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Libri

Discussione in 'Intrattenimento' iniziata da madcap, 7 Aprile 2004.

  1. sebek

    sebek
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    Chiamatemi Ismaele

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    9 Giugno 2021

    È bellissimo Cecità ed è anche molto leggibile. Uno stile di scrittura fluido, che ho apprezzato. Potrebbe essere tranquillamente una lettura da ombrellone, per come scorre.
     
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  2. Aslan

    Aslan
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    9 Giugno 2021

    C'è una trilogia di tim severin. Son passati anni ma mi aveva fatto cacare, forse non ho nemmeno letto il terzo.
    Oppure il film pathfinder
     
  3. Vittorio

    Vittorio
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    Poi vediamo.
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    9 Giugno 2021

    Pathfinder :facepalm:
     
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  4. corpsegrinder jon

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    9 Giugno 2021

    Finito Gli ultimi giorni dei nostri padri,romanzo d'esordio di Joel Dicker..mi avevano parlato bene del suo bestseller La verità sul caso Harry Quebert,così avendo trovato questo ho voluto provare.
    Non parte benissimo,la storia,personaggi,la prosa,tutto mi e' sembrato un pò banale..ma dopo un pò inizia a crescere e si fa anche più crudo come un romanzo di guerra deve essere,in generale promosso:D
     
  5. Aslan

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    9 Giugno 2021

    Quando fa la trappola con la buca e le punte x farci cadere i vichinghi e invece ci cadono dentro i suoi amici mi ha fatto morire....doveva essere un momento drammatico
     
  6. Lorerock

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    Bianco Che Abbraccia Il Nero

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    11 Giugno 2021

    :beer:
     
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  7. The Transgressor

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    Crimson King

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    12 Giugno 2021

    Sono finalmente riuscito a leggere - e finire - il mitico Le Perizie, ovvero The Recognitions, di William Gaddis, opera monumentale - circa 1660 pagine - del 1955 che fa da snodo centrale, nella letteratura americana, tra la cosiddetta epoca moderna e postmoderna. Da pynchoniano, dovevo leggerla perché il giovane Pynchon ha attinto da Gaddis (anche se, a differenza di tutti gli altri scrittori venuti dopo, non ha mai dichiarato di essersi ispirato a Gaddis o di apprezzarlo), soprattutto da questo romanzo, e in generale The Recognitions è stato letteralmente saccheggiato dalla gran parte degli scrittori venuti dopo. Il perché è presto detto: per la letteratura “di ricerca” americana questo, dopo Faulkner e prima di Pynchon, è un romanzo “bomba” che cambia completamente la letteratura americana e contemporanea in generale.

    Su questo romanzo ho letto e sentito di tutto: impossibile, difficilissimo...ehm ni. L’opera è chiaramente molto complessa, soprattutto molto lunga, richiede attenzione e dedizione, se si vuole andare a fondo di tutte le citazioni e i rimandi richiede tempo e fatica (ma la cosa bella è che...si possono sorvolare e il testo si comprende lo stesso, sarebbe preferibile conoscere il “ramo d’oro” di Frazer e la sociologia di Max Weber ma anche senza è uguale), tenere un “registro” dei personaggi e loro “apparizioni” aiuterebbe (tipo io francamente, il compagno di corso di Wyatt me l’ero proprio cacciato via di mente quando di tanto in tanto riappare), ma come esperienza lettore non arriva alla difficoltà che richiede un Gravity’s Rainbow di Pynchon, né soprattutto Ulysses di Joyce (non cito Finnegans Wake, perché ogni romanzo è una passeggiata a confronto), è però molto più difficile di DeLillo o di Wallace. Questo per darvi idea di cosa aspettarvi (sono comunque indicative, perché conta più che l'intrinseca complessità quanto il romanzo "risuoni" nel lettore perché se siamo sullo zero la lettura, facile o difficile il libro, sarà comunque impossibile).

    Per quanto mi riguarda è stata una lettura molto interessante, ci sono momenti eccezionali, specie le lunghe feste newyorkesi condite di dialoghi strepitosi (ed è proprio sugli scambi di dialoghi che si specializza lo stile di Gaddis, come emerge nel successivo e sperimentale JR), i quali riescono a restituire perfettamente il caos misto al vuoto totale in cui versa(va) la borghesia intellettuale americana e il mondo velleitario dell’arte e dell’artista nella società capitalistica. Il tema base del romanzo è piuttosto interessante: il falso nell’arte, nella società (anche nella e della religione), nella vita (l’io e l’individualità); potremmo dire in un certo senso una riflessione che anticipa quella filosofica sui simulacri. Difatti, una parte del romanzo è in un certo senso un rifacimento del Faust di Goethe (come sul piano religioso sarebbe il rifacimento delle Clementine recognitions). Un mucchio di personaggi, due - tre che potremmo dire centrali, una marea di vicende che si intrecciano, alcune parti decisamente esilaranti, altre più ardite dal punto di vista stilistico e strutturale, un ritratto caustico e amaro dell’america di quegli anni; la tragedia che si tramuta in farsa anche se resta quel senso della perdita, quella sofferenza tipica dell'artista nel periodo moderno.
    Insomma, questo è un grande romanzo e sia dal punto di vista storico sia della qualità artistico/letteraria intrinseca si merita il massimo ed è di sicuro un capolavoro ma...per quanto abbia apprezzato, non è riuscito a coinvolgermi sia sul piano trama/personaggi/invenzioni sia su quello di riflessione intellettuale quanto hanno fatto e fanno i romanzi di Pynchon. Almeno ad una prima lettura (e per ora probabilmente lo metterei un po' dietro come preferenza anche rispetto agli scrittori venuti dopo, ma nel tempo l'opinione potrebbe cambiare e il romanzo crescere nella graduatoria di apprezzamento, che è comunque molto alta).

    Dunque, ve lo consiglio se vi interessa il tema e i romanzi “monstre” (“massimalisti” come vengono chiamati dalla critica), se vi piace questo tipo di letteratura, se siete interessati alla storia della letteratura contemporanea (questo è un romanzo importantissimo) e americana in particolare, se apprezzate (soprattutto il primo) Pynchon (o se avete amato il Wallace di IJ e volete risalire alla “fonte prima”), ma questo non garantisce l'apprezzamento di questo romanzo, può anzi essere fuorviante poiché, al di là di determinate caratteristiche del romanzo di Gaddis che possiamo senza dubbio riscontrare in Pynchon sono due autori sostanzialmente diversi.
     
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  8. The Transgressor

    The Transgressor
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    Crimson King

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    12 Giugno 2021

    Ho dimenticato la nota dolente: il romanzo fu portato in Italia anche abbastanza presto, mi pare il 1967, poi ristampato nel 2000 da Mondadori. Purtroppo è introvabile (no non come Mason & Dixon, peggio e se si trova costa troppo), quindi l'unica cosa è prenderlo in biblioteca (o se trovate delle copie ebook "in giro").
    Era esaurito anche in USA ed è stato ristampato proprio recentemente, mi pare 2020. Mi auguro prima o poi accada anche qui (come con tutta l'opera di Gaddis), anche se ho veramente pochissime speranze. Come ho pochissime speranze di vedere in Italia alcuni autori e romanzi che vorrei leggere ma che non sono mai stati tradotti.
     
  9. sebek

    sebek
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    Chiamatemi Ismaele

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    12 Giugno 2021

    vale la pena leggere murakami? che cosa? kafka sulla spiaggia?
     
  10. RIP

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    12 Giugno 2021

    Io di Murakami lessi 1Q84 e mi piacque molto. Storia d'amore, thriller, fantasy? Boh, c'e' un po di tutto. Onirico, malinconico, a tratti angosciante..

    Ho da poco preso Norwegian Wood. Kafka sulla Spiaggia invece e' nella mia wishlist.
     
  11. corpsegrinder jon

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    12 Giugno 2021

    Non posso darti grandi consigli perchè ne ho letti solo 3,però mi sono piaciuti tutti(Norwegian wood,A sud del confine..,La ragazza dello sputnik)..magari puoi andare con Norwegian Wood che e' tra i più famosi e ripeto e' davvero bello:D
     
  12. sebek

    sebek
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    Chiamatemi Ismaele

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    12 Giugno 2021

    grazie dei pareri, ma non sono sicuro che sia qualcosa che ho voglia di leggere, almeno non adesso.

    sto valutando kent haruf e trilogia della pianura, credo sia più nelle mie corde.
     
  13. corpsegrinder jon

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    13 Giugno 2021

    Ci sta di rimandare,basta che non lo fai perchè ti da la sensazione di essere roba per ragazzini..anche io,come molti,partivo prevenuto ma per fortuna mi sono deciso:D
    Sicuramente anche La trilogia della pianura e' una lettura super consigliata..
     
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  14. corpsegrinder jon

    corpsegrinder jon
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    25 Giugno 2021

    Finito di leggere Le mille luci di New York di Jay McInerney.
    Ha la particolarità di essere scritto in seconda persona,non credo di aver mai letto altro in questo stile..all'inizio sembrava una cosa un pò stucchevole,invece ci sta davvero bene.
    La storia può sembrare banale,30enne in carriera,droghe,problemi,inevitabile caduta verso una totale confusione o meglio il nulla..ma lo scrittore ha marce in più nel raccontare e nel trasmettere e la rende indimenticabile.
     
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  15. giova

    giova
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    25 Giugno 2021

    Se una notte di inverno un viaggiatore di Calvino :zizizi:
     
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