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Libri

Discussione in 'Intrattenimento' iniziata da madcap, 7 Aprile 2004.

  1. corpsegrinder jon

    corpsegrinder jon
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    5 Dicembre 2024

    Volevo segnalare che su prime reading ci stanno due libri recenti e teoricamente importanti,gratis(cosa abbastanza rara,solitamente regalano classici o roba poco interessante per me).
    Il canto del profeta di Paul Lynch(vincitore del booker price nel 2023) e Demon Copperhead di Barbara Kingslover(premio pulitzer per la narrativa nello stesso anno).
    Ovviamente ne ho approfittato e saranno tra le prossime letture.
    Nel frattempo ho finito Ruggine Americana di Philipp Meyer,era in lista da tempo e non mi ha deluso.
    Provincia americana,sogni,stenti,circostanze sbagliate..scritto davvero bene,tra l'altro e' un esordio.
    Peccato solo per il finale un po' così,mi e' sembrato raffazzonato e leggerino,non potente come il resto della storia.
     
  2. Evillupo

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    5 Dicembre 2024

    Vi chiederei una cosa piuttosto difficile da trovare al giorno d'oggi. Conoscete un libro che spieghi bene la situazione Israelo-palestinese? Oggi è molto difficile trovare qualcosa che non sia propaganda, da entrambi i versanti, e mi piacerebbe un libro che più che dirmi chi è il cattivo sia quanto più possibile accurato. Più che la situazione attuale mi piacerebbe anche un contesto storico decente.
     
  3. Dwight Fry

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    9 Dicembre 2024

    Mai comprato testi specifici sull'argomento, sorry.
    Preferisco leggerne in libri di Storia contemporanea, poiché ritrovo il conflitto in oggetto all'interno di un continuum e quindi in una prospettiva molto ampia. Di recente mi è capitato con un volume (il #30) della collana diretta da Barbero e pubblicata dal Corriere alcuni anni fa.

    [​IMG]

    L'autore del capitolo, lungo circa 25 pagine, è Marco Allegra, il quale gode di buona fama per il "distacco" col quale si esprime; per esempio la recensione di un suo libro sui palestinesi (che personalmente non ho letto ma che, mi pare di capire, inquadra ed espone comunque tutti i temi caldi del conflitto) si chiude proprio con la frase:
    un lavoro che è comunque assai valido e merita di essere segnalato rispetto a tanto materiale scadente e fazioso pubblicato sovente sul conflitto israelo-palestinese.
    Nel medesimo volume è segnalato, per chi mastica l'inglese, questo libro di Charles Smith:
    https://www.amazon.it/Palestine-Arab-Israeli-Conflict-Charles-Smith/dp/1319028055
    che però è un librone di 600 pagine. Molto dettagliato e, da quel che leggo, equilibrato.
    Poi intendiamoci, è quasi impossibile parlare di questo argomento senza dare l'impressione di voler formulare giudizi: nel corso del conflitto si sono verificati eventi e situazioni le cui responsabilità ricadono su determinati soggetti e, assegnandole, anche lo storico più super partes rischia di sembrare schierato.
     
  4. Dwight Fry

    Dwight Fry
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    Cialtrone

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    9 Dicembre 2024

    Finito di leggere “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” di Gadda.

    È stata una sfida con me stesso perché questa fusione di alto e basso, di termini aulici e di dialetti vari (romanesco, ciociaro, molisano, napoletano, siciliano, veneto... per non parlare delle altre lingue, morte e vive: greco, tedesco, inglese, francese, latino...) a me non entusiasma per nulla.

    Quasi impossibile star dietro a tutto, poi quando Gadda si concentra sulle descrizioni addio, parte per la tangente. Per dire: arriva un treno? Quattro pagine per descrivere l'arrivo del treno. Si parla di un luogo in cui c'è un quadro? Sei pagine con la cronistoria del luogo e la descrizione del quadro.

    Per carità, la scena in cui Gadda descrive il modo in cui il commissario immagina che sia avvenuto il delitto è entusiasmante, in pratica cinema su carta, e tutti gli sfottò di un ex fascista nei riguardi del duce sono spassosissimi, ma la tentazione di saltare pagine intere è talvolta pressante.

    L'Io frammentato dello scrittore al servizio della letteratura barocca? La vita come groviglio inestricabile e gnoseologicamente inconoscibile? Sì, ok, ma sono riflessioni da critico. Io sono un lettore e dico che ho fatto una fatica boia ad arrivare a pagina 270.

    In più Gadda scrive un poliziesco con l'idea di risolvere il caso più in là, in un secondo volume, che però
    non verrà mai scritto.
    Risultato? Non si sa chi cazzo ha ucciso la povera Liliana.
    Una fregatura.

    Uno di quei romanzi che definiresti “interessanti” per via delle peculiarità stilistiche ma che in definitiva consiglieresti a pochissimi lettori.

    Posso tornare ora alla lettura, lasciata in sospeso, dell'Antologia di Spoon River.
     
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  5. Evillupo

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    9 Dicembre 2024

    Ti ringrazio comunque che non mi aspettavo niente di meno di un librone per una cosa del genere.
    Per carità di Dio non sto dicendo che non si possa formulare un giudizio su dei soggetti, penso tu possa capire a cosa mi riferisco parlando di libri "non-propaganda". Però sai in tanti anni di conflitto, presidenti diversi, un' organizzazione che difende i palestinesi che però ha un forte lato religioso e metodi terroristici, un contesto di paesi limitrofi complesso anche quello... Sinceramente non ho voglia di leggermi un libro di 200 pagine in cui mi fanno descrizioni strappalacrime dei bombardamenti o degli attentati per farmi parteggiare
     
  6. corpsegrinder jon

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    10 Dicembre 2024

    Letto anche io poco tempo fa,non avrei saputo usare parole migliori.
    Pesante,difficile,per pochi come hai detto.
    Nel frattempo io ho letto Caos Calmo di Veronesi,probabilmente il suo lavoro più famoso.
    Il colibrì,che e' l'altro suo libro che conosco,mi era piaciuto decisamente di più.
    Non saprei,mi vien da dire pretenzioso,come se si spacciasse per un lavoro di qualità e di alto livello ma effettivamente non lo e'.
    Però ha vinto premi,quindi ovviamente sbaglio io.
    O forse mi ha annoiato il fatto che più o meno ripete uno schema,protagonista facoltoso,tragedie,situazioni angoscianti,prenderla come viene e con filosofia..lo stesso ne Il colibrì,che e' uscito dopo ma l'ho letto prima,quindi la penso così
     
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  7. Vic Rattlehead

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    Bulletto da tastiera!

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    10 Dicembre 2024

    Nonostante abbia decine di libri che aspettano di essere letti ne ho preso un altro, l'ispiratore di Soylent Green e cioè Largo!Largo! Di Harry Harrison, magari è la volta buona che rimetto in moto la voglia di lettura.
     
  8. Quintus Horatius

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    11 Dicembre 2024

    I cataloghi de Il Mulino e Laterza contengono parecchi titoli utili al fine di orientarsi nel ginepraio del conflitto. A mio parere, converrebbe di più separare le diverse fasi -ad esempio la nascita dello stato di Israele, le guerre arabo-israeliane etc.- e dedicare a ciascuna di esse una lettura, non per forza esaustiva o corposissima, per poi ricostruire il quadro generale.
    Impossibile, comunque, pretendere l'imparzialità da un punto di vista storico, in quanto la scelta stessa del metodo storiografico da adottare condizionerà la ricerca e, in buona misura, il risultato.
    Ben venga la parzialità: se gli approcci metodologici difformi non si fossero conquistati uno spazio, ci toccherebbe sopportare ancora la lezione borghese della storia fatta dai grandi uomini, oggi francamente intollerabile.

    In merito a Gadda, nella buona -si legga come "quella che io ritengo buona"- letteratura, soggetto e sviluppo fungono da pretesti per altro. Dopodiché, legittimo annoiarsi o rimanere delusi dalla lettura.
     
  9. Evillupo

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    bestemmie e parole d'orgoglio

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    11 Dicembre 2024

    Dai avete capito cosa intendevo. Ho cominciato il libro in inglese di 700 pagine di Charles Smith comunque.
     
  10. Eclipsed

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    Il solito porco

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    12 Dicembre 2024

    Questa estate ho letto Il Giallo di Villa Nebbia, giallo carino di Carboni.
    Mi piacevano i capitoli cortissimi, il clima, capivo che non era certo un capolavoro, ma mi aveva tenuto compagnia.
    Mi ero però detto "Bón, Carboni non fa per me, voglio di più. Più sangue."
    Ed eccomi che per errore ho comprato -addirittura- Il Mistero di Villa Lamento.
    È stato migliore del precedente, sempre un giallo, sempre apprezzabili i capitoli corti; per uno come me che non riesce a dedicare il giusto tempo alla lettura è una buona formula per scegliere dove interrompere.

    La cosa che ho apprezzato di più di entrambi i libri è la scelta di collocarli negli anni 60-70. Senza modernità, tecnologia ecc.
    Un mondo che ho visto forse da bambino, ma che ho sempre apprezzato perché rende necessario al protagonista il doversi spostare, cercare attraverso i libri in biblioteca, cercare un telefono fisso...
     
  11. Dwight Fry

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    14 Dicembre 2024

    Solo invidia per il tuo inglese, allora.
    Passa da qui quando termini il libro, mi interessano molto le tue impressioni.

    Sì, beh, fin lì ci arriviamo pure io e il sodale Corpsegrinder Jon.
    Pur non essendo particolarmente dotti non è che ignoriamo i meccanismi letterari di base. Il fatto che soggetto e sviluppo fungono da pretesti per arrivare a dire altro non è certo il problema che io e altri solleviamo quando si parla del romanzo di Gadda: anzi, ben venga una cosa del genere.
    È il modo in cui arriva a dire altro, il problema.
    Dopodiché, legittimo che qualcuno ci si diverta o rimanga estasiato dalla lettura [semicit.]
     
  12. Dwight Fry

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    14 Dicembre 2024

    Terminata l'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, raccolta di poesie-epitaffi incentrate su oltre 200 personaggi immaginari (beh, mica tanto immaginari...). In pratica è la descrizione di un microcosmo tipico della vecchia realtà rurale americana.

    Masters è bravissimo a universalizzare i temi ma certe storie, così calate nella realtà post-Guerra civile americana, le ho sentite lontanissime. Altre invece mi hanno preso parecchio, infatti la matita ha accarezzato più fogli.

    Le 9 canzoni che compongono l'album “Non al denaro non all'amore né al cielo” di De Andrè si ispirano (alcune più e altre meno, a leggere i testi, ma ufficialmente tutte) a 9 poesie presenti nella raccolta di Masters; c'è anche quella che ho amato di più, “Dippold l'ottico”, che nel disco di Faber diventa semplicemente “Un ottico”, pezzo progressivo che se da un lato è perfettamente calato nei suoi tempi, dall'altro sembra anticipare certe cose dei CSI di Ferretti.

    La mia preferita rimane comunque la coraggiosa “Un blasfemo”, tratta dall'epitaffio di Wendell P. Bloyd che però indica in un infermiere cattolico, e non in “due guardie bigotte”, il suo assassino.
     
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  13. Aslan

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    14 Dicembre 2024

    Bello il libro e bellissimo pure l'album, il mio preferito al pari con tutti morimmo a stento

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  14. Quintus Horatius

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    15 Dicembre 2024

    Io non sottintendevo nulla del genere e se le mie parole hanno suscitato quell'impressione, mi dispiace.
    In realtà, mi riallacciavo fugacemente al nostro confronto di qualche tempo fa.
     
  15. Dwight Fry

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    22 Dicembre 2024

    Ok, il tono del messaggio è apparso più serio di quanto auspicassi.

    Riformulo:
    non conosco a menadito l'universo tecnico-stilistico di Gadda e (paradossalmente) potrei aver colto solo in parte la complessità del suo romanzo, ma il percorso attraverso il quale, nel “Pasticciaccio”, giunge a dire altro (e questo altro è quasi palpabile) risulta fin troppo tortuoso agli occhi di un semplice lettore, quand'anche possieda un minimo di dimestichezza con altri libri/autori che utilizzano strade secondarie e zigzaganti.
     

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