Improvvisazione

Sicuramente l'argomento più interessante e più ostico x tutti i musicisti in generale e chitarristi e bassisti in particolare,è quello dell'improvvisazione.
Mi rivolgo a tutti i musicisti di questo forum che sono già in grado di suonare rompendo tutti gli schemi e parlare con lo strumento attraverso l'improvvisazione.Come improvvisate?Seguite schemi particolari?Avete più gusto x la melodia o la velocità?Dopo quanto tempo da quando avete iniziato siete riusciti ad improvvisare con i controcazzi?
Parliamone :wink:

 

Ho cominciato ad improvvisare circa un anno fa, giusto quando ho smesso di suonare con il mio gruppo!! Suonando nel gruppo ho imparato molto bene la ritmica, acquisendo molta resistenza ai riff veloci.
Dopo più di tre anni, dalla Sardegna mi sono trasferito a Milano e, avendo difficoltà a trovare una band, poco interesse a suonare cover, mi sono dato alla "improvvisazione". In genere uso come base le scale minori, aggiustandole più o meno quando mi sembra opportuno.. e quando ci riesco, perchè avvolte mi capita anche che quel che suono non ci sta più a far niente. Chiaramente la melodia ha sempre il primo posto, bending a manetta e riscaldamento di circa un'oretta permettono una performance più o meno bellina.
Alla melodia spesso accompagno la velocità, però, chiaramente l’accoppiata vincente (melodia-velocità) è veramente difficile, soprattutto se manca un buon riscaldamento.

 

Ho cominciato ad improvvisare appena fatta la prima pentatonica (come tutti credo), e non sò assolutamente farlo bene.

L' improvvisazione dipende moltissimo dal pezzo, e deve variare con esso. Se dar spazio alla melodia o alla velocità è solo questione di cosa si vuol comunicare, e cmq di solito si usano entrambe nel disperato (per quello che mi riguarda) tentativo di non ripetersi e non annoiare in una base che dura almeno 4 minuti.

Per improvvisare bene su un pezzo o una base bisogna conoscerla affondo, così si possono utilizzare gli arpeggi e l' improvvisazione non sembrerà più "staccata" dal resto (chiaramente continuando ad usare modali e pentatoniche).

Per il resto è una forma di espressività molto istintiva (anche se ongi chitarrista ha un tot di frasi pronte che tende ad utilazzare più o meno inconsciamente variandole sempre) e quindi la più pura, in quanto ogni cosa che suoni è permeata dall' emotività. Mentre scrivendo un pezzo si immortala un messaggio che poi potresti non più condividerer o sentire come affine.

Quindi considerò l' improvvisazione la parte musicale più "vera"


Ah, io mi riferisco all' improvvisazione solistica chiaramente.

 

Bella questa discussione... da circa tre settimane col mio insegnante ho studiato tutte e 5 le posizioni delle scale pentatoniche e ora mi sta facendo fare esercizi di improvvisazione con le suddette scale a gruppi di corde... per iniziare su una base semplice semplice... quella di knockin' on heaven's door... spesso mi metto a improvvisare ma escono sempre le stesse frasi, dopo un po', e cmq ancora niente di davvero accattivante... mah!

 

è normale, devi sforzarti di creare frasi nuove (anche se dopo 3 settimane magari è un pò presto) utilizzando intervalli diversi dal tuo ordinario, formule ritmiche più varie etc.

Anche a tavolino se necessario, con foglio e penna e poi sperimentare. Piano piano tutto ciò entra e far parte del tuo modo di suonare e lo usi con naturalezza rielaborandolo a tuo gusto.

 

well, ho iniziato ad improvvisare appena ho preso la chitarra
(eh per forza, non sapevo niente )
cmq, solo ora che sono quasi 6 anni (o 7??? credo 6 cmq) che suono ottengo dei risultati che mi soddisfano almeno un pochetto.
Il grande miglioramento lo ho fatto nell'ultimo anno che mi ha costretto a suonare robaccia commerciale in giro nei locali e di conseguenza ho fatto un sacco di roba diversa dal metal e mi sono trovato a cambiare tonalità in continuazione (tanto D , tanto Bm, tanto A, un po' di F e Fm, un po' di B) che mi ha dato una padronanza della tastiera che prima non avevo così approfondita.
Un altra cosa che nel tempo mi ha aiutato tantissimo è stato lavorare di ACCORDI, ed in particolare suonandoli su una acustica scassata con l'action aaaaaaltaaaa! non c'è niente di più devastante di un pezzo suonato in chord-melody !!!
Per quanto riguarda strettamente la chitarra elettrica, adoro plettrare a 1000 e aggiungere sweep e legati a più non posso, con riferimenti principali gente come Petrucci e Steve Vai (il suo gioco di leva è a dir poco fenomenale) ...
oh, e per quanto riguarda strettamente il rock mi sono studiato parecchia roba di Zakk Wilde, Greg Howe e Rusty Cooley (shred guitar manifesto e Extreme Pentatonics! na mazzata! ) ...

l'importante cmq è divertirsi !


PS: vi capita mai di trovare un pezzo sul quale proprio non riuscite a suonare? a me si! ogni tanto proprio zero!

 

parlando da chitarrista direi che ci vuole almeno qualche anno per cominciare ad improvvisare... certo poi capita sempre la persona più portata che ci impiega meno e quello negato che non ci riuscirà mai!
personalmente ho cominciato cercando i pezzi dei miei chitarristi preferiti per cercare di capire che frasi utilizzavano nei loro assoli, e ho cercato di seguire il loro esempio inserendo magari qlc di mio nei loro pezzi! penso sia un buon metodo... o almeno lo spero!

 

Ho cominciato a improvvisare appena ho imparato le pentatoniche, mi diverto abbastanza e direi che preferisco la melodia alla velocità....credo che x uno che ascolta (me compreso) sia più appagante sentire un buon intreccio armonico e melodico piùttosto che delle sboronate a 200Km all'ora...cioè è vero che una volta acquisita una buona tecnica è anche appagante metterla in mostra ma avolte vedo chitarristi che sprecano delle successioni fighissime mettendosi a fare assoli che sono palesemente degli esercizi adattati alla tonalità della canzone...che noia!

 

Io tendenzialmente improvviso un pò ovunque. Sia nel solista sia nei riff (infatti una volta poste le basi di un riff mio, non c'è una battuta uguale all'altra) perchè mi piace e riesco a dare tutto me stesso.
Se sono capace o no, lo lascio dire a chi mi ascolta, io nn sono in grado di dirlo, anche perchè è risaputo che ho una stima di me stesso pari a 0...

A livello di solistica, improvviso qualsiasi assolo ci sia da fare, su qualsiasi canzone, basandomi sulle scale che secondo me stanno meglio nel pezzo, o in quelle su cui il pezzo è stato scritto, se si parla di cover.

Spesso mi lascio andare in accelerate e fraseggi a mille, ma preferisco di gran lunga suonare lento, con molti bending e trilli vari. Diciamo che ho imparato a suonare per prima cosa il blues, per cui questo mi ha influenzato molto, sia per le tecniche sia per la scelta di diteggiature sia per le scale usate.

 

Premetto che parlo da tastierista.
Ho iniziato a improvvisare più o meno "decentemente" non più di 3 mesi fa, non mi ritengo particolarmente bravo nel farlo, anzi, ritengo i miei binari spesso e volentieri monotoni.
Inoltre c'è modo e modo di improvvisare sulla tastiera, contando che ci sono tantissimi "tipi" di suoni diversi, come organo hammond, organo a canne, pianoforte, clavicembalo, fiati e lead sintetici.
Di solito uso scale ioniche, armoniche minori e tante scale blues (molto semplici). Inoltre, come insegna Derek, prendo tipo 5 note (e questo stile si chiama improvvisazione su pentatoniche custom) e ci giro attorno su diverse scale, abbondando nell'uso di tutti i controller che ho a disposizione (pitch wheel e pedale per l'expression (che può essere assegnato allo wah, e qui sta il bello )).
Winter.

 

dilandaualbatou ha scritto "ritengo i miei binari spesso e volentieri monotoni"
Credo che per uno strumentista giovane o comunque non professionista sia abbastanza normale sentirsi un po' noioso. Dietro a 5/10 minuti di improvvisazione c'è un'esperienza che passa per tutta la "carriera", fraseggi fatti e rifatti, scale usate e scosciate.. Tuttavia per i terzi che sentono non necessariamente o comunque difficilmente ciò che è noioso per noi lo è anche per loro (gusti a parte).

 

Per quanto riguarda l'improvvisazione su assolo è naturale risultare monotoni: suonare battute su battute senza ripetersi richiede una grande esperienza, senza contare che un assolo, per essere bello, deve avere una specie di "svolgimento" sensato, cosa che, a meno di non avere un'esperienza / conoscenza della musica / tecnica mostruosa, si può ottenere solamente progettando le cose a tavolino.

Per quanto riguarda invece le piccole variazioni sulla ritmica principale ed i lancettini le cose si fanno molto più semplici, anche perchè la durata dell'improvvisata è nettamente inferiore. Io ho preso in mano il mio basso 6 mesi fa e cose decenti per quanto riguarda questo tipo di variazioni riesco già a farle.