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I nostri ascolti

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da Zerotolerance70, 26 Ottobre 2014.

  1. Dwight Fry

    Dwight Fry
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    Cialtrone

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    25 Gennaio 2024

    Venom, “Calm before the storm” (heavy metal, 1987)

    [​IMG]

    Tanta gente conosce giusto di nome quest'album, o non lo conosce affatto, perché ammettiamolo: mediamente coi Venom ci si ferma ai primi due lavori.

    Qui non figura il chitarrista Mantas, sostituito da due tizi più bravi di lui, autori di discreti assoli e armonizzazioni nel corso di tutto l'album.
    Altra caratteristica saliente è una produzione finalmente all'altezza, che toglie marciume e dà un senso alla frattura tra MKI e MKII.

    E poi ci sono le canzoni: vorrei dire che la proposta è più melodica ma poi sembra che nell'87 i Venom si siano messi a suonare come i Whitesnake, invece l'album è solo meno grezzo, c'è più cura nelle linee vocali e nei ritornelli. La proposta è pur sempre quella dei Venom: Cronos bercia con la sua voce sgraziata e Abaddon è la solita ciabatta indiavolata.
    Un pezzo come “Fire” poteva tranquillamente stare nei primi album, per esempio.

    Beccato per puro caso sul tubo una quindicina di anni fa, mi colpì positivamente (anche per la durata contenuta) e da allora mi sono detto che prima o poi l'avrei recuperato in CD. Peccato che sia introvabile a prezzi normali, in compenso c'è la ristampa ultra-spartana che ho preso io, con un altro titolo e un'altra copertina:
    Venom - Metalpunk - Encyclopaedia Metallum: The Metal Archives

    Come già detto nel topic degli acquisti,
    E riascoltato dopo tanti anni, continua a divertirmi. Nulla di indispensabile, solo del simpatico metal caciarone e punkeggiante.
    Da notare che il CD, una volta inserito nel lettore del computer, non viene riconosciuto come “Metalpunk” da Windows Media Player ma, appunto, come “Calm before the storm”.
    Vai a sapere il perché.

    Nessuna recensione su TM.
    Per iniziare a conoscere l'album:

     
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  2. ReignInBlood_1986

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    De la Coronilla y Azevedo

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    25 Gennaio 2024

    Anche io non ho ricevuto la notifica del tag, ma tanto leggo costantemente il topic

    Secondo me questi Georgiani e i Corvi neri sono completamente diversi, non potrebbero avere approcci più opposti di così, anche restando nel southern, molto gradevoli entrambi per me, ma magari sono sordo io
     
  3. Idol

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    25 Gennaio 2024

    Prova ad ascoltare i Lynyrd Skynyrd e poi i Blackfoot, entrambi southern ma diversi.
    Oppure gli Allman Brothers e i 38 Special.
    Magari ti suonano alle orecchie in modo diverso ma il genere è sempre quello.
    Ad esempio, a caso:
     
  4. Carnival900

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  5. Dwight Fry

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  6. Carnival900

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    26 Gennaio 2024

    … e invece mi tocca ritornare sui miei passi, e non l’avrei assolutamente detto.
    Il disco è cresciuto con gli ascolti e a distanza di una settimana si presenta molto meglio di quando l’avevo lasciato (hanno senso sotto questo punto i 7/7,5 che si vedono a giro).

    Le danze vengono aperte con “Now And Forever” una opener che meglio non si può, seguita subito da un pezzo da novanta quale “Wolves at the Door” contenente per tutto il tempo una cavalcata di basso bellissima, divertente per ogni appassionato dello strumento (immagino, un groove semplicemente incredibile).
    “Cry out Loud”, terzo centro di fila, è epica invece, ma con un chorus che mi ha vagamente ricordato i Nanowar of Steel e con un basso in sottofondo che sembra rifare il verso a Heaven and Hell/Holy Diver, anche se bisogna dire che le spesso presenti qua e là melodie e stile di Dio, nella loro discografia, specialmente recente, sono presenze gradite.
    Con “Metal Highways” si riprende a pestare come si deve mentre “Hell or High Water” ricorda ancora una volta il cugino (perlomeno nel riff).

    Insomma un album molto migliore di quanto m’è sembrato ai primi ascolti, caga in testa a quello dei Saxon (uscito lo stesso giorno e già finito nel dimenticatoio dopo un paio di giri) e mantiene alta la bandiera dell’hard & heavy classico che, gruppi NWOTHM a parte, sembra sulla via dell’estinzione.

    Quando si cerca di capire un album penso che non si possa fare a meno di conoscere prima la storia e la musica fatta precedentemente dai compositori di tale album. Questo David Feinstein per dire non è il primo che capita (tra l’altro facente dí soprannome Rock, cosa decisamente non da tutti). Uno così si può davvero permettere quelle musiche e quei testi lì, e soprattutto quei rimandi al mai dimenticato e immenso Ronnie James.
    Carl Canedy in secondo luogo, batterista che già dai primi ascolti m’aveva folgorato, è uscito fuori che è stato produttore di gente come Anthrax, Exciter, Possessed, Overkill e Helstar, tra gli altri.

    Terzo album dopo la reunion che viene quindi abbondantemente promosso, magari gli altri due mi sono sembrati superiori (specialmente il primo, “Vengeance”) ma si tratta di piccolezze poiché sono tutti lavori nel complesso più che godibili.
     
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  7. Dwight Fry

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    29 Gennaio 2024

    Bello sapere che c'è ancora chi non si lascia sopraffare dalla quantità di nuova musica ascoltabile, e non liquida un album dopo un paio di ascolti.
    Ottimo lavoro.
     
  8. Dwight Fry

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    Cialtrone

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    29 Gennaio 2024

    Kinks, “Schoolboys in disgrace” (rock, 1975)

    La copertina fumettosa alla “Mad magazine” è così brutta che non perdo tempo a cercarla, e questo lavoro viene stroncato (assieme agli altri album del theatrical period) ancora oggi da quasi tutti i critici/fan dei Kinks.

    Io invece lo adoro, sia per i testi irriverenti che per la musica, tra vaudeville e rock 'n roll, tant'è che “The first time we fall in love” è zappiana nel senso migliore del termine (mi riferisco al primo Zappa, quello del doo-wop e delle stupid songs), “The hard way” è praticamente proto-punk e il tocco teatrale conferito dal vivo la rende ancora più bella, “I'm in disgrace” non avrebbe sfigurato tra i pezzi rockettari dell'allievo David Bowie e... e poi c'è tutto il resto.

    Inutile star qui a commentare ogni brano, questa non è una recensione e poi è l'album in sé a farsi apprezzare, quantomeno per sarcasmo e brillantezza delle melodie.

    Preso in CD, versione remastered 2010, con un bel libretto nel quale i Kinks compaiono vestiti da scolaretti

    [​IMG]

    nello stesso periodo in cui un certo chitarrista magrolino, e ancora sconosciuto, faceva altrettanto in Australia.

    Album consigliato a chi apprezza il rock anni '70 più teatrale, dai Queen art rock all'Alice Cooper più scanzonato e meno macabro.

    Per iniziare a conoscere l'album, ecco “The hard way” in versione live:
     
  9. Vittorio

    Vittorio
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    Poi vediamo.
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    29 Gennaio 2024

    A me succede quando in prima battuta un album non mi convince, ma poi vedo che in giro si continua ad esaltarlo.
    In un paio di occasioni l'ho effettivamente rivalutato.
     
  10. Dwight Fry

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    4 Febbraio 2024

    Killer, “Broken silence” (heavy metal, 2003)

    [​IMG]

    Quest'album dei belgi fu promosso a pieni voti, tra le pagine di Flash, da un incredulo Carminati (o forse era Giusti, non ricordo di preciso). I Killer del 2003, infatti, poco c'entravano con quelli basici degli anni '80: lunghi assoli, strutture articolate, note di piano, un po' di tastiere (mai invadenti). Un heavy con vaghe influenze power, che in quegli anni tirava un sacco.

    Un raro caso di evoluzione positiva perché qua i Killer non rinnegano certe le origini, si limitano ad ampliare l'offerta. E pur senza scrivere capolavori azzeccano un po' tutto, dai pezzi powereggianti a quelli hard rock a quelli in stile Motorhead; a volte le varie anime coesistono in un solo pezzo, come in “Only the strong survive” o in “Lethal virus”. L'effetto è un po' straniante ma proprio per questo l'album non puzza di vecchio.

    Difetti? Troppe canzoni, album troppo lungo. Dodici pezzi, 70 minuti. Un tempo ci ricavavi due album. Non dico che avrebbero dovuto eliminare questa o quella canzone, la qualità è piuttosto uniforme, ma di sicuro è una rottura doversi prendere mezza mattinata per ascoltare 'sto dischetto un paio di volte.

    Dopo averne parlato bene nei miei volumetti ho deciso di recuperarlo in CD, prima stampa Mausoleum del 2003.

    Nessuna recensione tra le webzine italiane. Peccato, è il miglior lavoro post-reunion dei Killer e forse il loro miglior lavoro in assoluto.
    Media voti attuale su RYM: 3,72/5 dopo trenta votazioni.

    Per iniziare a conoscere l'album:
     
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  11. Dwight Fry

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    6 Febbraio 2024

    Wardog, “A sound beating” (US power metal, 1999)

    [​IMG]

    Proposta che perde non si cambia. E così i Wardog, giunti all'ultimo album in carriera, realizzano l'ennesimo lavoro di purissimo US power in un decennio caratterizzato da sonorità di tutt'altro tipo, collezionando un altro buco nell'acqua a livello di vendite.

    Sul piano della qualità, invece, “A sound beating” conferma i Wardog come band da vendicare, autrice di un heavy metal thrasheggiante con pochi cedimenti, forse meno stravagante rispetto al disco precedente, ma poco importa, la qualità è la stessa: altina anzichenò.

    Colpisce il ritornello memorizzabile di “Sniper” (roba da far crepare d'invidia i tedeschi Scanner), così come l'eccellente lavoro della sessione ritmica in “Changing of the guard”, le linee di basso e i tempi dispari di “Close friends, closer enemies”, e tante altre cosette cui bisogna prestare attenzione, anche perché questa gente sapeva suonare sul serio.

    Preso in CD l'anno scorso, non indico la versione perché tanto ne esiste solo una (l'album non è mai stato ristampato). Adesso dei Wardog mi manca solo il disco d'esordio, ma dubito che lo acquisterò mai: a giudicare dall'ascolto di alcune canzoni, è troppo thrash anni '90 per i miei gusti, e poi è impossibile da trovare a prezzi modici (su Discogs non lo mollano per meno di 50-60 euro).

    Nessuna recensione su TM, così come negli altri portali metal italiani. Dategli un ascolto, sennò i 10 minuti che ho perso per scrivere e pubblicare 'sto post andranno sprecati.
    :look:

    Media voti attuale su RYM: 3,60/5 su trentasette votazioni.

    Per iniziare a conoscere l'album:
     
  12. Dwight Fry

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    10 Febbraio 2024

    Ne dubito, ma se qualcuno lo ha ascoltato e gradito sappia che su Medimops lo mollano a 5,49 euro (sehr gut).

    Io l'ho pagato 6,99 sul finire del 2023.
    A saperlo.
     
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  13. SapoMalo

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    10 Febbraio 2024

    Celo... Se no lo prenderei :ok:

    Segnalo che il cantante/chitarrista è Tom Gattis dei Tension...

     
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  14. Dwight Fry

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    Cialtrone

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    10 Febbraio 2024

    E dei Ballistic.
    Ce l'hai l'omonimo del 2003? A me piace molto, anche se non lo ascolto da anni.
     
  15. SapoMalo

    SapoMalo
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    10 Febbraio 2024



    Anche io non lo ascolto da parecchio.

    Ho un buon ricordo di un album roccioso, ma poco vario...

    Mi sa che lo dovrei ripassare...:embarass:
     

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