uno degli obiettivi del viaggio...


    Giorno 8: il Bodal
    Questo è l'unico giorno del viaggio in cui abbiamo fatto un'escursione guidata, e per la precisione: sul ghiacciaio Bodal, uno dei rami del Jostedalbreen. Trattasi (per ci, come noi, non lo sapesse) del più ciccio ghiacciaio d'Europa, grande in tutto quasi quanto Parigi. Milionate di metri cubi di neve cristallizzata color BLU MARE. Ora, datemi pure del romanticone che in un attimo straccia via il grezzume vichingo, ma: E' STATO MERAVIGLIOSO. Forse la sensazione più bella di tutto il viaggio. Ti senti una nullità davanti alla potenza di Madre Natura, che da millenni muove a centimetri una massa di neve perenne "colorata" (perché è stupendo vedere che la neve... ha colore). E tu ci zampetti sopra. E, se sei abbastanza matto, ne bevi pure l'acqua di scioglimento.
    Oltre a vederti Bifrost che si impenna lì davanti ai nostri occhi (scena: la guida che, con aria di sufficienza, ci dice "mah, qua piove sempre, vedere un arcobaleno non è poi nulla di speciale...." ...e non a perdere le bave di fronte al Ponte di Asgard).
    Altrettanto stupefacente è stato sapere che eravamo a quota... 900 metri. Noi che stiamo in Piemonte, a quelle quote, a momenti non vediamo neppure più la neve in inverno, in questi anni di riscaldamento. Lì, hanno i ghiacciai.


    Giorno 9: Geirangerfjord e via Trollstigen verso Aalesund
    Se penso al Geirangerfjord, l'unica parola che mi viene in mente è: irreale. Il battello, effettivamente turistico, lo percorre in tutta la sua lunghezza, da Hellesylt a Geiranger e viceversa (è uno dei rami di un fiordo più grande, ora non mi ricordo il nome)... e credo sia una delle cause di tachicardia maggiormente diagnosticate dagli ospedali norvegesi. Vale il discorso già detto prima: forse col sole rende ancora meglio... noi l'abbiamo attraversato con le nebbie che stavano 30 metri sopra l'acqua, e sembrava di stare in un sogno. Facendo quella traversata, il pensiero che mi è venuto è stato: "Ora capisco come hanno fatto a elaborare leggende tanto magiche". Penso che tanti, qua sul topic, abbiano chiari gli scenari di racconti e leggende ambientate in scenari fantasy più o meno "nordici": beh, è come finirci in mezzo :sbav:
    Le scogliere a strapiombo, i picchi, le cascate che cadono dritte sull'acqua... una figata, giuro. Se avessi visto un mostro marino levarsi dalle acque e ruggire, non mi sarei stupito per nulla.
    Da Geiranger parte la Strada dell'aquila, che si arrampica fin sulle montagne e poi diventa la via Trollstigen: la "scala del Troll". Credo sia solo a causa della nebbia se non abbiamo visto DAVVERO sbucare un Troll da uno dei tornanti... perché ci sono, è evidente che ci sono. La strada non è così impervia come si legge in qualche guida, ma è sicuramente un bel giro di tornanti e corsia stretta. E' talmente bella che... l'abbiamo fatta tre volte :D Giuro! Una volta ridiscesi all'altro capo dei monti, ad Aandalsness, il vento ha spazzato le nubi e... per poterci godere il panorama, siamo RISALITI al passo, e poi ridiscesi nuovamente.


    Giorno 10: Aalesund, poi imbarcati sull'Hurtigruten verso Trondheim
    Aalesund è una città strana. Quasi totalmente distrutta da un incendio (strano eh? tutto in legno...) a inizio '900, è stata ricostruita da cima a fondo in stile art-nuveau. E così passi dal panorama norvegese a uno decisamente più "europeo". Per colpa della pioggia a dirotto, peggio del solito, l'abbiamo visitata poco o nulla: avevamo appena restituito l'auto, ed eravamo appiedati, per cui... abbiamo cercato TRISTE rifugio in una galleria commerciale. Peraltro, l'unica vista in tutto il viaggio (e ne avremmo anche fatto a meno). La pioggia ci ha regalato l'arcobaleno migliore di tutto il viaggio... e forse uno dei più belli mai visti in tutta la vita, sembrava a portata di mano. Nel tardo pomeriggio ci siamo imbarcati sul battello postale, l'Hurtigruten: una linea di navi che percorrono tutti i maggiori porti della Norvegia, da Bergen fino a oltre Capo Nord, e che portano anche passeggeri. Non è ovviamente una crociera, o meglio: lo è per le coppie anziane che vogliono farsi il viaggetto (infatti era pieno). Per noi era un mezzo comodo verso Trondheim, viaggiando tutta la notte. Abbiamo cenato a panini sul ponte: è stato dura perché navigare in mezzo alle isole causa paralisi della mascella a ripetizione.


    Giorno 11: Trondheim
    Sorpresona! Ci avevano detto che era una bella città, ma non ce l'aspettavamo così bella! L'abbiamo visitata in lungo e in largo, avendo un giorno e mezzo a disposizione, e ce la siamo goduta per bene. Al di là della cattedrale (gioiello gotico, davvero), la parte più bella è il quartiere storico lungo il fiume: palafitte di legno a tre passi dalle strade del centro. Il porto ha meno fascino, decisamente più "operativo" e meno turistico. Carina la statua di Leif Eriksson, il figlio di Erik il Rosso che (stando alla geniale targa sul piedistallo!) "partì dal porto di Trondheim per giungere sino alle coste di Vinland, OGGI DETTA AMERICA DEL NORD" :D Anche se in realtà questa statua è... 100% Made in Usa, copia (meno pacchiana) di una statua che si trova a Seattle. Sulla strada che costeggia il porto abbiamo occhiato un negozio dal nome "Walhalla - Viking Shop": ci siamo fiondati sperando di trovare chissà che... aveva i soliti ciondolini, qualche statuetta, un po' di roba da soft air (peraltro era la seconda o terza volta che vedevamo appaiate le due cose, in Norvegia), qualche improbabile katana. E aveva finito le bottiglie di idromele. Anche questa, in quanto città studentesca, è "viva" e si vede, soprattutto la sera (birra!!!)

    Chicca inaspettata, per cui merita qualche parola in più su questi lidi: la Rockheim, museo nazionale della musica norvegese rock e pop.
    Siamo entrati dicendoci "Chissà se ci sarà qualcosina di estremo... mah..."... e appena abbiamo messo piede nella sala 1, ci siamo trovati davanti un megaschermo con una gigantografia di Satyr e Frost! :shock:
    Sullo schermo passavano foto di musicisti e band a rotazione, e così abbiamo visto facce note di Emperor, Enslaved, Immortal. Dopo qualche istante, una delle addette alle installazioni (tutte interattive) ci avvicina e dice: "Guardate che se vi interessa questo genere, abbiamo una sala TUTTA DEDICATA AL BLACK METAL..."
    Nella teca a fianco, stavano in bella mostra copertine "note" (De Misteriis, Nemesis Divina, In the Nightside) e i manoscritti dei testi (presumo donati dalle band). Dopodiché passiamo la porticina di una stanzetta montata come un garage di legno, mentre mia moglie dice "Ma a me sembra di sentire un pezzo di Isa..."... e ci troviamo nell'Helvete Nero: uno stage con gli strumenti usati dai vari guerrieri del BM (Mahyem, Satyricon, Emperor, Enslaved, Immortal), cimeli, poster, striscioni, uno schermo su cui programmare i video (ci abbiamo passato un buon quarto d'ora tra Darkthrone, 1349, Gorgoroth...) e un vecchio tv che trasmette un video (ti pareva) sulle imprese di Vikerness. Una ignara coppia di visitatori anzianotti ha varcato la porta mentre noi due ci stavamo gustando un po' di massacro e, con aria dubbiosa, ha fatto marcia indietro.


    ... e qui è terminata la nostra "luna di idromele" (chiamata così un po' a torto: l'avessimo trovato, ne avremmo bevuto volentieri, ma... nada). Il giorno seguente siamo ripartiti da Trondheim, con scalo a Copenhagen.
    Che possiamo aggiungere?
    Che la Norvegia è DAVVERO una terra affascinante, dal punto di vista della forza della Natura. Il nostro non era per forza un "pellegrinaggio" musicale né storico, era un viaggio di nozze e come tale l'abbiamo pensato e organizzato.


    Avanti coi commenti!
    E magari linkiamo qualche foto, appena le carichiamo su Imageshack
     
    A nordicmensch, NBnicola, Windir79 e ad altre 7 persone piace questo elemento.
  10. BlackthundeR

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    L'immagine che fa capire molte cose è quella dell'arcobaleno sul ghiacciao dell'8° giorno...e poi mi sa che mi avete convinto a recarmi a Trondheim...
     
  11. LostMetallerOnTheIsland

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    21 Settembre 2012

    Ma che GRAN FIGATA!!
    Spero di riuscire anche io a fare un viaggio simile! Sarebbe il mio sogno :love::love:
     
  12. Guardiano di Asgaard

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  13. debe

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    27 Novembre 2012

    secondo voi è meglio Oslo, Stoccolma o Helsinki per un vacanza mordi e fuggi di un weekend (3giorni)? dipende si cosa cerchi.. però intendo facendo una media divertimento-costo.. quello che ho capito dalla recensione di dreki è che Oslo è piuttosto cara...
     
  14. BlackthundeR

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    27 Novembre 2012

    Se vuoi divertirti solamente, meglio Helsinki, se vuoi attrattive culturali meglio Oslo o Stoccolma anche se in queste ultime non ci sono stato. Helsinki di sicuro è meno cara. :sisi:
     
  15. OdeToTheWitches

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    27 Novembre 2012

    Per una vacanaza del genere senza dubbio Stoccolma, che è uno spettacolo di città. Oslo ed Helsinki hanno le loro attrattive ma non sono neanche paragonabili.
     

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