La vostra discoteca: Digital Download Edition

Io per sbaglio un disco degli u2. Dico per sbaglio perché nello scorrere sui titoli l'ho acquistato.
Poi avevo fatto l'offerta libera ai tempi dell'uscita di In rainbows dei radiohead (poi ho preso pure il super cofanetto con vinile e CD).
E un singolo id un gruppo di cui non ricordo il nome.. Roba indie credo..

 

Mai avuto uno. Adesso, poi, che mi sono messo alla ricerca di vinili...

 

Uno solo su qualche migliaio ...
E solo perché il cd è introvabile (sempre che l'abbiano fatto)
e volevo almeno il flac...

Questo...

 

Credimi tu quando ti dico che sono abbastanza testardo e abitudinario da troncare di netto in caso la faccenda assumesse contorni che non mi piacciono. L'ho già fatto con altri hobbies a cui tenevo tantissimo, e non me ne sono mai pentito. Per quel che mi riguarda la mia passione per la musica è legata a doppio filo con il concetto di supporto fisico: tolto quello, mi azzoppi. E se devo andare avanti zoppo, piuttosto mi fermo, accontentandomi della marea di roba pubblicata in passato e che non ho avuto fisicamente il tempo di scoprire.
In ogni caso dubito che il CD sparirà del tutto, visto che pure abomini come le cassette vengono ancora venduti. Sicuramente diventerà una faccenda da tirature limitate, ma per sparire del tutto si dovrà attendere che io e tanti altri come me tiriamo le cuoia. Ripeto, esistono ancora le musicassette.

 

Su Bandcamp c'è lo streaming illimitato quando supporti direttamente l'etichetta o l'artista.
Le cose infatti c'entrano, dipende dal punto di vista e da cosa tieni conto, se per esempio si tiene conto solo di un aspetto, ovvero di quanta musica puoi ascoltare, allora si va di Youtube o di Spotify, se invece, come faccio io, si tiene conto anche del fatto che un artista misconosciuto comunque ci ha messo del lavoro e dell'impegno nel produrre la propria musica, dal mio punto di vista mi sembra giusto premiarlo direttamente anche con poco, acquistando i file, cosa che non succede con Spotify. Questo ovviamente quando non esistono supporti fisici a disposizione. Infatti il discorso per me non vale per i grandi gruppi come Savatage o Megadeth ad esempio, lì vado di CD e poi lo converto in formato FLAC per il mio lettore multimediale.
Lo streaming poi per me è pure peggio del file, sia per la qualità del suono (il lettore che utilizzo infatti fa uso della tecnologia Hi-Res Audio) che per il fatto che mi piace l'idea di possedere qualcosa di un artista che supporto.

 

Quello che dici è vero nel caso del CD ma il mercato del vinile sta vivendo un trend opposto, le vendite sono in crescita ormai da 15 anni così come la percentuale di vinili sul totale delle uscite in formato fisico. Se il formato fisico sta diventando sempre meno comune e sempre più questione da collezionisti, allora il vinile è il formato da nerd collezionista per eccellenza, visto che si porta dietro tutta una serie di rituali e la percezione di acquistare un prodotto premium spesso per pochi soldi in più rispetto al CD. La preoccupazione in quel mercato non è la chiusura degli impianti, ma il fatto che quelli esistenti ormai NON BASTANO per soddisfare la domanda mondiale, tanto per capirci.

'Devastating' Fire Threatens Worldwide Vinyl Record Production

E' un mercato che ho studiato di recente perché con dei miei colleghi di università per un esame ho preparato un business plan per l'apertura di un impianto per la stampa di vinili. Sarebbe anche profittevole, i competitor sono pochi, ma nessuno lo fa perché i costi d'avvio (soprattutto legati all'acquisto delle presse e di altri macchinari) sono qualcosa di esorbitante

 

Magari si possono ammortizzare con il tempo
È vero che in Italia c'è solo un'impresa che stampa ancora i vinili?

 

Sì, chiaro, avevamo stimato un risultato netto positivo al termine del terzo anno di attività. Il punto è che servono quasi 200.000€ per partire (140k solo per due presse) e una banca di sicuro non te li dà per intero, buona pratica sarebbe avere metà equity e metà debt quindi parliamo comunque di centomila euro da appoggiare in prima persona, non è poco Se parliamo di stampa vera e propria ce ne sono due in Italia comunque:

Vinyl Pressing Plant companies from Italy

 

Sempre pochissimi, un ex collega mi diceva che ce n'era uno solo in Italia e che praticamente faceva come gli pareva, infatti mi disse che lui doveva far stampare dei vinili di colore rosso, e loro invece li hanno stampati in rosa

Comunque sì sono un bel po' di soldini, un po' troppi

 

Sono sempre stato un feticista del supporto fisico tanto da spingermi, per alcuni album/band ad acquistare anche più di una copia dello stesso titolo arrivando in alcuni casi al limite del ridicolo. In questi ultimi anni, grosso modo da quando ho smesso di frequentare assiduamente il forum di tm, ho fatto acquisti veramente sporadici favorendo solamente quei pochi artisti che seguo da eoni e di cui mi fido ciecamente. Ammettiamolo, è bello ed appagante sfoggiare la propria collezione in salotto, catalogarla in modo maniacale al limite dell'autistico e ricevere insulti (devo dire ampiamente giustificati) dalla morosa per tutto ciò. Ma è bella anche l'attesa, aspettare con ansia l'arrivo del pacchetto ordinato dai vari mailorder, scartarlo (di questi tempi c'è chi lo fa con guanti e mascherina) sperando che tutti i dentini siano intatti e che non ci sia qualche altra fregatura. Tutto molto bello, anche il poter leggere da libretto i testi scritti in un idioma del quale non comprendi nemmeno una parola. Ma quando all'alba dei 1000+ CD, vinili, Blu-ray ecc inizi a chiederti "e adesso dove caspita lo infilo questo?" forse è arrivato il momento di pensare a qualcosa di alternativo che non sia un'appartamento più ampio. E qui la musica liquida ha un senso. Poter controllare tramite smartphone/tablet o addirittura con controlli vocali un formato lossless semplicemente spanparanzato sul divano è il mio sogno e prima o poi ci arriverò. Mi manca solo il tempo per riversare tutta la mia collezione su hard disk oppure avere il coraggio di affidarmi a servizi streaming di qualità altrimenti l'avrei già fatto da tempo. È un ascolto differente rispetto al rito analogico del vinile ma se dobbiamo analizzare l'aspetto puramente audiofilo (discutibili o meno come jitter, hi-res ecc), pratico e perché no ecologico non credo ci siano dubbi. Sono d'accordo che il supporto fisico non sparirà nell'immediato e ci vorrà del tempo ma resterà una nicchia. In fin dei conti un CD è un modo nemmeno tanto elegante per confezionare un file digitale ..

 

Il segreto è non avere la fidanzata

 

Il concetto di "molti più guadagni all'artista" mi va benissimo, ero sensibile alla questione già negli anni '90 (ho speso i miei soldi per supportare la causa, dando credito a gente che imponeva un tetto al costo dei CD), ma si deve parlare comunque di musica fisica, per quanto mi riguarda. Lascio la musica liquida alle nuove generazioni e a quelli della mia età che hanno consentito tutto ciò.
Se devo ricevere musica in modalità 2.0, allora anche il mio supporto diventa 2.0.

Ammettiamo che scompaia il formato fisico: non scompariranno mica YouTube o Spotify. Io continuerei ad ascoltare la musica attraverso le centinaia di album che possiedo e per le cose più nuove mi rivolgerei allo streaming.
La qualità audio è inferiore? Pazienza. Se devo spendere soldi per una qualità audio migliore voglio il CD, i tempi d'attesa, affacciarmi dalla finestra per vedere se sta passando il postino, distruggere la busta di carta, litigare col cellophane del CD che non viene via, maledire le unghie corte, guardare il booklet, la copertina stampata, leggere i credits, i ringraziamenti a gente che non conosco, osservare il vano CD che si apre, benedire i secondi che intercorrono tra il play e l'avvio della musica, eccetera.

Testimonianza preziosa ed eloquente.

@Vic Rattlehead , problema risolto: cancella l'account ed è fatta.
Ci rileggiamo quando sarai ricco.