I cuochi e le buone forchette: TM in cucina

Partiamo però dal presupposto che gli americani sono per la maggior parte originari di persone provienenti da altre parti del mondo, tra cui l'Italia.
Possiamo dire che la pizza è un prodotto italiano perché arriva molto probabilmente da emigrati campani che volevano riprodurla negli Stati Uniti, ma che il piatto si è evoluto lì anche per via di maggior abbondanza di materia prima.
Sono tante le ricette che si sono evolute grazie all'emigrazione di massa e poi sono tornate nei paesi di origine totalmente cambiate, anche perché poi chi tornava in Europa lo faceva una volta che la situazione post bellica iniziava un po' a ristabilirsi.




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Non è sbagliata l'immagine, né considerare la pizza come napoletana, ma va precisato che senza l'apporto dell'emigrazione verso l'America, difficilmente oggi avremmo lo stesso alimento che tanto amiamo, per questo tendo ad essere "contro" la demonizzazione della pizza americana.
Tra l'altro a New York ne ho mangiate di buonissime, così come la variante di Chicago, molto più corposa, è una roba che vale la pena mangiare.
Poi certo, ci sono le porcherie anche tra le pizze americane, così come c'è chi la fa di merda qui da noi.

Comunque il punto è proprio che al di là di origini che sono sempre un po' vaghe e spesso romanzate, i cibi e le ricette si evolvono.
Ad esempio sempre rigorosamente offtopic in un'altra discussione mi era capitato di rispondere ad un commento sulla carbonara, che in realtà era in origine lontanissima da come la mangiamo oggi, visto che prevedeva addirittura il groviera, roba che oggi a Roma finiresti appeso al primo albero

 

Nel nord italia, almeno nel friuli venezia giulia, le pizzerie una trentina d'anni fa erano considerate quasi alla stregua dei ristoranti "etnici", e non sto scherzando

 

ecco, è un po' come è ancora oggi a Palermo, dove nei baracchini per strada trovi lo sfincione e, soprattutto, il pane ca meusa.