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Libri

Discussione in 'Intrattenimento' iniziata da madcap, 7 Aprile 2004.

  1. Dwight Fry

    Dwight Fry
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    Cialtrone

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    22 Dicembre 2024

    Finito di leggere “I salici” (1907) di Blackwood, bellissimo romanzo breve nel quale due tizi rimangono intrappolati su un isolotto (ricorda nulla?) nel bel mezzo del Danubio, e si accorgono che strane presenze incombono all'intorno.

    Lovecraft amava moltissimo questo romanzo e in effetti, a leggerlo, ci si accorge dell'influenza esercitata sul solitario di Providence. Una frase come questa possiede, in nuce, tutto ciò che scriverà lui:

    Per tutta la vita ho avuto la bizzarra ma netta consapevolezza che esistesse un altro mondo, non molto lontano dal nostro eppure del tutto diverso, dove cose eccezionali si succedono sensa sosta, dove immense e terribili entità operano per perseguire scopi grandiosi al confronto dei quali le questioni terrene appaiono rilevanti quanto questi granelli di polvere.

    Credo poi che tutta la parte del sottofinale, coi protagonisti in attesa che le entità si manifestino, rappresenti uno dei passaggi più angoscianti di tutta la storia della letteratura di tensione.

    Preso nell'edizione Newton con copertina rigida e carattere decisamente adatto agli ipovedenti. Un solo refuso e introduzione presa direttamente dalle parole che Lovecraft usò nel suo saggio “L'orrore sovrannaturale nella letteratura”.

    Molto consigliato: tra i romanzi di genere con più di 100 anni sulle spalle è probabilmente quello invecchiato meglio, andrebbe benissimo anche come regalo a qualche ragazzino/a appassionato di storie dell'orrore.

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  2. Aslan

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    22 Dicembre 2024

    Gran bello. Io ho questa edizione, molto curata dal pv della grafica:[​IMG]

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  3. Dwight Fry

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    Cialtrone

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    22 Dicembre 2024

    La tua edizione (di Alessandro Baldacchini) mi tentava ma la Newton dava l'opportunità di prendere 2 libri con 10 euro e volendo leggere finalmente l'Antologia di Spoon River ho deciso di prendere due piccioni con una fava.

    Edizione senz'altro migliore, la tua.
    Bellissima quell'immagine di copertina, che poi sarebbe l'originale.
    Nell'edizione Newton è presente prima dell'inizio del testo ma in copertina fa un altro effetto.

    Ora mi dedicherò ai racconti fantastici di Maupassant (nell'ottima edizione Feltrinelli).
     
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  4. Dwight Fry

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    27 Dicembre 2024

    Completata la lettura dei “Racconti dell'incubo e del mistero” di Maupassant.

    Dove siano l'incubo e il mistero in molti di questi racconti, non saprei dirlo.

    Discreta delusione.

    Ho comprato questa edizione per integrare le novelle del mio vecchio, ottimo libricino della Newton & Compton intitolato “Le Horla e altri racconti dell'orrore”. Davo per scontato che in un volume di ben 330 pagine ci fossero tutti quei racconti più molti altri, invece ho scoperto che l'apparato di note del libro in oggetto occupa più di 100 pagine e che quindi solo 200 sono destinate ai racconti.

    Manca perfino una novella fondamentale come il capolavoro “Diario di un magistrato”. Probabile che i tipi della Feltrinelli l'abbiano infilata in un'altra raccolta, forse la raccolta dei racconti neri, però dai, potevano pure metterla qua al posto di racconti inutilissimi (sotto il profilo del nero e del fantastico) come “Sogni”, “Solitudine” o “Châli”.

    Bah.

    [​IMG]
     
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  5. Vic Rattlehead

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    28 Dicembre 2024

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    Il Quinto Giorno e Limit di Franz Schatzing, oltre 1000 pagine a libro, non ce la farò mai :cry:
     
  6. Aslan

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    28 Dicembre 2024

    A natale ero dai miei e sono andato a pescarmi dalla loro libreria una raccolta di maupassant in due volumi (io nella mia non ho nulla di suo). Avevo avuto più o meno la stessa tua impressione. Ma quindi quel volume è una mossa di marketing?

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  7. Dwight Fry

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    Cialtrone

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    29 Dicembre 2024

    Quello che ho letto io?
    Ma sì, alla fine si tratta della solita raccolta (impostata con metodi arbitrari) del vasto materiale di un autore. Lo sappiamo, gente come Maupassant, Lovecraft, Poe, Doyle, Hoffman, Matheson, Dick eccetera vengono presentati in tutte le salse, coi racconti più disparati, e se il curatore non segue un criterio oggettivo o non ha buon gusto nella scelta, i risultati sono spesso deludenti.

    Confermo che nel citato libro di Maupassant ci sono racconti che nulla hanno a che fare con atmosfere d'incubo e mistero, li hanno buttati nel mucchio solo per fare numero, visto che i racconti dell'autore francese sono spesso brevi o brevissimi.
     
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  8. Carnival900

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  9. Aslan

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    29 Dicembre 2024

    Grazie. Senza cmq mettere in discussione la qualità dei racconti di per sè, era per capire se c'era un "lato oscuro" di maupassant del quale non ero a conoscenza

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  10. Dwight Fry

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    29 Dicembre 2024

    Assolutamente sì!
    Discepolo di Poe, ha scritto racconti eccellenti di orrore e follia.
    "La morta", "Diario di un magistrato" e "Le Horla" sul podio, per quanto mi riguarda.
     
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  11. Aslan

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    29 Dicembre 2024

    Grazie, controllo se li ho nella raccolta!

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  12. Evillupo

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    bestemmie e parole d'orgoglio

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    30 Dicembre 2024

    Ecco qua, sono al 30% e solo ora è nato lo stato di Israele. Ti dico le mie impressioni fin'ora. Come libro è veramente bello, non a caso è praticamente un testo universitario. Io ce l' ho in eBook alla sua decima edizione in cui sono stati messi gli aggiornamenti numerosi della storia recente, dei quali io però ho potuto apprezzare solo una introduzione in cui si afferma, molto ironicamente che il partito di Netanyahu e Hamas hanno due mappe di obiettivo identiche, la prima in cui non esiste uno stato palestinese, la seconda in cui non esiste Israele, per cui se si vuole raggiungere la soluzione dei due stati il Likud deve perdere le elezioni e Hamas deve lasciare il comando all' Autorità Palestinese. Per il resto è notevole la ricchezza metatestuale di documenti e foto, come la trascrizione della dichiarazione Balfour e le foto dei primi coloni.

    Prima di darti i miei giudizi su questa parte di storia fammi fare una premessa sui miei valori personali. Ho letto diversi testi sacri in passato, tra cui la Bibbia, mi manca ancora il Corano (di cui mi sembra tu consigliassi un' edizione Newton Compton con un buon apparato di note?). Dico solo che a prescindere dalle proprie convinzione metafisiche, per me c'è un abisso tra testi come la Bhagavadgita, o i Discorsi Brevi di Buddha, e la Bibbia. Nonostante questi siano addirittura più vecchi, c'è una metafisica che guarda all' universale, e il mito è CONSAPEVOLMENTE utilizzato in chiave simbolica. Si può non essere d'accordo con il messaggio, e io tra l'altro nemmeno ne condivido la maggioranza delle cose, ma il livello è alto. Nella Bibbia e derivati no. So che c'è una tradizione di esegesi e interpretazione disparate, ma per me è impossibile non guardare a questo testo come a quello di un popolo di pastori, fortemente dipendente dal loro contesto particolare (di pastori nomadi appunto) che è innegabilmente intrecciato con la loro situazione politica, penso alla storia di Giuseppe in Egitto che al tempo legittimava l'occupazione ebraica del territorio più ricco dell' Egitto, ma lo stesso si può dire del libro di Giosuè che spiega addirittura a quale tribù va assegnato quale territorio. Tra tutte le tradizioni e religioni possibili, i tre monoteismi partono dal più miserabile dei testi e non ne ho alcuna simpatia. Questo cappello lo faccio perché la questione della "legittima appartenenza" di quella terra è quella che mi viene in mente avendo letto questa prima parte di libro, e francamente non so rispondere. E l'altro aspetto è cosa significa essere ebrei, visto che l'obiettivo del movimento sionista è stato proprio quello di fondare uno stato ebraico, e quindi cosa significa stato ebraico? Beh anche questo è complicato. Gli ebrei sono così sparsi da così tanto che secondo me non sono nemmeno una "razza" o un' entità genetica distinguibile. Non sono una religione. Di fatto essere ebreo è un fatto magico. Sei ebreo se sei discendente dal popolo ebraico per linea materna. Puoi essere il figlio di una terza generazione di non credenti, non hai mai visto un rabbino, non appartieni a nessuna "comunità", ma se hai questa linea di sangue sei ebreo. Ecco una carrellata di fatti contraddittori e interessanti.
    -la World Zionist Organisation è stata fondata nel 1897 da tale Theodor Herzl, un ebreo viennese tutt' altro che ortodosso, e aveva come scopo la creazione di uno stato ebraico, ma ironicamente la Palestina non è stata la sua prima idea. Sono stati presi inizialmente in considerazione zone dell' Argentina e, dopo discussione con leader britannici sono state proposte anche parti del Kenya. L'obiettivo era anche condivisibile perché ben prima del nazismo gli ebrei avevano già subito parecchi pogrom in particolare nell' Europa dell' Est, il più significativo l'avevo anche trovato raccontato nel bellissimo "la Guardia Bianca" di Bulgakov ad opera del nazionalista ucraino Petljura, ma ci sono stati anche episodi notevoli di antisemitismo come il caso Dreyfus in Francia. E gli ebrei che più ne sentivano l'esigenza erano quelli meno attaccati alla tradizione religiosa, che avevano subito la delusione della mancata assimilazione col resto della società, in particolare in Russia.
    -gli ebrei ortodossi fino agli anni 20 del novecento hanno addirittura svolto attivismo anti-sionista. Se non stavano nella terra promessa è perché Dio aveva deciso così, pertanto il sionismo era giudicato eretico. Ironia della sorte, gli ebrei ortodossi passarono al sionismo dopo essere stati aggrediti dalla comunità araba preoccupata per l'immigrazione ebraica in Palestina, che così hanno ucciso e si sono inimicati quelli che politicamente erano loro alleati.
    -l'attività sionista di acquisizione di proprietà in Palestina avveniva in un misto di legalità e aggiramento delle leggi tramite prestanome, con una potentissima e riconosciuta influenza sulle alte sfere del governo britannico. Insomma è la realizzazione di quella che oggi in maniera ridicola e inappropriata viene chiamata "la sostituzione etnica" dalla destra italiana. Ma quella volta era vero e scritto su manifesti programmatici e non riguardava africani sui barconi. Con tanto di finanziamenti da parte del gruppo Rothschild per chiunque avesse bisogno di aiuto per acquisire proprietà in Palestina. Insomma, l'attività sionista assomigliava veramente a come la propaganda antisemita tedesca dipingeva l'ebreo ricco intrallazzone. Così è stato creato Israele, acquisti legittimi e no e influenze politiche. Dal punto di vista del "mercato" direi che è legittimo, politica e soldi sono parte del gioco legittimo anche attuale, dal punto di vista morale... ognuno ha la sua. Il discorso del rifugio del popolo perseguitato già lo trovo più condivisibile. Di sicuro ai miei occhi non vale la ragione storica/biblica, visto che anche anticamente il dominio ebraico è lontano e relativamente breve, più breve di quello arabo.
    -la componente prevalente del sionismo della fondazione è quella di ispirazione SOCIALISTA di Ben Gurion, e i Palestinesi infatti odiavano gli ebrei in quanto visti come invasione comunista "in their manners and ideology they were the antithesis of the norms of Arab culture, and many Arabes saw them as signifying the introduction of communism into Palestine". MegaLOL se penso al sostegno odierno alla Palestina. Molto stranamente era proprio l'ideologia socialista ebraica che in virtù della fondazione dello stato sul "lavoro ebraico" non voleva assolutamente che restasse alcun arabo a lavorare quelle terre nemmeno dopo l'acquisto.

    Ma dal lato arabo? Fun facts arabi:
    -il sentimento di unità del popolo palestinese è nato per la preoccupazione suscitata dall' immigrazione ebraica. Prima erano semplicemente arabi che vivevano lì, politicamente parte della Siria che a sua volta era una provincia ottimana, l'amministratore arabo di quelle terre stava a Damasco.
    -i palestinesi per varie ragioni non hanno mai avuto quelle terre. Il sistema che vigeva nel mondo arabo era una sorta di latifondismo, con famiglie in lotta per aumentare la propria influenza e le proprietà. Più del 70% dei territori in Palestina aveva un proprietario arabo residente altrove, in Libano o in Siria in genere, i palestinesi dal canto loro spesso non volevano nemmeno risultare nei censimenti perché così evitavano la tassazione e soprattutto di finire sotto la leva obbligatoria imposta dall' impero ottomano.
    -la "colonizzazione" britannica di quelle aree è stata il frutto di un' azione politica concertata con gli arabi. Sono stati presi accordi con la famiglia de la Mecca Husayn per fomentare ribellioni arabe che disgregassero l'impero ottomano, già da lungo decadente, togliendo di mezzo un avversario nella prima guerra mondiale, ovviamente promettendo una certa autonomia nel post guerra. Gran parte di questi accordi sono stati anche rispettati, se non altro perché l'occupazione britannica attiva di molti territori era economicamente costosa, per questo è nato il neo- colonialismo in cui è stato preferito instaurare governi arabi che però soggiacessero ad accordi particolarmente favorevoli con l'Inghilterra. In che misura questo sia moralmente deprecabile non saprei dirlo, ma ci andrei molto cauto dal fare affermazioni pesantemente anti-coloniali, magari in un' ottica marxista che vede il fenomeno come manifestazione capitalista da aborrire, per diverse ragioni. La prima è che l'autodeterminazione araba faceva nascere appena possibile movimenti pan-arabi uniti dal fervore religioso, e questo è anche il caso della Palestina nei primi anni del sionismo. La seconda è che il mondo arabo unito era già arrivato due volte alle porte di Vienna sotto l'impero appena sconfitto, e se permettete sarebbe stato veramente idiota quantomeno non esercitare un' influenza per controllarli, e questo è stato fatto in maniera piuttosto pacifica tra l'altro. Così è nata l'attuale Giordania, al tempo Trans-Giordania, per opera di un giovane Churchill all' epoca segretario agli affari coloniali. Questo è anche il compito degli affari esteri, ed è difficile formulare un giudizio morale, si tratta semplicemente di portare avanti i propri interessi, e questo lo facevano gli europei come gli arabi.
    -i britannici in Palestina simpatizzavano fortemente con gli arabi, erano le alte sfere del governo quelle fortemente influenzate dal sionismo. Inoltre le terre palestinesi non fruttavano un bel niente sotto gli arabi perché questi per motivi culturali si opponevano a qualsiasi progresso. Ad esempio continuavano ad avere aratri di legno. Gli ebrei, che in pratica erano europei, hanno portato tutte le innovazione tecniche acquisite in Europa e la produttività dei loro territori (comprati con moneta sonante dai proprietari libanesi e siriani) è aumentata del 700%, e questo ha reso sostenibile l'occupazione britannica che altrimenti sarebbe stata una nota rossa sul bilancio imperiale.

    Dulcis in fundo l' ondata ebraica definitiva in Palestina è stata quella durante il nazismo, frutto anche degli accordi tra Adolf Eichmann e il movimento sionista, che addirittura aveva allestito campi di addestramento all' immigrazione in Palestina per gli ebrei. Anche qui mega :rotfl: se penso a come è andata poi con il famoso processo ad Eichmann in Israele finito sul più famoso libro della Arendt :ops:

    Ora, che cavolo dovrei concludere sul "legittimo proprietario" di quella terra? Per quello che ho letto sulle "premesse" sono due culture che mi fanno cagare, di cui quantomeno quella israeliana era secolarizzata. In gioco sono tutti colonialisti, lo sono gli arabi, lo sono gli inglesi, lo sono gli israeliani. Col senno di poi non è andata bene ai poveri palestinesi a cui va tutta la mia simpatia in quanto sconfitti, ma per nessun'altra ragione. Poi vedrò sul seguito di cui confesso ancora la mia ignoranza, probabilmente più grande di quella di molti di voi. Una cosa che posso dire è che mai vedrò le varie rivolte autonomiste in giro per il mondo senza sospettare che siano marionette degli interessi di qualcun'altro.
    Se proprio devo dare la legittimità della terra a qualcuno... il nome Palestina è stato creato dai romani... il territorio palestinese assomiglia al Salento, che tra l'altro è la parte d'Italia più vicina geograficamente... quindi credo che i legittimi proprietari siano gli italiani... e che quella terra debba diventare parte del Salento :lookaround:
     
    #17067
    Ultima modifica: 30 Dicembre 2024
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  13. Dwight Fry

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    1 Gennaio 2025

    Tanta carne al fuoco.

    Ci rifletterò su, poi risponderò con calma.
     
  14. Dwight Fry

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    1 Gennaio 2025

    Non c'era miglior materiale da leggere, in chiusura di 2024, dei frammenti di Eraclito, il filosofo del divenire. Altro che vecchio anno / nuovo anno.

    Ciò nonostante, è proprio in periodi del genere che io riesco a mettere ordine tra letture e libri da (ri)sistemare sugli scaffali, rispettando l'ordine alfabetico e/o quello per genere. Mi ci sono dedicato il 30, e sono distrutto, visto che poi ieri ho fatto la stessa cosa coi CD.

    Il mio 2024 letterario, ad ogni buon conto, è stato una replica del 2023: 36 libri letti e 39 comprati (l'anno scorso furono 36 libri letti e 40 comprati).

    Non ci speravo, considerando il pochissimo tempo che ho avuto per dedicarmi a musica, film e libri. Ammetto anche di aver accelerato nelle ultime due settimane, grazie al periodo natalizio, con tre libri divorati in dieci giorni.

    Nel totale: 23 opere di narrativa, 12 di saggistica e 1 libro di poesie.

    @corpsegrinder jon , a te com'è andata quest'anno?
     
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  15. Dwight Fry

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    1 Gennaio 2025

    P.S.

    Inizio il 2025 con “Il ramo d'oro” di Frazier, perché solo a inizio anno posso sopportare l'idea di affrontare un volumone di 750 pagine stampate con carattere 10.

    Parliamo di un libro di antropologia che nel titolo si ispira al noto quadro di Turner, materiale che poi a sua volta ispirerà gli epic metallers Atlantean Codex per il loro “The golden bough”.
     

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