Hail Of Bullets

quest'ultimo mi piace un fottio, forse anche più di Of Frost

 

l'ultimo non l'ho ancora ascoltato,rimedierò il prima possibile!

 

Colpito dalla copertina vista per caso su una rivista e attirato dalle tematiche ho ascoltato l'altro giorno On Divine Winds senza aver mai sentito nulla della band.
Ammazza che figata, cattivissimo e ultra-carico...

Eh vabbè allora mio al più presto :P
Dici che è lo stesso per la versione normale? (Apparte che per ora la tua costa 1€ in più su Play)

 

Grande Krok, credevo li conoscessi! La versione death dei Sodom!

Tk

 

Sulla scia di Vittorio, giungo pure io a commentare l'ottima prova di Von/Van Drunen & Co.

Che dire... durante i primi ascolti non facevo altro che tenere a mente quanto il gruppo aveva espresso nel debutto, poi mi sono reso conto che era un approccio sbagliato e col passare degli ascolti mi sono concentrato sempre più sul lavoro nel suo complesso e il mio personalissimo giudizio finale è 7,5/8, se vogliamo metterla in termini di decimi. Non so se è un lavoro migliore del primo, anche perchè è un disco diverso. L'ho trovato estremamente omogeneo, alcune canzoni formano un tutt'uno devastante: come il pachidermico trittico The Mudken Incident, Strategy Of Attriction e Full Scale War. Per quanto riguarda le tracce, l'unica che ritengo priva di mordente è Unsung Heroes, capitolo leggermente sottotono in confronto al resto.

Punto a favore dell'album è, a mio modo di vedere, il perfetto connubio fra sound e tematiche. Mi spiego. On Divine Wings è un fedele affresco della fulminante ascesa dell'Impero del Sol Levante e della sua successiva e rovinosa caduta. Leggendo i testi è impossibile non notare questo azzeccato sposalizio. Il sound tritaossa degli Hail Of Bullets descrive al meglio la violenza delle battaglie, la crudeltà della conquista nipponica e la criminalità dei bombardamenti americani. Però, al tempo stesso, qui e là spuntano quelle aperture melodiche ed epiche che rendono al meglio la sfaccettatura eroica e fiera che caratterizzò alcuni comportamenti che i militari giapponesi, ligi al loro codice marziale, mostrarono durante la guerra. Operation Z si presta bene come esempio: traccia lanciata e distruttiva che lascia spazio, nel finale, a un rallentamento dal sapore epico, quasi mistico, che rende bene il concetto di "vento divino".

Insomma, l'album mi è piaciuto e continuerò ad ascoltarlo.
Bravi Hail of Bullets.

Quando venite in Italia? Mi associo alla speranza di Vittorio.

Tk

 

Io dico la mia ma fate conto che la band la conosco da 15 giorni, durante i quali mi sono sciroppato entrambi gli album (ormai raramente ascolto altro, è assurdo :P);

Sostanzialmente quoto nel dire che sul piano musicale la bellezza di On Divine Winds stà nel combinare una base massiccia e brutale con alcuni sprazzi di maestosità (mi vien da dire melodia) creati soprattutto dalle chitarre; al riguardo è esemplare Operation Z.
Sul piano del concept l'album è assolutamente vincente, singolare la scelta degli episodi (e lo stesso si può dire per Frost) ma sicuramente azzeccati per tracciare un quadro nel conflitto. I testi non brillano all'inverosimile ma non son neanche inglesi quindi glielo si perdona.
Highligts opener, Guadalcanal e Kamikaze, e menzione speciale per l'atmosfericissima To Bear the Unbearable.

Of Frost invece l'ho trovato mooolto più massiccio e brutale, in linea tutto sommato con la differenza storica del concept. All'inizio mi faceva quasi arrabbiare perchè pareva suonato col freno a mano inserito (chi ha detto General Winter?), mentre a un ascolto più approfondito mi si è chiarito il preciso disegno che lega musica a concept.

Tra i due non saprei dire quale preferisco, ma Ordered Eastward (è sicuramente l'entusiasmo che parla) è una delle canzoni più belle che abbia mai ascoltato.
Oh e non vedo l'ora di veder il DVD allegato a Divine!

 

Ascoltato quest'Estate, una volta una!! Altro discorso senz'altro da approfondire :P

 

"...of frost and war" è "...of frost and war":P

 

Incuriosito dai vostri commenti molto positivi ho deciso di prendere anch'io On divine winds,non a scatola chiusa ma quasi visto che conoscevo solo 3 pezzi..non posso che confermare quanto di positivo detto fin'ora!In ambito death,per quanto mi riguarda,album dell'anno.

 

Incuriosito da tutti gli apprezzamenti trovati sul forum e sulle recensioni,ho deciso di sentirmi of frost and wind:musicalmente non mi esprimo ancora,anche se colgo una bella potenza sonora e atmosfere create benissimo dalle chitarre,che mi fanno sentire in guerra

Riguardo ai testi,trovo la proposta interessantissima,poichè i loro testi parlano di un argomento che mi interessa assai,e di band così al giorno d'oggi se ne trovano poche

 

Cos'è, il loro best of ?

Allora mi permetto di suggerirti i Sabaton, i cui testi (anche se tamarrissimi) trattano l'argomento in maniera davvero splendida
(poi vabbè come genere sono agli antipodi degli Hail quindi potrebbero pur farti schifo :P)