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Iron Maiden

Discussione in 'Heavy Metal' iniziata da Daniele "dani66" D'Adamo, 22 Settembre 2011.

  1. damagedone

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    11 Maggio 2020

    Non dimentichiamo l’outro
     
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  2. Tarotman

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    11 Maggio 2020

    Seventh son non ha riempitivi, tutti i pezzi starebbero in piedi da soli su un disco qualsiasi del catalogo. L'unico pezzo un po' diverso è can I play, per il mood, ma è comunque un signor singolo.

    Su the prophecy, quando I Maiden si lanciano su composizioni Dalla struttura atipica non sempre riescono a mettere a fuoco il tutto. Qui però non manca niente: riff medievale, andatura epica, testo visionario, coda di chitarre acustiche. Che volete di più? :) cioè, se la paragono a una man of sorrows, eyes of a stranger o the apparition... parliamone.
     
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  3. Tarotman

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    11 Maggio 2020

    Resta inteso che può non piacere, ci mancherebbe :) però se guardo gli elementi oggettivi del pezzo c'è tanta carne al fuoco e cotta piuttosto bene
     
  4. The Eternal Wayfarer

    The Eternal Wayfarer
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    11 Maggio 2020

    No dai non esageriamo, Don't look to the eyes of a stranger è uno dei 2 pezzi peggiori dei Maiden.
    (L'altro è The angel and the gambler versione album, una roba aberrante, dieci minuti di NIENTE... segue The apparition che almeno ha la """decenza""" di durare 3 minuti).
    Non è nemmeno degno di essere chiamato riempitivo perché non riempe nulla, anzi crea un buco. Meriterebbe di essere cancellata dai loro archivi già solo per l'intro coi violini OSCENO che le vale di default un 4 in pagella, se ci aggiungiamo la parte centrale, gli assoli veramente svogliati e la disgustosa prestazione vocale (che è un po' una costante del disco in realtà, unica eccezione Futureal) c'è da piangere sangue. Ma in generale penso sia uno dei pezzi più orribili del metal, non ha veramente nulla al suo interno, la struttura è demenziale (perché quel break arpeggiato?!) e anche il riff "meno peggio" (quello che parte appena prima degli assoli) è davvero di una banalità disarmante. Voglio dire, anche in No Prayer e Fear e X Factor ci sono canzoni brutte, ma almeno hanno la struttura di una canzone, questa sembra una parodia, io davvero mi chiedo cosa sia venuto in mente a Steve mentre la scriveva. Magari era depresso perché ormai Lauren era adolescente e la babysitter non serviva più, boh. Tra l'altro questa porcheria è dedicata a lei, io sarei scappato di casa e avrei cambiato cognome. "Ma tu mica sei Lauren Harris?" "Harris? Io? No no, io mi chiamo Di'Anno"
    Ai tempi di The Book of Souls Bruce ha detto che se anche registrassero letteralmente un'ora di rutti e scoregge la gente comprerebbe lo stesso l'album e andrebbe ai concerti (affermazione di un'onestà intellettuale lodevole e su cui varrebbe la pena riflettere), ecco, se durante le sessions di Virtual XI si fossero ubriacati e avessero suonato 8 minuti di blues scordato e fuori tempo lo ascolterei molto più volentieri.
    E questi hanno pure avuto il coraggio di portarla in tour, anche se se la sono tolta subito dai piedi. Veramente, io a Blaze voglio anche umanamente bene e aborro l'idea che il fallimento di quei due dischi sia esclusivamente colpa sua... ma ha meritato il licenziamento solo per come ha cantato su Virtual XI e sulle ultime due in particolare.

    Ok, finita la mia arringa contro Eyes of a stranger (ma se volete ricomincio con The angel and the gambler, Virtual è uno dei miei argomenti di ludibrio preferiti, detesto quel disco... non è nemmeno schifo, Fear mi fa schifo, con Virtual è proprio odio) :lookaround: passiamo alle altre due.


    The Man of Sorrows è uno dei pezzi migliori di The Book of Souls a mio parere, e trovo che sia un tentativo interessante di uscire un po' dai loro soliti schemi, soprattutto l'intro e la coda strumentale sono veramente deliziose... e a differenza di altri tentativi che hanno fatto (nel recentissimo passato: The Man Who Would be King) questo mi sembra abbastanza ben riuscito. I riempitivi lì si chiamano Speed of Light e Shadows of the Valley (o meglio, Wasted Benjamin in the Isle of the Fallen Sea). Più altre parti qua e là sparse per il disco (principalmente in Empire of the Clouds che trovo veramente troppo troppo allungata, tra l'altro con un plagio abbastanza vergognoso a The Legacy).


    Su The Prophecy: non è per nulla una brutta canzone, anzi ci tengo a specificare che nel tuo secondo messaggio hai invertito la situazione :hihi: io adoro The Prophecy, è una delle mie preferite del disco (subito dopo Infinite Dreams e Moonchild - su Evil discorso a parte, composta magnificamente, grande assolo ma anche basta sentirla). Ma mi sembra che per comporla abbiano preso tre pezzi e li abbiano collegati assieme (tra l'altro con una linea vocale abbastanza approssimativa, rispetto a tutte le altre).
    Non hanno mai esplicitamente commentato quel disco, a parte il discorso del concept di base e dei testi tutti collegati e blablabla, ma a giudicare da quello che Steve ha rivelato negli anni a proposito del suo metodo di scrittura delle canzoni (e delle frequenti discussioni con Bruce in proposito, che invece ha una visione del tutto differente) mi sono fatto un'idea del perché non abbiano mai voluto portare pezzi come The Prophecy (ma non solo) in concerto. Steve mette al primo posto le melodie, che devono essere catchy, e purtroppo (per lei) The Prophecy ha una melodia che è molto metal e poco Iron Maiden. Cioè, voi ve li immaginate i Maiden in concerto che si mettono a suonare questa marcia coi controcori aggressivi? Di qui il mio discorso su The Prophecy vista come riempitivo da loro stessi.
    Non penso sia un caso se le hanno preferito Still Life, che outro a parte - che non c'è - ha la stessa struttura. E mi rode tantissimo, l'outro allungato di The Prophecy sarebbe stato perfetto con le atmosfere e le scenografie del 7th Tour.
    Che poi fossero tre pezzi di qualità è un discorso a parte (l'intro è ottima, l'incedere del pezzo funziona bene - forse non bellissima l'accelerazione di punto in bianco con l'assolo, l'outro è forse l'idea migliore che abbiano mai avuto i Maiden assieme al riff portante di Dance of Death).


    Che poi i Maiden quando escono dal tracciato la facciano spesso fuori dal vaso è verissimo, gli Iron Maiden sono bravissimi a fare gli Iron Maiden. Infatti non appena hanno provato a uscire dal tracciato (l'orribile strofa di The Unbeliever, per dire) hanno spesso pestato lo sterco e si sono affrettati a fare dietrofront. E va benissimo così, eh.
     
    #11449
    Ultima modifica: 11 Maggio 2020
  5. Carnival900

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    12 Maggio 2020

    Apparte il "Live After Death", quali sono altro loro due album dal vivo assolutamente imprescindibili?
     
  6. The Eternal Wayfarer

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    12 Maggio 2020

    Imprescindibili imprescindibili direi Rock in Rio e Beast over Hammersmith, tra l’altro un ottimo modo per aggiornarsi sulla loro discografia dopo lo split e fino al 2001 (Rock in Rio) e per avere un’idea di come girasse la formazione di 666 dal vivo.

    Bruce alle stelle in entrambi e tutti in forma smagliante.

    Rock in Rio è spesso indicato come il miglior concerto della loro carriera, hanno tirato giù tutto quella sera.
     
    #11451
    Ultima modifica: 12 Maggio 2020
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  7. Tarotman

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    12 Maggio 2020

    Questa mi mancava... così a braccio mi sembra una canzone su uno stalker, un paranoico. Un tentativo di metterla in guardia?

    Questo è un aspetto interessante. È un pezzo dall'andatura epic, non voglio scomodare nomi tipo Manowar o Manilla Road, ma secondo me non siamo tanto lontani da quella roba lì. E mi rendo conto che i Maiden on stage puntano ad essere molto immediati: deve esserci sempre un fraseggio da cantare o una melodia coinvolgente, così come il momento dell'ohohoh. Pezzi come the Prophecy richiedono un mood diverso e anche una concentrazione non indifferente. Mi vengono in mente a tal proposito cose come the loneliness of the long distance runner o infinite dreams, per non parlare della chiaccheratissima Alexander the great.
     
  8. The Eternal Wayfarer

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    12 Maggio 2020

    Mi pare lo dicessero in qualche intervista, siccome Lauren cominciava a diventare una teenager (aveva 14 anni quando uscì il disco) lui ci mise qualche riflessione sul suo essere un padre e le responsabilità che questo comporta (senza contare che aveva divorziato da pochi anni per i ben noti motivi, di qui la mia battuta sulla babysitter). Forse "dedicata" non è il termine più esatto, ma senz'altro è stata più o meno indirettamente ispirata da lei (e insomma, "non guardare uno sconosciuto negli occhi" è un po' come "non accettare le caramelle").

    Secondo me più che di immediatezza è proprio un discorso di orecchiabilità, se prendi tutti i pezzi più famosi (e anche la maggior parte di quelli meno famosi ma comunque apprezzati, così a braccio Paschendale, Blood Brothers o The Clansman) hanno tutti melodie ben riconoscibili e orecchiabili. In tal senso Still Life funziona cento volte meglio, con quel "Nightmares!" da cantare tutti assieme, per non parlare di quel fill alla chitarra tra una strofa e l'altra.

    The Loneliness, che è il mio pezzo preferito di Somewhere in Time, è un altro buon esempio. Intro e melodie chitarristiche a parte, è molto più diretta della media delle loro canzoni (anche se quel ritornellone... ma forse era per le difficoltà di Bruce). Questa, a differenza di The Prophecy, in concerto l'hanno fatta, ma una volta sola (o al massimo due), e l'hanno rimossa immediatamente. Infinite Dreams anche. È il capolavoro del disco e senz'altro una canzone stupenda, ma non è molto "Iron Maiden" sotto alcuni punti di vista.

    Alexander meriterebbe un discorso a sé... Ormai è assurta a mito incrollabile e ogni volta che annunciano un tour c'è il tormentone "magari la fanno". Nicko smania per suonarla, ha detto (anche in tempi recenti) che è la canzone che più di tutte vorrebbe suonare almeno una volta, prima di appendere le bacchette al chiodo, perché è molto articolata e gli piace la parte di batteria che ha composto a suo tempo.
    Però ammette che è un brano complesso che necessita di una ben precisa preparazione. Io penso che sia ampiamente nelle loro corde, a livello strumentale (dopotutto hanno portato in tour Sign of the Cross e Rime of the Ancient Mariner), e di per sé i punti forti per essere un'ottima canzone "da concerto" secondo i canoni maideniani li ha anche: ha l'atmosfera, ha la galoppata, ha il ritornellone arioso, ha la sezione strumentale che fa ampio uso di melodie, è articolata. Il problema forse sarebbe Bruce (perché è davvero alta da cantare e la strofa finale è molto serrata).
    E a proposito di Bruce dovrebbe anche smetterla con questi teaserini in cui canta il ritornello di Alexander, non fa altro che ammazzare l'attesa. Se davvero a qualcuno è balenata in mente di portarla in concerto, stessero zitti e la provassero in gran segreto per poi schiaffare dentro a sorpresa "My son, ask for thyself another kingdom for that which I leave is too small for thee" e partire con Alexander.
     
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  9. Carnival900

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    12 Maggio 2020

    E di quelli recenti si salva qualcosa? (Death on the Road, En Vivo, Book of Souls, Flight 666, ...)
     
  10. sciacallo010

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    12 Maggio 2020

    Flight 666 è stupendo :sisi:
     
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  11. The Eternal Wayfarer

    The Eternal Wayfarer
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    12 Maggio 2020

    Death on the Road è buono, ma Bruce era raffreddato e ogni tanto sforza.
    Tra gli episodi positivi: Wildest Dreams che funziona meglio che in studio, Wrathchild, Can I Play with Madness?, Paschendale che è clamorosa, Dance of Death che è quasi ottima (assoli spettacolari, ma Nicko un po' lineare e Bruce un po' in affanno), Brave New World e Rainmaker che sono tutto sommato buone; in negativo Lord of the Flies che è suonata da Dio ma su cui Bruce fa lo sborone e becca una stecca nel finale. Il resto passabile (non lo riascolto da secoli in realtà, i classiconi sinceramente cominciano a stufare). La nota peggiore è certamente il montaggio video schizofrenico.

    Flight 666 buono anch'esso, è una compilation tratta da tutto il tour (quindi anche a sentirsi le canzoni singole si perde poco). Segnalo la seconda miglior Rime of the Ancient Mariner di sempre, Can I Play with Madness? per la gran risposta del pubblico, una Powerslave e una The Clairvoyant da sburro che secondo me sono le migliori.

    En Vivo stesso discorso, ormai lo sento solo per i pezzi che non ci sono altrove... The Final Frontier, El Dorado, una buona The Wicker Man, un'ottima Blood Brothers, e poi Coming Home, The Talisman (Nicko devastante), When the Wild Wind Blows e la miglior Dance of Death di sempre che costituiscono le punte del disco. Simpatica Running Free in chiusura.

    Live Chapter serve in pratica solo per i pezzi nuovi e per quelle chicche tipo Children of the Damned :hihi: è tutto sul loro YT, è anche lui una compilation. Ottima produzione, tutto sommato passa bene l'esame.


    Live BRUTTI non ne fanno dai tempi di Raising Hell, in realtà... il problema sono le scalette che per il 70% sono identiche a sé stesse.
     
  12. The Eternal Wayfarer

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    12 Maggio 2020

    Anzi The Talisman te la metto direttamente qua perché per me è davvero una prestazione pazzesca:

     
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  13. Carnival900

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    12 Maggio 2020

    Quale dei due?



    Quello delle scalette simili è un problema di molte band "vecchie". :hihi:

    Ad ogni modo grazie per le dritte, vedrò che posso fare (anzi sentire), ma penso che dei live citati almeno cinque me li ascolterò/vedrò sicuramente.
     
  14. The Eternal Wayfarer

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    12 Maggio 2020

    Questo. L'altro è il documentario sul tour. Backstage, days off, il primo Ed Force One (il loro aereo privato) e cose così, c'erano anche nel DVD di Rock in Rio (Adrian che va a pescare, Steve che gioca a calcio, Dave e Nicko che giocano a golf, Janick che va a tro... ehm, gira per la movida di Rio... insomma finestre sul tempo libero).

    Eh ma loro ce l'hanno particolarmente questo problema :hihi:

    E purtroppo dagli unici due-tre tour in cui hanno DAVVERO variato (Give me Ed 2003, Early Days 2005, Legacy of the Beast 2018/19) non hanno estratto nulla.

    Ma dei primi due si trovano bootleg con facilità, Rock am Ring 2003 e Ullevi 2005 su tutti :sisi:

    Se dovessi dirti i tre imprescindibili, direi Rock in Rio, Beast over Hammersmith e Live After Death, ma siccome questo mi pare di capire che ce l'hai già, non so... magari recuperati Maiden England se ti piace 7th Son, non è perfetto ma comunque è l'ultima uscita della formazione classica. Se no tra i "moderni" penso che Flight 666 sia nel complesso il migliore :sisi:
     
  15. Tarotman

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    12 Maggio 2020

    Paschendale è un pezzo incredibile, uno dii quelli con una struttura/personalità propria, che non rimanda necessariamente ad altri pezzi simili precedenti.
     

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