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Game of Thrones

Discussione in 'Intrattenimento' iniziata da RobertJohnson85, 25 Aprile 2016.

  1. RobertJohnson85

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    8 Giugno 2016

    Per me questa era la puntata più fiacca di questa stagione
     
  2. Kaine

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    8 Giugno 2016

    Nelle prime 4 puntate non é successo niente...
     
  3. RobertJohnson85

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    8 Giugno 2016

    Mentre in questa invece è successo tantissimo...
     
  4. Kaine

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    8 Giugno 2016

    Beh il ritorno di un personaggo come il Mastino, il pesce nero, è iniziato lo scontro di arya, un pò di personaggi hanno svelato le loro intenzioni...
     
  5. Kaine

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  6. DarkWing

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    8 Giugno 2016

  7. jesse_pinkman

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    9 Giugno 2016

    Sto riguardando la prima stagione e non c'è paragone con le ultime due. E' semplicemente stupenda secondo me, anche perché la storia non era ancora così "disgregata".... in questa sesta le storie in sè non mi dispiacciono, ma hanno troppo poco tempo ciascuna e mi sembrano sempre fatte di fretta in confronto alle prime puntate :/
     
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    Spiaze

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    10 Giugno 2016

    Mamma mia Olenna e Margherita che coppia :love: ma sicuramente quella zoccola di Cercei farà danni.
     
  9. JonSnow

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    10 Giugno 2016

    Ciao a tutti.

    Sono stato un po’ indeciso su dove postare, se qui o nel thread dei libri, ma penso che qui abbia più visibilità e sia alla fine anche più in topic.

    Vorrei aprire una riflessione su un argomento che mi sta abbastanza a cuore: le “Cronache del Ghiaccio e del Fuoco”, altrimenti note come Il Trono di Spade (o Game of Thrones che dir si voglia).

    Come penso si intuisca dal mio nickname sono un fan di lunga data della saga. Sottolineo saga perché per me le Cronache sono questo: una saga letteraria. Della serie ho visto poco o nulla; ho mollato di fatto alla prima stagione perché avendo letto i primi libri almeno 5-6 volte l’uno e conoscendo quindi le vicende quasi a memoria, mi risultava noioso l’adattamento televisivo, e preferendo peraltro il piacere dell’immaginazione che mi dà la lettura.

    Di per sé non ho nulla contro le riproposizioni cinematografiche o televisive di libri a cui sono più o meno affezionato; anzi, in qualche caso le apprezzo pure, al di là delle eventuali modifiche alla trama originale. Del resto non è raro che alcune soluzioni letterarie poi funzionino poco sullo schermo. Per fare qualche esempio, citerei Shining e Il Signore degli Anelli: sono conscio delle divergenze, ma i motivi per cui mi piaccioni in entrambe le versioni sono a loro volta differenti.

    In questo caso però è diverso. E non per l’adattamento in sé, che c’entra fino ad un certo punto. Qui il problema è il contorno che accompagna la serie, più che la coerenza o meno con la storia originale.

    Parliamo dell’adattamento di una saga ancora in svolgimento. In svolgimento oramai quasi ventennale, eppure ignorata dai più (cioè, dalla grande massa degli attuali telespettatori) per quasi quindici anni.

    Insomma, se il “prodotto” era buono, lo era dall’inizio, e non da quando la tivù lo ha scoperto circa cinque anni fa. Eppure per un sacco di tempo è rimasto esclusiva di un piccolo (relativamente) gruppo di “nerd” appassionati di fantasy. Con tutti gli annessi e connessi, ovviamente: non ricordo quante volte sono stato sfottuto, da amici e conoscenti, per le mie letture “poco serie” (per usare un eufemismo). Chissà quanti di questi oggi sbavano per la serie tv.

    Ma a parte questo dettaglio, in fin dei conti personale, è il modo in cui è stata ed è gestita la serie rispetto alla versione scritta che mi riesce difficile digerire.

    Mi domando appunto come si possa pensare di proseguire una serie tv tratta da una serie di romanzi le cui vicende non sono ancora concluse, e quindi ancora suscettibili di cambiare. Vero è che Martin ha fornito ai due autori della serie i “canovacci” di base per il proseguo, ma è altrettanto vero che sta scrivendo autonomamente il sesto romanzo e che il suo coinvolgimento nella sceneggiatura si è ridotto drasticamente, se non è addirittura stato tagliato fuori.

    Le domande che vorrei rivolgere quindi agli spettatori “puri”, cioè che non hanno letto / non leggono i romanzi, sono diverse.

    Innanzitutto, quali impressioni si ricavano dal seguire una serie tv le cui vicende, proprio perchè sopravanzano quelle della versione “cartacea”, sono potenzialmente molto diverse da quelle che l’autore originale ha in mente (tenendo conto che parecchie differenze ci sono già nelle stagioni precedenti)?

    Insomma, se chi ha ideato la formula vincente oggi non se ne occupa più, se non in modo molto indiretto, che soddisfazione ci potrà mai essere a proseguire? Non ci si sente un po’ presi in giro e trattati come una fonte di denaro da sfruttare?

    Inoltre mi chiedo se non ci dovrebbe essere anche da parte degli spettatori un certo grado di onestà intellettuale nell’usufruire di contenuti come questi nei confronti di chi “è venuto prima”. Mi riferisco naturalmente a “noi lettori”, posto che è anche grazie a questi, che hanno fedelmente seguito la saga per quindici anni e le hanno dato l’adeguata visibilità mediatica, se oggi anche chi non legge può a sua volta beneficiarne.

    Lettori che, oltre al danno di essere stati “scaricati” dall’autore che hanno contribuito ad arricchire e a rendere celebre (per sua stessa ammissione, la stesura del sesto romanzo sta richiedendo più del solito – siamo ormai al sesto anno contro i cinque consueti – anche a causa del tempo sottrattogli dai lavori per la serie), subiscono anche la beffa di vedersi spoilerati ad ogni nuova puntata alcuni dettagli fondamentali, cosa purtroppo inevitabile in un’epoca in cui internet ti sbatte in faccia anche cose di cui vorresti restare all’oscuro.

    Martin non è nuovo a simili atteggiamenti: qualche anno fa, di fronte alle sempre più frequenti richieste di velocizzare la scrittura dei nuovi capitoli, mandò letteralmente affanc***o i fan, preoccupati delle sue non buonissime condizioni di salute e desiderosi di evitare un nuovo caso alla Robert Jordan (e anche qui, chi legge fantasy sa di che sto parlando). Tuttavia non si è fatto problemi a collaborare a pieno ritmo alla serie tv... che lo stimolo sia forse arrivato dai maggiori introiti che evidentemente questa gli ha garantito?

    Del resto, quello delle Cronache non è il primo caso nella storia degli adattamenti cinematografici/televisivi: volendone citare uno recente, si pensi ad Harry Potter, che fu tuttavia gestito in maniera molto diversa dall’autrice, che in questo senso trattò in maniera molto più rispettosa i lettori (e, anche in questo caso, al di là delle differenze tra le due versioni).

    Mi sembra insomma che questo risultato sia il frutto di un atteggiamento in un certo senso “bulimico” che gli spettatori delle serie tv hanno nei confronti di queste, e in special modo del Trono di Spade (“la serie più vista al mondo”, cit.), che va a danno di chi ha più pazientemente aspettato ogni precedente uscita su carta.

    Va da sè che, a questo punto, la prima domanda è valida anche per il sottoscritto: io stesso, come immagino molti altri lettori della prima ora, mi sento preso in giro e trattato da “salvadanaio”; e tutta la situazione sta mettendo a dura prova il mio desiderio di proseguire davvero la lettura dei prossimi capitoli.

    Insomma, telespettatori, mi piacerebbe intavolare una discussione sull’argomento, senza fare a gara a chi ha più diritto a cosa. Fottesega o c’è anche parte vostra una certa dose di “responsabilità” rispetto a quello che, personalmente, considero un notevole svilimento di un intrattenimento “di qualità”?

    Ps. Perdonate il wall of text :)
     
  10. sciacallo010

    sciacallo010
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    10 Giugno 2016

    Ti ho visto così indeciso tra il topic dei libri e quello delle serie tv che ho spostato il tuo post qui :ejasi:
     
  11. JonSnow

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    10 Giugno 2016

    In realtà non lo volevo mettere qui pur sapendo che c'era il thread proprio per non intasare la discussione... Ma i mod siete voi :D

    Inviato dal mio GT-I9300 utilizzando Tapatalk
     
  12. sciacallo010

    sciacallo010
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    MungoPolipiPerSoldi
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    10 Giugno 2016

    Beh, i pochi topic tematici che ci sono (questo, TWD ecc.) sono fatti apposta per concentrarci dentro qualsiasi discussione, riflessione, quellochevvoi su quel tema quindi è questo il posto giusto :D
     
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  13. LostMetallerOnTheIsland

    LostMetallerOnTheIsland
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    10 Giugno 2016

    Bel post.
    Per conto mio ho iniziato a leggere i romanzi (divorandoli nel giro di qualche mese) DOPO aver visto le prime due stagioni della serie. In primis non sono mai stato molto appassionato della lettura in generale, in secundis non ero nemmeno a conoscenza dell'opera di Martin. E non perché penso che il fantasy sia "roba da ragazzini grassi e brufolosi che giocano a essere eroi", proprio perché qui in Italia (ma penso in tutto il mondo) poche son state le saghe letterarie passate al grande pubblico senza passare al grande (e piccolo) schermo.

    Però, grazie alla Serie TV, mi sono dato alla lettura. E non sono più tornato indietro, "troppo meglio" i libri rispetto alla riproduzione televisiva. Quindi ora sono praticamente in linea con le tue idee "da vecchio lettore", se mi permetti: non mi è mai piaciuta l'idea che la serie TV superasse i libri, né che la serie andasse avanti su un percorso ricco di spoiler per noi lettori. E un po', lo ammetto, mi sono sentito anche io "tradito" da Martin, per le ragioni da te dette.
    Ma penso anche che 10/15 anni per aspettare la produzione della serie non ci fossero, men che meno era impossibile proporre una serie fantasy da 15 stagioni o più (anche e forse soprattutto per gli attori, le storie da raccontare ci sarebbero anche per 30 serie). Forse la cosa migliore, piuttosto di non avere questa serie televisiva, era avere una specie di "via di mezzo" come sta succedendo ora: in effetti noi non sappiamo quello che effettivamente succederà nei libri, alcune trame sono completamente diverse (Dorne, l'Oriente, i Greyjoy..), alcune cose invece nel libro ci saranno sicuro (le vicende di Jon e probabilmente quelle di Approdo del Re), nelle altre c'è un bel punto di domanda (Bran, Ditocorto, Varys, il Re della Notte..).

    E il finale? Uguale o diverso? Probabilmente avremo due finali completamente diversi. Sarebbe inutile fare uscire dei libri uguali alla serie TV, le vendite dei libri subirebbero un grave danno. Per me l'importante è che il finale (o i finali) abbiano un senso. E mi aspetto che Martin abbia bene in mente il finale della SUA opera (che non è quella degli sceneggiatori, sui quali nutro seri dubbi, già hanno fatto di quelle cavolate che la metà avanzano :hihi:).
     
  14. JonSnow

    JonSnow
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    10 Giugno 2016

    Il fatto è questo, secondo me: non comprendo come un telespettatore, pur consapevole del fatto che le vicende non sono quelle che Martin (m anche un qualsiasi altro autore, sia chiaro) ha in mente, riesca a ignorare volontariamente la cosa e a farsi piacere qualcosa che è altro.

    E' come se io comprassi un qualsiasi prodotto che assomiglia moltissimo a quello che desidero, ma in realtà non lo è: insomma è un tarocco. Mi è davvero incomprensibile.


    Tieni conto di alcuni fattori.

    Martin ha interrotto e rallentato moltissimo le attività sui libri per dedicarsi appunto alla serie. Quando è uscita la prima stagione aveva già inziato il sesto. Se non avesse fatto questo, è ipotizzabile (senza purtroppo averne la certezza, ci mancherebbe) che il sesto sarebbe già uscito, perchè nonostante i tempi biblici è sempre stato abbastanza regolare (un libro in cinque anni).
    Sarebbe bastato questo unitamente a un dilatamento dei tempi tra una stagione e l'altra, mentre evidentemente nel giro di cinque anni sono uscite ben sei stagioni. Allungare, peraltro non di molto, i tempi avrebbe potuto consentire da un lato a Martin di proseguire con l'attività "pincipale" e dall'altro ai produttori di lavorare in parallelo, e senza andare oltre, allo scrittore.
    E' stato possibile con Harry Potter: quando uscì il primo film, mancavano tre (tre!) libri alla conclusione della saga. Ciononostante fu possibile mantenere le tempistiche dei film coerenti con quelle dei libri.

    Questo non è avvenuto con le Cronache e a mio parere proprio a causa di quella "bulimia" di cui parlavo nel post precedente. E' un po' un male dei nostri tempi, si vuole tutto e subito. Non penso affatto fosse impossibile, molte serie di successo vanno avanti anni e anni, sarebbe bastato qualche espediente di produzione, suddividento magari un libro in due stagioni anzichè concentrandoli in una sola: Mondadori c'è riuscita con i libri, vuoi che non ci si riuscisse con una serie tv? Ma evidentemente con il pubblico televisivo, meno abitutato all'attesa paziente che hanno i lettori, consapevoli che la scrittura di un libro non è cosa che si fa da un giorno all'altro, non è redditizio.


    Il fatto è che ormai la fonte principale di guadagno per Giorgione sembra essere proprio la serie tv. I libri non raggiungeranno mai lo stesso livello di fatturato, purtroppo. Quindi o si dimostrerà coerente con sè stesso e completerà l'opera seguendo le sue idee, o sarà stato tutto vano.

    Del resto, sentendo qualche amico fan della serie tv, pare che proprio con questa stagione (quella con cui Martin ha mollato la baracca), la serie stessa si stia annacquando parecchio e perda di qualità perchè lo stratagemma di base è sempre più ripetitivo (ammazziamo personaggi a caso per tenere alta la tensione). Ovviamente non guardando la serie sono voci riportate e non posso sapere quanto ci sia di davvero fondato. Comunque si torna al discorso del "tarocco" di cui sopra.
     
  15. sciacallo010

    sciacallo010
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    10 Giugno 2016

    A me invece sembra piuttosto semplice e, anzi, non comprendo come non si possa comprendere :hihi:
    Il telespettatore non cerca esattamente quello che Martin ha in mente, non cerca il perfetto adattamento dei libri, cerca una serie TV.
    La maggior parte degli spettatori sicuramente non conosceva Martin prima, e probabilmente tuttora non ha alcun interesse per i libri.
    Per forza di cose la serie ha dovuto subire dei cambiamenti sin dall'inizio per la natura diversa dei media: in primo luogo una caratteristica importante dei libri, il vedere gli eventi attraverso gli occhi di personaggi diversi, non può essere adattata ad una serie.
    Come abbiamo già detto in passato per forza di cose la serie non può aspettare i libri, ma per chi non cerca il perfetto parallelismo avere più persone che lavorano alla storia (supervisionate da Martin) può essere addirittura meglio perché possono venir fuori idee anche migliori (almeno per questo specifico media).

    Dall'altra parte non posso certo biasimare Martin che si è trovato l'opportunità di trasformare il frutto della sua immaginazione in qualcosa di enormemente più grande (e al contempo farci anche dei bei soldi); certo, da un lato ha meno tempo per lavorare ai libri e dall'altro deve fare dei compromessi per adattare le storie ad un media diverso, ma nel complesso dal suo punto di vista mi sembra comprensibilissimo.

    In ogni caso i libri sono usciti nel 1996-1999-2000-2005-2011, quindi a parte l'intervallo tra il secondo ed il terzo il tempo tra i libri è sempre andato aumentando, mi sembra anche normale che in una serie così complessa col passare del tempo ci voglia di più per andare avanti, incastrare le storie e via dicendo.
     
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