Messa

mi piace molto il loro chitarrista in versione Blues.

 

In questi giorni ho The Spin in loop. La voce di Sara mi ha completamente catturato: un mix epico tra Grace Slick e Stevie Nicks, capace di trascinare, vibrare, emozionare. C'è qualcosa di magnetico e ipnotico nel suo timbro, potente, graffiante e delicata allo stesso tempo. Non sono un grande ascoltatore del genere ma le melodie sono così evocative che le etichette diventano superflue. Maestosi.

E poi... sono anche miei conprovinciali

 

Bellissimo il disco nuovo, come Close e anche di più. La durata più compatta per me è un plus. Ho ascoltato la videointervista (interessante, compilmenti), in cui dicono che si erano impuntati di fare un album di una durata da "singolo LP" e - che sia stato un'idea loro o della label - secondo me è stata vincente.

Riescono a fare una cosa non banale che è suonare dell'ottimo metal avendo però un suono che riecheggia (anche) di cose non-metal, in questo approccio (non nel suono) mi dà le stesse vibes di mandylion dei gathering: un bel disco di metal vero, ben scritto, non paraculo, in cui ci sono echi di cose "esterne" ma non tirate dentro in maniera posticcia, bensì organicamente. Bravi.

Li vidi live un paio d'anni fa in un fest locale a Cassano Magnago, purtroppo la voce era mixata cosi bassa da essere quasi inaudibile, musicisti furono comunque bravi (ed era un evento gratuito quindi non ci si lamenta ), ma mi piacerebbe rivederli in un contesto che li valorizzi al meglio.

@ador dorath: la versione con la copertina bianca l'ho vista ancora disponibile sullo shop tedesco della loro label, però non so le spese di spedizione a quanto ammontino, temo portino il prezzo totale verso lidi poco sensati. Io credo di prendere il vinile nero classico se lo trovo ad una cifra onesta, si sposa bene con la copertina standard scura.

 

Sottoscrivo ogni opinione. Se avesse contenuto Serving him al posto di Reveal saremmo stati di fronte a veramente uno dei migliori album degli ultimi 20 anni.
Spero in un concerto tutto loro in Italia a Firenze.
Il vinile bianco l'ho preso su Bandcamp alla fine, grazie. Credo che sia ancora disponibile quello blu.

 

Pensa che per me è quasi l'opposto: io li sento proprio "altro" dal metal, ogni volta che un passaggio mi rimanda a qualcosa del passato, per atmosfere o soluzioni sonore, ci rifletto e mi rendo conto che spesso sono band lontane dal metal.

Non ho più tempo per interviste e approfondimenti, per cui non ho idea di cosa ascoltino i membri della band e da dove arrivino, ma non mi sorprenderei se tra loro ci fossero amanti della darkwave, del gothic-rock, ma anche del jazz e del blues, poi ovvio il doom metal e lo stoner ci sono, ma li sento più "accessori".

Insomma, mi pare che siano una band di spessore e con personalità (difficile trovare un paragone nella scena odierna), che esprime il suo potenziale all'interno del genere (che comunque considero metal) pur avendo di fatto radici in altri generi (in questo contribuisce la voce di Sara, che spesso mi ricorda quella di Florence Welch).

Immolation in questo senso credo sia emblematica.

 

Il chitarrista studia o ha studiato jazz e blues, quindi ci sta, e sicuramente a livello di gusti / influenze / ascolti spaziano (anche) tra le cose che hai suggerito tu

 

La cantante suonava il basso nei Bottomless

 

Senzaculo?

 

Ovvio

 

anch'io ho una predilezione per Serving him, pezzone colpevolmente ignorato nei live (a favore di altri pezzoni, sia chiaro)

il nuovo disco è bellissimo, bellissimo era quello precedente e molto belli i primi due, ma ognuno diversamente dall'altro.

e sono anche contento che rientrino tutti nel perimetro del metallo, questo mi fa piacere.

sulla maglietta a 35-40 euro mi sembra di capire che continuino a essere disponibili quelle a 20, quindi tutto bene.

 

Mi è arrivato il vinile rosso trasparente di Close. Così ho il blu e il rosso.
Quello bianco di The Spin è arrivato.
Feast for water ce l'ho nero.
Mi manca Belfry, però mi pare che ci sia solo nero.
Edit: e invece no.

 

Belfry è un album di mestiere, anche se è stato realizzato all'inizio della loro carriera: di mestiere nel senso positivo. Un album con idee adolescenziali, scarno, ha tutti gli elementi che deve avere un album doom di questo tipo ed è maledettamente suonato bene, come hanno sempre fatto. Si è subito capito che sono musicisti con le palle cubiche.
Feast è già molto più ricco di soluzioni che arricchiscono ed impreziosiscono il suono: l'elettricità che trasmette è solo la porta di quello che saranno Close e The Spin con Sara che inizia a farla da padrone in alcune circostanze.
Senza considerare che, per me, tolta Immolation che ha un'aura tutta sua, Feast contiene la loro canzone migliore: The Seer. Se qualcuno mi chiedesse: "Che musica fanno i Messa?" Farei sentire questa. Ha tutto.