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Mafia e criminalità organizzata

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Elrond, 3 Novembre 2008.

  1. lalla135

    lalla135
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    6 Novembre 2008

    Finalmente ho il tempo di scrivere:).
    Ho letto un po' tutti i vostri post, e quello che in particolare qualcuno di voi ha scritto mi ha fatto riflettere...
    Essendo siciliana, il problema della mafia lo sento molto vicino, e non a caso è uno dei temi a cui tengo di più e sui quali forse mi sono maggiormente documentata da qualche anno a questa parte.
    Credo innanzitutto che il fenomeno "mafia" non possa essere percepito allo stesso modo da una persona abituata a vivere al nord o al sud d'Italia, e questo semplicemente perchè colui che vive al sud (diversamente da colui che vive al nord), per forza di cose deve quotidianamente aver a che fare col fenomeno mafioso, e da questo viene inevitabilmente influenzato, tanto che mafiosa nn è più soltanto la persona che usa la violenza o la prepotenza per ottenere rispetto e "onore", ma mafiosi (scusate se lo dico, ma lo dico) diventano anche gli atteggiamenti, i gesti, i modi di fare della gente comune... In sostanza, la mentalità stessa diventa (e quindi è) una mentalità mafiosa.
    Con ciò nn voglio dire, ad esempio, che tutti i siciliani, siccome siciliani, son mafiosi, ci mancherebbe; vorrei semplicemente sottolineare, invece, come vi sia una propensione diffusa qui in Sicilia (e parlo della Sicilia perchè è la mia terra) a considerare un favore, un regalo, ciò che invece dovrebbe essere chiesto e ottenuto per diritto (vedi per esempio le migliaia di giovani e anche meno giovani che si affidano al politico di turno per trovare lavoro, ringraziandolo a vita, quasi fossero debitori, per favore ottenuto), oppure la propensione a sottostare, senza mai ribellarsi, alla volontà di quello più forte, più potente, etc.
    C'è un sentimento di rassegnazione diffuso per cui ci si abitua quasi alle ingiustizie, e alla malavita...Del resto, le cose son sempre andate così, e poi nn esiste uno Stato, un vero Stato, che possa tutelare i miei diritti qualora vengano calpestati. Dunque, Che mi lamento a fare? Anzi se lo faccio è peggio, perchè se mi ribello, alzo la voce, e tento di far prevalere i miei diritti e la giustizia, nn solo nn vengo tutelato, ma pure vengo emarginato, escluso, considerato un "diverso".
    Così, è normale che qui la gente debba accettare un lavoro in nero (perchè questo c'è, se ti sta bene lo prendi e accetti le mie condizioni, altrimenti stai a casa e muori di fame), oppure nn lamentarsi se subisce un'ingiustizia o un torto, etc etc.
    Il rapporto mafia-politica e politica-mafia esiste, è inutile negarlo. Anzi, sinceramente mi viene ormai difficile distinguere un mafioso da un politico, e viceversa...nel senso che ormai nn mi meraviglio più se è così (ma in questo forse sono un pochetto estremista...); e aggiungo anche che: no, la mafia nn è più quella degli anni '90, non è più la mafia di Riina, Provenzano e compagnia bella...si è evoluta, e pure tanto... L'avete detto. Quindi concordo con chi diceva che adesso è più difficile da sconfiggere rispetto a un tempo, anche se... a me piace essere ottimista.
    Avete parlato della paura, dell'incapacità dell'uomo comune di avere coraggio di fronte a una situazione estrema. E' vero, siamo uomini, siamo deboli e vulnerabili, è normale che ciò avvenga. Falcone diceva che nn bisogna pretendere il coraggio da inermi cittadini, piuttosto che è necessario che lo Stato impieghi i suoi uomini migliori nella lotta alla mafia. Si, è giusto, ma non basta, perchè se questi stessi uomini vengono lasciati soli, abbandonati, non sorretti nemmeno da dei mezzi e strumenti adeguati, il loro lavoro, il loro impegno, i loro sacrifici saranno stati vani.
    E ognuno di noi ha le proprie piccole e grandi responsabilità. Possiamo scegliere (e l'importante è che scegliamo): o stiamo fermi a guardare, oppure ci mobilitiamo anche noi, nel nostro piccolo, affinchè qualcosa cambi davvero, senza rassegnarci.
    Ma perchè ciò avvenga davvero c'è bisogno innanzitutto che si sviluppi una cultura antimafiosa, ma nn solo.
    C'è ancora troppa ignoranza, troppo menefreghismo, troppa superficialità, e quasi una certa resistenza a conoscere ciò che ci è nuovo....Ed è proprio questo che deve esser cambiato. Si può fare? Certo. Forse avverrà con molta lentezza, ma dei piccoli passi avanti, anche se nn sembra, li facciamo ogni giorno. L'importante è nn smettere mai di credere che una realtà diversa è possibile... Buonanotte:).
     
    #31
  2. ShadowHorns

    ShadowHorns
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    6 Novembre 2008

    ci mancherebbe..sono cose che accadono in tutte le grandi città d'italia.
    ma non puoi negare che sia una di quelle col piu alto tasso di criminalità d'italia e la culla della piu grande organizzazione criminale (del mondo?)
    poi io ho usato le seguenti parole sin dall'inizio:

    "con tutto il rispetto per la tua città" :)

    lungi dal diffamare gli abitanti..ho solo detto che non ci abiterei mai
    mi dicessi la stessa cosa di torino mica me la prenderei!
     
    #32
    Ultima modifica di un moderatore: 6 Novembre 2008
  3. ShadowHorns

    ShadowHorns
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    6 Novembre 2008

    quello che hai detto è assolutamente vero,e mi sorprende che tu,una ragazza siciliana,faccia atto di questa cosa e per questo ti ammiro :)
    è un tipo di comportamento che ho rilevato di persona quando ho lavorato a paestum..infatti ho litigato con quasi tutti!:D
    io odio questo modo di fare,questo atteggiamento..quello sguardo di superiorità arrogante come per dire "fai il bravo se non vuoi farti male"..mi fa letteralmente salire il sangue al cervello!:x
     
    #33
  4. lalla135

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    6 Novembre 2008

    Eh... per migliorarsi bisogna innanzitutto cercare di riconoscere i propri limiti e le proprie "pecche"...:)
    Riguardo a questo discorso, se hai voglia e interesse:P, mi piacerebbe consigliarti la lettura di un libro molto bello, e pure (secondo me) veritiero di un bravissimo autore catanese (Alfio Caruso) dal titolo: Perchè non possiamo non dirci mafiosi. Credo che questo rappresenti un'ottima chiave di lettura della realtà e mentalità siciliane.
    Se lo leggi, poi dimmi cosa ne pensi:).
     
    #34
  5. The Black Goddess

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    6 Novembre 2008

    Mi sento di concordare con quanto hai scritto :) ma sai... ritengo sia ormai impossibile, a meno di un miracolo, sradicare una tale mentalità che fa (aimè) ormai parte integrante della nostra cultura.. Non riesco ad essere ottimista su questo, purtroppo.
     
    #35
  6. ShadowHorns

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    6 Novembre 2008

    sembra interessante..adesso ne ho altri due da leggere ma posso iniziare a cercarlo :)
     
    #36
  7. angusyoung

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    10 Novembre 2008

    #37
    Ultima modifica: 10 Novembre 2008
  8. oceano_di_notte

    oceano_di_notte
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    10 Novembre 2008


    ti quoto in toto! sono del sud anch'io e nonostante la mia città(foggia) abbia un discreto quantitativo di delinquenza organizzata e non(in un certo periodo abbiamo anche rivaleggiato con napoli con la poco invidiabile media di un morto al giorno!), devo dire che giù non mi è mai successo nulla di grave a parte assistere a una rapina quand'ero ragazzino. al contrario mi sono ritrovato nei guai qui su a parma o più in generale al nord, fra risse e qualcosina in più... dipende da che ambienti frequenti! le distinzioni nord-sud sono un po' inutili secondo me quando si parla di criminalità.


    per parlare di criminalità organizzata c'è un prete a napoli, di cui non ricordo il nome, che vive a stretto contatto con gli ambienti camorristici(è in lotta con loro da diverso tempo ed è stato minacciato più volte). nelle poche interviste che gli hanno fatto e nei tanti proclami che ha lanciato descrive molto bene come queste organizzazioni possano godere del favore della gente: innanzitutto offrono lavoro e stipendio a chi non ne ha. fanno da cassaintegrazione a chi è rimasto senza lavoro. forniscono assistenza medica. praticamente si sostituiscono allo stato italiano completamente assente in quelle zone. ovvio che poi il loro aiuto non è finalizzato a farti vivere meglio, ma a renderti schiavo dei loro voleri. è assai difficile ribellarsi in quelle situazioni, magari non è impossibile, ma provate a mettervi nei panni di un povero padre di famiglia, che per un aiuto ricevuto, si trova magari minacciato o riceve minacce alla sua famiglia, se osa disubbidire. non è così semplice. il crimine organizzato prospera dove c'è fame e povertà, perchè come diceva qualcuno:"la fame fa fare brutte cose".

    non sono d'accordo neanche con chi dice che davanti ad una pistola è più facile abbassare la testa. provate ad avere puntata contro una pistola e poi ditemi cosa avete provato. io l'ho avuta una pistola puntata contro. carica e pronta a sparare. ho visto in quel buco nero...
    bisogna essere forti e reagire? mah... in quelle situazioni sono tante le cose che ti passano per la testa!
    fa paura avere una pistola puntata contro, fa paura sapere che puoi morire da un momento all'altro per il capriccio di una persona.

    troppo facile dire che bisogna ribellarsi... davvero troppo... chi non è mai stato a contatto con queste cose non può davvero capire.

    quando la tua unica speranza di sopravvivere è una persona che ti mette in mano una pistola e ti dice "spara!" oppure ti mette in mano una busta di droga e ti dice "vendila e farai un sacco di soldi, quanti non ne hai mai
    visti!", le scelte sono davvero difficili.

    p.s. credete che tutte le morti di mafia o camorra siano così eclatanti come falcone e borsellino?peppino impastato? saviano è l'unico perseguitato? le morti invisibili sono tante e non si contano più perchè non fanno notizia, ma soltanto numero...
     
    #38
  9. lalla135

    lalla135
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    15 Novembre 2008

    Hai perfettamente ragione...
    Poco fa, accendendo la tv e ascoltando un tg locale, ho saputo che stamattina un imprenditore edile di Messina (appartenente alla associazione antiracket di Messina e famoso per le sue numerose denunce nei confronti della mafia), mentre era in macchina è stato raggiunto da 3 colpi di pistola, ma è riuscito a fuggire sano e salvo. E' chiaro che era un ennesimo gesto intimidatorio, perchè se volevano ammazzarlo lo ammazzavano... E sta cosa mi ha fatto pensare.
    Mi preoccupa il fatto che solo gli avvenimenti più eclatanti riescano ad essere portati all'attenzione di tutti; mi preoccupa il fatto che episodi come quello di oggi vengano percepiti, qui, quasi con indifferenza, come se fosse un qualcosa di normale; mi preoccupa il fatto che molto spesso lo Stato, in materia di mafia e giustizia, sia latitante.
    Diversi giorni fa ho partecipato a un incontro organizzato da alcuni cittadini messinesi con le scuole, ma aperto a tutti. Si doveva inaugurare una targa, posta nell'edificio della piscina comunale della città, in ricordo di Graziella Campagna, una ragazza della provincia messinese uccisa, a soli 17 anni, circa 23 anni fa dalla mafia (la sua storia è stata anche recentemente ricostruita con una fiction dalla rai).
    Evento importantissimo, questo, soprattutto per una città come Messina, nella quale si finge troppo spesso che la mafia nn esiste.
    La cosa triste però per me è stata il dover apprendere che questa targa nn solo nn l'ha fatta il comune (è stata voluta e ideata da un gruppo di cittadini) ma anche che ci son voluti 11 anni prima che si potesse arrivare a questo giorno.
    Cosa significa tutto ciò? Forse che c'è ancora troppa "negligenza", indifferenza, "disattenzione" (se proprio così la si vuol chiamare) da parte di chi invece, primo fra tutti, dovrebbe nn averne?
    Ecco dunque come da una parte nn posso che notare come si stiano facendo tanti passi avanti, e che forse anche qualcosa stia cambiando; ma dall'altra nn posso che constatare, invece, che in fondo ben poco è cambiato, e che si è ancora troppo indietro. Ma mi sa che oggi sono abbastanza pessimista... vado a studiare va:P.
     
    #39
  10. raffomaster

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    17 Novembre 2008

    "La mafia? La mafia non esiste" - Marcello Dell'Utri, condannato per Tentata estorsione verso un imprenditore, CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA, patteggiando per il processo sulle False Fatture e Frode Fiscale, dichiarando il falso, tentata estorsione.
    E, se non ricordo male, insieme a un altro personaggio (ehm... SI, proprio lui), furono giudicati i "mandanti a volto coperto" delle stragi di Capaci e Via D'Amelio. Ovviamente mi scuso se questa ultima frase non è corretta, ai fini dell'informazione s'intende :)
     
    #40
  11. Melanio Vakyas

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    17 Novembre 2008

    Ehm... non credo c'entrino molto con le stragi, dal punto di vista "pratico" e dal punto di vista "occulto". Nella lista di chi voleva morti Falcone e Borsellino c'erano tanti altri prima di loro. Forse sono "colpevoli" moralmente, come tanti italiani del resto, anche comuni

    Su una cosa ci potrei mettere quasi la mano sul fuoco: il gobbo di Notre Dame c'entra, in un modo o nell'altro...

    Non erano forse dei suoi seguaci che qualche hanno fa, andavano sbandierando con orgoglio lo slogan "Io C'entro"??? :sadic:
     
    #41
  12. raffomaster

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    17 Novembre 2008

    #42
  13. Melanio Vakyas

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    17 Novembre 2008

    Minchia! :shock:

    Ho dato un'occhiata veloce. Ma una cosa del genere passa così in sordina??? Almeno io onestamente non ne avevo mai sentito parlare di questa storia. Qualcuno ha più dettagli, magari da altre fonti??? Vorrei capire in modo approfondito 'sta cosa.
     
    #43
  14. lalla135

    lalla135
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    17 Novembre 2008

    No no, sta cosa si sapeva...
    Avevo comprato un po' di tempo fa il libro di Travaglio: "Le mille balle blu", ma nn ho mai avuto il tempo di leggerlo tutto; se ce l'hai vai a leggere direttamente la pagina 467 e seguenti. A pag 470 è riportato ciò che sostanzialmente è scritto qui: dossier su Berlusconi di Travaglio :

    Mafia (concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco)

    Indagini archiviate a Palermo su richiesta della Procura per scadenza dei termini massimi concessi per indagare.

    Bombe del 1992 e del 1993 (concorso in strage)

    Le inchieste delle Procure di Firenze e Caltanissetta sui presunti "mandanti a volto coperto" delle stragi del 1992 (Falcone e Borsellino) e del 1993 (Milano, Firenze e Roma) sono state archiviate per scadenza dei termini d'indagine. A Firenze, il 14 novembre 1998, il gip Giuseppe Soresina ha però rilevato come Berlusconi e Dell'Utri abbiano "intrattenuto rapporti non meramente episodici con i soggetti criminali cui è riferibile il programma stragista realizzato". Cioè con il clan corleonese che da vent'anni guida Cosa Nostra, con centinaia di omicidi e una mezza dozzina di stragi. Aggiunge il giudice fiorentino che esiste "una obiettiva convergenza degli interessi politici di Cosa Nostra rispetto ad alcune qualificate linee programmatiche della nuova formazione [Forza Italia]: articolo 41 bis, legislazione sui collaboratori di giustizia, recupero del garantismo processuale asseritamente trascurato dalla legislazione dei primi anni 90". Poi aggiunge che, nel corso delle indagini, addirittura "l'ipotesi iniziale [di un coinvolgimento di Berlusconi e dell'Utri nelle stragi] ha mantenuto e semmai incrementato la sua plausibilità". Ma purtroppo è scaduto "il termine massimo delle indagini preliminari" prima di poter raccogliere ulteriori elementi.

    Il gip di Caltanissetta Giovanni Battista Tona ha scritto: "Gli atti del fascicolo hanno ampiamente dimostrato la sussistenza di varie possibilità di contatto tra uomini appartenenti a Cosa Nostra ed esponenti e gruppi societari controllati in vario modo dagli odierni indagati [Berlusconi e Dell'Utri]. Ciò di per sé legittima l'ipotesi che, in considerazione del prestigio di Berlusconi e Dell'Utri, essi possano essere stati individuati dagli uomini dell'organizzazione quali eventuali nuovi interlocutori". Ma "la friabilità del quadro indiziario impone l'archiviazione".

    C'è, infine, la sentenza della Corte di Assise di Appello di Caltanissetta, che il 23 giugno 2001 ha condannato 37 boss mafiosi per la strage di Capaci: nel capitolo intitolato esplicitamente "I contatti tra Salvatore Riina e gli on. Dell'Utri e Berlusconi", si legge che è provato che la mafia intrecciò con i due "un rapporto fruttuoso quanto meno sotto il profilo economico". Talmente fruttuoso che poi, nel 1992, "il progetto politico di Cosa Nostra sul versante istituzionale mirava a realizzare nuovi equilibri e nuove alleanze con nuovi referenti della politica e dell'economia". Cioè a "indurre nella trattativa lo Stato ovvero a consentire un ricambio politico che, attraverso nuovi rapporti, assicurasse come nel passato le complicità di cui Cosa Nostra aveva beneficiato".


    Sarebbe interessante riuscire a trovare queste sentenze... ma nn ho idea di dove cercare:roll:.
     
    #44
  15. Melanio Vakyas

    Melanio Vakyas
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    Bella fregatura. Che fai?

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    18 Novembre 2008

    Molto interessente... davvero molto interessante, soprattutto i passaggi da te sottolineati, la reale chiave di lettura....

    Grazie Lalla, e grazie anche per il link. :)
     
    #45

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