Haken

no, no, non sono per nulla d'accordo. la durata la sceglie sempre l'autore e, soprattutto, questa mi pare la durata ideale per un disco (ma questo è un parere personale).
insisto però sulla libera e sacrosanta scelta dell'autore sulla durata o lunghezza di un film, un disco, un libro. chi scrive un'opera sa meglio di chiunque altro quanto tempo necessita per essere raccontata

 

Allora sono pochi i dischi prog che hanno una durata ideale!

 

La maggior dei capolavori prog hanno quella durata, contando che era lo standard fino agli anni '80 (compresi). Poi, dalla metà dei '90 si è dovuto alzare il minutaggio. Io dico: ma magari i Dream Theater in determinati dischi avessero contenuto il minutaggio attorno ai 40-50 minuti invece di altri 40 di musica inutile.

Comunque, concordo con progceval: ogni album ha la sua durata, a decretare se sia giusta o meno è la musica. Se è troppo corto non è per quanto dura effettivamente, ma perché incompleto.

 

Ah, non so se questo disco è incompleto, anche perchè essendo un concept bisognerebbe capire come finisce.
Già leggevo di qualche ipotesi su una seconda parte, ma secondo me è più un tentativo di spiegare la durata inferiore rispetto al solito, fermo restando che gli Haken sono andati costantemente diminuendo il minutaggio nei loro dischi.
E comunque la band ha dato una spiegazione credibile, cioè che il loro intento era creare un'opera soprattutto heavy e che nel loro sentire un disco pesante dura intorno ai 40 minuti.
Più che altro è solo una questione di abitudine a minutaggi maggiori, anche se non sempre "di più" corrisponde a meglio. L'esempio potrebbero essere proprio i Dream Theater di Train of Thought, disco con buone idee ma tirato troppo per le lunghe con parti solistiche a volte ridondanti. Ecco, da questo punto di vista in questo disco è tutto misurato e dosato alla perfezione, anche i solismi, presenti nel solo brano Veil. Forse se avessero aggiunto altro avrebbero sbagliato finendo per appensatire troppo un disco già difficile e oscuro. O forse avrebbero fatto bene, perchè essendo nella fase ascendente della loro carriera, sembra quasi che ogni cosa che suonino sia ottima e pubblicabile.
Insomma non c'è una linea, se il disco è venuto così...va bene così
Ah, però una cosa bisogna dirla: il disco viene pubblicizzato come il quinto (da qui quel V) e a questo punto voglio giustizia per l'ep Restorarion che dura solamente 34 minuti, ma che sono di una meraviglia difficile da raccontare.
E quindi modifico il titolo in Sixtor

 

Gente, non serve tirar fuori la storia della musica: ve la metto così: un capolavoro del genere volevo durasse 2 ore

 

Ecco, è esattamente quello che penso.

 

Ad un paio di primi ascolti concorderei con dreamwarrior, per ora sembra un ottimo disco ma spero cresca come gli altri

Su Nil By Mouth pensavo mi fosse partito The Algorithm a caso

 

Et voilà!
Recensione: Vector - Haken

 

commento finale pungente

 

Il fatto che alcuni brani suscitano sensazioni diverse è solo una cosa positiva.
Ad esempio per me Host è il brano migliore del disco, ma per molti altri lo è addirittura A Cell Divides.

 

Eterno dilemma de gustibus: per me gli ultimi due brani sono inferiori agli altri, soprattutto A Cell Divides, con i suoi ritmi ondivaghi. Resto dell'idea che la band abbia voluto pubblicare l'album spinta da una certa frettolosità, poteva essere un altro capolavoro come Affinity.

 

Che per la maggioranza dei fans (non per me) resta il disco più debole, laddove molti preferiscono Visions, che invece per me è un pizzico inferiore agli altri
Questo lascia intendere il livello elevato di una discografia dalla multisfaccettata varietà.
Tenete presente che per me, ma probabilmente per molti, tra il "migliore" e il "peggiore" degli Haken passa non più di 1,5-2 punti di differenza.

 

Sono d'accordo con DW: per me Host è un pezzo magistrale, forse il più bello del disco laddove però gli altri sono tutti un unico, enorme mattone nei denti a 140 km/h. Concordo invece col recensore su A cell divides: pezzo troppo debole e leprousiano in quei ritornelli che, ahimé, sfiorano il patetico. Bello però l'acutissimo finale, che mi esalta ogni volta ed è una degna coda per un album per me più che buono. Alla scuola media si dava distinto, qui avrei dato un bell'85.

 

Lo sto ascoltando anche io, avendo abbastanza apprezzato i due precedenti.

Cose buone, altre mielose.

E' un po' un controsenso da dire, ma preferisco quando sono più canonici, anche derivativi se vogliamo,
perché in generale tra le nuove leve del prog trovo sempre questa delicatezza/facilità al melodico, che mi stufa.

Per dire, il finale di Puzzle Box potrebbero essere i Muse (che poi, non è mica un'offesa...).

 

Uno dei pochi momenti melodici dell'album dopo The Good Doctor. Mi piace molto perchè da respiro finale ad un brano che altrimenti sarebbe soffocante. I Muse oramai sono entrati nel dna del nuovo progressive.