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Il P2P oggi

Discussione in 'Intrattenimento' iniziata da Daniele "dani66" D'Adamo, 23 Maggio 2007.

  1. Marenigma

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    3 Luglio 2009

    E la cosa mi sembra strana anche a livello di qualità.
    Il formato mp3 è compresso,la qualità del brano di certo non è la stessa di quella del CD.
    Anche se per goderne appieno ci vogliono le casse giuste.
     
  2. dreamwarrior

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    3 Luglio 2009

    Difatti se ascolti musica in cuffie con un I pod poco conta il fattore compressione. Purtroppo oramai lo standard qualitativo è verso il basso...
     
  3. buddha

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    3 Luglio 2009

    ecco questo danneggierebbe un ipotetico mercato solo in digitale. Io sono un un sostenitore dei sistemi p2p per la libera circolazione di file, sono da sempre convinto che la diffusione di musica, film, libri e quant'altro sia a favore del nostro arricchimento culturale, per il nostro sapere. Per me non c'è niente di male a visionare qualcosa prima del suo acquisto, ma bisogna restare fermi su un punto: dopo la visione se è piaciuto si passa all'acquisto, altrimenti si cancella e rimane solo la proprio opinione da condividere con gli altri su un dato elemento, ampliando anche le nostre conoscenze. Ecco io non nascondono che sono diventato metallaro solo grazie alle reti p2p, yuoutube e compagnia bella perchè per un giovane del 2000 ascoltare questo tipo musica è alquanto difficile attraverso i media, e non avendo neanche conoscenti e amici con questa passione ho dovuto fare da solo e arrangiarmi per coltivare questo piacere, cosi ho cominciato a conoscere le tante band che ora apprezzo. Ma dopo un periodo passato ad ascoltare solo mp3 ho capito di quanto sia bello possedere la propria collezione di cd e la soddisfazione che si ha nel vedere quel prodotto nella propria raccolta. Cosi la mia collezione di classici o album da me considerati indispensabili ha potuto prendere corpo ma non rinneggo le mie origini e ancora oggi non posso fare a meno di colmare le mie lacune se mi giungono all'orecchio nomi di band mai sentite e di cui anche qui sul forum ricevo pareri interessanti. E' per me prima di tutto un operazione che porta alla realizzazione di un mio desiderio, poi bisogna dare la giusta riconoscenza se il desiderio si è trasformato in un lungo piacere o in qualcosa che si può dimenticare in fretta ;)
     
  4. dreamwarrior

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    3 Luglio 2009

    Il tuo è un atteggiamento intermedio anche perchè ci sarebbero modi diversi di poter usufruire di anteprime anzichè scaricarle, il problema è invece di chi non fregandosene niente di collezione e di piacere personale preferisce scaricare giga e giga di files, che quasi mai ascolterà.
     
  5. Sixx77

    Sixx77
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    15 Luglio 2009

    LA news che avevo letto io era diversa, e diceva che la band aveva deciso di sciogliersi non tanto per il fallimento della SPV in sè, quanto per il fatto che il fallimento della stessa impedirebbe alla band di poter garantire un lavoro professionale...

    ...Una delle tante vittime! SOlo palesata di più dal fallimento della etichetta.
    non che io sia mai stato un grande appassionato, anzi... non mi sono mai piaciuti. a tant'è...
     
  6. Sixx77

    Sixx77
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    20 Luglio 2009

    Therion (Christofer Johnson) - TrueMetal.it

    Veramente degna di nota l'osservazione di Christofer dei Therion nell'ultima domanda:

    ...Inappuntabile!
     
  7. judasprophet

    judasprophet
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    10 Agosto 2009

    che il futuro vada verso la morte del supporto fisico è un dato ormai assodato. per mio nipote il cd è già quasi roba vecchia. anche con i piagnistei dei therion.
    tra l'altro se voglio fare un'opera "intesa come un viaggio" produco 1 file di un'ora e stop.
    avremo donwload legale e illegale,
    e non crediate che l'illegale morirà, dato che abbiamo già nuove reti p2p di 3° generazioni basati su file e protocolli criptati e che schermano addirittura la loro stessa presenza, con le quali risalire all'ip è un'impresa ardua se non impossibile, vedi waste,tor o mute,con ancora poca roba ma è solo questione di tempo. e tanti saluti a sarkozy.
    qui ragioniamo ancora alla vecchia maniera, ma i nativi digitali avranno solo 2 scelte: se sei un bravo ragazzo paghi qualche euro, altrimenti vai sui siti dei "cattivi".
    e la questione della qualità esiste perchè le nostre bande sono ancora limitate. se in futuro avra 30 mega effettivi e vuoi la qualità audio potrai scegliere e non usare compressioni.
    la rivoluzione a cui assistiamo è superiore a quella dalle tv e della radio e dei giornali. la verità è che non eravamo pronti a questo.
    tutto quello che bene immateriale sarà potenzialmente gratuito.

    mai il sapere è stato così democratico (per chi ha un pc) ma questo è un altro problema.
     
  8. Nicholas95

    Nicholas95
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    11 Agosto 2009

    Ma scusa... Un mio amico mi presta un CD e lo converto sul PC per ascoltare la musica quando voglio e anche dal mio lettore MP3 (legale).
    Uno sconosciuto mi "presta" (o meglio mi invia) il suo CD (che ha comprato o che gli è stato prestato da un'altra persona). Dov'è la differenza? E' una forma di condivisione del materiale... Se ci pensi qualcuno deve aver comprato il disco all'inizio... Il download P2P è soltanto una catena di scambi... Come quando gli amici si prestano i CD...;)
     
  9. Darkstar

    Darkstar
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    11 Agosto 2009

    ma non diciamo cazz....ehmmm...storielle.
    quando due amici si prestano un disco si suppone che questo ritorni nelle mani dell'acquirente. così come si suppone che l'amico non se lo sia scopiazzato (mp3, immagine su computer ecc...).

    una persona può farsi le copie del materiale regolarmente acquistato nel formato che meglio gli conviene .. ma certamente queste non possono essere condivise.

    diciamoci la verità piuttosto, finchè si trova una scappatoia per non tirar fuori i soldi si pensa di non far poi questo gran danno no? .. :roll:
     
  10. Peste NoiR

    Peste NoiR
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    13 Agosto 2009

    Come non darti ragione? Purtroppo questo è il pensiero che stà lesionando non solo il mercato musicale, comprensivo di cultura underground, ma anche quello cinematografico, videoludico e siamo arrivati anche a dimenticarci di com'è fatta la libreria :hihi:

    Giusto ieri, parlando con un amico, gli ho chiesto se aveva letto un libro e la sua risposta è stata:
    « No, però adesso che mi ci fai pensare mi prendo l'E-Book e lo leggo »

    Da notare che, comunque, quest'ultimo è ancora un fenomeno sottovalutato ma presente.
     
  11. Snake

    Snake
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    ...To the end of time.

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    15 Agosto 2009

    In questi giorni mi sono preso del tempo per leggere TUTTO il topic. E' stato impegnativo ma interessante, nonostante il clima da guerra di trincea che lo permea :D
    Cercherò di spiegare la mia opinione e di aggiungere delle osservazioni che non ho ancora trovato su queste pagine...
    Inanzitutto il P2P NON è furto nè è moralmente assimilabile allo stesso per i motivi più e più volte espressi nelle pagine passate che non mi accingo a ripetere.
    Detto questo vorrei esporvi una recente ricerca fatta sulla pirateria che può dare una mano a colmare la più grande contraddizione rimasta irrisolta di questa discussione: se chi scarica non compra ( o solo una piccolissima parte degli scaricatori lo fa ) come mai mercati che hanno molto di più da temere dalla pirateria come i DVD e i videogiochi non solo non sono in crisi ma anzi sono in crescita?
    L'articolo è qui e vi consiglio di leggerlo tutto. PI: Pirateria, il mercato si difende da solo

    Presupponendo che voi abbiate letto l'articolo linkato, qualche osservazione.
    Inanzitutto è vero o no che DVD e videogiochi sono potenzialmente più esposti a danni che dalla pirateria? A mio avviso sì per i seguenti motivi:
    1) DVD e videogiochi (specialmente questi ultimi) tendono a costare di più di un cd originale (un cd originale di recente uscita nuovo su play.com costa massimo 12-15 euro)
    2) Non c'è differenza nelle modalità di fruizione e nella qualità del prodotto per quanto riguarda DVD e videogiochi, per quanto riguarda la musica sì (mp3,mancanza del supporto fisico,mancanza di booklet e tutto il resto).
    3) Minori "extra" di DVD e VG rispetto al cd musicale (non c'è un booklet, i videogiochi recenti spesso se hanno un manuale sono di due pagine striminzite o adirittura è in PDF all'interno del DVD e così via)
    4) Fruizione unica e non ripetuta nel tempo (un film raramente si vede più di una volta, così come un videogioco raramente si gioca daccapo una volta terminato).

    Detto questo, com'è possibile allora che DVD e videogiochi non siano colpiti dalla crisi di vendite che affligge il mercato musicale?
    Va premesso, in tutti i casi, che il ragionamento di Sixx "nessun prezzo compete con lo 0 del download" è sbagliato e contradittorio per i seguenti motivi:
    1) Presuppone che copia scaricata e originale siano IDENTICI,mentre non lo sono (manca il booklet e il supporto fisico,probabile minore qualità audio e così via) neanche per lui.
    2) Presuppone perfetta razionalità e massimizzazione dell'utilità economica del consumatore, da economista "classico" alla adam smith e ricardo ignorando tutti i fattori "irrazionali" che guidano le nostre scelte economiche e non.

    Detto questo, a mio avviso la causa del crollo del mercato musicale non sta nella pirateria via p2p e non ma nella diversa percezione di valore data dalle persone alla musica. E' un pò lungo e complesso ma proverò a spiegarmi...
    Il valore ovviamente è il motivo principale per cui il consumatore è disposto a cacciare dei soldi.Più questo è alto più sarà alta la propensione al consumo (brutto termine ma utilizziamolo).E' ovvio inoltre che il valore è strettamente soggettivo e non è un parametro oggettivo.
    La musica nel corso del tempo ha progressivamente perso impatto socio-culturale (siamo passati dagli who ai darii),profondità e sopratutto ha perduto quell'alone "magico", quasi religioso, che la caratterizzava. Non dimentichiamo che fino a pochi anni fa un concerto era come una sorta di messa, un evento collettivo catarchico e quasi sacrale. Siamo passati dalle improvvisazioni di 20 minuti sul palco con groupies-baccanti ad asettici concerti suonati con l'orologio alla mano da stanchi musicisti che pensano all'andamento delle azioni in borsa. Per quale motivo?
    A mio avviso, lo sfacelo è iniziato verso la fine degli anni '80, quando l'ago della bilancia si è spostato dalla figura dell'artista alla major, con la nascita delle prime proto boy-band (duran duran,spandau ballet che cmq davano le piste alle boy band d'oggi) e la nascita di fenomeni creati a tavolino come il grunge.
    Inizialmente come funzionavano le cose? Io musicista facevo una durissima gavetta, cercavo di farmi notare e se ero fortunato un talent scout di un'etichetta mi notava e mi dava dei soldi (spesso pochi) per incidere il mio debutto discografico. Se poi questo sembrava promettente, i budget aumentavano assieme alle risorse destinate per il mio progetto. Se poi vendevo moltissime copie...beh avevo praticamente carta bianca (pensate metal machine music di lou reed, ad esempio).Questo processo non si esauriva con un disco solo ma poteva durare molti anni (un famoso produttore disse che ci volevano tre dischi per arrivare alla maturità).
    Il processo di registrazione,poi, era lungo e tutt'altro che sbrigativo o facilone: ogni minimo aspetto del sound veniva curato da produttori,tecnici del suono,arrangiatori,turnisti,eventuali ospiti o musicisti esterni eccetera eccetera.Aspetto non secondario, per incidere bisognava saper suonare! Non c'era pro-tools o autotuning ai tempi. Spesso poi l'impresario discografico era lungimirante e pronto a finanziare anche progetti apparentemente fallimentari o discutibili come Nick Drake, diventato leggenda post-mortem.
    Oggi invece le barriere all'ingresso sono praticamente nulle: non occorre necessariamente essere buoni musicisti per registrare, il disco si realizza con pochi soldi e con lo stampino con pro-tools,spesso in autoproduzione e in fretta e furia. Risultato una caterva di band tutte uguali e senza nulla da dire!
    Su questo Sixx ha perfettamente ragione: moltissime band che incidono non è automaticamente sintomo di buona salute del settore e per fare un bel disco ci vogliono soldi,tempo,ottimi musicisti e personale competente.
    Dove invece il buon Sixx sbaglia è nel ritenere che tutto questo si limiti con l'iniettare denaro nel processo produttivo che poi porterà a un disco.Come ha fatto notare Headless oggi i soldi non mancano ma vengono diretti quasi tutti alla promozione...
    Prima dei soldi, il fattore principale è la FILOSOFIA con cui le major finanziano e investono su un gruppo. Una volta si investiva su un ARTISTA, si cercava di seguire e coltivare l'opera di un gruppo e successivamente raccoglierne i frutti monetari, oggi invece si vuole creare un PRODOTTO, al pari delle merendine o del Dixan che si trova al supermercato e seguendo la stessa sciagurata filosofia che si utilizza per vendere uno di questi prodotti.
    Cancellata la professionalità di tecnici del suono e produttori il cui unico compito è adeguarsi alla moda del momento,all'artista non è più concesso crescere e farsi le ossa nè tantomeno portare avanti un discorso coeso e coerente: l'artista deve uscire subito con la canzonetta, finire su MTV nei spazi pagati a peso d'oro dalle major e sparire nel giro di tre mesi.I canali di trasmissione sono diventati dei semplici veicoli per le major per fare passare la hit del momento creata a tavolino dall'ufficio marketing invece di essere un veicolo per conoscere più musica nuova possibile e la musica stessa ha avuto un drastico ridimensionamento passando da portatrice di sentimenti,idee e valori a una triste e grigia muzak di sottofondo per i supermercati. In un contesto così è ovvio che la musica NUOVA non se la compra nessuno...se guardate i dati di vendita, alcuni dischi vecchi di trent'anni sono ancora in classifica, come alcuni dei pink floyd.
    Inoltre i grandi personaggi, i simboli di una generazione sono letteralmente spariti (ovvio in un contesto usa-e-getta del genere),tanto che i giovani si rifanno alle icone dei loro genitori o fratelli maggiori.Questo è un male , perchè a mio avviso l'arte non funziona come la democrazia ma come l'aristocrazia: non è bene che tutti indistintamente incidano ed è positivo che vi siano delle barriere all'ingresso costituite da capacità,talento e tenacia. :)
    Trattare le persone come polli in batteria e pensare di trattare una forma d'espressione artistica come la nuova confezione di mastro lindo insomma dà risultati nell'immediato ma nel lungo periodo sono dolori... :)
     
  12. Sixx77

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    22 Agosto 2009

    Il problema infatti non è il formato ma il come lo si smercia,commercia o "spaccia".

    Il fatto che tuo nipote veda la musica come un file non è grave come non lo è stato passare dal vinile al CD.

    Il "piagnisteo", come lo hai chiamato tu dei Therion è in realtà un campanello d'allarme "morale ben più grave.
    Cioè il fatto che Tuo nipote concepirà la musica come un qualcosa che "deve" essere gratuito... che è da idioti o sfigati acquistare.

    e quindi come "Un lavoro" da non tutelare.

    e la cosa grave è che non lo pensano solo i nipoti ma anche molti "zii scapestrati" dell'età mia e tua.

    ...e questo è mooolto grave!
     
  13. The Cerberman

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    23 Agosto 2009

    Io invece sono assolutamente favorevole all'uso dei programmi peer to peer e penso che non siano un danno per nessuno.

    Molti dicono che scaricare anziché acquistare i dischi sia un danno enorme per le case discografiche.

    È vero che effettivamente i soldi che dovrebbero arrivare loro non arrivano, ma sono anche vere tante cose.

    Per me la legge che vieta di condividere materiale, anche se coperto da copyright è una cosa a dir pocho schifosa! perché quello che avviene fra utenti è semplicemente uno scambio, non una vendita in denaro. La casa discografica ha sì i diritti di disporre della cosa, e quindi venderla con scopo di lucro... ma non di scambiarla semplicemente; quindi se si tratta di riprodurla e venderla facendosene dei soldi allora sì che è giusto perseguire l'utente, in quanto i diritti su quell'operazione ce li ha la casa!, ma se uno lo passa o lo scamba senza far gioco di soldi... allora può andare (pensa se venisse una legge che vietasse di passare un libro ad un amico, sto già crepando dalle risate ahahah!). Com'era la legge prima andava bene, prima se non vi era fine di lucro era legale.

    E poi secondo me non si possono fare tutte ste leggi che non fanno altro che monopolizzare il sistema... secondo me bisognerebbe tutelare le persone più deboli, non le grandi imprese, che possono trovare altri modi per farsi valere. Pensa se viene la moda di lavare i panni a mano... e mettono una legge che lo impedisce perché così le case di lavatrici non vendono più le lavatrici... o se vietano di prestare un libro ad un amico che lo vuole leggere perché vogliono che lo compri al negozio così la casa editrice si fa i soldi... sono leggi assurde! ASSURDE! E poi se qualcuno ha delle nozioni di economia politica dovrebbe sapere che le leggi di vita del mercato dicono che se uno non riesce a vendere in un settore, può anche chiudere quella vendita e produrre qualcosa che magari gli frutta qualcosa; con ciò non dico che non devono vendere più dischi, ma almeno cocentrare la propria produzione maggiormente su qualcosa che gli frutti di più, esempio vendendo gadget o biglietti...

    E per gli artisti secondo voi sarebbe una perdita? Secondo me assolutamente no! Pensate che molti artisti non li conoscerebbe nessuno se la gente non si fosse procurata i dischi scaricandoli, dato che sono assolutamente difficili da trovare!

    Senza ciò non avrebbero tutta sta gente ai concerti, ne avrebbero molta di meno! E poi secondo me basta semplicemente, come possibile soluzione al problema, ad esempio alzare i prezzi dei biglietti di... una decina di euro in più (tanto i fan accaniti se ne sbatton le balle di quanto costa il biglietto, ci vanno e basta, vedi Celine Dion) e recuperano un sacco di cash!

    Quindi non c'è danno per nessuno, la legge è assolutamente sbagliata e ridicola, quanto irrispettabile, non sono dagli utenti (chi è che non scarica, dai su) ne tanto meno da chi si occupa di frenare il fenomeno (credete che coloro che stanno alla guardia di finanza non lo facciano anche loro?).

    In Italia il divieto si è concretizzato con il decreto Urbani nel 2004... Lì una popolazione con le palle avrebbe subito chiesto un referendum...
     
  14. Daniele "dani66" D'Adamo

    Daniele "dani66" D'Adamo
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    23 Agosto 2009

    Ma siccome ciò non è avvenuto, volenti o nolenti, la pirateria videomusicale è attualmente un reato.
     
  15. Oscuro

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    23 Agosto 2009

    Secondo me è giusto!




    :sadic:
     

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