Il fenomeno della pirateria (warez etc)

Talmente marginale che ti sei concentrato solo su quello.

Comunque ho un elenco lungo un km di film che senza internet non puoi recuperare da nessuna parte, neppure con uno straccio di sottotitoli, grazie ai cervelloni della distribuzione italiana.
Il senso del mio discorso era che

Se la pirateria è sbagliata, infatti, allora lo è in ogni caso, anche se scarichi un disco di un gruppo giapponese che non si vendeva al di fuori di quel paese. In simili casi, infatti, c'è l'import, se uno vuole essere ligio alle regole.
E per quanto riguarda i film non tradotti in italiano, continuando sulla stessa linea di pensiero, è pur sempre materiale che nessuno è obbligato ad avere per forza.

 

Eh, hai nominato quello

Magari non lo si è capito ma infatti intendevo quello. I dischi che mi interessavano non distribuiti in occidente li ho sempre comprati export anche pagando molto profumatamente.


Comunque mi sa' che sono il solo contro la pirateria, me ne farò una ragione

 

No, lo sono in tanti, ma non tutti vogliono salire su un piedistallo o passare per duri e puri.
La differenza tra me e te è che io, pur essendo contrario alla pirateria e pur immettendo molto più denaro nell'economia circolare, da spettatore esterno riesco a percepire svariate zone d'ombra e ne tengo conto, oltre a ricordare bene come funzionavano le cose trent'anni fa.
Ma suppongo che tu non abbia mai duplicato una musicassetta, accettando supinamente i prezzi assurdi imposti al materiale audio dalle case discografiche, e che abbia rifiutato con sdegno qualsiasi VHS o CD-r contenente materiale del quale non potevi accertare l'assenza di violazioni inerenti al copyright, prima del 2000.

Comunque, preferisco una persona contraria (almeno a parole, poi chissà) in toto alla pirateria che un parassita mentalmente asservito a quell'altro sistema.
Per non parlare dei peggiori: i chiagni e fotti.

 

Che non si potesse andare avanti a sola pirateria penso non ci siano molti dubbi, anche il mondo dei videogiochi ha subìto un danno all'epoca, danno che è poi stato riparato con il passaggio al digitale: Steam ha rivoluzionato tutto e creato un modello sostenibile per chi produce e chi acquista, che ora è quello seguito da tutti, per la maggior parte.
C'è ancora chi pirata i giochi? Ovvio, così come c'è chi passa col rosso al semaforo, ma la situazione è sensibilmente migliorata e i giochi tripla A spuntano come funghi e le vendite sono ottime.
Ci sono software house che chiudono, come è normale che sia quando c'è tanta offerta e il mercato è saturo, ma in generale con tantissime produzioni multimilionarie significa che gli introiti sono tanti, altrimenti non ci sarebbero, magari mi sbaglio, ma mi sembra abbastanza logico.

Io non capisco perché è con il mercato musicale che ci sono le maggiori lamentele degi artisti: Spotify non paga, i dischi non si vendono, l'etichetta si mangia tutto, ecc. Ma a sto punto, mi verrebbe da dire che non sono abbastanza tutelati, quindi perché accettare quei contratti, se non ci riescono a vivere?
Non è che stiamo prendendo solo i casi di gruppi piccoli, che per forza di cose in un mercato completamente saturo non possono vendere o streammare quanto i Metallica? 30 anni fa c'era la stessa varietà e quantità di proposta che c'è adesso? Secondo me è quello il punto, e se non avessimo internet, gli stessi artisti che ora non riescono a vivere di musica, avrebbero ugualmente anche altri progetti per potersi mantenere.

 

Sinceramente non capisco cosa ci sia di così strano.
Ho sempre voluto possedere album, vinili o cd o Vhs originali invece di copie, penso che per un amante della musica sia normale (questione cambiata nell'ultimo anno per vari motivi, ma uso sempre cose legali).
Anzi, sono sempre stato io che prestano album ad amici o li duplicavo per loro.
Non è una questione di duri e puri, è una questione di correttezza: se voglio una cosa la pago, oppure ci rinuncio.
Per la musica ho speso tantissimo, penso di aver dato per trent'anni il mio contributo alla causa.
Sono piuttosto ligio alle regole, per questo aborro la pirateria.

 

Giuridicamente avevi il diritto per farlo?
Non ti ricorda nulla tutto ciò?

E qui chiudo, penso di aver dimostrato quello che volevo dimostrare.

 

devo ringraziare la pirateria perché se ora ho una bellissima collezione di 250/300 cd è perché ho potuto sentire tanta bella musica prima di acquistarla.
Altrimenti probabilmente possederei 100 dischi fra power metal e death melodico.

 

Ecco un caso in cui bisogna dire che la pirateria ha fatto danni

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Che stupidi che eravamo un tempo: senza pirateria ci affidavamo a recensioni e libri...

 

Sì, ma nell'argomento pirateria non può non venir fuori il discorso streaming, quindi o si trasferisce tutto di là (non seguo molto quel topic devo dire), oppure bisogna balzare dall'uno all'altro, non è molto pratico.

Ho letto tutto e non faccio davvero fatica a credere che soprattutto gli artisti emergenti non percepiscano nulla dalle piattaforme streaming.
Quello che mi preme capire però è proprio la parte quotata: logicamente non mi spiego perché questi pesci grossi accettino condizioni a loro non favorevoli o sproporzionate.
Voglio dire, io acquisto o streammo musica dei Metallica (per dire eh, dei Metallica in realtà ho acquistato solo biglietti di concerti ) perché sono loro, non perché sono sotto una determinata etichetta, che in effetti non so manco qual è attualmente.
Non ce n'è una che gli dà un contratto più favorevole? Quelli che hanno abbastanza capitale, non fanno prima a produrselo loro il disco?
Non le so davvero queste risposte, ma se è NO ad entrambe, allora direi che implicitamente a loro conviene già così, nonostante tutto.

20 anni fa lo dicevano in tanti che il p2p sarebbe stata la morte dell'industria musicale, ma è stato così? A me non sembra affatto, e proprio per questo che mi piacerebbe sapere se rispetto a 20-30 anni fa gli artisti che vivono solo con la musica sono aumentati o diminuiti, perché la mia percezione è che siano aumentati nemmeno di poco.

E non vorrei prendere i casi singoli (si è parlato di Ripper Owens prima), perché il singolo non fa alcuna statistica. Io penso che il mercato musicale sia davvero enorme, ma è anche saturo di proposte di ogni genere e per forza di cose non ci può essere spazio per tutti, ma quelli che lo spazio ce l'hanno, io penso siano sempre di più, considerando anche che chi c'era 20-30-40 anni fa, spesso e volentieri c'è ancora, proprio perché non conviene abbandonare la tavola quando hai già un posto assegnato per dividerti una torta sempre più grande.

Per cui quello che posso dire è che secondo me il fenomeno peer 2 peer da minaccia che era nei primi anni 2000, si è trasformato in un'opportunità per tutti, si è tramutato in streaming legale, video e live su youtube ecc ed il risultato è che oggi ci girano molti più soldi e ci campa molta più gente di prima.

Se avete dati a sostengo del contario sono interessato a consultarli.

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non so se girino più soldi, io ho la netta impressione che come minimo non ne girino di meno, che i danni della pirateria siano stati all'incirca compensati dai social, dal merchandising acquistabile con 2 click, ecc. Forse questi soldi si distribuiscono tra più persone rispetto a un tempo.
Comunque allo stato attuale non vedo dei sistemi virtuali on demand o di streaming così efficienti da far diventare la pirateria al 100% ingiustificabile. A me piace bandcamp, però anche lì ci sarebbero da rivedere un po' di cose

 

infatti compravo gli Avantasia e gli Inflames grazie alle recensioni.