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Giusto per chiarire: Massimo Fini è uno dei cosidetti fascisti no-global, che ha fondato Movimento Zero, movimento della cosiddetta "estrema destra" (estrema, come viene definita la sinistra con il termine estrema sinistra). Che critichi Berlusconi non significa sia un "comunista" in quanto anche i "fascisti" ovviamente criticano Berlusconi. Le idee riguardo al sociale, all'anti-capitalismo e il no alla globalizzazione sono simili fra i partiti cosiddetti estremi (la parola "estrema" viene usata come una sorta di terrorismo psicologico) sia di sinistra che di destra e spesso, molto spesso, come in questo caso non si capisce a quale parte appartengano.

 

Quoto Mope,con qualche correzione: Movimento Zero non è ufficialmente un movimento fascista cosi' Massimo Fini;in secondo luogo Fascismo implica Anti - Globalismo,Anti - Americanismo,Anti - Capitalismo eccetera (dunque tutti i fascisti sono automaticamente no-global e anti liberalisti).Circa il paragone politico che hai enunciato non mi pronuncio,perchè già siamo OT e contro il regolamento...continuare direttamente su questa strada porterebbe alla rovina del topic.
Chiudo

 

Ufficialmente no, non l'ho detto. Ho detto "estrema destra". Diciamo che non è un'estrema destra becera stile FN. Diciamo più culturale e umana alla Montanelli.

 

Io ho iniziato L'Eretico di Altieri. Ho letto appena una cinquantina di pagine, ma lo stile crudo e asciutto di Altieri, fatto di frasi brevi e secche e poco spazio a sproloqui descrittivi, per ora mi piace veramente molto.

 

Aspetta di cominciare anche La Furia e poi nn ti staccherai più dalla città di Magdeburgo

 

anche tu eh stesse notazioni; non è un capolavoro ma prende con una sua originalità asciutta e arida come lo fu l'Epoca. Bramo tempo per potermi aventare su FURIA, anchesso uscito in economica finalmente...

 

Io li avevo presi entrambi in un colpo solo... 5.90 € l'uno...

 

io a quel prezzo il secondo, il primo quasi un anno prima aiutato dallo sconto dipendente e soprattutto indirizzato da Krul eheh

MOpe e Flesh non vi avevo letto ieri lì sopra (flesh già una volta mi ha chiarito in non ricordo che topic); davvero complimenti per le vostre osservazioni; spesso mi scopro troppo emotivamente coinvolto al punto da non riuscire a ponderare come faccio in altri settori una riflessione.

statemi sani.

 

non ne sapevo nulla nè farò osservazioni o esternerò il mio dissenso politico da chi gravita in zone di Destra o affini(ed ai quali han già dato risposta nutrita e analitica Flash e Mope); se quoto è per un fattore interessante, l'ipotesi di un dibattito; che da ambo le parti possa esserci uno scambio dialettico e culturale..democratico?
Il problema in passato è sempre stato un enorme apporto intellettuale ed uno scarso niosamente retorico e superifciale dall'altra (un peccato se poniamo il discorso sotto un punto di vista di dialettica e crescita culturale reale); adesso, a tratti, a scanso dei grandi NOi che mangiano le coscienze e le collettivizzano pare che non dico sempre ma qualche volta emergano delle controtendenze decise a far emergere la realtà di sfumture che c'è dietro ogni divisionein blocchi ed ogni nostalgica autoillusione.

Cinderella tienici aggiornati e speriamo davvero si riesca a dibattere parlando di letteratura e col linguaggio della letteratura

So che posso dar di che lavorare ai mods con sto post ma le intenzioni skno davvero buone; ho sempre cercato compari per capire e mai nemici da ridurre al silenzio.


(PS: Dani se è troppo edita pure senza perder tempo in spiegazioni, dopo tre anni di forum saprei darmele da solo; Grazie)

 

Movimento Zero - Massimo Fini - Integrazione degli immigrati

perchè no ufficialmente lo è?

da questo articolo mi sembra di evincere un intento di apertura al dialogo ed al dibattito culturale sovrapolitico(con ovviamente la coscienza che un pensiero politico non è totalmente amovibile anche a livello inconscio, a livello di idee intendo).

Se proprio non se ne potrà discutere qui nel topico della Cultura scrivetemi anche in privato, grazie-

 

Fenicio, scusa ma non credo sia il caso di continuare qui questo discorso, che secondo me è un discorso inevitabilmente politico oltre che culturale: primo, il regolamento non lo consente; secondo, questo a mio avviso non è il topic della cultura, diversamente da quanto dici tu. Il termine cultura mi pare abbracci un ambito ben più ampio di quello che solitamente trattiamo in questo topic.

Detto ciò, più che volentieri sono disponibile a parlarne in privato, se hai piacere.

 

Cambio discorso così non si flamma e i mods non si lamentano.:P

Domenica ho finito "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano.
Sinceramente ancora non ho capito che effetto mi abbia fatto. Mi piace moltissimo lo stile narrativo dell'autore, finalmente in Italia viene pubblicato un esordiente che può definirsi realmente uno scrittore. Mi piace che riesca a rendere poetica la quitidianità, senza perdersi in inutili prolissismi né esasperando le sensazioni che derivano dal suo raccontare: la scrittura cade sulla pelle come una pioggia estiva, leggera, piacevole ma altrettanto ricca e preziosa. Sulla storia invece, bhè non so bene come esprimermi...in realtà a livello contenutistico, Paolo mantiene, confuta e conferma (forse) la sua tesi e cioè che ci sono persone che sono come i numeri primi, ovvero che per quanto si sforzino ad uscire dalla loro solitudine, ne rimarranno sempre più impigliati, aggrovigliati. Sole come i numeri primi appunto, anche se ci sono delle coppie di primi gemelli (in matematica sono due numeri primi vicini separati da un solo numero tra loro).
Però Giordano in realtà non dà soluzione...mi spiego, probabilmente è una sua scelta, cioè voler solo raccontare una storia. Però quando parlo di "soluzione" io intendo non che debba fornire una morale (giammai), quanto un perchè del tutto: perchè hai scritto questa storia? Dove volevi parare? Io ho sempre l'idea che un libro (per me) deve farmi pensare, a prescindere dal genere. Se non mi fa pensare sulla Vita a fine lettura, è stato un libro di passaggio, una piacevole (o spiacevole) parentesi letteraria. E in questo libro che comincia con un senso di vuoto che Giordano rende benissimo con la sua penna, finisce con un senso di vuoto altrettanto grande. In realtà il libro poteva finire in qualsiasi punto...ed è proprio questo che non capisco se mi piaccia o meno.
In sostanza, senza stare ad annoiarvi troppo, consiglio di leggerlo però se potete, fatevelo prestare...

 

Secondo me un discorso trattante le opinioni di uno scrittore potrebbe essere affrontato.D'altro canto non cè molto di cui discorrere.
Detto questo,per me Movimento Zero non ufficialmente non lo è.Altri però,lo considerano tale.Dunque non volevo sbilanciarmi...
Riguardo l'articolo che hai riportato:
è piuttosto normale che un anti-liberale sia contro l'imperialismo culturale e pro-tradizioni.

Ciò contro cui si batte Fini è evidentemente la presunzione occidentale (particolarmente anglo-americana e da essa esportata) che ritiene la sua dimensione democratica istituzionale,storica,culturale,migliore delle altre -bollate poi come "Incivili" eccetera-;l'imporre ciò trasgredendo la volontà degli stessi stati è ormai d'uopo.Inoltre,questo è spesso (direi sempre) un pretesto per conquistare e distruggere la terra infamata.L'iraq è un esempio.L'invasione delle Filippine è un altro

Questo è ciò che combatte Fini,a larghe linee.Puoi essere d'accordo o meno..ho solo chiarito il punto di vista del suo movimento.In particolare,se visto in questo modo il discorso sull'immigrazione segue appunto simile logica. Diversità

 

insomma si attenda l'edizione economica...

io rovistando nel bailamme ho ritrovato "il libro di sabbia" di Borges, l'avevo perso esattamente un anno fa, finalmente posso leggerlo...in quest'ultimo mese ho letto anche un libricino di Ballard, "l'isola di cemento", che ho trovato abbastanza inutile nonostante la trovata iniziale non fosse per nulla fiacca, e poi ho divorato il secondo libro di China Mieville, "la città delle navi", sperando di accattarmi il terzo il prima possibile...

 

Vorrei iniziare con lo scusarmi con Autumn e quanti altri come lei; non era mia intenzione invadere prepotentemente un topico così cheto e utile di questo forum al quale fra l'altro sono molto affezionato ormai!

Spezza però una lancia a mio favore ed è una lancia dorata FleshProjector e questo perchè concretando in azione, sviluppa il discorso come avrei desiderato.
Chiudo così: quanto importa di che parte sia davvero Mov Zero? non sono forse le idee più che le bandiere a contare?
E così ancora Mishima durante le occupazioni andò a parlare "dentro" le classi dei manifestanti per un confronto politico; andò lui da solo senza squadre, senza drappelli; uhn confronto fra menti; un confronto di idee (ed una "vera" Tradizione, Flesh lo sa meglio di me senza dubbio, una vera tradizione del Giappone assolutamente originale rispetto alla nostra Radice molteplice e diversissima).

Su questo chiodo volevo battere; del resto anche Levi Strauss, senza parlare di politica, si espresse con tro la monocultura e c'era una sua frase che mi colpì molto e che non ricordo ma il cui nocciolo era proprio questo (nulla di nuovo lo so).

Hamsun aderì al nazismo; ne parlavo due giorni fa a lavoro con un cliente; ma in cento anni ha creato agli inizi di una lunga vita un'opera che trascende il tempo e l'ideologia, l'errore; Mishima più marcatamente sappiamo quale idea abbracciò ma quel che scrisse è destinato a debordare oltre quel minuscolo contenitore; è questo il vero atto di ribellione di tanta letteratura.
Ieri notte ed oggi con questi esempi è questo che volevo sottolineare e se ho chiamato "della Cultura" questo topic è perchè il libro è un veicolo fondamentale ancora oggi.


Postilla: prima ancora di Fini e di qualsiasi movimento a livello universitario e disciplinare questa è una battaglia a più
livelli e combattuta con diversi stili dalla comparatistica internazionale almeno da dopo l'approccio positivistico di origine principalmente francese che riduceva l'ambito di comparazione veramente importante alla sola Europa(ma fortunatamente a parte certi atenei troppo orientati, è un discorso in gran parte superato); se lo scrivo è sempre e ancora per rimarcare l'intento assolutamente NON politico di questa piccola parentesi.
Grazie.